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Post N° 71

Post n°71 pubblicato il 15 Maggio 2006 da DivinoMarchese
Foto di DivinoMarchese

Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno (Woodbridge, 15 maggio 1948) è un musicista e cresce nel Suffolk, vicino a una base militare USA. I suoi primi ascolti sono proprio quelli mandati dalle radio emittenti militari NATO - all'epoca era per lo più puro rock and roll.

Ama definirsi un "Musicista non musicista", concetto matematico / taoistico che pubblica in un libro manifesto intitolato "Music For Non-musicians". Le composizioni che partorisce sono da egli stesso suddivise in tre fasi distinte:

  • l'idea, da cui il brano nasce;
  • l'esecuzione, che deve essere supportata da validi esecutori molto competenti;
  • e infine la ottimizzazione del tutto, utilizzando nastri magnetici e strumenti multimediali.

Si riferisce alla musica contemporanea dell'epoca (John Cage, La Monte Young, Terry Riley, John Tilbury e Cornelius Cardew), e da subito, comunque il suo concetto di musica trascende l'evento musicale stesso, spingendosi nel "suono puro" della psiche umana. Nel 1969 lavora a Londra come tecnico multimediale e grafico, nascerà a breve il proprio sodalizio con i Roxy Music (di Bryan Ferry e Phil Manzanera).

Tra il 1970 e il 1973 nascono due albums eccezionali che favoriscono e conclamano lo stile di Eno: sono "Roxy Music" (1972) e "For Your Pleasure" (1973): il tipico sound si afferma e presto nasceranno gruppi di musicisti proseliti dello stile.

Lasciati i Roxy Music conosce Robert Fripp (oggi leader dei King Crimson), con il quale incide l'album No Pussyfooting. I suoi primi lavori come unico compositore non tardano a venire: Here Come The Warm Jets (1974) e Taking Tiger Mountain (By Strategy) (1974) con l'apporto di Robert Wyatt alle percussioni e di Phil Manzanera alle chitarre. Nascono sperimentazioni totalmente libere di esistere, brani come Great Pretender e China My China, ovvero un saggio di come la tradizione orientale (suoni giapponesi, cinesi, gong etc.) possa sposare la strumentazione rock intera.

È musica d'avanguardia in cui Eno introduce in modo subliminale ogni elemento sonoro e non, dando luogo ad un vero e proprio fenomeno Eno. La sua musica non è solo semplice, leggera, soffice ed armoniosa, non mancano i "pedali" ossessivi che saranno il trampolino da cui molti autori si getteranno per esperimentare nuovi suoni. Dopo un tour con la band inglese The Winkies e un memorabile concerto con Kevin Ayers, più John Cale e Nico dei Velvet Underground (registrati poi su June 1) Brian Eno avrà modo di reincontrare Robert Fripp; con Phil Collins alla batteria e John Cale alla viola incide "Another Green World": era il 1975.

Apparentemente incapace di smettere di creare, il polistrumentista, scultore e pittore nonché videoartista seguita continuamente la produzione di opere di ogni tipo, senza lasciare che una forma espressiva precluda l'altra e così via, e porge sempre un occhio attento all'esperimentazione, continuamente in espansione e cangiante. È in quel periodo che Eno pubblica anche due libri Music For Non Musicians e Oblique Strategy, in cui espone le sue teorie "non-musicali".

È la volta del bellissimo album musicale Before And After Science (1977), concepito in Germania, dove Eno si è trasferito con Fripp e David Bowie. La musica d'atmosfera, definita "Ambient", della quale è l'indiscusso padre, è perfetta quale supporto alle immagini: non saranno poche infatti le colonne sonore utilizzate e ripescate in films, tra gli altri "La stanza del figlio" di Nanni Moretti, Palma d'oro a Cannes, basta ricordare, poi, l'ipnoarmonica colonna sonora di "X-Files".

A Berlino, Eno collabora a un’altra grande trilogia, quella del "dandy elettronico" David Bowie: Low, Heroes (con Fripp alla chitarra) e Lodger segnano il momento più sperimentale dell’opera del Duca Bianco, coniando un suono molto influente sulla successiva stagione new wave europea. Ma Eno imprime il suo segno anche sulla musica dei Talking Heads ("More Songs About Buildings And Food", "Fear Of Music" e "Remain In Light") e sulla neonata scena no wave newyorkese, pubblicando No New York, una fondamentale raccolta in cui compaiono gruppi come DNA, The Contorsions e altri.

Sempre di questi anni sono le collaborazioni con Ultravox e Devo in ambito rock, e con Harold Budd e Jhon Hassell nel campo dell'avanguardia. Music For Films (1978) e Music For Airports (1979) sono due gioielli partoriti da Eno in quegli anni. Questa ultima opera rientra in un progetto di musica per ambienti studiato da Eno con Harold Budd e Jon Hassell. L’obiettivo è creare una musica di sottofondo studiata per le ampie hall degli aeroporti, ma anche per le sale d’attesa, per i padiglioni delle mostre e delle gallerie d’arte.

Dal 1980

Nel mondo, ormai, si afferma definitivamente il concetto di "musica ambientale", ovvero: tratta da un ambiente per descriverne atmosfere e suoni. Da grafico quale è Eno vuole ottenere opere cimentandosi con l'arte video... Fifth Avenue e Mistaken Memories celebrano in chiave artistica la nascita del nuovo mezzo multimediale della videocassetta nel 1983.

Oramai affermato Guru del Rock inizia a collaborare con il fratello Roger e, soprattutto, con il tecnico del suono canadese Daniel Lanois. In questo periodo, Eno è attento anche a diverse altre realtà collaborando con artisti del Ghana (Edikanfo), sovietici (Zvuki Mu), italiani (Teresa De Sio) e interessandosi alla musica etnica di molti Paesi.

Non cesserà di sfornare talenti e opere nate dalle numerosissime collaborazioni con vecchi e nuovi collaboratori. La fortunatissima produzione di The Unforgettable Fire (1984) e The Joshua Tree (1987) degli U2 lo consacrano automaticamente a grande produttore, sicuramente tra i più richiesti al mondo. Tuttavia delega a Lanois la responsabilità di questa attività; egli preferisce continuare a creare, organizzare progettare; fonda l'agenzia artistica Opal, cui fanno riferimento musicisti (il fratello Roger, Lanois, Michael Brook, John Paul Jones) e artisti visuali (registi, fotografi, pittori). Negli anni '90 riprende a suonare con Arto Lindsay, Peter Gabriel (Us, del 1992) per le colonne sonore di Until The End Of The World di Wim Wenders e del serial TV X-Files, negli album Achtung Baby (1991) e Zooropa (1993) degli U2, nel progetto "Passengers" (Original Soundtracks I del 1995) e in Outside (1995), album fortunato che rilancia David Bowie.

Recentemente Eno ha pubblicato l'album Drawn For Life, scritto, suonato e prodotto con J. Peter Schwalm, dj e musicista di Francoforte, e arricchito dalla voce di Laurie Anderson: undici brani che spaziano tra jazz, musica da camera e trip hop. "Provo sempre a fare la musica che mi piacerebbe sentire - racconta Eno -. Il processo nasce da una serie di ascolti durante i quali penso: 'Mi piacerebbe che fosse un po' come questo, un po' come quello'. Così trascorro tutto il tempo disegnando nella mia testa il tipo di musica che vorrei comporre. In questo periodo non ho ascoltato molto jazz o musica colta europea ma riconosco che mi hanno suggerito un territorio fertile. L'altra strada era ripiegare verso quei sentimenti che avevo scoperto sulla musica come tipo di paesaggio sonoro. Ho provato a portare tutto questo verso un tipo di composizione che fosse ritmica e melodica perché per molto tempo ho composto brani senza ritmi ovvii o esili tracce melodiche". Ha realizzato presso il Moma di San Francisco "Compact Forest Proposal", parte di una mostra che crea un perfetto connubio tra la tecnologia digitale e l'arte, titolo: "101010". Brian Eno intende creare un ambiente musicale senza parole, senza melodia, senza ritmo e che non suoni mai due volte nello stesso modo; per realizzare ciò è palesemente intenzionato a servirsi di tutto ciò che è in grado di produrre un suono, che sia una campana, un ciocco di legno, una vibrazione elettronica, una voce o il semplice fruscio prodotto da un cenno.

 
 
 

Post N° 70

Post n°70 pubblicato il 11 Maggio 2006 da DivinoMarchese

The Age of Plastic (1980) è il primo album pubblicato da Trevor Horn e Geoff Downes con il nome The Buggles. È un concept album pop basato sul tema fantascientifico della vita nel futuro, in un mondo di tecnologie contemporaneamente sorprendenti e inquietanti.

The Age of Plastic viene generalmente considerato una pietra miliare della musica pop, soprattutto per il modo in cui esso anticipava un decennio di musica "elettronica" in senso stretto o lato. L'atmosfera futuristica viene creata soprattutto con l'uso di strumenti che alla fine degli anni '70 erano all'avanguardia, come sintetizzatori e drum machine, utilizzati in Age of Plastic con creatività ed equilibrio raramente eguagliati nel pop dei decenni successivi. Il risultato fu molto probabilmente una fonte d'ispirazione importante per molta della new wave e della musica elettronica degli anni '80-'90, e anticipa in parte il lavoro di artisti come Brian Eno, Gary Numan, Depeche Mode e innumerevoli altri. Una delle opere che si possono considerare più direttamente "derivate" da Age of Plastic è, probabilmente, I, Robot di Alan Parsons Project. I testi sono a tratti molto interessanti: Kid Dynamo parla dell'effetto negativo dei mass media sulla fantasia e l'immaginazione umani; I Love You, Miss Robot della dipendenza dalla tecnologia.

Nonostante la registrazione originale sia ovviamente analogica, anche la qualità del suono è ampiamente al di sopra degli standard dell'epoca.

L'album fu pubblicato in seguito al grande successo del singolo Video Killed the Radio Star (1979), ai primi posti nelle classifiche di molti paesi. Altri tre brani dell'album furono proposti come singoli (Living in the Plastic Age, Clean, Clean e Elstree) ma con meno successo.

Video Killed the Radio Star e The Age of Plastic procurarono una grande visibilità a Horn e Downes, che poco tempo dopo la pubblicazione del loro album di debutto furono invitati da Chris Squire a unirsi alla storica band progressive degli Yes. L'album che ne risultò, Drama, ricorda per qualche aspetto Age of Plastic, anche nei testi: la tecnologia torna in brani come Machine Messiah o Into the Lens (I Am a Camera).

Tracce
  1. Living In The Plastic Age
  2. Video Killed The Radio Star
  3. Kid Dynamo
  4. I Love You (Miss Robot)
  5. Clean Clean
  6. Elstree
  7. Astroboy (And The Proles On Parade)
  8. Johnny On The Monorail
  9. Island (traccia extra solo su CD; era il lato B del singolo Living in The Plastic Age)
  10. Technopop (traccia extra solo su CD; era il lato B del singolo Clean Clean)
  11. Johnny On The Monorail (A Very Different Version) - (traccia extra solo su CD; era il lato B del singolo Elstree)
 
 
 

DEPECHE MODE

Post n°69 pubblicato il 04 Maggio 2006 da DivinoMarchese
Foto di DivinoMarchese

Nel 1976, Vince Clarke e Andrew Fletcher formano una band dal nome No romance in China, che però non ha molto successo. Di conseguenza, nel 1979, Vince fonda un nuovo gruppo insieme a Martin Gore, chiamandolo French look, poi rinominato in Composition of sound, quando si unisce anche Andrew. Manca ancora un vero cantante, e così, quando nel 1980, Vince sente l'allora sconosciuto David Gahan cantare una cover di Heroes di David Bowie in un locale, gli propone di unirsi al gruppo, e questo accetta. Su suggerimento del nuovo arrivato, la band cambia ancora una volta nome, questa volta per assumere quello definitivo di Depeche mode, tratto da una rivista di moda francese, che può essere tradotto come moda veloce o nuova moda, sebbene vi siano interpretazioni alternative riguardo all'origine del nome.

Con questa formazione pubblicano il primo disco, Speak and spell, scritto principalmente da Clarke, e con un sound spiccatamente disco. Gore partecipa scrivendo due pezzi (Tora! Tora! Tora! e Big muff) e cantandone un terzo (Any second now (Voices)). All'interno della band nasce un contrasto tra Clarke, propenso alle sonorità disco, e gli altri, che intendono invece cambiare direzione. Di conseguenza, Clarke lascia la band, fondando prima gli Yazoo, quindi i The assembly e infine gli Erasure.

L'unico che può prendere in mano le redini del songwriting è Gore, che riprende i pezzi scritti a 16 anni, in piena adolescenza, coi quali nel 1982 i Depeche mode pubblicano A broken frame. Per il conseguente tour necessitano di un tastierista, e così assumono Alan Wilder, che alla fine del tour diventa parte integrante della band.

Con questa formazione, e con un Gore ispirato più che mai, i Depeche mode sfornano un disco dopo l'altro, al ritmo di quasi uno all'anno fino al 1990. Nel 1984 riescono a sfondare anche nel Nord America, col singolo People are people, tratto dall'album Some Great Reward, e una compilation pubblicata con lo stesso nome apposta per il mercato americano.

Nel 1985, con la raccolta The singles 81-85 (leggermente modificata per il Nord America nella scaletta e nel nome, Catching up with Depeche mode), si chiude la prima fase della loro carriera.

La seconda si apre con Black celebration, disco dai toni più cupi, che caratterizzeranno tutta la produzione seguente. È interessante notare che si tratta dell'unico album dei Depeche Mode che prende il nome da una sua canzone.

Nel 1988, i Depeche mode si consacrano definitivamente anche in America, con un enorme concerto al Rosebowl di Pasadena, immortalato nel doppio disco 101 e nel video con lo stesso titolo, che in realtà è un vero film, con D. A. Pennebaker alla regia.

Con Violator, uno dei dischi più apprezzati grazie alla presenza di Enjoy the silence e Personal Jesus, uscito nel 1990, le chitarre diventano parte fondamentale del sound della band, tanto che Gore inizia a suonarle anche dal vivo.

A questo punto della loro carriera, i Depeche mode iniziano a rallentare l'uscita dei dischi, tanto che il successivo Songs of faith and devotion vede la luce solamente nel 1993. In tale disco, Wilder si improvvisa batterista, ed infatti una delle sue caratteristiche peculari sono i suoni "puliti" di una vera batteria, accantanate temporaneamente le drum machine, anche se processati più volte attraverso tastiere. Purtroppo, però, il disco e il tour che ne seguono (il Devotional tour), sono quasi fatali alla band. Per Gahan inizia un periodo buio, che lo porta ad un tentativo di suicidio prima, e ad un'overdose di eroina dopo, dalla quale viene salvato in extremis. In questo ambiente malsano, Wilder non resiste più, e nel 1995 lascia il gruppo. Gruppo che però riesce a rimettersi pian piano in piedi, e nel 1997 pubblica Ultra, altra pietra miliare. Date le precarie condizioni di salute di Gahan, però, al disco non segue un tour.

Il tour arriva però l'anno dopo, in seguito alla pubblicazione di una nuova raccolta su doppio CD, The singles 86-98. A questo punto i Depeche mode sono nuovamente in piena forma, e nel 2001 pubblicano Exciter, seguito da Playing the angel nel 2005 che segnerà una nuova era per l'immortale terzetto di Basildon.

 
 
 

R.I.P.

Post n°68 pubblicato il 21 Aprile 2006 da DivinoMarchese

Ian Kelvin Curtis (15 luglio 1956 - 18 maggio 1980) viene descritto da molti come il padre del post-punk degli anni 70-80.

Nato a Manchester, in Inghilterra, fu il cantante e il paroliere della band Joy Division, di cui fu uno dei fondatori nel 1977 a Manchester. Nelle sue liriche si nota la forte influenza delle opere decadenti dei poeti romantici ottocenteschi.

IAN CURTIS era un folle depresso, melanconico, sensibile ed epilettico. Le sue canzoni trasmettono l'angoscia, il mal di vivere e le sofferenze più intime del suo animo.

La sua malattia era diventata un peso insostenibile, per questo negli ultimi anni della sua vita soffriva di depressione cronica, che portò all'atto finale la sua tragedia.

Era sofferente di epilessia fotosensibile, morì suicida a soli 23 anni, impiccandosi in cucina su di un blocco di ghiaccio. Lasciò la moglie, dalla quale si era ormai separato, e una figlia. Prima di mettere in atto l'insano gesto, il cantante guardò il film "La ballata di Stroszek" di Werner Herzog e ascoltò l'album "The idiot" di Iggy Pop. Si dice che la mattina dopo, trovato il corpo, il disco girasse ancora nel giradischi.

Alla morte di Curtis, avvenuta alla vigilia di un tour americano dei Joy Division, seguì la ricostituzione del gruppo con il nome di New Order.

Sulla lapide è riportato il suo verso più famoso:

"Love will tear us apart" ("L'Amore ci strazierà di nuovo")

 
 
 

Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 20 Aprile 2006 da DivinoMarchese
Foto di DivinoMarchese

 
 
 
 

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