ROSSO

Post N° 38


ho preso la decisione storica (storica per me, per tutti gli altri, giustamente, le decisioni storiche hanno ben altre implicanze),  rimetto in coltivazione i miei terreni al paese che fu prima di mio padre e di mia madre e poi mio. non riesco più a sopportare i continui litigi di una maggioranza raffazzonata, di un ceto politico che vive solo di se stesso, per la propria sopravvivenza. e allora ho deciso di fare il Cincinnati. rimetto in coltura l'uliveto che per anni è servito solo ad ingrassare i tordi. la settimana prossima si inizia il taglio delle erbacce, la potatura delle piante e  la concimatura.sempre la settimana prossima arriverà l'escavatore, dovrà provvedere allo scasso (così si chiama lo scavo molto profondo del terreno) per preparare l'impianto del vigneto che sarà messo a dimora nella parte più soleggiata. Giovanni, un mio amico dei tempi dell'infanzia, sta già pulendo il cortile davanti casa, poi, quando arriveranno i muratori, inizierà la risistemazione della siepe di fichi d'india. a quella non intendo rinunciarci per nessuna cosa al mondo, così come non farò mai tagliare i due gelsi secolari, gli ultimi sapravvissuti di un gelseto nato per coltivare i bachi da seta.poi bisognerà riscavare i pozzi prosciugatisi chissà da quanti anni.  già, l'acqua mi è indispensabile per l'irrigazione dell'orto. certo ci sarà da lavorare duro, ma ho una grande speranza:quella di ritrovare me stesso.