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LO STATO SOTTO SPIRITO

Post n°48 pubblicato il 02 Aprile 2009 da Terra_Nostra

Abbiamo scoperto che il vero problema dell'aumento del consumo e dell'abuso di alcool sono i pubblici esercizi, ristoranti e pubs. La liberalizzazione di tali attività (grazie al decreto Bersani) ha permesso un consumo maggiore ed una diffusione capillare di nuovi Beoni su scala nazionale.
Oggi nel Pacchetto Sicurezza che tutti i comuni hanno recepito ,per il tramite delle Prefetture, si fa repressione nei confronti delle suddette attività con l'imposizione di orari di chiusura e di somministrazione . In nome di una moralità, che dovrebbe essere rappresentata dai nostri delegati in parlamento, si snaturano tradizioni e culture di un Paese latino come quello italiano e di una "Milano da bere" (come indicava una slogan). Oggi bisogna STEREOTIPIZZARSI alla cultura anglosassone ed al loro stile di movida.
La differenza, però, è metereologica, cronologica, legislativa e culturale.

Nei paesi anglosassoni la luce solare dura meno che da noi abbreviando i tempi di godimento di essa in compagnia di amici post-lavoro. Le temperature sono più rigide e pertanto durante la settimana se ne stanno rintanati in casa per poi recuperare nel week-end. Ora veniamo alla differenza più sostanziale, quella culturale/legislativa.

Se in un paese anglosassone decidi che il fine settimana vuoi riempirti di alcool sei libero di farlo ma sempre nel rispetto del prossimo (questa è la differenza culturale) e se vienibeccato a far danni oppure a guidare in stato di ebrezza, le conseguenze sono molto drastiche e pesanti.

Torniamo nel nostro Bel Paese
La luce solare e le temperature miti permettono di allungare i tempi di socializzazione sia post-lavoro che post-cena. Può capitare di incontrare qualcuno che abbia abusato di alcool e magari si sia fatto un cocktail di anfetamine, che la miccia per una rissa è bella che pronta. Negli ultimi anni questi abusi hanno causato delle vere e proprie guerriglie urbane tant'è che il governo italiano è corso ai ripari IMPONENDO il divieto di somministrazione ad ubriachi (già previsto nel regio testo di pubblica sicurezza T.U.L.P.S. del 1931) e l'orario di chiusura delle attività serali.

In questo modo si è cercato di arginare un'emergenza andando alla FONTE dell'alcool piuttosto che PUNIRE IN MANIERA ESEMPLARE gli ESAGITATI.
E' capitato che qualche barman ligio alle regole si sia rifiutato di versare da bere ad ubriachi con la coneguenza di essersi ritrovato dei danni fisici e materiali.
Sperando che la legge lo tutelasse, l'ingenuo barman ha denunciato l'avventore ubriaco che si è scontato una pena di qualche ora o al massimo un paio di giorni di arresto. Nei casi in cui i DENUNCIATI erano soggetti senza nulla da perdere della loro vita, si sono ripresentati nel locale per terminare l'OPERA DI DISTRUZIONE. Secondo quanto è previsto dalle norme, il gestore viene denunciato e la licenza viene ritirata (con conseguente chiusura dell'attività)per ordine pubblico  in quanto il locale è ricettacolo di pregiudicati.

A questo punto CHIEDIAMO:

PROIBIRE LA VENDITA DI ALCOOLICI E SUPERALCOOLICI NEI SUPERMERCATI IN QUANTO LE BOTTIGLIE SONO IN BELLA MOSTRA SUGLI SCAFFALI E NON C'E' LIMITE AL QUANTITATIVO DI ACQUISTO.

CREDIAMO, INOLTRE, CHE LE ORDINANZE E DELIBERE RESTRITTIVE PER LE ATTIVITA' E PER IL CITTADINO "SANO" , SIANO IL FALLIMENTO DI UNO STATO CHE NON E' PIU' IN GRADO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEI CITTADINI CON DELLE PENE CERTE ED ESEMPLARI.

 
 
 
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