Creato da ilpoliedrosicurezza il 12/06/2008

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sicurezza sul lavoro

 

 

Martedì 7 ottobre la Toscana si ferma

Post n°96 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da ilpoliedrosicurezza

06-10-2008 SCIOPERO MORTI SUL LAVORO | Per domani, martedì 7 ottobre, è stato indetto uno sciopero per ricordare le morti dei tre operai sulla A1 di Barberino del Mugello e, soprattutto per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tematica della sicurezza sul lavoro. L'azione prevede di scioperare l'ultima ora del turno, ma a livello aziendale le singole Rsu potranno decidere un orario per consentire l'assemblee dei lavoratori. In campo edile si sono decise le ultime 4 ore di lavoro.

Comunicato stampa dei sindacati, Cgil, Cisl, Uil, sullo sciopero di martedì 7 ottobre:
"Non vogliamo, non possiamo, rassegnarci a queste stragi.
Il lavoro deve rappresentare per tutti la propria realizzazione, la possibilità di emancipazione e sostentamento, non può essere causa di morte.
Quanto successo il 2 ottobre a Barberino del Mugello e a Sesto Fiorentino - con 4 morti e 2 feriti gravi in un solo giorno - è un prezzo troppo alto, pagato dai lavoratori e dalle proprie famiglie, ma anche dall'intera comunità.

Tutti devono e possono fare di più: ogni infortunio mortale può essere evitato.
Le leggi esistenti vanno applicate e tutti devono assumersi le proprie responsabilità.
Quanto successo nella provincia di Firenze nella giornata del 2 ottobre ci fa capire quanto ancora c'è da impegnarsi a tutti i livelli per garantire la sicurezza sul lavoro e sconfiggere la piaga degli infortuni indegna di un Paese civile.

Non possiamo continuare ad avere un sistema che manca di una vera cultura della sicurezza, con imprese che spesso competono riducendo i costi della sicurezza, con lavoratori che spesso hanno una formazione inadeguata o assente. Occorre potenziare ulteriormente il sistema di controllo e vigilanza anche seguendo i recenti provvedimenti assunti dalla regione toscana rafforzando il collegamento tra gli enti competenti. "

MAURIZIO

 
 
 

L'inferno restituisce il corpo di Nino

Post n°95 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da ilpoliedrosicurezza
Foto di ilpoliedrosicurezza

L´inferno è laggiù, a 18 metri di profondità. E lui, Emiliano "Nino" Cassola, è rannicchiato quasi come a proteggersi proprio in fondo alla buca in cui è precipitato giovedì pomeriggio. Il ciuffo di capelli neri che spunta da una poltiglia di rifiuti viene individuato alle 20.06 dal giovane, coraggioso vigile del fuoco che si è calato con l´autorespiratore in quel cunicolo verticale, sempre agganciato per sicurezza alla benna di un escavatore. «Ha la giacca bianca di una mezza tuta, i jeans, le scarpe marroni antinfortunistiche» grida il pompiere dentro la radio. Non c´è più spazio per i dubbi: sono i resti di un corpo quasi decomposto dopo 52 ore di permanenza ad alta temperatura, in mezzo a sostanze acide, adagiato contro la parete del pozzo.

Il sole è sceso da un pezzo; su Scarpino e su Monte Timone è spuntata da pochi minuti la mezza luna con l´alone bianco. In cima alla discarica, nello spiazzo degli uffici dell´Asja, la ditta di Rivoli che ha in concessione il recupero e lo sfruttamento del metano, rimane Maria Teresa Cassola, imbacuccata in un piumino e avvolta in una sciarpa gialla per sfidare la gelida tramontana: «Voglio soltanto che tolgano mio figlio dalla spazzatura» ha ripetuto per tutto il giorno. A sera guarda le luci che rischiarano la notte, illuminano la scena apocalittica di una voragine dantesca. Quando giunge la notizia del ritrovamento, per lei da un lato è la fine di ogni comprensibile, seppure irrazionale speranza, dall´altro il termine di un terrificante incubo: quello di non ritrovare più il corpo di "Nino". Del suo unico figlio, a 32 anni caduto in quel pozzo mentre con il collega Cosimo stava posizionando una tubazione per il recupero del biogas. Morto per 1200 euro al mese.

Hanno lavorato per due giorni e due notti gli uomini dell´Amiu. Anche alla luce delle cellule fotoelettriche. Con sei escavatori che hanno fatto tremare quel fragile terreno, 350 metri in altezza di rifiuti. Non si sono fermati un attimo. Non ha lasciato Scarpino neppure per un istante Maurizio Balleri, il responsabile della discarica: sempre attaccato alla radio, in contatto con i manovratori dei mezzi; sempre a consulto con i funzionari dei vigili del fuoco e con Mauro Cavelli, direttore commerciale di Amiu. Gli operai dell´azienda dopo le sei del pomeriggio hanno scavato pure con le mani, rovistando tra i cumuli di spazzatura, in cerca di un segnale. «Ecco, lì c´è una scarpa», urla un manovratore all´imbrunire. Ma è un falso indizio.

Per l´intera giornata non ci si è mossi dall´orlo della voragine, scavata togliendo 10 mila metri cubi di spazzatura. Non se n´è andato lo zio di "Nino", il fratello di Maria Teresa, giunto dalla Sardegna ieri mattina alle 10. Non ha voluto allontanarsi neppure quando un vigile del fuoco gli ha detto che sarebbe stato opportuno non guardare quella scena e ricordare il nipote da vivo. Non si sono staccati da lì i compagni di Emiliano, i dipendenti e i dirigenti dell´Asja.

MAURIZIO

 
 
 

Villa Umbra

Post n°94 pubblicato il 06 Ottobre 2008 da ilpoliedrosicurezza
Foto di ilpoliedrosicurezza

La Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra organizza, nell’ultimo trimestre 2008, i corsi di Formazione e Aggiornamento per Addetti e Responsabili del Servizio Prevenzione e Protezione dei Lavoratori in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Perugia e con l’Associazione ACTAS.
Tutti i corsi sono conformi ai Decreti Legislativi 81/2008 e 195/2003 che hanno innovato la normativa sulla Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (D. Lgs 626/94) per quanto attiene l’individuazione delle capacità e dei requisiti professionali richiesti agli Addetti ai servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori (ASPP) e ai Responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori (RSPP).
In particolare, il combinato disposto della normativa prevede che ASPP e RSPP siano in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore e di un attestato di frequenza, con verifica dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione tecnico-giuridica, presso strutture abilitate, come quelli in fase di avvio.
Per maggiori informazioni rivolgersi ad Annalisa Cecchini, Tel.               075/5159749        – Fax 075/5159785, e-mail: a.cecchini@villaumbra.org.

MAURIZIO

 
 
 

6 Morti...

Post n°93 pubblicato il 03 Ottobre 2008 da ilpoliedrosicurezza
Foto di ilpoliedrosicurezza

Postavo ieri la buona iniziativa dal titolo IO INCENTIVO SE TU SICURO... ed ecco i tre morti nel cantiere al Mugello.

Con la morte dei tre operai caduti a causa del cedimento della piattaforma salgono a sei le vittime sul lavoro di ieri: un ventisettenne di Bastia Umbra è morto schiacciato da un carroponte telescopico, in una ditta di Bettona; a Genova, un operaio di 33 anni, Nino Emiliano Cassola, è caduto in un pozzo per l'estrazione di biogas, nella discarica di rifiuti di Scarpino ed è morto. Vicino a Sesto Fiorentino, un operaio è morto e due sono rimasti feriti mentre stavano lavorando su un carrello per la manutenzione della linea aerea ferroviaria. Le prime ipotesi sulle cause dell'incidente nel Mugello parlano di un cedimento strutturale della passerella su cui si trovavano i tre operai. Un quarto lavoratore si è invece salvato. Le vittime avevano fra i 26 e i 49 anni. La piattaforma sopraelevata sulla quale si trovavano era agganciata al pilone in costruzione, in un tratto della Variante autostradale di Valico. L'intervento era su il primo di sei piloni di un viadotto. Gli operai lavorano in quota per allestire i manufatti di cemento armato. Mentre i quattro erano al lavoro, alcuni dei supporti della piattaforma avrebbero subito un cedimento: la passerella si sarebbe così improvvisamente inclinata, facendo precipitare i tre. Sul luogo dell'incidente sono arrivati il prefetto di Firenze e l' assessore regionale alla sanità Enrico Rossi. Il direttore operativo sviluppo rete di Autostrade per l'Italia, Gennarino Tozzi, ha espresso "profondo dolore" per la morte dei tre operai. Per Autostrade la vicenda mostra la necessità di mantenere alta la vigilanza. "Quanto accaduto - ha detto Tozzi - è una tragedia per le famiglie e i colleghi degli operai che hanno perso la vita, per l'impresa Toto" che aveva in appalto i lavori, "e per noi". Ogni morte sul lavoro è "una grande tragedia" ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: "le leggi ci sono e bisogna applicarle - ha aggiunto -. Come Confindustria c'è l'impegno, perché bisogna lavorare sulla formazione e l'informazione per la sicurezza sul lavoro". In questo senso "il nostro lavoro e il nostro impegno - ha assicurato la leader degli industriali - sarà totale". E il vice presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sugli incidenti sul lavoro, Paolo Nerozzi (Pd), "davanti al dramma delle morti sul lavoro il Governo continua ad opporre solo parole. Ma di fatti neanche l' ombra". Con i tre operai morti ieri salgono a sei le vittime nei cantieri per la Variante di valico, il nuovo tratto della Bologna-Firenze in costruzione sull'Appennino dal 2001. Quello di ieri è il primo incidente sul lavoro avvenuto nei cantieri della Toscana, con il bilancio più grave per singolo infortunio. Gli altri tre operai morti sono deceduti in altrettanti incidenti avvenuti in Emilia Romagna. Proprio ieri nel capoluogo emiliano, Autostrade per l'Italia, committente dei lavori, ha sottoscritto un accorto con la Provincia di Bologna, l'Ausl, le imprese appaltatrici e sindacati, che prevede premi in soldi ai lavoratori per coinvolgerli maggiormente nella sicurezza sul lavoro nei cantieri del versante emiliano della Variante di valico.

Fonte: Unione Sarda

MAURIZIO

 
 
 

THYSSEN, ACCOLTA RICHIESTA PARTI CIVILI ENTI LOCALI

Post n°92 pubblicato il 02 Ottobre 2008 da ilpoliedrosicurezza
Foto di ilpoliedrosicurezza

Comune e Provincia di Torino e Regione Piemonte saranno parti civili nel processo per il rogo della Thyssen Krupp.

E' quanto deciso dal gup di Torino Francesco Gianfrotta che ha anche accolto la richiesta di costituzione dell'associazione medicina democratica che nel suo statuto ha, fra le finalita', quella della tutela della salute nei luoghi di lavoro, escludendo invece il Codacons il cui statuto e' stato ritenuto non sufficientemente specifico.

Per quel che riguarda la Regione e' stato tenuto conto di una norma costituzionale e di alcune leggi che danno a questo ente competenza legislativa e amministrativa in materia di tutela della salute. Il giudice ha inoltre ritenuto di ammettere la Regione come parte civile considerando il danno patrimoniale per le spese sostenute in seguito al grave infortunio sul lavoro.

MAURIZIO

 
 
 

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