zut alors!

Post N° 147


Che giornate intensissime...La settimana appena trascorsa a casa mi ha RIEMPITA di una cosa che per comodità chiamerò semplicemente TUTTO.Ieri son tornata qui a Lisbona e nelle ore successive al mio rientro sono caduta preda di una crisi di iperattività. In sole due ore ho, nell'ordine, svuotato la valigia, riordinato la stanza e risistemato gli armadi, fatto il bucato, steso, fatto al doccia e la spesa per tutta la settimana. E ieri sera mi aspettava un sorpresone: cena in mio onore. Organizzata dai miei amici. Per il mio rientro a Lisbona e per festeggiare il mio compleanno. Non esagero se dico che è stato uno dei momenti più emozionanti della mia piccola vita.Cena in mio onore in casa Rato (l'appartamento-rifugio di tutti, il nostro nido, il nostro faro nella notte, il nostro porto sicuro, la nostra dispensa se abbiamo fame, il nostro riparo se abbiamo freddo, il nostro giaciglio se abbiamo sonno, le nostre braccia se vogliamo esere stretti. Ci abitano Marco, Filippe, Stefanie, Giuseppe e un Felipe portoghese non meglio identificato). Una divina cachupa caboverdiana di carne cucinata dal genovese Marco Seneghini in arte Marco Bellini de Casa Rato. Torta marmorizzata glassata in superficie, freschissima, offerta da SilviaLela&Ania. Crêpes alla nutella di Filippe. C'erano tutti. Dico tutti per dire "la mia gente di qui": Lela, Ania, Silvia, Kate, Charles, Filippe, Marco, Tony, Jennifer, Judith, Lian, Stefanie, Giuseppe.Mi hanno fatto indossare il cappellino da festeggiata. Mi hanno vezzeggiata. Coccolata. Abbracciata. Ascoltata. Mi hanno fatto un regalo succosissimo (crema burrosa per il corpo al limone, olio da bagno al limone ed eucaliptus e asciugamano giallo da viaggio, tutto di "The soap story", il corrispettivo neerlandese della Lush che in Italia non è arrivato). E delle conchiglie di Setúbal. Una conchiglia grande con dentro una conchiglia bebé. Ma soprattutto mi hanno cantato "Tanti auguri" in tutte le lingue a disposizione. Ovvero portoghese, francese, italiano, tedesco, inglese, neerlandese, polacco, serbo e inglese. Ognuno la cantava a turno. Alla fine l'han fatta anche in spagnolo. Ero talmente stanca e frastornata dagli eventi che non sono nemmeno riuscita a piangere. Ma avevo un grumo di lacrime gigante attaccato dietro agli angoli degli occhi e del cuore.Grazie amici. Senza di voi qui non mi sentirei come mi sento. Vi voglio bene. Anzi, vi amo proprio.