Per un teatro di civiltà e civismo
Arrevuoto, il progetto di intervento sociale promosso dal Teatro Mercadante e
condotto dal regista Marco Martinelli
con decine di ragazzi di Scampia, uno dei quartieri periferici più
turbolenti di Napoli, ha costituito in questi anni una straordinaria
esperienza di creatività nutrita dall'impegno sul territorio. La sua
vitalità, fra l'altro, ha fatto nascere ulteriori iniziative, come
l'ipotesi di gestione dell'auditorium della zona per i corsi di
formazione e le rassegne di spettacoli che vanno sotto il nome di Punta Corsara.
L'immaginario malato,
l'ultima messinscena firmata da Martinelli in questo suo deflagrante
percorso artistico-pedagogico, e dedicata alle radici "plebee" di
Molière, conclude un ideale trittico iniziato con Aristofane e
proseguito con Jarry: lo spettacolo, che raccoglie in un colorito
montaggio frammenti di opere diverse, dall'Avaro, a Le intellettuali, dalla Scuola delle mogli al Medico per forza, sarà presentato sabato 19 e domenica 20 a Scampia, mercoledì 23 e giovedì 24 al Teatro San Ferdinando.L'idea è indubbiamente curiosa: due anni fa un gruppo di giovani autori, coordinati da Renata Molinari,
ha deciso di scrivere una serie di testi ispirati al grattacielo di
Rimini, cinque storie ambientate in altrettanti diversi appartamenti
dell'edificio: ora, sotto la guida di cinque registi, le brevi pièce verranno allestite dalla Compagnia del Serraglio negli appartamenti stessi, per una settantina di spettatori a sera.
Campanelli è in programma da venerdì 18 a giovedì 24 dalle 19, 30 alle 22.Il
Teatro Regionale Alessandrino è un'interessante, nuova realtà
produttiva che raccoglie i teatri civici di Alessandria e Valenza,
sotto la guida del regista Gabriele Vacis: proprio Vacis è l'autore, con Natalino Balasso, di
Viaggiatori di pianura, tre storie d'acqua in
scena venerdì 18 e sabato 19 al Teatro Civico di Tortona, e lunedì 21
all'Ariston di Acqui Terme. Come suggerisce il sottotitolo, tre
personaggi - interpretati da Laura Curino, da Balasso e da Cristian Burruano - raccontano l'alluvione del Polesine, l'inondazione di New Orleans e lo Tsunami. Marco Baliani,
intramontabile voce di un teatro "civile" in senso lato, che dagli
exploit della narrazione si apre sovente a orizzonti sociali più ampi,
affronta al Teatro Fabbricone di Prato
La pelle
di Curzio Malaparte, il desolato affresco di una Napoli sventrata dalla
guerra che diventa metafora di un irreparabile degrado dei valori
umani: lo spettacolo, interpretato fra gli altri da Baliani stesso, che
ne è anche regista e autore dell'adattamento, debutta in "prima"
nazionale mercoledì 23 con repliche fino a domenica 27. di
renato palazzi