zut alors!

Post N° 215


Trionfa l’Italia salottiera, mariadefilippiana, studioapertara, lucignolara, gossippara, vallettopolista, castale, catto-mentecatta, perbenista, obiettrice di coscienza, antiabortista-per-partito-preso, ciellina, sanremese, piccolo-imprenditoriale, discotecara, gigidalessiana, cocainomane, emiliofedista. Trionfa l’Italiota che ha paura. Delinquenti, albanesi, assassini, rumeni, clandestini, zingari-no-meglio-dire-rom, marocchini, diversi, immigrati, extracomunitari, stupratori, ladri, froci-no-meglio-dire-omosessuali, rapinatori, bombaroli, violenti, terroristi, senzatetto, barboni-no-meglio-dire-clochard, spacciatori, negri-no-meglio-dire-di-colore, picchiatori, comunisti, drogati. Tionfa l’Italietta del salottino politico, dell’opinionista becero, del non-vedo-al-di-là-del-mio-naso, della cronaca nera, delle tette-labbra-facce rifatte, del billionaire, del caro prezzi, di portocervo, dell’aumento del costo della vita, dei 113 dollari al barile, dell’allarme rifiuti, del videofonino, del precariato, delle morti bianche, dello show comico, del grande fratello, del "no-ICI", della par condicio, l’Italia del patetico "mi telefonerà-gli telefonerò-chissà chi vincerà", dei restyling di partito. Trionfa l’Italiucola del "po-po-po-campioni-del-mondo". Trionfa l’Italia della riforma costituzionale. Si alzi forte il lamento funebre per un’Italia senza più sinistra. Trionfa un’Italia che non sono io, e fa male, ancora una volta, ammettere che mi sa che ormai non ci credo più. A poco più di vent’anni, io non ci credo più. E mi fa davvero un po' male.