Vari Pensieri

Cos'è che mi manca?


Da un pò di giorni stò pensando ad apportare modifiche esterne al mio piccolo corpicino, che mi aiuterebbero con la malattia. Mi aiuterebbero a stare più tranquilla, perchè il 20% del lavoro non toccherebbe più a me, però mi farebbero inevitabilmente cambiare stile di vita. Ovviamente solo fino a nuovo adattamento.Ci sto pensando, ma non voglio influenze da nessuno, per questo ne parlo poco e ne scrivo meno, perchè è una cosa che deve restare nella mia testa fino ad un punto decisivo... ne parlerò al momento giusto, giusto per me!E per quanto riguarda il resto...sto conducendo vita piuttosto solitaria. Non è insolito per me stare molto tempo a casa da sola, e ci sto bene, il fatto di non aver bisogno per forza di caos tutt'intorno è uno dei lati del mio carattere che preferisco. Ma non per autoconvinzione, proprio per goduria di ogni singolo istante.Perciò vado dall'ascolto della radio mentre svolgo faccende domestiche, allo stare sul divano con Puck e la TV; mangiare da sola, e studiare concentrata.
Ma c'è un rovescio della medaglia  a tutto questo: Ultimamente non cerco più la compagnia di nessuno, è come se fossi programmata per studiare, per finire, per respirare e nutrirmi. E tutto mi fa un pò paura, perchè non vorrei diventare un'eremita. Voglio conservare quanto di buono ho fatto con i miei amici e la fortuna che ho avuto nel trovare il mio uomo.Stando da sola ascolto solo i miei pensieri e questo non mi fa confrontare con nessuno. E' vero che le ultime cose che ho vissuto mi hanno caricato di tensione per cui è meglio che stia da sola; mi hanno anche fatto perdere un sacco di auto-stima e questo si sta ripercuotendo sull'esterno. Ragiono di nuovo (era una vita che non lo facevo) considerando solo i miei punti di vista, trascurando gli altri; e mettendomi in una posizione di chiusura, che crea attriti. La parte più difficile non è stare in comitiva il Sabato sera, o al caffè che qualche pomeriggio capita con le mie amiche, perchè li è solo divertimento, quindi mi rilasso e e metto via le tensioni interne ed i miei fallimenti... (che reputo le ultime avventure "fallimenti", lo evinco dal troppo entusiasmo che ho avuto per le mie competenze in fatto di tesi... è vero ce le ho, ma lo sapevo già, tutta quell'emozione scoppiata in me, mi ha fatto pensare) ...La parte più difficile, dicevo, ce l'ho quando sono sola, faccia a faccia con le persone che mi sono più vicine e che mi leggono l'anima, tra cui il mio uomo.Sto ripetendo atteggiamenti che ho avuto in passato. E non so perchè dopo un anno trascorso insieme, vengano fuori adesso. Sto avendo paura di non so esattamente cosa... di perderlo, di perdermi... non lo so. Perchè una delle mie parti peggiori viene fuori quando meno ce n'è bisogno? 
Si aggredisce l'esterno quando ci si sente fragili all'interno... forse
per difendersi prima che si possa essere feriti. Ed io ho avuto paura che la mia anima esterna, poggiata nel mio uomo, potesse essere ferita. Ecco perchè ho reagito male? Sarà per questo? Per difendere me stessa da ulteriori fallimenti.O per difendere lui anche se sò che è in gamba?Ma perchè, poi, devo interpretare quello che a me dà fastidio, come fastidio universale?Magari alla gente va bene cosi!Credo che alcuni argomenti poco trattati, un pò per memoria, un pò perchè il mio uomo preferisce non parlarne, mi abbiano fatto vedere le cose come non sono in
realtà... o comunque come non sono per chi le vive. Da un lato è ovvio che se non vivo i fatti in modo diretto non posso prenderli a cuore io, e risolverli a modo mio, ma dall' altro è vero che se reputo me stessa, il mio uomo o la mia anima fragile in pericolo reagisco come credo sia meglio, come farei per me stessa.Ognuno è fatto a modo suo. Poi, il gioco sta nel farsi capire al meglio.Mi sento molto solitaria... un pò abbattuta, un pò perdente...impaurita dalla vita,
come al solito... più del solito, già perchè più metto in gioco, più rischio... ...mi sento triste ma con la voglia di ridere. Mi manca sempre mamma, ogni giorno; non capitava da mesi che pensassi a lei in questo modo. Mi manca l'unico appoggio su cui uno nella vita sà di poter sempre contare: l'essere che gli ha dato la vita.Non piangevo più per lei da non ricordo nemmeno quando... non lo so... ma non posso farmi abbattere ancora, e non in senso fisico soprattutto... non di nuovo...Comunque, in conclusione...mi piace stare da sola, e mi saprò ricostruire... non mi interessa essere vincente, non adesso, capiterà quando sarà il momento. L'importante è che io in questo momento mi poggi su quanto ho vissuto fin'ora e continui a fare quello che sto facendo, ovvero tirare avanti. EXPECTO PATRONUM: