PROSSIMA CORSA
LA MIA
PROSSIMA CORSA:
23 GIUGNO 2018
Lessinia Legend
BoscoChiesanuova - Verona
del 2018: 5°
dalla carriera: 246 esima.
Ultima corsa fatta:
GF del Durello
DIGHELO ALL'ANONIMO
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Messaggi di Dicembre 2014
Un caldo caffettino!!!
Freddo biso e aria tagliente quando di meglio per andare a pedalare la nuova ciclabile da bosco Buri a Zevio, ma ancora meglio se un giro così fico lo condividi con un gran compagno di avventura, mio fratello.
In cresta all'argine l'aria ti prende a sberle da ogni lato, Rocky nelle sue serie 1,2,3,4,5 ne ha presi meno di ceffoni, ma incurante di tutto seguendo la teoria di un giro di gambe costante sfido sto silos di aria gelida che ci punta contro.
Ad incitarmi da dietro il mio compagno di avventura che smoccola contro la teoria di questo allenamento esibendo i diplomi dei vari giri e tour vinti seguendo tutt'altra teoaria di allenamento.
Ad un certo punto silenzio totale alle mie spalle, penso al peggio ma fortunatamente a ghiacciarsi è solo la lingua del mio compagno di fuga.
Va ben dai oggi le anda così, ho pedalato anche di peggio …... SU CON LA VITA, E BUON ANNO A TUTTI!!!
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Mtb per prendere meno freddo come consigliato del Papataso e l'idea, lasciata indietro qualche giorno fa, di pedalare la dorsale della Soave Bike fino alla Croce del Vento dove ho previsto il giro di boa.
Nel salire il paesaggio che muta metro per metro, per trovare in alcuni tratti qualche bel centimetro di neve ….... Occio però perché le neve le due giorni, quindi sotto di sicuro si è fatta la crosta di ghiaccio, e vicino al gpm del giro qualche bella lastra obbligava a salire a piedi.
Nonostante il sole freddo pungente, a mio avviso con temperature sotto le medie del periodo stagionale almeno di un grado, un grado e mezzo.
Forse l'anno pedalato si chiuderà oggi, abbiamo spremuto lo spremibile e devo dire che el freddo le proprio freddo, poi si vedrà intanto gustatevi sto video di fango, ghiaccio e neve ….....
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Sono andato a prendermeli in mezzo alla neve gli ultimi 66 chilometri che mancavano all'appello per passare, prima volta nella mia vita ciclistica, gli undicimila chilometri percorsi in un anno solare. Obbiettivo centrato ma non senza qualche preoccupazione; l'idea di giocarmi una tappa facile per “vincere facile” svanisce poco dopo Bussolengo quando mi trovo di fronte ad un paesaggio imbiancato di neve.
Ciclabile impraticabile con la bici da corsa, prendersi rischi oggi è vietato visto che già nel 2010 la rincorsa agli undicimila venne fermata dalla neve con frattura del polso, quindi se non sei somaro la storia insegna che sulla neve se ghe va solo con gli sci o se proprio in mtb in salita come hanno fatto gli amici della Overland.
Niente ciclabile quindi e salita del Flower per scavalcare verso Lazise, asfalto che cola di acqua a causa della neve ai lati della carreggiata, e in più ci sta un filo di foschia.
Procedo comunque con l'idea di Bardolino-Pigno e Valpolicella che rappresentano l'indispensabile per passare i 66 chilometri che mi servono.
Nonostante una temperatura decisamente rigida pedalo come mi ha insegnato il Miglio mercoledì, piuttosto due chilometri de meno ma sempre in pedalata rotonda senza tribular. La cosa produce i suoi frutti, il rientro via Valpolicella nonostante il vento contrario passa che è una bellezza e alla porte di Parona possono partire i festeggiamenti. E vai 11.000 chilometri uno più bello di quell'altro. Ne mancano altri undici per arrivare a casa dove mi abbandono a festeggiamenti inauditi …...........
Unico preoccupato Alessio Scapin che trema quando passo vicino alla sua auto posteggiata senza mani ….... e dai se proprio l'era na pacca in più!!!!
E stasera..... “su le mani!!!!”, già in preparazione bande di pizza e birre per festeggiare ….. brao te si sta brao te si sta bra o......
Dedico tutto questo alla mia famiglia che mi permette di gestire la mia passione come meglio credo, e ovviamente alla mia mamma e al mio papà per avermi trasmesso una valore che è lo sport, in generale qualunque esso sia, perché lo sport è vita!!!
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Ancora un articolo che difende la buona fede di Santambrogio, perché deve essere per forza tutto nero ......
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E' passato solo un giorno dal Natale e già i bei propositi di “fare i bravi”, del Papataso, sono stati buttate alle ortiche. Oggi mi sono sorbito in versione live, per quasi novanta chilometri, i benefici della sua nuova posizione in bike inseguendo dal chilometro zero.
Inseguire uno che i la posiziona da poco, e sta provando due ruote, dico due, che fanno quasi mille euro tra carbonio e cusinetti ad alta scorrevolezza, raggi che aiutano la pedalata, valvole che soffiano il vento a favore le praticamente partita perse, se più ci mettiamo anche la forka da poco cambiata allora capita che le prendi anche in discesa.
Dal canto mio ho dato tutto, quando mi ha detto andiamo a fare la discesa delle Selle mi manco savea dovre l'era questa discesa delle selle perché me fradel el batteza nomi a raffica che per mi i ga poco senso, ma pian pianino ho intuito che la cosa avrebbe segnato il mio fisico.
Tanto sterrato veloce, qualche pezzettono di asfalta con i Nobby Nic che danno il loro meglio nella non scorrevolezza, morale non ho mia sofferto, ho fatto gamba!!!
A favore tante belle cose, l'inversione termica che regala solo e temperatura accettabile, giro comunque bello anche se duro su sterrati in buone condizione e la bellezza di pedalare senza orari ma purtroppo con uno davanti che andava un po troppo di più di me.
Finisco in condizione umana, portando a casa oltre 1.800 metri di dislivello, che i me par anca tanti e con quasi 90 chilometri fatti. Dal fronte smaltimento ho fatto fora anca el pandoro del prossimo anno …. A Voi!!!
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Quando un incontro cambia un'uscita, semplicemente così si può descrivere il giro di oggi. Parto in solitaria direzione lago a vedere cosa vien fuori; non un'idea chiara in testa una mezza di salire sopra Torri per scendere la Torri bivio ma strada facendo cambia tutto.
Ciclabile del Chievo la davanti un gruppetto bello numeroso, in poco li raggiungo in ultima ruota c'è il Miglio Campeon …... quattro ciaccole e si decide di far strada assieme fin dove non si sa, di fatto il giro di boa sarà a Brenzone, ma strada facendo ….........
Si pedala bene belli regolari 30-32 orari senza esagerare come vuole la scuola Miglio, ma stando davanti va già bene …....
Poi passato Bardolino arriva il gruppo dei professionisti Veronesi, Elia Viviani a guidare poco più indietro Guardini e altri tutti professionisti, ci si accoda fino a Torri sempre a ritmo regolare. I prof prendono subito la salita noi si prosegue verso Brenzone prima di ritornare indietro a riprendere la stessa ascesa.
Dopo un paio di chilometri di salita ci raggiunge Davide Formolo che riconosce il Miglio e si mette alla guida del nostro gruppetto. Lui sale più veloce fa in tempo a salite credo fino a San Zeno per poi riprenderci quando siamo sul tratto in discesa verso Costermano, ed ecco che il ritmo del ritorno cambia di brutto. Costanti fra i 36 e i 40 orari con il Miglio che viaggia appaiato al giovane professionista, un ritmo che a sua detta lo farà soffrire fino a Verona. Mi spiace non avergli dato il cambio quando me lo a chiesto, pensavo che scherzasse nel dirmi che faticava, mi spiace non aver capito per tempo la cosa.
Morale della favola nel ritorni siamo letteralmente volati, ovviamente grazie alle gambe di quelli davanti. Gran bel giro con la possibilità di aver conosciuto un professionista semplice e con i piedi per terra …... buona fortuna.
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Conseguito senza inseguirlo, uscito da solo senza l'assillo di un traguardo è così che pedalata dopo pedalata questo 2014 ha visto infrangere ieri, 22 dicembre, il record di percorrenza chilometri in un anno solare. 10.729 chilometri pedalati fino a ieri passando di sette il primato stabilito ben cinque anni fa. "MA NON FINISCE QUI" come diceva un vecchio conduttore televisivo ci sono ancora otto giorni per alzare l'asticella, ma intanto godiamo di questo record fatto di un uomo e la sua passione per la bicicletta!!!
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Sette bici con le ruote ciccione che più di così non si può, le fat bike sono sbarcate anche alla granfondo del Pandoro, ne ho vista una anche con la forka ammortizzata ….... Fat Bike, bici grassa così dice la tradizione e nel pieno rispetto del WLABICISEMPRE io dico avanti alla prossima l'importate le che si pedali!!!!
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Penso che la bici sia sinonimo di libertà, e seguire questo moto significa pedalare quello che hai realmente voglia di fare senza condizionamenti, perché solo così puoi essere felice di quello che fai. Fino a ieri non ero sicuro di partecipare a questa settima edizione della granfondo del Pandoro, non vi erano iscrizioni fatte, avversari da rincorrere, numeri da ritirare ci sarei andato se ne avessi avuto voglia e stamattina la voglia c'era. Il tutto si è trasformato in una bellissima pedalata dove ho avuto il piacere di stare con tanti amici delle ruote artigliate, che non erano pochi visto che la conta del Diego Bertani si è fermata a 253 presenti; CHE NUMERI!!!
Le spiegazioni dell'angelo Orlando sul percorso non lasciano dubbi, solo davanti si riuscirà a pedalare senza intoppi, così battezzo le sue ali come riferimento visto che faceva da apri pista. Pedalando costantemente nel primo gruppetto mi ha permesso di gustarmi appieno la prima parte del tracciato veramente bella, ma a dirla tutta non proprio alla portata di tutti per via di alcune erte davvero dure.
Si è pedalato assolutamente in clima natalizio, banditi gli scatti e gli allunghi la marcia è stata sempre bella regolare e senza intoppi, perlomeno dal mio punto di vista pedalabile. Il rientro verso il ristoro di Alcenago presentava un bel chilometrino da guidare dove il Paolo, pensando che le ali in dotazione fossero proprio vere ha visto di spiccare il volo …... Morale le ale iera de carton e il risultato si è visto. Fortunatamente il danno più grosso lo subisce la ruota posteriore, che la se giusta, e non il l'arcangelo Paolo.
Ristoro con un bel the caldo che el ghe volea e un filo di pandoro per poi riprendere la via di casa scavalcando qualche collinetta. Adrenalina del rientro il Piccolo Stelvio fatto in discesa per mettere la bici di traverso fra un tornante e l'altro, bello mi sono divertito di brutto a riprendere confidenza con le derapate, mi sa che lo devo rifare che mi fa sentire meno legnoso del solito.
Muro del Pianto per riprendere la via di casa di una bellissima pedalata.
Ho pedalato divertendomi e la cosa mi ha fatto veramente piacere.
Grazie al Marco e al Conte e a tutto lo staff della granfondo del Pandoro, avanti così!!!!
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CALENDARIO GARE
PIU' CHE GIORNALISTA DIREI GIORNALAIO!!!
L' idea di questo blog nasce con l'intento di girare il più possibile in senso ironico quello che può succede nella vita di tutti i giorni, specialmente nel mio campo sportivo ciclistico.
L'umorismo può nascere da qualsiasi fatto della vità se preso in senso ironico, se con i miei post riesco a strapparvi un sorriso per me è già un successo!!!
QUINDI NON GIORNALISTA...............MA GIORNALAIO!!!
USA IL CASCO, IL CASCO UN AIUTO SUBITO!!
NON GIOCARE CON LA TUA VITA
USA IL CASCO SEMPRE!!!
E ASSIEME USA ANCHE LA TESTA
IL CASCO, UN AIUTO SUBITO!!!
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