Italia maglia nera tra i maggiori Paesi industrializzati per la produttività. E' quanto emerge dalle statistiche diffuse oggi dall'Ocse nel “Factbook 2008”. Il nostro Paese risulta all'ultimo posto per la crescita della produttività del lavoro (Pil per ora lavorata) che è stata praticamente nulla (“inferiore allo 0,5%”) nel periodo 2001-2006. La situazione mostra miglioramenti nel 2006 (+1%) rispetto agli anni precedenti (dal -1,2% del 2002 al +0,4% del 2005), ma l'Italia resta ben al di sotto della media Ocse (+1,4%) e dell'Europa a 15 (+1,7%), per non parlare del 5,2% segnato dalla Repubblica Slovacca e del +3,4% di Corea e Ungheria.
Prendendo in considerazione la cosiddetta “produttività multifattoriale” (che include fattori quali l'innovazione tecnologica e organizzativa), l'Italia accusa addirittura una flessione media dello 0,5% nel 2001-2006, confermandosi fanalino di coda.
Anche in questo caso il trend, peraltro, dà segnali di miglioramento, come mostra il 2006 che ha registrato una crescita dello 0,6%, mentre gli anni peggiori del periodo sono stati il 2002 (-1,4%) e il 2003 (-1,6%). Senza sorpresa, l'Italia è ultima anche per crescita (molto vicina allo zero) del Pil pro capite nel 2001-2006.
Il declino emerge anche se si considerano le differenze di produttività e reddito rispetto agli Usa: il Pil per ora lavorata nel 1995 era pari a 91 (contro 100 degli Usa), nel 2006 era sceso al 76. Ugualmente il Pil pro capite nel 1995 era pari a 74 e nel 2006 era sceso a 66. In base alle statitische Ocse, il peggioramento del trend della produttività nel 2000-2005 è riscontrabile sia il settore manifatturiero, dove il valore aggiunto per lavoratore è diminuito di poco meno del 2%, sia nei servizi dove la flessione è dell'1% circa. In entrambi i casi l'Italia è a fondo classifica tra i maggiori Paesi industrializzati.
Nel “Factbook”, come di abitudine, l'Ocse sciorina numeri e classifiche facendoli precedere solo da brevi cenni esplicativi. Ma per la produttività fa un'eccezione e fa precedere l'introduzione da una frase dell'economista Paul Krugman: “La produttività non è tutto, ma a lungo andare è quasi tutto. La capacità di un Paese di migliorare il suo standard di vita nel tempo dipende quasi interamente dalla sua capacità di aumentare la produzione per lavoratore”.
Così Giorgio Tonini, responsabile economico del PD, in merito a questi dati: "Hanno ragione giornali come il Wall Street Journal e il Financial Times nel definire "profondamente deprimente" la possibilità di un ritorno di un Governo guidato da Berlusconi. Timori giustificati, come dimostrano i dati contenuti nel factbook 2008 dell'Ocse. Secondo le statistiche presentate, nel periodo 2001-2006, gli anni del Governo Berlusconi, l'Italia, è stata all'ultimo posto tra i paesi industrializzati per produttività. Cifre che certificano il fallimento di Tremonti. Un bocciatura senza appello per una gestione inadeguata che minò i conti pubblici, provocando un aumento incontrollato della spesa pubblica".
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QUELLO CHE A DESTRA NON VI DICONO 3!
Post n°195 pubblicato il 08 Aprile 2008 da bonfo67
L'Ocse certifica il fallimento di Tremonti Tra 2001 e 2006 produttività fermaNON C'E' NIENTE DA FARE TREMONTI E' UN INGUARIBILE BUGIARDO!!!!!!
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Inviato da: musclecarsilver
il 25/10/2008 alle 12:44
Inviato da: autores
il 03/07/2008 alle 19:47
Inviato da: paraffo
il 14/06/2008 alle 18:17
Inviato da: bonfo67
il 09/06/2008 alle 14:06
Inviato da: paraffo
il 03/06/2008 alle 16:26