Roma, 2 ott. (Adnkronos) - "Il cinema iraniano, e in generale quello arabo, non puo' competere con quello europeo o americano in quanto a tecnologia, ma il motivo del suo sviluppo e' che racconta la cultura ricchissima di questo paese". A dirlo all'Adnkronos Esmaeel Monsefmarani, il regista iraniano ospite a Roma della rassegna 'Crossing Cultures' nell'ambito di 'Asiatica', il festival dedicato al cinema asiatico e arabo.
"Noi competiamo col cinema mondiale con la nostra poetica, con il racconto 'da dentro' della nostra cultura - spiega il regista - e' per questo che i piu' grandi registi come Abbas Kiarostami non si spostano mai dall'Iran: restano li' per non perdere niente di cio' che vi accade".
Monsefmarani racconta come nel suo paese il lavoro di un cineasta sia oggetto di limiti ed embargo strettissimi. "Non e' facile lavorare - ammette - il cortometraggio che produrro' per 'Crossing Cultures' non lo potro' mai proiettare in Iran, ma cerco comunque una strada di speranza".