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Post n°623 pubblicato il 27 Luglio 2012 da asu1000
QUELA BOMBA CHE FA TORNARE LA VUOLENZA di Francesco Casula La vicenda della bomba contro il sindaco di Sindia Franco Scanu merita e abbisogna di una riflessione e di uno “scavo”. E’ sbagliato, per intanto, derubricarla a semplice bravata o mero vandalismo. Sia ben chiaro: nessun giustificazionismo o alibi, per l’atto infame e ignobile. Vigliacco e autolesionista per l’intera comunità sindiese. Da condannare, fermamente, senza se e senza ma. Specie se si considera che è stato perpetrato ai danni di una persona tranquilla, pacifica e dialogante. Aperta al confronto. Aliena da furori ideologici e politici. Che sempre più appartiene a una “casta al contrario” – quella appunto dei sindaci e degli amministratori dei paesi sardi ma segnatamente di quelli del Nuorese – che dalle cariche politico-amministrative subisce solo danni e rogne, al posto di benefici e privilegi. I Comuni isolani infatti – massacrati e taglieggiati dalla politica del governo Monti – ormai non hanno più nemmeno lacrime per piangere. Quotidianamente di fronte all’alternativa di chiudere le scuole materne o riparare le strade. Costretti spesso ad aumentare le imposte locali per poter erogare i servizi essenziali alla popolazione. E’ infatti finita da un pezzo l’era degli appalti o della distribuzione clientelare di posti di lavoro e risorse ad amici e famigli. Oggi, sindaci e amministratori in Sardegna sono uomini di frontiera, l’ultimo presidio della rappresentanza democratica. Occorre dunque che non vengano lasciati soli: insieme alla condanna per gli atti di intimidazione è necessaria perciò la solidarietà delle comunità. Che oltrepassi l’emozione del momento. Solidarietà che deve tradursi in partecipazione democratica per ricostruire, dal basso, la coesione sociale. E’ infatti nella disgregazione e nella mancanza di forti valori comunitari condivisi che alberga, nasce e cresce l’atto violento. Altrimenti, temo, simili episodi aumenteranno a dismisura. E la Sardegna rischia di detenere, su questo versante, altri poco invidiabili primati: se è vero come risulta da un testo facente riferimento al "rapporto sulla criminalità in Sardegna", redatto nel 2010 da un ateneo sardo e depositato in Parlamento, che nell’Isola "negli ultimi quattro anni ci sono stati 1313 attentati, primato che supera la Sicilia di tre volte, la Campania di cinque volte e regioni come le Marche e la Valle d’Aosta di ben cento volte". Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 27-7-2012
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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.
Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).
Frantziscu Casula