ILBRUKO ASSOCIAZIONELE VARIE FORME DEL VOLONTARIATO... "Non siamo angeli in volo venuti dal cielo, ma gente comune che ama davvero... gente che vuole un mondo più vero, la gente che insieme lo cambierà" |
INSIEME... SI PUO' FARE!!!
Per le Forniture Sportive
Per le Forniture Tecniche
Molti pensano che fare Volontariato e poter donare sia un privilegio di pochi, ma dopo un lungo periodo di esperienza a contatto con le persone sofferenti, seguendo le esigenze dei bambini e dei genitori in ospedale, cercando di comprendere cosa servisse loro per sentirsi meglio, mi sono resa conto che la realta' e' ben diversa. Ci sono mille modi per rendersi utili: c'e' chi dona materialmente danaro, sovvenzionando tanti progetti benefici; c'e' chi presta la sua professione e il suo mestiere, come ad esempio i medici che si recano nelle missioni umanitarie; e c'e' poi chi dona la sua innata capacita' di far ridere, mettendola a disposizione degli altri. E' proprio seguendo questa corrente di pensiero che nasce la nostra Associazione, composta esclusivamente da volontari che decidono di essere "pagliacci" semplicemente per la gioia di scoprire che ognuno di noi puo' donare qualcosa, sia pure un sorriso; un'Associazione impegnata in attivita' no profit alla cui base c'e' un vero e proprio spirito di volontarieta' (non abbiamo sponsor, ci autofinanziamo e trascorriamo il nostro tempo libero tra gli ammalati, senza chiedere alle Strutture che ci ospitano alcun contributo), divenendo cosi' promotori quotidiani dei positivi influssi della c.d. "terapia del sorriso". I nostri ragazzi ogni settimana indossano una "divisa": un camice rigorosamente variopinto o un divertente vestito da clown e, con l'immancabile naso rosso, si trasformano in veri e propri "volontari della gioia" presso contesti di disagio; vengono utilizzate armi e strumenti insoliti ma molto apprezzati, non solo dai bambini ma anche dai piu' grandi: sculture realizzate con i loro coloratissimi palloncini, gag e favole per i piu' piccini, giochi di micromagia e illusionismo, scenette comiche, spettacolini improvvisati e tutto quanto possa allietarne la degenza. La nostra non e' solo una forma di intrattenimento ludico-ricreativa, non facciamo semplice animazione! Ogni intervento e' totalmente personalizzato e ben calibrato nei confronti delle persone con le quali ci si trova a relazionare. Usiamo la "clown terapia" come supporto alla medicina tradizionale, sempre pronti a giocare con la realta', reinventandola; a porgerti un ombrello che, pur non impedendo la tempesta, cerca di donare la speranza ad avanzare meglio lungo la strada della vita. Questo progetto ci sembra davvero un ottimo inizio: donare amore e non chiedere nulla in cambio, se non avere la consapevolezza di aver donato un sorriso. Percio', non fermatevi alle apparenze, perche' il mondo e' diverso! Ed altri sono i valori essenziali dell'uomo...
Amiamo definirci i "Volontari del Sorriso", persone comuni che si recano in quei contesti dove regna la sofferenza, per trasformare la grigia quotidianità in un arcobaleno di colori.
La nostra non è solo una missione ma è una scelta di vita e una filosofia di pensiero che ci portano in lungo e in largo per l’Italia, convinti che donare un po' del proprio tempo a chi ha davvero bisogno "paghi" piu' di qualsiasi altra cosa...
Trasportiamo il malato (bambino, adulto o anziano che sia) in un universo parallelo dove tutto e' possibile, e dove lui stesso può riappropriarsi della vita, cambiando il corso degli eventi.
Ci piace pensare che una flebo, un medicinale qualsiasi, siano pozioni magiche con cui il malato può "guarire", diventare forte ed invulnerabile.
Lo so, noi non possiamo (e non potremo mai!) guarire la malattia ma, con la nostra ilarita', certamente possiamo guarire l'anima delle persone!
Non dimentichiamoci che il malato, di qualsiasi genere e' prima di tutto una persona, un individuo complesso che si trova catapultato fuori dalla propria vita, dalle proprie abitudini e lontano dai suoi punti di riferimento.
A differenza dei medici, quindi, chiediamo il permesso prima di entrare, perche' in realta' lo stiamo facendo non solo nelle loro stanze, ma anche e soprattutto nelle loro vite.
E non è detto che il sorriso venga subito! A volte viene quando arriviamo ad un passo dal loro letto o mentre goffamente prendiamo i nostri giochi da una valigia magica; o, magari, quando lo coinvolgiamo in un viaggio fantastico con i nostri racconti...
Forse puo' bastare un sorriso... Il mondo sarebbe diverso se ognuno sorridesse di piu'... Vinci il male con il bene... Lavora per costruire un mondo d'Amore... Abbatti le barriere della paura e dell'egoismo... Assapora la Gioia e impegnati ogni giorno per chi ami e per chi ha bisogno...
Perche' ricorda che: il peccato piu' grave e' l'indifferenza verso chi ha bisogno di noi... Riflettete, gente...
PREMIATI IN TOP 30 COME MIGLIOR BLOG SOCIALE ^_^
LA MIGLIORE TERAPIA...
COLORIAMO IL MONDO ^^
Messaggi del 06/06/2010
TI AMO Niente è più splendente Del tuo fascino sorridente Chiudi gli occhi e ti avvicini Si uniscono i nostri respiri Il tempo scorre lento È così dolce questo momento Sento i battiti del tuo cuore Tu sei il mio vero amore Le tue dita sfiorano la mia pelle E l’emozione sale alle stelle Gli sguardi non mentono E le parole non servono Mi sento al sicuro accanto a te Sei la donna che fa per me. *** *** OGGI Oggi guardando dal balcone ti ho visto O forse ti ho immaginata Mangio una caramella e penso A te a me a noi Oggi vedo il tuo nome scritto ovunque Tutte le canzoni mi parlano di te Oggi la città mi sembra bella Ma forse è solo il tuo sorriso Oggi ti voglio donare il mio amore Ti voglio donare la mia fantasia Oggi ti regalo le mie ali Tu regalo la mia matita e i miei colori E su una trama di fili invisibili Coloreremo la nostra storia E voleremo per sempre. *** *** NON DIRE Non dire mai alla foglia di fermarsi Non puoi, c’è il vento! Non dire al sole di brillare in eterno Non puoi, c’è il tramonto! Non dire al giorno di essere eterno Non puoi, c’è la notte! Non dire a me di dimenticarti Non posso, ti amo! *** *** CARA MAMMA Quale mai cosa stupenda Potrei offrirti mammina Vorrei darti una stella Anche la più piccina Mamma tu mi hai donato Il segno della croce Il primo fiato La prima voce La prima gioia degli occhi La prima gioia d’ amore Il bocciolo ed il fiore Che cosa posso offrirti Mamma Sarò io Mamma cara La tua luminosa stella *** *** E ANCORA TI PENSO La mia mente vaga In un pensiero Che è sempre lo stesso Un pensiero Che difficilmente passerà e alla luna chiedo di riflettere i tuoi occhi sul mare Cosi che tutti possono osservare il chiaro che nei tuoi occhi splende Cercherò di resistere e di non guardarli Per non essere ancora una volta vittima di quell’ incanto che tanto mi fa sognare e la luna gli donerà A cinque stelle nel cielo buio scriverò il tuo nome Rosy e chiederò di scendere di posarsi sul tuo viso per portarti la parola più importante che esista Ti amo dolce amore mio. PREMIATO CON UN 10 E LODE DALLA GAZZETTA DEL SUD E IO CONCORDO PIENAMENTE! ALESSANDRA. |
Ciao Ale, Ciao Max, E' stata una giornata piena di emozioni! Ho imparato tante nuove cose grazie al Dott. Max e Alessandra che hanno organizzato questo tipo di attività. Inizialmente ero molto emozionata e nello stesso tempo preoccupata per paura di sbagliare qualcosa. Poi invece, una volta entrata in reparto, vedendo quei bambini sorridenti tutto è passato. La malattia, le preoccupazioni, i brutti pensieri erano svaniti in un secondo. L'unica cosa rimasta era il loro sguardo e i loro sorrisi assieme a quelli dei genitori. Finita l'attività sono tornata a casa un pò stanca ma tanto felice di essere riuscita con semplici gesti ad aiutare quei piccoli bambini.
*** *** Ale, sono andata adesso a vedere il blog e sono super contenta per le cose che avete scritto di me... Grazie! |
Carissimi amici, Ecco un nuovo racconto del nostro Tour della Solidarietà. Stavolta, e nonostante i boicottaggi da parte di una certa Dott.ssa............ (perchè nella vita capita pure questo!), siamo stati accolti dal Dott. Talarico (Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera "Pugliese Ciaccio" di Catanzaro) per conoscerci di persona ed ufficializzare così l'autorizzazione concessaci per prestare la nostra "opera" nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, Chirurgia pediatrica e nel DH di Ematologia pediatrica. Il Dott. Renato Rubino (Direttore Dip. Materno Infantile),il Dott. Alfredo Rizzuto e il Dott. Lello Capillo ci attendevano con ansia per discutere i dettagli del nostro intervento e per definire insieme un protocollo d'intesa ed un vero e proprio calendario di attività. Detto fatto, alle 3:00 del 15 ci siamo messi in viaggio, destinazione Catanzaro. Chi di voi conosce la Salerno - Reggio Calabria comprenderà l'odissea che abbiamo passato: 7 ore di viaggio tra diluvio, nebbia e corsie uniche per colpa dei lavori che ormai durano da ANNI. Ad ogni modo, alle 10 siamo lì e contatto Martina per incontrarci. Naturalmente, eravamo emozionatissimi, anche perchè PER LA PRIMA VOLTA partecipava ad una nostra giornata di Clown Terapia un'osservatrice "esterna". Martina è una ragazza conosciuta a Catanzaro, che studia Psicologia a Messina ed il suo corso di Laurea (per quanto ottimo) non le consentiva ancora di fare pratica. Figuriamoci se le dicevamo di no! Per noi è stato un onore... Anzi; speriamo che la sua esperienza possa essere di esempio a molti, e che ben presto anche altri volontari si uniscano a noi per questa grande missione... Ad ogni modo, ci siamo subito diretti in Direzione Sanitaria dove abbiamo fatto un bel po' di anticamera, finalmente andiamo nel reparto di Chirurgia pediatrica, tesissimi come se fosse la prima volta. Vedere i volti di quei "piccoli" protagonisti ci ha emozionato stanza dopo stanza, e ci ha ripagato di tutta la tensione accumulata fino a quel momento. Martina è stata molto collaborativa tanto che io e Massimo l'abbiamo costantemente spronata ad essere anche lei, a pieno titolo, una di noi. Nessuno è perfetto, certo; ma lei si è data davvero molto da fare e ci è stata di grande aiuto anche nella risoluzione delle "emergenze". Vengono da più reparti a conoscerci e a vederci all'azione; tanto che anche la Caposala di Pediatria ci chiede se vogliamo andare a trovare i suoi piccoli pazienti. Non ce lo siamo fatto dire 2 volte! Massimo, col suo "punturone" magico, cercava di cacciar via febbre e disturbi vari da ogni paziente... Ma prima di andare via avevamo un ultimo e meraviglioso compito, che avevano già deciso per noi: parlare a tutti (Dottori, infermieri ed operatori vari) di quello che è per noi essere Dottor Clown. Praticamente, abbiamo tenuto la nostra PRIMA LEZIONE, davanti ad un bellissimo Pandoro e ad una bottiglia di Champagne. Abbiamo dato loro (parole della Dirigenza) un ulteriore stimolo a migliorare la capacità di umanizzare l'ambiente ospedaliero e la loro attività professionale. GRAZIE, GRAZIE GRAZIE!!! Alessandra. |
L'idea dell'istituzione benefica nacque nel 1601 tra dei nobili napoletani che, non potendo realizzare il loro pic-nic a causa di una pioggia improvvisa, decisero di donare le loro pietanze ai poveri. Il 17 aprile del 1601 un gruppo di nobili napoletani (Cesare Sersale, Ascanio Carata, Carlo Caracciolo Marchese di Vico, Cesare Piscicelli, Gian Simone Moccia e Giambattista Severino) decisero di fondare a Napoli un'istituzione dedita alla beneficenza e all'assistenza. Si incontrarono presso l'ospedale degli Incurabili e decisero che avrebbero meglio e più cristianamente impegnato il proprio tempo se periodicamente, il venerdì di ogni settimana, fossero tornati a riunirsi per portare conforto agli ammalati e per applicarsi in opere di beneficenza (le "sette opere", appunto, di misericordia) allo scopo di praticare le sette opere di misericordia corporale. Ispirandosi ai principi evangelici, indossarono vesti di mendicanti e, andando in giro di città in città, chiedevano aiuto per i poveri che assistevano, cercando, inoltre, materiale utile per realizzare le opere necessarie ad alleviare le sofferenze di poveri, malati, carcerati e di tutti coloro che versavano in difficili condizioni economiche. In breve tempo raccolsero una notevole somma, e decisero con questa di mantenere in perpetuo quaranta letti a loro spese nell'ospedale degli Incurabili, dove assistevano... Istituirono, così, il Pio Monte della Misericordia e nel 1604 1' architetto G. Di Conforto realizzò la sede e la chiesa dell'opera pia. Dopo quattro secoli, l'istituzione è più viva che mai, e continua la sua preziosa attività in favore dei bisognosi. |
Ciao a tutti! oltre agli Ospedali, ogni tanto a me e Massimo capitano anche altre "avventure", come quando siamo stati alla Fiera AESTETICA 2009, tenutasi alla Mostra d'Oltremare a Napoli. Abbiamo portato con noi i cartelli da esporre alla Fiera. Poi, visto che la titolare ci ha donato un arco tri-dimensionale e bi-facciale con la scritta "bambini" e alla base una gnoma e uno gnomo della foresta, abbiamo cominciato ad interrogarci su come farlo entrare in macchina (una semplice Fiat punto!). Dopo una strizzata di meningi da parte di tutto lo staff, si è deciso di tagliarlo a metà e sovrapporlo in auto. Vi posso garantire che non è stato per niente facile, soprattutto perchè con la pioggia incessante e i continui tentativi da parte nostra di incastrare il tutto, sembrava proprio che ci dovessimo arrendere. Tira di quà, molla di là, incastra così, incastra colì, dopo mezz'ora circa e una macchina trasformata in un furgoncino, ce l'abbiamo fatta!!! Non vi dico come ho dovuto viaggiare... e, non ci crederete, ma quando siamo arrivati a Fuorigrotta, non pioveva più. Comunque, abbiamo preso possesso della postazione e abbiamo cominciato ad attaccare poster e quadretti vari. L'arco è stato un po'complicato perchè,con i brillantini sulla scritta, il bi-adesivo non reggeva e abbiamo dovuto metterci le sedie vicino. Non solo altri quadretti, quanto e soprattutto tutta l'attrezzatura audio-video: il pc con le nostre immagini e lo stereo che riproduceva tutte le canzoncine dei bimbi, da "Capitan Harlock" alle "tagliatelle di nonna Pina"... Ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo fatto un po' confusione e abbiamo conosciuto tanta gente simpaticissima, tra cui molti contatti per collaborazioni future. Tanti palloncini colorati regalati ai bambini intervenuti e tanta allegria per tutti! La nostra presenza ha visto un nuovo ed alternativo tipo di "trucco e parrucco": quello dedicato ai bambini degli Ospedali. Il trucco dei Clown è stato apprezzato tantissimo e, nonostante il via vai frenetico degli addetti ai lavori, abbiamo avuto un discreto successo; tanto che ci ospiteranno anche l'anno prossimo! Grazie alla visibilità acquisita, nuove collaborazioni e nuovi orizzonti si aprono dinanzi a noi. E non sapete com'era bello essere riconosciuti e "ringraziati" per quello che svolgiamo come una vera e propria missione! AMIAMO il nostro "lavoro" e spero di non dover mai interrompere il cammino intrapreso... Massimo, come al suo solito, si è fatto fotografare con i vincitori della gara di trucco (il gatto e la zombie - vedi foto) e si è finto un pagliaccio vampiro, nonché con alcune hostess vestite e truccate ad hoc per l'occasione. Ogni giorno, tante persone che (come noi) avevano allestito lì uno stand si sono avvicinate e ci hanno chiesto di poterne sapere di più. Niente di più bello per noi è stato il rispondergli, farli viaggiare con la fantasia nel nostro "magico" mondo fatto di amore e dedizione agli altri, fargli scoprire quanto poco serva per donare un sorriso o un po' di gioia a chi ha bisogno... In poche parole, parlargli di noi. Massimo è pure andato a fare un'intervista (durata 3 minuti) alla RADIO QUINTA RETE, che da ora in poi seguirà tutti i nostri ecenti ospedalieri che riguardano l'intera Regione Campania!!! Vi rendete conto??? Al terzo ed ultimo giorno della Fiera, stanchi ormai di asoltare solo le canzoncine per i bimbi, Massimo ha portato l'intera sua discografia di musica latino-americana. Non vi dico lo spasso: ogni 2x3 mi veniva incontro e mi porgeva le mani per ballare... Praticamente, abbiamo "dato spettacolo"! Ci sono stati cameramen e fotografi che ci hanno immortalato, ancora tante hostess che sfilavano coi capelli e i trucchi più disparati, e non è mancata neanche la Miss. E che differenza con me!!! :o( Comunque, la foto che mi piace di più è questa con tutto il gruppo di amici degli altri stand. Un caos per metterli insieme, ma l'effetto finale è ok! Ora non ci resta che aspettare l'anno prossimo... Besos a tutti!!! Alessandra (la Dott.ssa smemorina) e Massimo (Dott. Max). |
Ci sono luoghi dove i bambini non dovrebbero proprio stare... Purtroppo ci sono momenti della vita in cui anche bambini e bambine devono recarsi in ospedale ed essere ricoverati per periodi che vorremmo sempre brevi, ma a volte può capitare anche lunghi. Già la "restrizione" in ambienti ospedalieri è di per se una gabbia innaturale per i piccoli. Poi ci sono le cure, a volte vengono loro imposte anche tecniche poco gradite, come le iniezioni, le flebo, o semplicemente le ricerche diagnostiche, con raggi, ecografie, prelievi e quant’altro. L’azienda sanitaria, nelle proprie pediatrie cerca di alleviare ogni disagio. Innanzitutto con la professionalità e la sensibilità del proprio personale, ma ciononostante arriva sempre da parte dei bambini ricoverati il momento in cui individuano in quegli uomini e donne con il camice bianco, coloro che procedono alle cure. Dal 2.000, sono arrivati i "dottori clown": clown vestiti da medici e da infermieri, per smitizzare la figura dell’operatore professionale che per curare "fa male", e rubare qualche sorriso a bambini che soffrono. "Si tratta di un supporto terapeutico importante e ormai insostituibile" dicono i medici del reparto. "A differenza degli adulti, ogni interruzione della propria condizione di ammalato nei piccoli pazienti, rappresenta un miglioramento tangibile e una capacità di reazione alla malattia stessa". E allora ecco i dottori clown (sotto la maschera e il trucco ci sono giovani e meno giovani), persone che impiegano alcuni pomeriggi liberi per vestirsi da medici e infermieri, ma con i volti pitturati, i nasi finti, i camici disegnati, le parrucche e strani strumenti di cura: le siringhe che diventano gigantesche e senza punte, le flebo trasformate in strani macchinari che miscelano allegria, gioia, sorriso, gioco. In coppia il dottore-clown e l’assistente infermiere-clown ad uno ad uno "visitano" i piccoli pazienti che diventano "impazienti" nel farsi visitare. Fonte: Dal sito " La tribù dei nasi rossi". ******************************************************************** IO OGGI VOGLIO RENDERVI PARTECIPI DI UNA COSA MOLTO BELLA: LA NOSTRA AMICA INFY (blog IO_PICCOLO_INFINITO) HA TERMINATO IL CORSO X DIVENTARE UN "Dottor Clown"! A LEI VANNO TUTTA LA MIA STIMA ED IL MIO AFFETTO! E SPERIAMO DI AVERLA PRESTO A PIENO RITMO TRA NOI, PER ALLIETARE I BAMBINI IN OSPEDALE. Alessandra. |
Carissimi, stavolta siamo ancora a Narni, ma dalla Dott.ssa Valenti (Direttrice del centro) per parlarle di una possibile collaborazione con i Centri per disabili che gestisce, tra Narni e Terni. Ormai, siamo abituati a viaggiare in lungo e in largo per il Centro-Sud per i nostri interventi di Solidarietà, ma devo essere sincera: a volte mi manca stare a casa, a gestire la routine quotidiana. Mi manca persino fare la lavatrice e stirare... Cose da matti! Ma ormai vivo di questo, ed amo pensare che un giorno Dio ce ne renderà merito. Anche voi, però, non dimenticatevi mai di donare un sorriso a chi ne ha bisogno, di dare calore a chi è solo, di aiutare chi ne ha bisogno, e di lottare per i diritti di bambini, uomini e animali!!! Veniamo a noi: come dicevo, siamo stati alla Cooperativa "Il Faro" di Narni per ragazzi disabili. La Dott.ssa è una donna per me straordinaria! Oltre a gestire ben 9 Centri (tra Narni e Terni), lavora con amore e passione da circa 20 anni per dare la possibilità ai "suoi" ragazzi di avere un chance in più nella vita. Così organizza corsi di: legatoria, maglieria, sartoria, informatica, movimento creativo, attività artistiche, pittura, teatro, yoga, bigiotteria, cucito decorativo, attività musicale, oltre a piscina ed esplorazione ambientale. Ci ha mostrato con soddisfazione (e come darle torto!) alcuni lavori realizzati dagli ospiti del Centro e ne siamo rimasti sbalorditi! Quadri che neanche il più bravo dei pittori riuscirebbe a dipingere; e non per la tecnica o la realizzazione in sé, ma perchè esprimono sentimenti e mondi interiori che noi neanche lontanamente riusciamo ad immaginare. Il più bello, per me, è una pittura su legno esposta nel loro ufficio/segreteria, raffigurante dei gatti volanti; per non parlare di un quadro che è stato addirittura esposto ad una importante Mostra di Pittura! Raffigura il sole, e solo il guardarlo infonde un senso di calore e pace interiore impossibile a descriversi. Pensate che alcuni di loro sono anche stati inseriti nel mondo del lavoro! Sono felicissima, poi, di essermi attardata nella visita al Centro, anche perchè così abbiamo potuto conoscere la maggior parte dei ragazzi e degli Operatori coinvolti. Da qui, ci è nata un'idea (subito accolta con interesse): non un semplice intervento di clown-terapia (di cui, sinceramente, credo non abbiano bisogno!) ma un percorso ed un Progetto ben più impegnativi: insegnare ai loro Operatori Sociali cosa siano la clown-terapia, come applicarla ai diversi soggetti con cui si entra a contatto, le tecniche e gli strumenti più adatti, e così via... per iniziare una (si spera) cospiqua collaborazione. Alessandra. |
Eccomi qui a continuare a scrivere delle nostre avventure... Stavolta di quando siamo stati ospitati da Anna Di Berardino (Caposala del Reparto di Pediatria del "Presidio Ospedaliero di Narni" (ultima a destra)) per discutere con lei sui nostri interventi di Clownterapia. Purtroppo, gli spazi che loro hanno a disposizione non sono molto grandi! Come per il "Cardarelli" di Campobasso, la pediatria è stata "ridotta" a soli 5 posti letto in day-hospital, e questo vuol dire da un lato (positivo) che i bambini sono curati al meglio e nel minor tempo possibile, dall'altro (negativo) che i casi più difficili da gestire sono rimandati ad altra sede. Al di là di questo, i piccoli pazienti ricoverati erano degli scriccioli di pochi mesi. Con loro abbiamo effettuato interventi di "Terapia del Sorriso" (diversa dalla Clownterapia, in quanto è un approccio terapeutico al riequilibrio emotivo, che utilizza stimolazioni e manipolazioni corporee per ristabilire tra il bambino in età neonatale ed il genitore un nuovo contatto ed equilibrio). Parlando, invece, della Clownterapia, per noi l'ubicazione migliore sarebbe nelle 2 sale d'attesa ubicate in zone diverse dell'Ospedale, dove si effettuano le visite giornaliere e dove c'è maggiormente la necessità di operare interventi distensivi (per i genitori) e di distrazione (per i bambini). Così è stato deciso. E speriamo bene... Perchè, per ora, sono solo Progetti! Un sorriso ENORME e a presto! Alessandra. |
Carissimi, vi aggiorno ora sull'intervento di Clown-terapia svolto al Presidio Ospedaliero "S.Maria" di Terni. Dopo una mattinata di fuggi fuggi generale per le varie trafile burocratiche, siamo passati in Associazione a prendere il materiale che ci sarebbe servito per intervenire al meglio coi bambini: vestiti da pagliaccio, trucco, giocattoli... prendi qua, togli là, quando siamo arrivati all'Ospedale non ci siamo accorti che avevamo dimenticato i palloncini!? Meno male che io e Massimo ne portiamo sempre con noi una decina di scorta perchè se vedo un bimbo per strada che piange non posso fare a meno di regalargliene uno! E tutto si è risolto nel migliore dei modi. Siamo arrivati al 1° piano, abbiamo bussato alla porta e ci hanno subito accolto. Massimo, mentre noi ci preparavamo (c'erano anche Mariagrazia detta "brochure" e Toni detto "little Tony") è andato a parlare con il Primario del Reparto di Pediatria. Poi è venuta la giornalista del Giornale dell'Umbria, il cameraman di Tv Nuova Terni e abbiamo cominciato il nostro show... Fortunatamente i bambini erano pochi e in degenza normale; solo Danilo aveva la febbre molto alta e non ne voleva proprio sapere della nostra presenza. Si è nascosto sotto il suo cuscino e comunicava solo con la mamma. Mi sono avvicinata in punta di piedi, nel pieno rispetto del suo stato fisico e ho cominciato a parlargli: "ah!" gli ho detto "ci stiamo nascondendo dai dottori"... "ma noi siamo qui per farti divertire! e se esci dal tuo nascondiglio ti dò anche un bel palloncino..." E lui: "a casa già ce l'ho un palloncino". PRIMO COLPO al mio tentativo di creare un contatto con lui. Ma non mi arrendo e proseguo: "ok! ma il mio è un palloncino magico! con questo puoi "volare via" da questa stanza e fare un bel viaggio". PRIMA REAZIONE POSITIVA da parte sua: fà capolino da sotto al cuscino e mi guarda, gli sorrido, e... eccolo che di nuovo si nasconde. E' stato meraviglioso! E nel frattempo anche Massimo gli si avvicina e si nasconde sotto al suo lettino. Allora io gli dico: "Danilo, presto! il mio amico pagliaccio si stà avvicinando!" GRANDIOSO! Danilo tira fuori il suo braccino e con la manina "mima" una pistola. Io allora gli dico: "Eccolo! Sparagli!" e quel piccolo grande ometto "spara". Non sò dire l'emozione provata, nè la gioia di vederlo a viso scoperto quando dovevamo andare via, che ci salutava. E al mio raccomandarmi di prendere tutta la medicina, perchè quella era una pozione magica che lo avrebbe reso non solo forte, ma anche invisibile ai dottori, mi ha finalmente sorriso e mi ha salutato con la manina (anche se timidamente). Salutiamo tutti con un... "ciao ciao, bacino, pernacchietta" e andiamo via. Anche oggi si è compiuto il miracolo. Alessandra. |
Non ho potuto far a meno di commuovermi.... tanti anni fa per un periodo il mio figlio più piccolo era stato ricoverato all'Ospedale Gaslini ...per una salmonellosi...che fortunatamente, si era risolta in modo ottimale, ma dopo un lungo periodo di degenza... io ricordo ancora molte piccole creature sofferenti... ho davanti agli occhi le mani che si torcevano disperatamente di genitori che non avevano più lacrime... di fronte alla notizia che per i loro piccoli non c'erano piu' speranze... Quelle immagini mi son rimaste sempre impresse... il contatto con il dolore insegna a vivere... Che la forza e la serenita' accompagnino sempre la tua missione! Lilly |
Ci siamo... E' la prima volta che mi trovo solo ad effettuare un'intervento di clownterapia presso un ospedale, e per di più importante come il Silvestrini. Il primo pensiero và alla capacità di affrontare tutto ciò che mi aspetta là dentro. So cosa vedrò, e questo mi rende nervoso, teso, ma stranamente mi allontana da molti pensieri che mi affliggono quotidianamente da tempo... La consapevolezza di dare il meglio di mé emerge e vince i timori, le paure, e senza accorgermene sono nell'atrio principale. Salgo in reparto con la Dottoressa che ci accompagna, ma aspetto il momento di trovarmi davanti a quella porta. Non devo attendere troppo, ci siamo!!! Non è una porta, mi appare più come una diga. La tocco, cede, quasi mi chiedo come possa averlo fatto così facilmente, cazzo! Dietro non c'è acqua ma sofferenza, un muro di tristezza celato dietro a tanta speranza. Cedo, devo cedere, mi lascio inondare. Passo davanti a tutte le camere senza voltarmi a guardare all'interno, non è ancora il momento. Percepisco però gli sguardi e la curiosità di chi da troppo tempo è fermo in un letto e di chi con tanto amore lo assiste. Mi chiedo se truccarsi e vestirsi da pagliaccio sia effettivamente la cosa giusta o un gesto per alleggerirsi il cuore e sentirsi meno vigliacchi nell'affrontare la realtà. Troppo spesso, pensando solo a noi stessi, crediamo che la malasorte e le disgrazie si abbattano su di noi come un'ombra che ci segue personalmente e costantamente. A tutto ciò reagiamo con azioni poco edificanti, isterie, malumori; il prossimo diventa uno scendiletto da sbattere sul terrazzo col battipanni. Ma provate invece ad entare dove entro io, dove siete convinti di dare ma ricevete, dove entrate vili e uscite coraggiosi, dove imparerete che l'amore và oltre ed assume la sua vera essenza: quella d'essere incondizionato. Ecco, quindi: non mi sento più pagliaccio, non devo alleggerirmi il cuore e non mi sento vigliacco. Le mie sofferenze non sono più nulla davanti a due genitori che si tengono la mano e sorridono nonostante gli sia stata negata la tranquillità di una vita serena. La fede e la speranza che un giorno tutto sarà migliore è quella che ci dovrebbe aiutare ad essere un pò tutti pagliacci, ad imparare ad affrontare la vita in modo diverso, a capire che se ci è cascato il gattino di porcellana... cazzo! non è finito il mondo; ne compreremo un altro. E se anche non sarà uguale, va bene lo stesso; è sempre un gatto di porcellana. Ecco cosa ti può succedere, amico, se sei un Doctor Clown: entri convinto di essere laureato, ma ti accorgi di avere ancora tanto da imparare. Massimo Imperato (Dott. Max). |
Ciao a tutti! Stavolta l'intervento di Clown Terapia l'abbiamo svolto all' interno dei Reparti Pediatrici del Presidio Ospedaliero di Perugia: il "S.M. della Misericordia" (ex "Silvestrini"). Siamo arrivati alle 10.00, dopo 4 ore di viaggio ed una sveglia messa alle 4:30... praticamente "sfatti". Ma dalle 10:30 in poi i colori hanno preso vita e la fatica è scomparsa miracolosamente. Sono arrivati i clown! E con loro l'allegria. Il personale medico è stato tutto disponibilissimo. Alcuni ci guardavano con aria interrogativa (cosa combineranno adesso questi matti!?), altri si sono subito aggregati a noi nell'iniziativa, e le caposala ci hanno fornito tutti gli elementi necessari per effettuare un intervento mirato stanza per stanza. Inutile dirvi che è stato bellissimo! I genitori, accortisi della nostra presenza (e come non farlo!) ci chiedevano impazienti: "Ma venite anche da noi?". "Naturalmente! Siamo qui per questo" - era la nostra risposta. I veri protagonisti per noi sono sempre e solo loro: i bambini. Giocattoli per la ludoteca, piccoli doni per ogni bambino e tanti palloncini colorati per allietare la loro degenza. Un'emozione senza pari! Ma a conti fatti è stato più grande quello che loro hanno donato a noi: la continua ricerca delle nostre attenzioni da parte dei bambini e lo sguardo affettuoso e gratificante da parte dei genitori. Cos'altro dirvi? Che anche se la mia speranza è che tutti gli ospedali del mondo chiudano i battenti (per mancanza di materia prima: i pazienti), voglio donare un sorriso a chi ne ha bisogno quanto più spesso possibile. Alla prossima. Alessandra. |
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