Creato da aquilotta_1975 il 03/02/2008

LA LAZIO SIAMO NOI

...anche le donne amano il calcio...

 

 

|° Vittima calcistica

Post n°4 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da aquilotta_1975
 

Il 28 ottobre 1979, allo Stadio Olimpico, è in programma il derby Roma-Lazio. L’Italia sta vivendo gli ultimi anni di quel ribellismo socio-politico giovanile che da un decennio la stava percorrendo e che è ormai alla vigilia di quello che poi verrà definito “riflusso”.
Viceversa, sta assumendo le dimensioni di massa un nuovo fenomeno di aggregazione – il tifo organizzato “ultrà” - che, neppure troppo metaforicamente, segna il passaggio di testimone dell’impegno e dell’interesse del mondo giovanile e che, nel ben o nel male, sarà protagonista per i decenni successivi.
A Roma, nello specifico, hanno visto la luce da alcuni mesi gli Eagles Supporters Lazio (ES) ed il Commando Ultrà Curva Sud Roma (CUCS), due gruppi che, per dimensioni e qualità, lasceranno decisamente il segno nel panorama ultrà della città e dell’intera nazione. Salvo poi essere defenestrati (gli ES agli inizi degli Anni Novanta, il CUCS un decennio più tardi) dalla successiva “generazione ultrà”, per ragioni molto simili.
Il sommarsi dell’antagonismo politico ad una rivalità calcistica già molto sentita rappresenta una miscela esplosiva per il derby romano, in virtù appunto di un diffuso stereotipo (in quegli anni ancora piuttosto verosimile) che tendeva a spaccare la gioventù capitolina tra “laziali-camerati” e “romanisti-compagni”; un luogo comune a sua volta figlio di una sommaria analisi sociale che raccontava di una città divisa in ceti e quartieri borghesi (feudi biancocelesti) ed in ceti e quartieri popolari (roccaforti giallorosse).
La partita del 28 ottobre è dunque ad elevato rischio incidenti come accadeva da qualche anno, l’odio tra le due fazione trasuda in un rincorrersi di scritte inequivocabili sui muri della città e sugli argini del lungo Tevere, può concretizzarsi solo nei due derbies stagionali: le Forze dell’ordine sono presenti in quantità a presidiare l’Olimpico, con la fatica di chi (i Carabinieri) deve muoversi agile con una pesante palandrana addosso, eppure il dramma assume forme impreviste e, forse, imprevedibili; sicuramente diverse dai violenti incidenti che, lo stesso giorno, si registrarono al derby di Milano e a Brescia-Como.Poco prima delle 13.30, quando manca più di un’ora all’inizio della partita, dalla Curva Sud
 parte un razzo che attraversa tutto lo stadio e colpisce Vincenzo Paparelli, un tranquillo tifoso laziale qualunque, seduto nella curva opposta. Per l’uomo, trasportato subito in ospedale, non ci fu nulla da fare: il razzo, dopo un volo di oltre 200 metri, lo aveva centrato in pieno volto causando lesioni gravissime.
Allo stadio intanto si vivono momenti di tensione: i tifosi laziali si abbandonano ad atti di violenza e vandalismo, finalizzati alla vendetta ma soprattutto a non fare disputare l’incontro. La partita viene invece fatta disputare, secondo il capitano della Lazio Wilson anche per evitare ulteriori incidenti, ma è una farsa che si disputa in un clima di paura: la Nord spoglia e devastata, un
pallone finito sugli spalti torna in campo squarciato da un coltello, qualcuno assicura persino di avere udito dei colpi di arma da fuoco.Vincenzo Paparelli è stata dunque la prima vittima del teppismo calcistico in Italia e l’episodio, giustamente, provocò grande attenzione e preoccupazione. Tutti si chiesero il perché di una morte così assurda e, più in generale, i motivi dell’escalation della violenza negli stadi.
Per la cronaca il responsabile del lancio del razzo omicida fu presto individuato ma rimase per lungo tempo latitante: si trattava di Giovanni Fiorillo, un ragazzo di soli 18 anni, più noto nell’ambiente curvaiolo con l’appellativo di “Tzigano”. Si saprà anni dopo che per qualche tempo trovò rifugio nelle valli bergamasche, “coperto” da amici atalantini, che a quel tempo tra le due tifoserie esisteva un forte gemellaggio.
La morte di Paparelli occupò le prime pagine di quotidiani generalisti e sportivi ed i titoli dei TG RAI.
VINCENZO VIVE

 
 
 

David Rozenhal

Post n°3 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da aquilotta_1975
 
Tag: SCHEDA

Forte nel gioco aereo e' alto 191 cm
David Rozenhal (Šternberk, 5 luglio 1980) è un calciatore ceco che gioca come difensore nel Newcastle United.
È un difensore molto forte nel gioco aereo e di grande qualità.
Dopo aver giocato per 4 stagioni nel Sigma Olomouc in Repubblica Ceca (nelle quali ha totalizzato 72 presenze e 2 gol), passa in Belgio nel Bruges.Il suo debutto risale al 18 febbraio 2004 nella partita tra Italia e Rep. Ceca terminata 2-2. Ha partecipato ai Mondiali di Germania 2006 e al Campionato europeo di calcio 2004.. Lì in 2 stagioni gioca 50 volte e segna una sola volta. Dal 2005 al 2007 ha giocato in Ligue 1 con il Paris Saint-Germain. È stato inserito nella miglior squadra della Ligue 1 (cioè una squadra immaginaria dove giocano i migliori presi da ogni squadra) nella stagione 2006/2007 col Paris Saint-Germain. È stato anche nominato miglior giocatore della sua squadra.
Il 29 giugno 2007 passa al Newcastle United per una cifra di 2.9 milioni di sterline.
Il 31 gennaio 2008 viene acquistato dalla S.S. Lazio di Claudio Lotito.

 
 
 

S.S.lazio 1900 (|° parte)

Post n°2 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da aquilotta_1975
 
Foto di aquilotta_1975

Le origini

Nove gennaio del 1900, anno Santo: sono da poco terminati i lavori del Ponte Margherita che congiunge piazza del Popolo a piazza della Libertà balcone elegante sul Tevere dove fa capolinea una piccola ma nodale stazione filoferrotranviaria romana. Ed è proprio a piazza della Libertà, dove ogni anno migliaia di tifosi ancor oggi attendono la mezzanotte tra l'8 e il 9 gennaio per brindare alla Lazio, che nove giovani si riuniscono.
Sono sportivi: d'estate si cimentano nelle specialità che il Tevere ancora balenabile consente: canottaggio e nuoto.
Quando si avvicinano i rigori invernali si dedicano al podismo. E di lì a poco ci sarà proprio la corsa di Roma, nastri di partenza proprio a piazza del Popolo: nelle regole d'iscrizione si legge che gli atleti dovranno correre per una Società. Quei nove ragazzotti stanno ragionando da giorni sul nome di questa, sui propositi, sulla sede, sui colori, soprattutto sui soldi da rimediare...

Campione di podismo e leader naturale di quel gruppo per età e carisma è Luigi Bigiarelli, graduato dei bersaglieri, corpo di grande fascino in quel periodo grazie ai freschi ricordi di Roma Capitale d'Italia e dei cappelli piumati di corsa nella breccia di porta Pia con un carico di sogni e belle speranze.
Per quanto attiene alla sede si farà un affarone: per una lira "la Lazio" troverà casa a due passi. E la lira uscirà fuori da una autotassazione tra atleti, familiari e simpatizzanti. ...E' questo il primo nucleo di una passione che si tramanderà di generazione in generazione.
Per quanto riguarda simbolo e colori si pensa in grande.
L'aquila conquista tutti perché animale fiero e simbolo delle legioni romane: non si può certo dimenticare che il mito di Roma, Capitale della nuova Italia, andava in quegli anni per la maggiore e che il gruppo dei militari intorno alla Lazio si fece sentire.
Discorso maggiormente ispirato allo sport per quanto attiene ai colori: saranno biancocelesti in onore della Grecia, patria delle prime Olimpiadi moderne. Il nome, quello della Regione d'appartenenza.

Questo i nove decisero allora, mai immaginando cosa sarebbe diventato il movimento Lazio. Oggi, più di cento anni dopo, la Lazio gioca all'Olimpico di Roma del quale detiene il record di spettatori, oltre 80.000 nell'anno del primo Scudetto, record ineguagliato (Roma e Nazionale comprese), ha vinto in Italia ed in Europa nel Calcio e in tutte le altre discipline, ha una polisportiva che con le sue oltre 30 sezioni è la più grande e decorata d'Europa, si fregia del raro titolo di Ente Morale ed è Stella d'Oro al merito sportivo.

Quel che successe da quel giorno del 1900 è una sequenza di ricordi e conquiste straordinarie.
La corsa di Roma fu un trionfo, ma quei podisti, animati dal sacro fuoco vincevano tanto, per le strade e in acqua.
Il pallone fece la sua comparsa solo un anno dopo, nel 1901: lo portò un certo Bruto Seghettini spiegando le regole di questo nuovo sport che in Inghilterra faceva faville e che in Francia cominciava a far parecchi proseliti: e Bruto proprio oltr'alpe era socio e giocava nel Racing Club di Parigi.

Per trent'anni la Lazio, che sente l'onore di aver portato il Calcio nella Capitale d'Italia (come anche la pallanuoto e il rugby a livello nazionale), vince tutto quello che c'è da vincere a Roma.
La sua fama attraversa i confini regionali, tanto che viene invitata a Pisa per disputare la finale del primo campionato centromeridionale contro la vincente di un torneo al quale presero parte il Pisa, il Livorno e il Lucca, vincitrici dei rispettivi gironi locali. E' il giugno del 1907 e la truppa biancoceleste, capitanata da Sante Ancherani arriva in treno alla stazione di Pisa: deve affrontare tre incontri in un solo giorno. In una giornata memorabile la Lazio vince tutte e tre le partite: Lazio-Lucca 3-0; Lazio-Pisa 4-0; Lazio-Livorno 1-0. Grandi i biancocelesti al centro-sud ma non al nord dove arriveranno anche alle finali nazionali nel 1913, 1914 e nel 1922 perdendo, però, contro gli squadroni del nord rispettivamente Pro Vercelli, Casale e Genoa.

Il calcio pionieristico finisce per convenzione alla fine degli anni '20 quando viene introdotto il girone unico e così prende quota il campionato italiano.

 
 
 

Lazio-Sampdoria 2-1

Post n°1 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da aquilotta_1975

Mauri e' un super gol di Rocchi
La Lazio ha battuto 2-1 la Sampdoria in una gara valida per la 21.a giornata del campionato di serie A. Delio Rossi butta subito nella mischia i due nuovi arrivi Radu e Dabo (Bianchi e` in tribuna perche` squalificato), mentre Mazzarri si affida alla consolidata coppia Bellucci-Cassano (per quest'ultimo il tanto atteso ritorno all'Olimpico, condito da una bella dose di fischi). La Samp fa girare molto bene il pallone nel primo quarto d'ora di gara, ma non riesce a sfondare. Al 19' viene giustamente annullato un gol a Ledesma per fuorigioco. Un minuto piu` tardi incredibile occasione sprecata dagli ospiti: Bellucci si invola sulla destra e mette in mezzo un pallone per Cassano, che pero` a porta vuota da non piu` di un metro spara alto sulla traversa, forse tradito da un rimbalzo irregolare della sfera. La legge del calcio, gol sbagliato gol subito, viene applicata qualche minuto dopo. La Lazio infatti passa in vantaggio al 37' con Mauri. Il centrocampista, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, raccoglie la corta respinta della difesa doriana e di sinistro insacca imparabilmente. Al 46' del primo tempo pero` la Samp perviene al pareggio proprio con Cassano, che raccoglie un cross dalla destra ed e` bravo a mettere la sfera sotto la traversa, firmando cosi` il gol dell'1-1.

Galvanizzati dal pareggio, gli ospiti si spingono in avanti anche all'inizio della ripresa e sfiorano il gol con Bellucci, su cui Ballotta si supera al 48'. Al 62' e` ancora la Samp a rendersi pericolosa con un contropiede che si chiude con un destro altissimo di Delvecchio. La gara vive un momento di stanca, con le due formazioni che si affrontano prevalentemente a meta` campo e non affondano mai il colpo, dando l'impressione di accontentarsi del pareggio. Al 76' pero` la Lazio passa improvvisamente in vantaggio grazie a uno splendido gol di Tommaso Rocchi. Il numero 18 biancoceleste scambia con Pandev, aggancia defilato sul lato corto dell'area di rigore e con un sinistro ad incrociare batte imparabilmente Castellazzi per il 2-1. All'87' Pandev ha l'occasione d'oro per chiudere il match: il macedone si presenta a tu per tu con l'estremo difensore della Samp, ma il suo sinistro si spegne lentamente sul fondo. La partita comunque finisce sul 2-1 per la Lazio, che torna a sorridere all'Olimpico dopo quasi due mesi di astinenza. I blucerchiati invece possono recriminare per un paio di occasioni mancate che potevano portare a un pareggio che sarebbe stato sostanzialmente il risultato piu` giusto.

Classifica: Inter 53 Roma 45 Juventus 41 Fiorentina 37 Udinese 33 Milan 30 Atalanta 29 Sampdoria 28 Palermo 28 Genoa 28 Napoli 27 Catania 23 Lazio 23 Torino 21 Livorno 21 Siena 20 Parma 19 Reggina 18 Empoli 16 Cagliari 14.

Prossimo turno: Atalanta-Fiorentina; Roma-Reggina; Cagliari-Parma; Empoli-Lazio; Livorno-Genoa; Milan-Siena; Sampdoria-Napoli; Torino-Palermo; Udinese-Juventus; Catania-Inter.

 
 
 

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