ROSSO

1 MARZO 1968-2008 Quaranta anni da Valle Giulia


Quando a Valle Giulia avete fatto a botte coi poliziotti io simpatizzavo coi poliziotti. Perché i poliziotti sono figli dei poveri...A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte della ragione) eravate i ricchi, mentre i poliziotti (che erano dalla parte del torto) erano i poveri". (P.P.Pasolini) Undici e un quarto avanti a Architettura/ non c'era ancor ragion di aver paura/ ed eravamo veramente in tanti/ e i poliziotti in faccia agli studenti/ "No alla scuola dei padroni/ via il governo dimissioni" Hanno impugnato i manganelli/ ed han picchiato come fanno sempre loro/ e all'improvviso è poi successo/ un fatto nuovo un fatto nuovo un fatto nuovo/ non siam scappati più/ non siam scappati più (P. Pietrangeli)Appartengo a quella generazione. Fu in quegli anni che ci convincemmo che il mondo poteva essere cambiato e non subìto. L’unione degli studenti con il mondo operaio si tradusse in una grande rivoluzione culturale.Le lotte contadine e i morti di Avola, le occupazioni delle scuole e delle fabbriche, gli amici che portavano il pranzo e la cena agli occupanti.I cambiamenti radicali nell’abbigliamento, nella musica, nel cinema, nei rapporti interpersonali e tra genitori e figli sconvolsero le certezze degli anni 50.La consapevolezza dell’internalizzazione delle lotte, le manifestazioni nei campus universitari della California, il maggio francese, i cortei contro la guerra nel Vietnam, la fine della primavera di Praga con l’invasione delle truppe del patto di Varsavia.Poi arrivò quel maledetto 12 dicembre 1969, i morti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, la caccia agli anarchici, il “suicidio” di Pinelli.La fine di un movimento e l’inizio di un’altra storia che ci portiamo addosso come un macigno.