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Post N° 909

Post n°909 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da atlantide28

LA PANCHINA.............

….. Eri lì smarrita persa rannicchiata su quella panchina di pietra, una pietra fredda fredda come la tua stessa vita, e mentre le tue braccia stringevano forte un peluche, si fecero avanti prepotentemente, uscendo dai tuoi piccoli occhi verdi due lacrime.
Quelle stese lacrime che finalmente libere divennero un fiume in piena.
…..L’aria gelida tutt'intorno ti ammantava come uno scialle e ad ogni inspirazione che facevi sentivi che quella stessa aria necessaria per la tua vita ti perforava i polmoni come coltelli, e quel gelo era ancor più forte perché tutt'intorno a te era un affannarsi di ombre in movimento che si cercavano si trovavano, si confondevano l’una sull'altra, un brusio incomprensibile di voci in lontananza, sussurri che ti facevano sobbalzare ogni volta che si avvicinavano alla panchina, quella stessa panchina che ne aveva viste e vissute tante di storie, di donne distrutte moralmente, di ragazze private della loro femminilità, di uomini falliti per scelte errate o rimandate. Ma la tua di storia forse non l’aveva ancora vissuta, come forse non l’avevi tu vissuta appieno, cogliendone quelle sfumature che a volte erano grigie ma spesso luminose e calde come una giornata d’estate. A quel punto si fece avanti quel tarlo che da tempo aveva operato il suo solco, un solco che ormai era arrivato alla base dell’anima minandone definitivamente le fondamenta. E finalmente ne prese possesso dandoti la consapevolezza che fosse l’unica cosa giusta da fare, anche perché in fondo non c’era nessuno a traghettarti sulla sponda opposta, si eri sola e cosa ancor più grave era che ti sentivi sola non avendo nessuno che avesse avvertito la tua mancanza……......
Eri lì sola seduta su quella panchina di pietra fredda ancora per poco, il tuo futuro si avvicinava, si avvicinava su una strada disconnessa e ferrata, si avvicinava ad una velocità che non ti avrebbe lasciato scampo, e cosi chiudendo gli occhi e tenendo per mano il tuo unico amico quel peluche malridotto facesti il tuo salto verso l’infinito, ponendo fine a quella solitudine…………
Mentre quella panchina fredda aveva conosciuto un nuovo dolore…………….

@@Army@@

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Commenti al Post:
aldo.giornoa64
aldo.giornoa64 il 28/02/15 alle 00:04 via WEB
CIAO ATLANTIDE, COMPLIMENTI PER IL POST, UNA SERENA NOTTE ED UN SALUTO ALDO.
 
luce78_2
luce78_2 il 28/02/15 alle 04:31 via WEB
Per dirti che ti sono vicina ti lascio un bacio di Klimt Eccoci a sabato,ti auguro di trascorrerlo serenamente.
Con affetto,Lidia
 
lascrivana
lascrivana il 28/02/15 alle 08:20 via WEB
Ci sono luoghi che conoscono il nostro dolore più di chi ci sta vicino. :-)
 
 
atlantide28
atlantide28 il 28/02/15 alle 14:27 via WEB
Forse perché chi ci è vicini vede solo l'apparenza, quella che poi conta in questo mondo senza più interessi veri.
 
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