zut alors!

Post N° 142


Nonostante i portoghesi non battano ciglioOGGI PER ME È FESTAQuindi in barba agli obblighi di studio mi sono presa il mio tempo e un giorno per me.Ho esplorato zone di Lisbona che ancora non conoscevo. Questa città, come mi disse qualcuno che la ama, splende. Ho visto Estrêla, con la sua basilica e il suo parco meraviglioso. C'era molto silenzio. E molta gente che leggeva il giornale.Ho camminato per Lapa fino a spingermi ai piedi del ponte 25 de Abril, avvolto dalla foschia che sembrava fluttuasse, per poi finire a Madragoa, tra i vicoli e la gente e le bandiere e i festoni sbiaditi di feste estive.Da lì ho puntato verso il Bairro Alto e i suoi tram. E poi i classici Chiado, Baixa e Restauradores.Questa città splende. Soprattutto splendeva verso le sei, quando sono salita sull'elevador de Santa Justa, un ascensore in ghisa progettato da un allievo di Eiffel che sale fino ad un punto panoramico sospeso, accanto alle rovine dell'unica cattedrale protogotica di Lisbona, che ha il tetto scoperchiato e svetta verso il cielo, che oggi era blu intenso. C'era il sole. Si attardano le decorazioni natalizie.Si attarda l'autunno. O forse non è mai passato. O forse preme già la primavera.La città che splende e ha una luce più intensa che altrove e i tramonti più belli di tutta l'Europa mi è qui dentro.Me ne sono accorta atterrando con l'aereo, l'uno gennaio.Sorvolavamo luoghi che ricoscevo a vista. E mi agitavo sul sedile, stretta dalla cintura.Sono piena di nomi di posti e persone. Lisbona. Non sto tranquilla quando lo dico. Mi si muove la pancia. Lisbona ha il potere di mancarti mentre ci stai vivendo.