Creato da Le.Arabe.Felici il 03/11/2005
Riteniamo lo scambismo semplice tradimento ad amministrazione controllata e il bang bussing il modo ideale per un viaggio di piacere

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 202
 

Ultime visite al Blog

 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Gli interrogativi di BambassI seguiti impossibili dei Film »

La scelta di morire

Post n°2659 pubblicato il 25 Settembre 2006 da Le.Arabe.Felici

Ci sono degli argomenti che la morale comune battezza come tabù. Argomenti che vengono relegati al puro e semplice giudizio della morale, che postula i propri giudizi edulcorandone i contenuti ed addolcendone i profili, rendendo il dolore accettabile. Sono le storie che parlano di vite spezzate, di occhi che , alzandosi al cielo, non si inebriano di nuvole ma di impersonali soffitti bianchi di ospedali. La televisione ne fa merce da dare in pasto alle famiglie riunite intorno al tavolo della cena,frasi banali che inneggiano al diritto alla vita e non rispettano l'altrettanto sacro diritto di scegliere di morire. Eutanasia è una parola che mette paura, che fa storcere la bocca a chi, come noi, volge il proprio malinconico sguardo al futuro bagnandolo di speranza. Perchè non accettiamo che un uomo, una donna, che come noi ha annusato ed assaporato le gioie del respirare il mare e la sabbia, possa scegliere di staccare una macchina che pompa fiato artefatto, che fa pulsare vene ormai stanche di sangue senza ossigeno. Perchè non volere che un caro decida di abbandonare la finzione di vita che tu ti illudi che egli abbia è solo egoismo. Perchè spesso è meglio accettare di vedere occhi che non sono più specchio di emozioni piuttosto che vederli chiusi. E quell'accanimento terapeutico che vige in Italia ci restituisce non corpi , non muscoli, non vispi sguardi colmi di vita, ma solo fantocci, membra stanche che , tuttavia, ci leniscono la sofferenza, perchè si ha sempre qualcosa da abbracciare, sia pur esso un sacco vuoto. E quella etica ci fa sobbalzare di speranza guardando in televisione uomini che seppur inchiodati alla croce del proprio letto decidono di combattere. Ma non possiamo indignarci verso chi, invece, decide che è arrivato il tempo di deporre lo scudo sul greto di un fiume, facendo una scelta che è coraggio, il coraggio di abbandonare il mondo con un sorriso e con la speranza di trovarne uno più bello in cui riprendere, ancora una volta, ad annusare la sabbia ed il mare.

Un pensiero di Cri Camomilla

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ArabeFelici/trackback.php?msg=1676835

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
batticuore_21
batticuore_21 il 25/09/06 alle 21:38 via WEB
io credo che una vita artificiale nn sia una vita naturale per cui è data solo da una macchina senza la quale l'individuo sarebbe morto comunque....queste macchine per allungare la vita le hanno inventate gli uomini nn è stato Dio per cui sn convinta che staccare la spina nn costituisca omicidio o suicidio.Questa è la mia convinzione di credente.
(Rispondi)
batticuore_21
batticuore_21 il 25/09/06 alle 22:49 via WEB
C'è un po di mortuorio in questo post...eppure è un tema interessante!
(Rispondi)
paprika.81
paprika.81 il 26/09/06 alle 09:51 via WEB
Il caso di quest'uomo mi ha davvero commosso, è estremamente crudele che lo stato italiano vieti di porre fine alle sofferenze di esseri umani che non hanno più nessuna speranza di guarigione, ma purtroppo siamo in italia, abbiamo "er cuppolone" che influenza negativamente il progresso scientifico, medico e sociale...del Signor Piergiorgio,PURTOPPO, tra una settimana (al massimo due)non sentiremo più parlare, come del resto è accaduto con altre persone prima di lui, e questa è una cosa davvero triste e squallida.
(Rispondi)
Skizotonic
Skizotonic il 26/09/06 alle 10:14 via WEB
Ogni giorno, siamo liberi di valutare e decidere se continuare a vivere o no, ma ben pochi si rendono conto della scelta che giornalmente operiamo.
Personalmente, sono felice di vivere, <u>adesso</u>. Ma se cambiasse qualcosa? E non mi riferisco solo a stati vegetativi di &quot;vita&quot;, ma di malattie che, prima della morte, portano dolore fisico e psichico, così forte che nemmeno la morfina in dosi massicce riesce a sopire. Perchè, anche in quel momento, non dovrei essere libera di scegliere, come ogni giorno?
(Rispondi)
strangeskin
strangeskin il 26/09/06 alle 10:17 via WEB
quello che hai scritto è molto bello, e lo condivido in pieno. La morte è dolore, ma la vita a volte lo è in modo maggiore e più crudele. Un diritto , nuovo, per cui combattono solo i pochi interessati, ma che ci riguarda tutti. Credo che non importa che sia condiviso ( come l'aborto , io sono favorevole a livello collettivo, ma a livello personale non lo praticherei - salvo un paio di casi), l'importante è che si possa scegliere.
(Rispondi)
julia974
julia974 il 26/09/06 alle 11:48 via WEB
un pensiero delicato. buona giornata, ju
(Rispondi)
sham.rock
sham.rock il 26/09/06 alle 12:12 via WEB
"vivere" non vuol dire solo "esistere", io sono pienamente d'accordo.
(Rispondi)
stoico_epicureo
stoico_epicureo il 26/09/06 alle 14:13 via WEB
Il tema è assai spinoso. Ho una storia che mi tocca da vicino a che non voglio riportare, rischierei di piangere e non voglio.La sintesi di tutto sta, a mio personale parere, nella posizioni che si assume rispetto alla vita. La vita è un dono che dobbiamo amministrare in base a regole che guardano il donante, oppure la vita è uno stato che nasce da eventi casuali ergo non c'è un disegno alla base per cui le scelte sono nostre e basta? Corollario: la seconda delle opzioni apre il fronte delle scelte altrui e della loro regolamentazione nelle diverse (migliaia) ipotesi di scenario in cui altri possano trovarsi a decidere per noi, con o senza testamenti biologici o cose del genere.
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 26/09/06 alle 16:12 via WEB
non c'e' dignita' nella morte, ma puo' e deve esserci nella vita. Una vita da vegetale va bene per una gamba di sedano, non per un uomo. io lo vivo ogni giorno sulla mia pelle.Sei grande cri.monimur
(Rispondi)
vascaccia0
vascaccia0 il 26/09/06 alle 22:37 via WEB
concordo col sig. Camomilla. Pienamente.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963