ESSERCI

Rolanda arrivò nel primo pomeriggio, dovevamo inserire dei dati importanti per completare un lavoro a cui stavamo dando una mano un pò di persone.

Era soddisfatta di come stavamo andando, lei di inserimenti dati ne capiva un bel pò e come tutte le persone che non si vantano, nè se la tirano con arie da super donne, attribuiva a me il  merito. Ne ero divertita, lusingata no, avevo accettato non tanto per il lavoro in se ma, per chi vi partecipava. Infatti, con Rolanda lavoravo bene, faceva poche domande, sapeva forse che non mi piaceva parlare della mia famiglia, o meglio, chissà forse intuiva che avrei detto non molto, vaghe notizie, così come io non chiedevo mai di cose private legate al mondo extra lavorativo. Sotto Natale, è facile che sei un pò giù, pensai questo di Rolanda, era sempre gentile, questo si, ma non del tutto allegra..

Era molto intelligente Rolanda ma, non lo dava a vedere.

Si era sposata molto presto, almeno così avevo capito, e molto presto aveva avuto un bambino, che era diventato un bel ragazzo..Rolanda aveva la sua foto nel frontalino del cellulare. Ogni volta che riceveva un messaggio o una chiamata mi diceva di scusarla e nel guardare chi la stava cercando la foto del figlio le si illuminava e lo si poteva vedere in tutta la sua giovinezza: occhi scuri su pelle chiara e barba incolta..sembrava dire"Eccomi in tutto il mio essere,un sorriso per tutti voi". Quando finiva di rispondere al telefono, ricominciavamo di nuovo nel nostro compito, Rolanda inseriva i dati che io con fare a "pappagallo" le dicevo..a volte mi sentivo mentre lo facevo, e a me stessa apparivo patetica, quasi comica, vabbè non è che sono poi stata mai un originale, tralascerei perchè non sarebbe cortese nei confronti di Rolanda;

Dicevo che stavamo sotto Natale ma, essendo che Rolanda lavorava al piano superiore al mio, e con dei ruoli non proprio uguali mi ero persa il fatto, che Rolanda da un paio di settimane non era stata al lavoro ma, come mia abitudine non feci domande, anche perchè nessuno mi avrebbe risposto: sapere le cose degli altri si può solo quando anche tu porti in giro le cose che sai e siccome io di portare in giro a far prendere aria cose non mie non ne ho voglia, ecco che non sapevo che da circa qualche anno la mamma di Rolanda si era ammalata seriamente e che quel pomeriggio in cui arrivò al lavoro, Rolanda aveva un che di malinconico, direi un velo sul suo sguardo verde smeraldo, si, gli occhi di Rolanda sono di un verde, un pò come le scogliere della Scozia, in primavera.

Pensai che il lavoro era palloso e lei anche se molto pratica ed esperta nell'inserimento, poteva esserne arcistufa, visto che lo faceva dai svariati anni, invece mi disse, prendendo l'argomento da un punto lontano che, i bagni del grande cimitero della nostra città sono molto sporchi. Li per li non capii, però pensai che, se la lasciavo parlare, magari senza interromperla, cosa che faccio in modo corrente, avrei di sicuro capito cosa in realtà mi volesse dire. Infatti, mi disse che l'avevano accompagnata, la madre era morta, e sarebbe stata cremata.Mi sconvoltse la naturalezza con cui me lo disse, senza autocommiserarsi nè facendomi sentire tutto quel peso che entrando nella stanza aveva portato con sè. Capii che nel farmi partecipe di quell'evento, me ne aveva tolto la freddezza, l'angoscia per il distacco di chi aveva lasciato, in quella grigia giornata, bucherellata da pioggerellina sottile.. come se avesse capito quanto poteva essere per me grande il dolore che di riflesso avessi potuto provare.

Grazie Rolanda ma, io quel dolore l'ho provato comunque, solo che era sordo; non lo senti il dolore, sai solo che ti fa un buco, come l'eroina al tossico o la gastrite perforata all'alcolizzato. Volevo solo dirti che quel giorno ti ero più vicina di quanto tu possa pensare, io che vivo di dolori e di gioie riflesse, come se non fossi protagonista di questa mia vita ma facessi parte di tante vite forse per non averne una tutta mia, definita. Perchè solo questa sera te lo dico..?

Non ci crederai ma, io i tuoi regali li ho aperti poco fa, li ho attaccati al mio grande frigo, non sono riuscita ad aprirli la sera di Natale, è parecchio ormai che non lo festeggio più.

Mi sono piaciuti parecchio, e li ho apprezzati tantissimo, visto che sono stati gli unici che abbiamo ricevuto.Spero sempre del resto che a Natale nessuno mi faccia nè gli auguri ne tantomeno i regali, non so..mi danno un senso di tristezza, e allora mi sono detta che li avrei aperti quando sarebbe finito Natale e così è stato, lo sapevo che sarebbero stati oltre che dolci pensieri anche un modo per farci sentire meno sole.

Ho apprezzato il tuo gesto, che hai fatto in un momento così delicato, ho apprezzato il pensiero che hai avuto, e che non scorderò facilmente.

Grazie Rolanda, adesso vado in cucina e col tuo magnete mi ci attacco una foto tua e mia...acc, forse dovremmo farle un pò di foto, che ne pensi?