Creato da vola_la_notizia il 06/08/2009

Spettegulesss

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Pronti per il Trapezio?

Post n°5 pubblicato il 07 Agosto 2009 da vola_la_notizia

Il trapezio da palestra Il fulcro del nuovo sistema di allenamento è un attrezzo decisamente innovativo, il FlySet. Molto simile a un trapezio, è costituito da una robusta corda (fissata al soffitto della palestra) che termina con due anelli ai quali si aggancia la FlyBar, una barra di acciaio rivestita in neoprene. Ogni seduta di allenamento dura un’ora e si svolge in gruppo (massimo 12 persone) con un sottofondo musicale e la guida di un istruttore qualificato. È un programma di allenamento molto efficace perché tonifica e permette di acquistare elasticità lavorando anche sulla parte di sostegno fondamentale del corpo, il cosiddetto ‘core’. E in più, l’uso di questo attrezzo aumenta la capacità di controllo muscolare». Anche se a prima vista può sembrare difficile, Jukari è alla portata di tutte.

PER IL BUSTO

In palestra Questo esercizio è formidabile per rafforzare le braccia e il busto. Si esegue senza la FlyBar e con i piedi infilati negli anelli alla base della corda, le mani appoggiate a terra, le braccia distese e il corpo parallelo al pavimento. Da qui, contrai i muscoli della schiena, dell’addome e dei glutei, respirando profondamente e mantenendo la posizione per qualche secondo.

In casa Le classiche flessioni, oltre a essere un ottimo allenamento per rinforzare le braccia e i pettorali, possono essere sfruttate anche per dare più tono al busto. Stenditi a terra e dopo aver eseguito qualche flessione, prova a piegare le braccia a metà e a mantenere questa posizione per qualche secondo, contraendo gli addominali, i glutei e i lombari. Cambiando la posizione delle braccia, vari il lavoro muscolare: tenendo i gomiti stretti e vicini al corpo, lavorano di più i tricipiti, mentre allargandoli solleciti maggiormente pettorali e spalle

PER LE BRACCIA In palestra Questo esercizio è perfetto per rinforzare tutta la parte centrale del corpo. Dopo aver tolto la FlyBar, infila i piedi negli anelli alla base della corda, e mettiti nella posizione di partenza dei piegamenti sulle braccia (il ponte), tenendo il corpo parallelo al pavimento. Da qui, porta una gamba verso il petto, piegandola ma sempre tenendo i piedi nell’anello, poi riporta indietro e fai lo stesso con l’altra.

A casa La posizione di partenza di questo esercizio è come quella delle flessioni: a pancia in giù, con le braccia tese, i piedi e le mani appoggiati a terra e il corpo ben disteso. Anche se non te ne rendi conto, solo per mantenerla stai facendo lavorare anche gli addominali, oltre alle braccia. l Da qui, porta in avanti verso il petto una gamba alla volta, concentrandoti sulla stabilità e senza inarcare la schiena. «Per stimolare ancora di più l’equilibrio e quando hai piegato la gamba, solleva anche il braccio opposto».

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A PROPOSITO DI STORIE A DISTANZA!;)

Post n°4 pubblicato il 06 Agosto 2009 da vola_la_notizia

Un modo come un altro di fare la cosa giusta

Jill e Matt si conoscono al lavoro. Un postaccio, ma Jill ha bisogno di soldi per pagarsi gli studi e Matt per trasferirsi a New York. Se la cavano bene. Pranzano insieme, ogni tanto si vedono per una birra, cose così. Diventano amici. Un brutto giorno perdono il lavoro e si ritrovano al solito bar. Lei gli chiede di uscire. Lo so, doveva chiederglielo lui, andiamo avanti.

Nei quattro mesi seguenti, Jill e Matt si vedono regolarmente, finché Jill viene ammessa a una facoltà in Virginia e Matt trova un lavoro a New York. Da qui in poi cambia tutto: senza pianificare nulla, la relazione a distanza insorge spontanea. Ci vuole una santa pazienza, ma sembrano farcela. Avanti veloce per i prossimi due anni: Matt va a trovare Jill a Richmond in Virginia, Jill va a trovare Matt a New York.

Un giorno Matt chiede a Jill: «Perché non vieni a vivere a NY quando hai finito il master?». Jill risponde: «Ci verrei volentieri. Ma anche no». La proposta sembra accantonata.

A questo punto Jill si trasferisce prima nel Maine per un anno e poi torna in Virginia. Nessun problema, Matt va a trovare Jill e Jill va a trovare Matt. «E dai, vieni a New York» insiste Matt. «Vorrei tanto, credimi. Ma è meglio di no, ti ripeto». La lontananza fa una bella distanza, dice il saggio. Vicini sarebbe meglio. Mancano solo tre anni di avanti e indietro tra New York e Philadelphia.

Passa un altro anno e mezzo e la domanda che continua a imperversare è sempre la stessa: «Cosa diavolo stanno facendo quei due?» Ummm… Matt sta ravanando in giro alla ricerca di una risposta ragionevole, quando Jill decide di trasferirsi a New York. Applausi.

Avendo in comune per la prima volta in sei anni un codice d’avviamento postale, entrambi condividono una rivelazione:

ci sono voluti più di sette anni e 48.284 miglia per capire che non c’è modo di sapere se stai facendo la cosa giusta. Lo sai e basta.

E poiché finalmente ogni cosa è andata a posto, i due si predispongono a rovinare tutto.

 

(PS: per stella: IO E TE NE SAPPIAM QLCSA D STORIE A DISTANZA AHAH)

 
 
 

Shopping distratto

Post n°3 pubblicato il 06 Agosto 2009 da vola_la_notizia

E' successo a Roma:

 Via del Corso, verso Piazza Venezia. Negozio tranquillo e personale cortese. Una ragazza sceglie 3 capi che costano circa 20 euro l’uno. Alla cassa la signora ARROGANTELLA batte sulla calcolatrice (non del registratore) la somma: 96 euro. La ragazza  rimane perplessa. Indossa un cappellino di paglia  ma contesta gentilemente in italiano. Come è possibile che la somma risulti quasi 40 euro in più?

“E’ vero - risponde senza scomporsi la cassiera che rifà i calcoli - sono 58″. Tutto a posto. Nemmeno le scuse. Ed uno scontrino che recita un totale anonimo, indicando un solo pezzo, quando sono 3. Chissà quante volte siamo stati vittime di queste sporche prese in giro!!!
ATTENZIONE allo shopping selvaggio anche.APRITE GLI OCCHI

 
 
 

SUDAN: DONNE COI PANTALONI ARRESTATE???

Post n°1 pubblicato il 06 Agosto 2009 da vola_la_notizia

 

 

Indossavano i pantaloni. Quindi ,per la legge islamica, erano indecedenti e causavano pubblico imbarazzo. Per questo sono state arrestate, due di loro frustate, le altre sono in attesa di essere giudicate. E’ successo in Sudan. Alcune donne, tra cui una famosa giornalista sudanese, si trovavano in un noto ristorante di Khartoum. Improvvisamente un blitz della polizia che le ha trascinate in commissariato con l’accusa di causare “turbamento pubblico”. Le donne, al momento dell’arresto, indossavano il velo islamico ma questo non ha impedito che venissero rinchiuse in carcere. L’articolo 152 del codice penale sudanese prevede, infatti, 40 colpi di frusta per chiunque “commetta un atto indecente o che violi la moralità o porti vestiti indecenti”. Alcune delle arrestate si sono subito dichiarate colpevoli e hanno subito 10 frustate. Le altre, hanno chiesto di essere difese da un avvocato e il loro caso è stato trasferito al vice procuratore.     

 
 
 

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