PENSIERI E PAROLE

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DA TUTTODANTE DI ROBERTO BENIGNI

Post n°730 pubblicato il 16 Settembre 2012 da anymalove69
 

INFERNO - CANTO VIII

Dante scorge una barca sulle acque scure della palude ed un nocchiero che grida parole minacciose. E' venuto a prenderli...Si chiama Flegiàs:

"Corda non pinse mai da sè saetta
che si corresse via per l'aere snella,
com'io vidi una nave piccioletta

venir per l'acqua verso noi in quella,
sotto 'l governo d'un sol galeoto,
che gridava: <<Or se' giunta, anima fella!>>"

Virgilio, tuttavia, costringe Flegiàs ad accostare la barca, che affonda un poco per il peso del corpo di Dante, ed i poeti possono essere traghettati sulla palude Stigia:

"<<Flegiàs, Flegiàs, tu gridi a vòto>>,
disse lo mio segnore, <<a questa volta:
più non ci avrai che sol passando il loto>>.

Qual'è colui che grande inganno ascolta
che li sia fatto, e poi se ne rammarca,
fecesi Flegiàs ne l'ira accolta.

Lo duca mia disccese ne la barca,
e poi mi fece intrare appresso lui;
e sol quand'io fui dentro parve carca.

Tosto che 'l duca e io nel legno fui,
segando se ne va l'antica prora
de l'acqua più che non suol con altrui"

 

 
 
 
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Un blog di: anymalove69
Data di creazione: 15/10/2009
 

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