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TUTTI A CENA IL 23 MAGGIO PER IL TORNEO CARIOCA E LETIZIA: CALCIO E BENEFICENZA A CERTALDO

Post n°858 pubblicato il 13 Aprile 2014 da ass.aion

IL TORNEO CARIOCA ALL'INSEGNA DELLA BENEFICENZA PER LETIZIA

Un tatuaggio, un nome impresso indelebilmente sulla pelle. E’ quello di Letizia, la piccola di 7 anni che domenica 30 marzo per una malattia incurabile, la encefalopatia distonica epilettica se ne è andata. La madre Tiziana Marradi, certaldese, da novembre 2013, aveva portato la piccola casa Benelli, un centro per la dimissione protetta dei bambini affetti da gravi malattie a Firenze. Sarà proprio casa Benelli il destinatario di una parte degli utili che arriveranno dal giornalino del Torneo Carioca e dalla cena che possiamo annunciare intanto, è stata fissata per venerdì 23 maggio al parcheggio del campo in via Carlo Marx (nei prossimi giorni tutti i dettagli). La cena di venerdì 23 maggio servirà così a dare una possibilità e una speranza a chi nella vita soffre tremendamente ogni giorno. Noi possiamo regalare un sorriso, semplicemente con una cena. Alla stessa cena ci sarà Tiziana Marradi che abbiamo incontrato personalmente, illustrato i progetti in campo e invitata a passare una serata con noi. Lei ci sarà, e voi? Una occasione unica per stare tutti insieme e allo stesso tempo fare una opera di bene, qualcuno potrebbe dire una goccia in mezzo al mare. Ma il segno indelebile, quello resterà. Per sempre. E chissà che a salutarci non passi anche il certaldese per eccellenza, Luciano Spalletti.

 

La storia della piccola Letizia comincia sin dalla nascita con le sofferenze che l’hanno accompagnata fino alla morte. La sofferenza di Letizia non è stata silenziosa: la madre, che vive a Poggibonsi in un condominio  al terzo piano, si è da sempre battuta per avere un ascensore in grado di poter aiutare la figlia ad evitare ulteriori sforzi e sofferenze per entrare  in casa. Ma dopo anni di proteste, battaglie e l’arrivo della Iena Mauro Casciari il 3 giugno 2013, l’ascensore non è stato realizzato: “Le istituzioni non hanno mai risolto questo problema”,  spiega la madre Tiziana Marradi, la quale, nonostante il terribile dramma vissuto in queste ore, ha trovato la forza e il coraggio di parlare a gonews.it. Non ci sono cure per l’encefalopatia distonica, ma la madre ringrazia “gli operatori sanitari di Casa Benelli che hanno assistito la piccola con grande attenzione”. Tiziana Marradi ha lottato per la vita e i diritti di sua figlia senza il marito, il quale se ne è andato di casa quando Letizia aveva 2 anni. Erano 86 i gradini che puntualmente Tiziana doveva salire con la figlia prima di poter aprire il portone di casa. La Valdelsa si era mossa nel 2011: buona parte dei fondi raccolti dalla onlus Riccardo Neri e Alessio Ferramosca vennero devoluti a sostegno della causa di Letizia con 15mila euro. Tiziana Marradi a maggio 2009 scrisse all’associazione romana ‘Ali di Scorta’, che si occupa della lotta alle malformazioni e ai tumori cerebrali infantili: “Sono la mamma di Letizia che ha 2 anni ed è affetta da encefalopatia distonico-epilettica – scrisse all’epoca – accompagnata inoltre dall’alterazione dei nuclei della base, da uno scarso accrescimento e da microcefalia. Per parlare con un linguaggio comune Letizia non cammina, non parla ed ha spasmi continui che le procurano gravi sofferenze. Purtroppo il babbo di Letizia non è riuscito ad accettare  una bambina con queste difficoltà e ha preferito andarsene, lasciandoci sole. Letizia soffre molto, ha contrazioni continue e nessun ospedale e nessun medico ci sa aiutare con dei farmaci che la facciano stare un po’ meglio. Ha inoltre bisogno di assistenza continua e di educatori specializzati che si occupino della sua riabilitazione. Per favore aiutateci, guidateci e consigliateci in questo lungo cammino”.

Giacomo Bertelli

 
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