62. ::: Rime :::
Sua Innocenza
di Carlo Cornaglia
Finzioni, inganni, ignobili cavilli
sono da tempo il pane quotidiano
col qual legal lacché e Guardasigilli
alimentano il popolo italiano.
Sono chiari i problemi del Paese:
non la scuola, la crisi, le riforme,
non il non arrivare a fine mese,
non i precari o un debito che è enorme,
ma fare ‘sì che Silvio Berlusconi
non finisca nel fondo di una cella
a scrivere un bel dì Le mie prigioni.
Cominciarono un po’ alla chetichella
col declassare il falso nel bilancio,
poi con le rogatorie hanno provato,
tentando di privarle di ogni slancio.
Andata mal, Cirami ha brevettato
la legge sul legittimo sospetto
che purtroppo non è servita a niente..
La ex Cirielli ha sortito qualche effetto
con prescrizion che arriva celermente,
ma non bastò. La scusa del semestre
che dell’Europa al top vedrà il premier
dettò le scappatoie assai maldestre
del lodo di Schifani, suo lacché
che, osteggiato dal Capo dello Stato,
il gentiluomo Ciampi Carlo Azeglio,
dalla Consulta fu, ahimé, azzerato.
A Pecorella poi non andò meglio
quando tentò di togliere l’appello
al piemme battuto in primo grado:
la Consulta gli tolse il grimaldello
e il Berlusca rimase in mezzo al guado.
Nuovo governo, nuovo tentativo
grazie ad Alfano, nuovo servitore,
Guardasigilli fatto dal Cattivo
per ritornare al giovanil candore.
Per bloccare i processi dell’arnese
propose di bloccarne centomila,
perfin Napolitano se la prese
stoppando l’abiezione. Il Capofila,
pur se firmare tutto è il suo mestiere,
qualcosa di più soft chiese ad Alfano
e un nuovo lodo per il Cavaliere
fu al vol firmato da Napolitano.
La Consulta ha di nuovo detto no
ed il premier che sa qual che l’aspetta
si rivolge a Ghedini: “Nicolò,
un’altra soluzione trova in fretta!”
“La prescrizione breve suggerisco…”,
ma salva così tanti delinquenti
che pur chi è pronto a dir sempre: “Obbedisco!”
non vorrebbe firmarla. Son momenti
nei quali è necessaria molta classe.
“Breve facciamo, non la prescrizione,
ma il processo penale ed alle masse
spieghiamone la nobile ragione:
“La Giustizia in Italia vincerà
se dei ritardi perderemo il vizio
e un processo in sei anni finirà,
due anni ad ogni grado di giudizio.”
“Ora dura ben sette anni e mezzo?
I magistrati si daran da fare
del poco lavorar perdendo il vezzo.”
“Da quando val la legge? Ma è solare,
pensando che riguarda Berlusconi
val pur per i processi già iniziati,
ma in primo grado e per i tipi buoni,
pluriprescritti sì, ma incensurati.”
“Costìtuzion violata nuovamente?
E’ chiaro, ma Ghedini se ne frega,
ben sapendo che firma il presidente…
Nel dormiveglia, non farà una piega!”
Ma non sarebbe cosa saggia e onesta
definire innocente Berlusconi
per legge ed evitar per sempre questa
impression di passare per coglioni,
di esser presi ogni giorno per il culo?
“Lei è un bravo avvocato, Nicolò
e per di più testardo come un mulo.
Faccia ‘sta legge… Go, Ghedini, go!”