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Scontro


"Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio"  L'integrazione etnica vista dai diversamente abili, il 13 febbraio al Palladium Un via vai di personaggi multietnici e tanto affaccendati da non accorgersi neppure che un omicidio è stato commesso nell'androne del palazzo in cui vivono. Inizia così "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio", lo spettacolo a ingresso libero che mettendo a nudo le maschere, la mancanza di collaborazione e il disinteresse di ognuno di noi, ha mostrato come sul palco si possano vivere momenti d'integrazione delle diversità a 360 gradi. Rappresentato al Teatro Palladium, in piazza Bartolomeo Romano 8, mercoledì 13 febbraio 2008 alle 20.00 questo giallo senza un apparente soluzione è il risultato del laboratorio curato da Alessandra Ciolfi, promosso dalla Provincia di Roma con il contributo della Regione Lazio, e svolto dai diversamente abili del Piccolo Mouse Associazione Roma ‘81, insieme ad un gruppo di lavoro di 5 attori in formazione. Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio è anche un libro scritto da Amara Lakhous, un algerino che da 12 anni vive a Roma, in cui alla precisione dell’analisi antropologica è associata una polifonia dialettale di gaddiana memoria che rende con leggera disinvoltura le piccole grandi tragedie dell'esistenza umana che accadono proprio sotto casa nostra. Un ispettore che si crede il Tenente Colombo deve indagare sulla morte di un romano attaccabrighe e intollerante detto "il Gladiatore"; sulla scomparsa di Amedeo, così colto e gentile che nessuno sospetterebbe mai che in realtà è un rifugiato iraniano a cui è stato negato l'amore e il poter vivere nel proprio paese e anche sulla scomparsa di Valentino, il cane dell'anziana signora pronta a giurare che gliel'hanno rapito i cinesi per mangiarselo. Gran parte del merito per la riuscita della rappresentazione va ai diversamente abili così bravi, disinvolti e dotati di un incredibile entusiasmo da riuscire a rendere i tanti personaggi buffi, divertenti, vivi, facendo forza o correggendo proprio quei difetti linguistici e motori per cui molto spesso vengono mal giudicati sul piano sociale. Alle loro spalle i 5 attori in formazione rappresentano la coscienza dei romani e dei nuovi romani, i loro pensieri, ciò che amano e ciò che odiano, le ingiustizie, le sofferenze, la storia e le incomprensioni di ognuno di noi, così infinitamente diverso. Multietnico, ma anche multimediale, alla recitazione sul palco si sono alternati e mescolati anche video. Il primo, iniziato alle 18, riguardava i laboratori e i master di formazione teatrale intensiva che la Provincia, in collaborazione con la Regione, ha organizzato in luoghi sparsi nel territorio regionale, affidandone il progetto a Gianluca Riggi e Marco Adda di Appia Under - teatrofuriocamillo. Gli altri, più brevi, sono stati realizzati proprio a piazza Vittorio, dove l'integrazione si sperimenta ogni giorno. Dall'incontro tra i personaggi reali che vi abitano e i diversamente abili che hanno chiesto loro dei consigli su come poterli rappresentare meglio è nata la carrellata di personaggi grotteschi, tragici, ironici e apprezzabili che si muovono quotidianamente tra le pieghe della nostra indifferenza. di Claudia Tifi - 14/02/2008