Attività attuali del Club!

Post n°18 pubblicato il 19 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

1) Emendare e votare la bozza dello statuto del post numero 13.

2) Creazione e votazione del nostro logo! Per ora useremo quello provvisorio che vedete nell'immagine.  Per ora piccola piccolina ha creato 11 loghi e io tre. Siete invitati a proporre i vostri loghi o semplicemente i vostri consigli.

I membri del Club sono invitati a fornire le loro proposte in merito allo statuto e al logo.

Vi ricordo di usare il nostro logo quando scrivete in nome del Club e  di essere obiettivi!

Una precisazione

Chi appartiene al Club è libero di gestire il suo blog come vuole e di scrivere quello che vuole!  Ha come unico obbligo di scrivere almeno 4 post al mese ( anche di più se volete) in rappresentanza del Club usando il nostro logo.  Ricordate che quando usate il logo rappresentate il Club , quindi parlate in nome di tutti i membri, quindi siate obiettivi, cercate di proporre fatti più che opinioni!Lo scopo del Club è quello di riunire sotto uno stesso simbolo tutte le persone che vogliono denunciare il marcio della politica italiana! Il nostro simbolo così ci rende appunto un Club e riconoscibili nel vasto mondo di internet!  Buon lavoro amici :-)

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 18 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

ALTRA IDEA!

 
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 18 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Altra idea!

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 18 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Piccola Piccolina sta creando il nostro logo! Contribuiamo tutti, andate sul suo blog  e date i vostri consigli ! Nella foto una mia idea di logo!

 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 17 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Bozza di statuto del club mvfculo Berlusca

1) I componenti del club si impegnano a denunciare le malefatte di Berlusconi su i loro blog e in qualunque luogo del vasto mondo di internet.

2) Le affermazioni su Berlusconi devono essere documentate.

3) Gli appartenenti del club devono fare almeno un post a settimana contro Berlusconi.

4) Gli appartenenti al Club sono  totalmente liberi di parlare di qualunque argomento sui loro blog, o siti ecc.. quando non usano il logo del Club!

5) Ma quando scrivono in rappresentanza del Club, hanno l'obbligo di scrivere articoli documentati e seri su Berlusconi o su qualunque altro argomento scelto dal club tramite votazione. Se avete difficoltà o non sapete cosa scrivere potete rifarvi o riportare i post scritti in questo blog.

6) Per renderci riconoscibili e far capire che si scrive in rappresentanza del Club useremo il nostro simbolo provvisorio che vedete nell'immagine.

7) Si invitano i membri a proporre idee per la creazione del nostro logo. E abbiamo bisogno di una persona che sappia crearlo!

8) I membri del Club sono unicamente chi è presente nella lista a dx del blog.

9)Il club non è  schierato politicamente, non è nè di dx, nè di sx, nè di centro, nè diagonale, nè trasversale! Ma si batte per i  valori sacrosanti della democrazia!   I futuri obiettivi del Club saranno scelti  tramite discussione e votazione.

10) Il nome del Club è definitivamente Club mvfculo Berlusca anche nel caso che Berlusconi dovesse scomparire dalla scena politica. Berlusconi sarà per sempre il simbolo di come una democrazia possa degenerare!

11) Scopo di questo Club è porsi obiettivi scelti tramite discussione e votazione democratica per denunciare il marcio della politica italiana.

12) Per entrare  nel club basta fare richiesta tramite commento. 

13) Ricordate che quando scriverete usando il simbolo del Club, starete parlando in nome di tutti i membri! Quindi siate obiettivi! 

14) I membri  del club avranno come unico comun denominatore una fede incrollabile nei valori della democrazia.  Il nostro motto sarà : non chiederti quello che si può fare, ma fare tutto quello che si può!

Siete invitati amici ad emendare la bozza dello statuto e poi dopo passeremo alla votazione per renderla ufficiale.

P.S.

Nel link sul vostro blog scrivete  Club mvfculo Berlusca!

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 16 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Club del mvfculo berlusca!

Non chiedersi cosa si può fare, ma fare tutto quello che si può!

Se siete stanchi di quel disonesto e di tutti i disonesti come lui che si credono furbi, se non siete dei sotto sviluppati mentali imbambolati da quell'ometto, se non siete dei qualunquisti rassegnati, allora entrate nel club! Molti si lamentano che non c'è nulla da fare e non fanno niente! Bene ragazzi c'è internet che ci da una grande possibilità, la nostra voce può arrivare ovunque! E anche se quello cambiando la legge elettorale rivincerà l'elezioni,  noi potremo dire di aver fatto tutto quello che potevamo!

Entrare nel Club significa fare almeno un post a settimana o più su Berlusconi!  Devono essere post di denuncia,  con notizie vere e documentate!

Usate l'immagine inserita in questo post per renderci riconoscibili! Sarà temporaneamente il nostro logo, nel frattempo che qualcuno di noi ne inventi uno ex novo! C'è qualcuno tra noi capace che vuole cimentarsi nel creare il nostro logo?

Diamoci da fare ragazzi e ragazze!

 
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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 16 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Bloggher d'Italia uniamoci! Creiamo il club ma va a fan culo berlusca!  Liberiamoci di questo mostro! Se non volete essere complici di costui, se non volete essere dei disonesti che si identificano in chi delinque abitualmente e perciò ha interesse a tenere un disonesto come loro al più alto grado di potere, o se non volete essere  delle persone bradipsichiche subnormali, cioè non sufficientemente sviluppate nelle funzioni psichiche e intellettuali, da farvi imbambolare da quell'ometto, allora entrate a far parte del club e almeno una volta a settimana, ( ma più post si fanno e meglio è) scrivete un post contro berlusconi, contro la sua politica, le sue leggi ad personam, la manipolazione dei media, il suo conflitto d'interessi ecc.....Berlusconi è un caso estremo e merita estreme misure. In Berlusconi non esiste un singolo problema, ma una accumulazione di problemi. Non esistono precedenti nei paesi del mondo industrializzato!!!

 
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 15 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Allora ditemi che cosa pensate di Berlusconi?

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 15 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

   È   SEVERAMENTE   VIETATO   NON   LEGGERE !      
UN DOCUMENTO DA STAMPARE E LEGGERE MOLTO ATTENTAMENTE  


  Strasburgo, giorno del debutto  della presidenza italiana,
Opposizione Civile ha consegnato questo sconcertante documento a tutti i Parlamentari Europei.
Diffondiamo anche noi questo Dossier,

  PRIMA PARTE   -   DOCUMENTAZIONE   



falsa testimonianza
Bugie sulla loggia massonica deviata P2

La Corte d’appello di Venezia, nel 1990, dichiara Berlusconi colpevole di aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla P2, ma il reato è coperto dall’amnistia del 1989. Interrogato sotto giuramento Berlusconi aveva detto: «Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo comunque che è di poco anteriore allo scandalo […]. Non ho mai pagato una quota di iscrizione, né mai mi è stata richiesta». Berlusconi però si era iscritto alla P2 nel 1978 (lo scandalo è del 1981) e aveva pagato la sua quota. Così i giudici della Corte d’appello di Venezia scrivono: «Ritiene il Collegio che le dichiarazioni dell’imputato non rispondano a verità […], smentite dalle risultanze della commissione Anselmi e dalle stesse dichiarazioni rese del prevenuto avanti al giudice istruttore di Milano, e mai contestate […]. Ne consegue quindi che il Berlusconi ha dichiarato il falso», rilasciato «dichiarazioni menzognere» e «compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del delitto di falsa testimonianza». Ma «il reato va dichiarato estinto per intervenuta amnistia».



corruzione
Tangenti alla Guardia di Finanza

I grado: condanna a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate (niente attenuanti generiche).

Appello: prescrizione per tre tangenti (ottenuta solo grazie alle attenuanti generiche questa volta concesse), assoluzione con formula dubitativa (comma II art. 530 c.p.p.) per la quarta. Nelle motivazioni si legge: «Il giudizio di colpevolezza dell’imputato poggia su molteplici elementi indiziari, certi, univoci, precisi e concordanti, per ciò dotati di rilevante forza persuasiva, tali da assumere valenza probatoria».

Cassazione: assoluzione. La motivazione contiene due riferimenti alla classica insufficienza di prove. La Cassazione non può entrare dichiaratamente nel merito, né dunque annullare la sentenza precedente con formula dubitativa: deve emettere un verdetto secco (conferma oppure annulla). Ma nella motivazione i giudici della VI sezione penale citano esplicitamente all’«articolo 530 cpv»: dove «cpv» significa «capoverso», cioè comma 2 («prova contraddittoria o insufficiente»). A 12 righe dalla fine, a scanso di equivoci, i supremi giudici hanno voluto essere ancora più chiari. Si legge infatti: «Tenuto conto di quanto già osservato sulla insufficienza probatoria, nei confronti di Berlusconi, del materiale indiziario utilizzato dalla Corte d’appello...».

Sono stati invece definitivamente condannati per corruzione della Guardia di Finanza i coimputati di Berlusconi, alti dirigenti della Fininvest: la sentenza ha cioè in sostanza accertato che tali dirigenti, dipendenti di Berlusconi, con i soldi di Berlusconi e a vantaggio di Berlusconi, hanno corrotto la Guardia di Finanza. Sfidando il ridicolo, la sera stessa Berlusconi è andato in televisione a vantarsi di una tale assoluzione, che ha preteso lo avesse ripagato della “brutta figura” a suo dire ingiustamente patita al momento della notifica dell’avvio delle indagini sul suo conto, consegnatagli nel pieno dello svolgimento di una riunione del G7 in Italia.



finanziamento illecito ai partiti
All Iberian 1

I grado: condanna a 2 anni e 4 mesi per i 21 miliardi di lire (circa 11 milioni di euro) versati estero su estero, tramite il conto All Iberian, a Bettino Craxi.

Appello: il reato cade in prescrizione, ma c’è: «per nessuno degli imputati emerge dagli atti l’evidenza dell’innocenza».

Cassazione: prescrizione confermata, con condanna al pagamento delle spese processuali. Nella sentenza definitiva tra l’altro si legge: «Le operazioni societarie e finanziarie prodromiche ai finanziamenti estero su estero dal conto intestato alla All Iberian al conto di transito Northern Holding [Craxi] furono realizzate in Italia dai vertici del gruppo Fininvest spa, con il rilevante concorso di Berlusconi quale proprietario e presidente. […] Non emerge negli atti processuali l’estraneità dell’imputato».



falso in bilancio
All Iberian 2

Processo sospeso in attesa che sulla legittimità delle nuove norme in materia di reati societari approvate dal governo Berlusconi si pronuncino la Corte di giustizia europea e la Corte costituzionale italiana. Se le eccezioni sollevate da vari tribunali verranno respinte, il reato sarà dichiarato prescritto.



falso in bilancio
Medusa Cinema

I grado: condanna a 1 anno e 4 mesi (10 miliardi di fondi neri che, grazie alla compravendita, vengono accantonati su una serie di libretti al portatore di Silvio Berlusconi).

Appello: assoluzione con formula dubitativa (comma 2 art. 530). Berlusconi, secondo il collegio è così ricco che potrebbe anche non essersi reso conto di come, nel corso della compravendita, il suo collaboratore Carlo Bernasconi (condannato) gli abbia versato 10 miliardi di lire (circa 5 milioni di euro) in nero. Scrivono i giudici: «La molteplicità dei libretti riconducibili alla famiglia Berlusconi e le notorie rilevanti dimensioni del patrimonio di Berlusconi postulano l’impossibilità di conoscenza sia dell’incremento sia soprattutto dell’origine dello stesso».

Cassazione: sentenza d’appello confermata.



appropriazione indebita, frode fiscale, falso in bilancio
Terreni di Macherio

I grado: assoluzione dall’appropriazione indebita e dalla frode fiscale (per 4.4 miliardi di lire, pari a circa 2.3 milioni di euro, pagati in nero all’ex proprietario dei terreni che circondano la villa di Macherio, dove vivono la moglie Veronica e i tre figli di secondo letto), prescrizione per i falsi in bilancio di due società ai quali «indubbiamente ha concorso Berlusconi».

Appello: confermata l’assoluzione dalle prime due accuse. Assoluzione anche dal primo dei due falsi in bilancio, mentre il secondo rimane ma è coperto da amnistia.

Cassazione: in corso.



falso in bilancio
Caso Lentini

I grado: il reato (10 miliardi di lire, pari a circa 5 milioni di euro, versati in nero al Torino Calcio in occasione dell’acquisto del giocatore Luigi Lentini) è stato dichiarato prescritto grazie alla nuova legge sul falso in bilancio approvata dopo la vittoria elettorale di Berlusconi.

Appello: in corso.



falso in bilancio
Consolidato gruppo Fininvest

Il gip Fabio Paparella ha dichiarato prescritti, sulla base della nuova legge sul falso in bilancio, i 1500 miliardi di lire (circa 770 milioni di euro) di presunti fondi neri accantonati dal gruppo Berlusconi su 64 società off-shore della galassia All Iberian («comparto B della Fininvest). Il pm Francesco Greco ha presentato ricorso in Cassazione perché la mancata fissazione dell’udienza preliminare gli ha impedito di sollevare un’eccezione d’incostituzionalità e di incompatibilità con le direttive comunitarie delle nuove norme sui reati societari e con il trattato dell’Ocse.



corruzione giudiziaria
Lodo Mondadori

Grazie alla concessione delle attenuanti generiche il reato - che in primo grado ha portato alla condanna di Cesare Previti - è stato dichiarato prescritto dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Corte di Cassazione. Nelle motivazioni della Cassazione, tra l’altro, si legge: «il rilievo dato [per concedere le attenuanti generiche] alle attuali condizioni di vita sociale ed individuale del soggetto [Berlusconi è diventato presidente del Consiglio], valutato dalla Corte come decisivo, non appare per nulla incongruo…».



corruzione giudiziaria
Sme-Ariosto

A causa dei continui «impedimenti istituzionali» sollevati da Berlusconi e dei conseguenti rinvii delle udienze, la posizione del premier è stata stralciata dal processo principale. Ed è stato creato un processo parallelo, che però Berlusconi ha sospeso fino al termine del suo incarico (o sine die, in caso di rielezione o di nomina ad altra carica istituzionale) facendo approvare a tempo di record il “Lodo Maccanico” (una legge che sospende i processi a carico delle cinque più alte cariche dello Stato per l’intera durata del loro mandato, e anche in caso di mandati successivi), proprio alla vigilia della requisitoria, delle arringhe e della sentenza, e a 40 mesi dall’inizio del dibattimento.



falso in bilancio
Sme-Ariosto

In seguito all’entrata in vigore delle nuove norme sul diritto societario approvate dopo la vittoria elettorale di Berlusconi, questo capo d’imputazione contestato a Berlusconi per il denaro versato - secondo l’accusa - ad alcuni giudici, è stato stralciato. Il processo è fermo in attesa che la Corte di giustizia europea si pronunci sulla conformità tra le nuove regole e le normative comunitarie. Ma, anche in caso di risposta positiva per i giudici, resterà bloccato per il “Lodo Maccanico”. Come tutti gli altri procedimenti ancora in corso a carico di Silvio Berlusconi.



falso in bilancio e frode fiscale
Diritti televisivi

Indagini preliminari in corso alla Procura di Milano (pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale), a carico di numerosi manager del gruppo, più il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il titolare Silvio Berlusconi, il quale - secondo l’ipotesi accusatoria - avrebbe continuato anche dopo l’ingresso in politica nel ’94 ad esercitare di fatto il ruolo di dominus dell’azienda. Oggetto dell’indagine: una serie di operazioni finanziarie di acquisto di diritti cinematografici e televisivi da majors americane, con vorticosi passaggi fra una società estera e l’altra del gruppo Berlusconi, con il risultato di far lievitare artificiosamente il prezzo dei beni compravenduti e beneficiare di sconti fiscali previsti dalla legge Tremonti, approvata dal primo governo dello stesso Berlusconi per detassare gli utili reinvestiti dalle imprese. Un presunto falso in bilancio che i magistrati valutano in circa 180 milioni di euro, avvenuto nel 1994.



violazione delle leggi antitrust e frode fiscale in Spagna
Telecinco

Il giudice anticorruzione di Madrid Baltasár Garzón Real, dopo aver chiesto nel 2001 al governo italiano di processare Berlusconi o, in alternativa, di privarlo dell’immunità in modo di poterlo giudicare in Spagna, non ha ancora ricevuto risposta. Per questo il procuratore anticorruzione Carlo Castresana, nel maggio 2002, ha pregato Garzón di rivolgersi di nuovo alle autorità italiane. Berlusconi in Spagna è accusato - insieme a Marcello Dell’Utri e ad altri dirigenti del gruppo Fininvest - di aver posseduto, grazie a una serie di prestanomi e di operazioni finanziarie illecite, il controllo pressoché totalitario dell’emittente Telecinco eccedenti rispetto ai limiti dell’antitrust spagnola, negli anni in cui il tetto massimo era del 25 per cento delle quote azionarie.



concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco
Mafia

Indagini archiviate a Palermo su richiesta della Procura per scadenza dei termini massimi concessi per indagare.



concorso in strage
Bombe del 1992 e del 1993

Le inchieste delle Procure di Firenze e Caltanissetta sui presunti «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (Milano, Firenze e Roma) sono state archiviate per scadenza dei termini d’indagine. A Firenze, il 14 novembre 1998, il gip Giuseppe Soresina ha però rilevato come Berlusconi e Dell’Utri abbiano «intrattenuto rapporti non meramente episodici con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato». Cioè con il clan corleonese che da vent’anni guida Cosa Nostra, con centinaia di omicidi e una mezza dozzina di stragi. Aggiunge il giudice fiorentino che esiste «una obiettiva convergenza degli interessi politici di Cosa Nostra rispetto ad alcune qualificate linee programmatiche della nuova formazione [Forza Italia]: articolo 41 bis, legislazione sui collaboratori di giustizia, recupero del garantismo processuale asseritamente trascurato dalla legislazione dei primi anni 90». Poi aggiunge che, nel corso delle indagini, addirittura «l’ipotesi iniziale [di un coinvolgimento di Berlusconi e dell’Utri nelle stragi] ha mantenuto e semmai incrementato la sua plausibilità». Ma purtroppo è scaduto «il termine massimo delle indagini preliminari» prima di poter raccogliere ulteriori elementi.

Il gip di Caltanissetta Giovanni Battista Tona ha scritto: «Gli atti del fascicolo hanno ampiamente dimostrato la sussistenza di varie possibilità di contatto tra uomini appartenenti a Cosa Nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati [Berlusconi e Dell’Utri]. Ciò di per sé legittima l’ipotesi che, in considerazione del prestigio di Berlusconi e Dell’Utri, essi possano essere stati individuati dagli uomini dell’organizzazione quali eventuali nuovi interlocutori». Ma «la friabilità del quadro indiziario impone l’archiviazione».

C’è, infine, la sentenza della Corte di Assise di Appello di Caltanissetta, che il 23 giugno 2001 ha condannato 37 boss mafiosi per la strage di Capaci: nel capitolo intitolato esplicitamente «I contatti tra Salvatore Riina e gli on. Dell’Utri e Berlusconi», si legge che è provato che la mafia intrecciò con i due «un rapporto fruttuoso quanto meno sotto il profilo economico». Talmente fruttuoso che poi, nel 1992, «il progetto politico di Cosa Nostra sul versante istituzionale mirava a realizzare nuovi equilibri e nuove alleanze con nuovi referenti della politica e dell’economia». Cioè a «indurre nella trattativa lo Stato ovvero a consentire un ricambio politico che, attraverso nuovi rapporti, assicurasse come nel passato le complicità di cui Cosa Nostra aveva beneficiato».

Note esplicative tecnico-giuridiche e comportamento dell’imputato Berlusconi

Secondo il diritto italiano, un imputato prosciolto per amnistia o per prescrizione del reato ha il diritto di rifiutare il proscioglimento e di pretendere il processo, per veder affermata la propria innocenza in giudizio. Naturalmente, in questo caso può essere condannato qualora il giudizio provi invece la sua colpevolezza. In nessuno dei casi in cui è stato prosciolto per amnistia o per prescrizione del reato Berlusconi ha chiesto di essere giudicato.

Al contrario, tutte le tecniche giudiziarie sono state messe in atto per ottenere, attraverso il massimo prolungamento possibile dei processi, che i termini di prescrizione fossero raggiunti, in modo che i processi non avessero più luogo.

Berlusconi stesso ha dichiarato di avere speso, per il pagamento dei suoi avvocati nei suoi processi penali, una somma pari a circa 250 milioni di euro.

Alcuni di questi avvocati sono stati anche eletti in Parlamento nelle file del partito di Berlusconi, dove si sono attivati per ottenere leggi (modifica delle disposizioni sul falso in bilancio, modifica della normativa sulle rogatorie internazionali, “lodo Maccanico”, legge “Cirami”, ecc.) che sono valse direttamente al loro cliente i proscioglimenti di cui si è detto. Il principale avvocato difensore di Berlusconi nei suoi processi penali è stato eletto addirittura presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.


  SECONDA PARTE   -   CONSIDERAZIONI   



Controllo dei media e vicende giudiziarie di Berlusconi

Non si creda che la maggior parte degli italiani sia consapevole di quanto sopra illustrato. Come è noto, il capo del governo italiano controlla direttamente, essendone il proprietario, le tre televisioni private del gruppo Mediaset, e, tramite la sua maggioranza parlamentare, le tre reti pubbliche della Rai. L’informazione politica della quarta televisione privata (La 7, non di proprietà di Berlusconi) è affidata quotidianamente a Giuliano Ferrara, ex-ministro del Primo governo Berlusconi e direttore del “Foglio”, quotidiano di proprietà della moglie di Berlusconi. L’attuale maggioranza ha eluso una sentenza della Corte costituzionale italiana, che aveva stabilito che Berlusconi non potesse disporre di tre, ma al massimo di due reti televisive terrestri. Insieme, Mediaset e Rai coprono il 97% dell’informazione televisiva italiana ed entrambe, secondo l’Authority delle Comunicazioni, hanno superato i limiti stabiliti dalla legge sulla raccolta pubblicitaria (Rai, oltre il 30%, Mediaset, oltre il 56%).. Dopo che egli stesso ne aveva pubblicamente chiesto il licenziamento in una conferenza stampa tenuta in Bulgaria, la Rai (la televisione “pubblica”) ha cacciato i conduttori di tre importanti trasmissioni televisive. Berlusconi controlla inoltre (anche tramite i suoi stretti congiunti, per eludere la normativa antitrust) gran parte dell’informazione stampata.

Grazie al suo potere mediatico, a quello politico e al controllo diretto delle principali imprese pubblicitarie di cui è anche proprietario, egli esercita un’ampia capacità di intimidazione anche su gran parte dell’informazione che non controlla direttamente. Il risultato è che, salvo pochissime eccezioni, i media minimizzano sistematicamente tutte le vicende giudiziarie in cui il capo del governo è implicato. I media che non sono disposti a minimizzare sono accusati da tutta l’informazione berlusconiana di essere faziosi o “comunisti”. Influenzati dai “comunisti” sono definiti i più rispettati media internazionali quando riportano con il dovuto rilievo le vicende giudiziarie del capo del governo italiano. È certo che la grande maggioranza degli italiani ignora, per esempio, che il loro premier, chiamato a testimoniare, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere in un processo di mafia (poteva farlo in quanto, come detto, in precedenza vi era stato coinvolto come indagato).

Il risultato è che quasi metà del paese è davvero convinta che i guai giudiziari di Berlusconi siano causati da una persecuzione ad opera di magistrati tutti “comunisti”. La tesi è risibile, e tale non può che apparire all’estero, tanto più che i fatti di cui Berlusconi è accusato risalgono quasi tutti a un periodo precedente all’inizio della sua attività politica; ma, ripetuta come una tesi seria e rispettabile per un decennio e più volte al giorno da televisioni e giornali e ribattuta quotidianamente da tutti gli esponenti dell’attuale maggioranza parlamentare, è inevitabile che essa finisca per sembrare plausibile a buona parte dell’opinione pubblica, e non solo a quella più svantaggiata. Del resto è ben difficile, per la maggior parte dell’opinione pubblica, posta di fronte alle contrapposte dichiarazioni degli avvocati espresse per lo più in gergo legale, raramente tradotte come dovrebbero esserlo da giornalisti intimiditi, comprendere, per esempio, la differenza che intercorre fra un imputato “assolto” e uno “prosciolto”.

Il risultato è che gli argini sono abbattuti, e sono in corso manovre tendenti a cambiare la legge sull’ordinamento giudiziario, per portare la magistratura italiana sotto il controllo del potere esecutivo (direttamente i magistrati della pubblica accusa, indirettamente, attraverso un controllo ministeriale sulla formazione e sulle carriere, i magistrati giudicanti).

Un invito ai parlamentari europei

Noi crediamo che Berlusconi sia un pericolo per la democrazia liberale in Italia e che possa essere all’origine, come purtroppo è già accaduto, in forme molto diverse, ottant’anni fa, di un’infezione populista capace di coinvolgere l’intera Europa. Come si vede, non si tratta tanto di posizioni politiche (Berlusconi, di posizioni politiche sue, praticamente non ne ha neppure, essendosi risolto a entrare in politica soprattutto per difendere se stesso e le sue aziende dalla giustizia penale), quanto di uno spaventoso arretramento dei livelli minimi di decenza e di etica pubblica richiesti per il governo di società avanzate e democratiche.

Per mettere insieme una maggioranza politica, Berlusconi si è però alleato con due partiti di estrema destra (ciononostante, la sua maggioranza viene sempre definita dai media italiani “di centrodestra”). Si tratta di Alleanza nazionale, che è l’erede diretta dei neofascisti del Movimento Sociale Italiano: questo partito traeva il suo nome dalla Repubblica Sociale Italiana, sorta nell’Italia settentrionale dopo il 1943 per iniziativa della Germania nazista, e il suo personale politico è quasi interamente composto da persone che hanno trascorso l’intera loro vita adulta come espliciti nostalgici del fascismo di quel periodo, tanto che il simbolo del vecchio Msi (identico a quello del Front National di Le Pen) è ancora ricompreso in quello di An: il risultato è una strisciante rivalutazione dell’esperienza storica del regime fascista, ben evidente nelle iniziative di molte amministrazioni locali della destra in Italia e anche attraverso molte trasmissioni televisive. E si tratta della Lega Nord, che, dopo aver rinunciato al progetto di secessione dell’Italia del Nord, si è riciclata come partito populista dedito a campagne razziste contro immigrati e omosessuali.

Noi riteniamo che la destra italiana sia un pericolo ben maggiore di quello a suo tempo rappresentato dal partito di Haider in Austria, cui dopo tutto non potevano essere imputate che dichiarazioni politiche irresponsabilmente ambigue.

Almeno per questa legislatura, l’Unione europea non troverà nell’Italia, come sempre era stato fin dai tempi dei trattati di Roma, uno dei principali stimoli a proseguire sulla via dell’integrazione, dato che la politica europea dell’Italia è profondamente mutata senza che se ne sia discusso né in campagna elettorale né in Parlamento: ogni vincolo internazionale è vissuto da Berlusconi come un ostacolo alla sua libertà di manovra; ma questo sarebbe perfino il meno.

Quel che chiediamo alle istituzioni europee è di non lasciarsi assuefare, di non considerare questa destra italiana come una normale e rispettabile destra liberale europea, di vigilare attentamente sui comportamenti e sugli sviluppi della democrazia in Italia, di non venir meno al ruolo di estrema garanzia della democrazia liberale che le istituzioni europee devono esercitare, anche a norma dei trattati, rispetto a tutti gli Stati membri.

 

 

 
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La stampa estera

Post n°8 pubblicato il 15 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

  Bill Elmott (direttore di “The Economist”)  
“Berlusconi non è un caso unico nella nostra storia. È però la prima volta che pubblichiamo un dossier di queste dimensioni [
150 pp ndt] su un singolo individuo.
Berlusconi è un caso estremo e merita estreme misure.
In Berlusconi non esiste un singolo problema, ma una accumulazione di problemi. È l'esempio più eclatante di un uomo che ha usato la politica per costruire il proprio impero e per proteggersi dai guai giudiziari. Tanto più grave visto lo smisurato controllo dei media e l'incredibile conflitto di interessi. Non esistono precedenti nei paesi del mondo industrializzato.”

Stefan Aust (direttore di “Der Spiegel”)  
“ Se davvero Berlusconi ritiene se stesso e i suoi amici innocenti e si sente vittima di una magistratura politicizzata, dovrebbe far di tutto per chiarire in sede giudiziaria le gravi accuse che, direttamente o meno, lo riguardano. Sino a che non fa questo, resta un premier sotto sospetto. La scelta delle sue dimissioni è una questione di stile oltre che un problema giuridico, in Germania gli attacchi continui rivolti da Berlusconi e dai suoi sostenitori contro la Magistratura sarebbero impensabili, e impensabili sarebbero anche le azioni della sua maggioranza volte a proteggere per legge il premier e i suoi collaboratori dalle sanzioni giuridiche. Solleverebbero nel paese enormi proteste e alla fine a Berlusconi non resterebbe che dare le dimissioni.”

José Maria Izquierdo (condirettore di “El Pais”)  
“ Gli italiani hanno eletto Berlusconi conoscendo bene chi era, da dove veniva, che cosa possedeva, e anche conoscendo tutte le accuse che gli si muovevano contro. Questo rende difficile dire che dovrebbe dimettersi, anche se sarebbe la cosa più logica e normale. In Spagna non esiste, ed è difficile che possa esistere, un fenomeno come quello di Berlusconi a livello di governo centrale...”

Hervé Gattegno (caporedattore servizi politici di “Le Monde”)  
 “ Di sicuro in Francia un primo ministro che si trovasse in una situazione simile a quella di Berlusconi non potrebbe rimanere al suo posto [...] In Francia, poi, la legge non prevede nessuna protezione per il capo del governo, che quindi potrebbe essere arrestato domattina se i giudici lo ritenessero necessario [...] Berlusconi ha fatto apposta una legge per salvare se stesso da processi già in corso. Siamo all'acutizzazione esasperata del conflitto di interessi”

Bob Scheer (editorialista del “Los Angeles Times”)  
 “ L'America è piena di milionari che si sono dedicati alla causa pubblica. A differenza di Berlusconi loro dissociano gli interessi personali dalla politica, mettono i capitali in blind trust, si dimettono dalle cariche nelle loro società che, in certi casi arrivano a liquidare. Nelson Rockfeller è il simbolo di questo capitalismo illuminato. Berlusconi invece è sciatto rancoroso e vendicativo. Non si fa scrupoli di manipolare la cosa pubblica per avvantaggiare le sue aziende e incrementare il valore dei suoi investimenti. Negli USA un politico che si trovasse implicato in tanti procedimenti giudiziari e venisse accusato di corruzione e falso in atto pubblico sarebbe travolto dalla stampa e dall'opinione pubblica.”

 Bill Elmott (direttore di “The Economist”)  
 “ Da noi il potere giudiziario sarebbe la prima barriera contro l'ascesa al potere di un Berlusconi, le leggi anti-trust poi impedirebbero a ogni singolo individuo di arrivare a costruire un tale strapotere nei media. [...] Un verdetto simile [Previti Imi-Sir ndt] che riguardasse un così stretto collaboratore del premier porterebbe alle immediate dimissioni del premier. Ma da noi un simile problema non potrebbe nemmeno verificarsi perché chi fosse coinvolto in una indagine giudiziaria di quello spessore, si sarebbe dimesso da lunghissimo tempo. È inconcepibile restare in carica quando si è accusati di reati tanto gravi.”

 Andrew Sparrow (commentatore di “The Daily Telegraph”)  
 “ I giornali e l'opinione pubblica inglesi sarebbero scandalizzati e sconvolti se un premier venisse accusato di aver pagato tangenti a dei giudici. O anche se lo fosse un suo stretto collaboratore. Destra e sinistra ne chiederebbero immediatamente le dimissioni. Peter Mandelson fu costretto alle dimissioni da ministro per una accusa, mai provata, di aver raccomandato un miliardario indiano, finanziatore del Labour, che voleva ottenere il passaporto britannico.”

 Charles Lambroschini (vicedirettore di “Le Figaro”)  
 “ C'è presunzione di innocenza fino alla condanna finale. In Francia alcuni ministri si sono dimessi perché inquisiti. Solo in seguito la giustizia ha espresso il verdetto. L'interesse dell'Italia adesso è di non fare di Berlusconi un martire.”

Bill Elmott (direttore di “The Economist”)  
 “ il nostro giornale difende il business e il libero mercato. Le accuse di Berlusconi ci fanno ridere perché dimostrano che non ha niente di serio con cui attaccarci [...] Noi sosteniamo il capitalismo, ma in una relazione di correttezza con la democrazia. Berlusconi sta abusando del sistema, distorcendo a suo vantaggio le finalità del potere politico. Berlusconi viola tutti i principi per cui noi ci battiamo [...] le grandi concentrazioni di potere sono sempre un grande male, in primo luogo per il business, è per questo che esistono le leggi anti-trust. Nei media sono pericolosissime perché portano alla manipolazione dell'opinione pubblica. Berlusconi aveva promesso al popolo italiano che avrebbe risolto il suo conflitto di interessi, ma non lo ha fatto, sta prendendo in giro il popolo italiano. Per nessuno e in nessun mercato, neanche in quello americano, sarebbe possibile avere una simile percentuale del mercato delle televisioni private, oltretutto Berlusconi influenza pesantemente anche la televisione di Stato [...] che gli orientamenti politici diventino dominanti attraverso i media non è normale, è la caratteristica unica di Berlusconi..”

Julio Miraballs (vicedirettore di “El Mundo”)  
 “ Le responsabilità politiche di una persona sono separate dalle sue responsabilità imprenditoriali. La responsabilità di una società in caso di corruzione non corrisponde automaticamente a quella del suo proprietario. Se però dovesse risultare chiara la sua implicazione diretta nella corruzione dei giudici, il Berlusconi presidente del Consiglio perderebbe tutta la sua autorità morale. Dovrebbe presentare le dimissioni.”

Patrick Sabatier (vice-direttore di “Libération”)  
 “ in Italia Berlusconi faccia come vuole. Certo, ora che è anche presidente di turno dell'Unione Europea, non possiamo non interrogarci sul modo in cui Berlusconi ha usato in passato e usa il potere politico per i suoi interessi privati. E domandarci se questo non ponga anche un problema alla democrazia. Il presidente francese Chirac [anch'egli di centro-destra, ndt] è stato coinvolto in diverse inchieste e finora ha evitato di farsi giudicare. Bisogna però sottolineare che la gravità delle accuse a Chirac era quasi niente rispetto a quelle contro Berlusconi”

 Giovanni De Lorenzo (direttore di “Der Tagesspiegel”)  
 “ Forse il ritirarsi dalla carica di presidente del Consiglio non fa parte del modo di essere del “berlusconismo”. Con ciò intendo quella specifica forma di populismo che, godendo di una solida maggioranza parlamentare, fa sentire il premier al di sopra di ogni legge terrena. La Germania deve apparire agli italiani un paese ben strano. È quel paese dove un Ministro dell'Economia si dimise per il fatto di aver raccomandato il marito di una sua cugina. Per l'identità politica dei tedeschi, dopo le catastrofi del totalitarismo nel 20° secolo, una democrazia stabile esige il rispetto sia di istituzioni indipendenti che di media critici. ”

  Traduzione   per i molti berlusconiani che leggono!
 Le cose sono due. O la maggioranza degli italiani è fatta di disonesti che si identificano in chi delinque abitualmente e perciò ha interesse a tenere un disonesto come loro al più alto grado di potere, oppure c'è una maggioranza di persone bradipsichiche subnormali, cioè non sufficientemente sviluppate nelle funzioni psichiche e intellettuali. Nel primo caso consiglio un corso intensivo, a livello nazionale, di rieducazione etica. Nel secondo caso (psicopatologico, il più difficile) non c'è un rimedio efficace e definitivo, che risolva il problema alla radice, ma tanto per cominciare che si liberino di quell'autocrate ipnotizzatore.

 

 
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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Assenza di pluralismo, conflitto di interessi, parzialità dell’informazione; questi sono, nell’Italia degli ultimi anni, consueti argomenti di polemica nel dibattito politico interno. Il tenore sovente becero e confuso di questo dibattito non ha, però, favorito lo sviluppo di una riflessione avvertita sullo stato dell’informazione nel nostro Paese e, quel che é peggio, ha assuefatto i cittadini sui problemi e i nodi che esistono in materia di libertà di espressione e di opinione.

Può pertanto essere utile, in questi casi, cambiare prospettiva e considerare come gli stranieri giudichino l’Italia.

Durante la sessione della Conferenza sui Diritti dell'Uomo, che sì è tenuta lo scorso marzo a Ginevra, è stato presentato il rapporto ONU sul rispetto di un diritto umano fondamentale, come la libertà di parola. Il capitolo sull’Italia osserva che la televisione esercita un potere egemonico sulla nostra opinione pubblica e considera preoccupante il controllo diretto o indiretto di 6 canali TV da parte del Presidente del Consiglio.



Un altro rapporto, quello dell’associazione statunitense Freedom House, colloca l’Italia al 77° posto nella classifica delle libertà di stampa e definisce il nostro sistema d’informazione « parzialmente libero ». Il documento (reperibile al sito www.freedomhouse.org) é una asciutta relazione di 173 pagine che fotografa lo stato della libertà di stampa in tutti i paesi del mondo, dall’Afghanistan allo Zimbabwe. Il sistema italiano é giudicato “partly free” come la Bolivia e la Mongolia. Un giudizio affrettato e impreciso? Forse, ma non é questo il punto . Il punto é su quali elementi una delle associazioni più autorevoli al mondo nella difesa dei diritti umani, fondata nel 1945 da Eleanor Roosvelt, reputi il nostro sistema non libero. Gli elementi sui quali Freedom House basa il suo giudizio sono obiettivamente sintomi di un sistema non sano : le iniziative della magistratura inquirente nei confronti di giornalisti, le interferenze politiche sulla linea editoriale degli organi di informazione, il potenziale controllo, da parte del Primo Ministro, di otto giornali nazionali e di sei dei sette network televisivi, l’assenza di norme efficaci per risolvere il conflitto di interessi del capo del governo e l’emanazioni di leggi del sistema radiotelevisivo che ne rafforzano il potere egemonico.

Il controllo dei mezzi di informazione da parte di chi detiene il potere é considerato, da chi ci guarda dal mondo, come un’anomalia per una democrazia forte e matura come quella italiana.

Il rispetto della professionalità e indipendenza degli operatori della comunicazione da parte di chi detiene il potere é, dunque, un punto cruciale.

Illuminanti, al proposito, sono i rapporti annuali 2004 e 2005 di Reporters sans frontières , l’associazione internazionale che da anni si batte per difendere la libertà di stampa; alcuni estratti sono riportati in chiusura di questo articolo.

Occorre una seria e forte mobilitazione dei fruitori dell’informazione, prima ancora che degli operatori della medesima, per sostenere l'attuazione del principio costituzionale previsto dall'articolo 21 che garantisce la libertà di espressione.

Organi di diffusione minore e alternativa – come i siti di controinformazione - trovano, su questo terreno, la migliore giustificazione alla loro esistenza.

Quale é il loro valore aggiunto rispetto ai media tradizionali? Il primo elemento di differenza, rispetto alla comunicazione mediatica di massa, sta nel prodotto che confezionano, svincolato dall’obbligo di rincorrere la notizia-evento per privilegiare l'approfondimento.

Il secondo fattore risiede nella situazione di indipendenza, che permette spazi di libertà nella critica e la capacità di curare la completezza e la correttezza dell'informazione nonché di riuscire a parlare di cose che gli altri non affrontano.

L’ultimo, importate elemento di differenza rispetto alla comunicazione di massa é la proposta di letture alternative dei fenomeni sociali, basati su altri valori e nuove prospettive, con l’aspirazione di operare un cambiamento culturale della società.

Rapporto 2004 di Reporters sans frontières

Il conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi, capo dell’esecutivo e padrone di un impero mediatico, non è ancora risolto e continua a rappresentare una minaccia per il pluralismo dell’informazione. Peraltro, la giustizia italiana ha moltiplicato le azioni giudiziarie contro i giornalisti e le perquisizioni di redazioni, mettendo in pericolo il principio della protezione delle fonti.

Silvio Berlusconi, che detiene, in quanto presidente del Consiglio, una capacità d’influenza considerevole sulla televisione pubblica italiana (RAI) tramite i componenti del suo Consiglio d’amministrazione, è anche proprietario della Mondadori, uno dei principali gruppi editoriali del paese, e di Mediaset, che raggruppa tre canali televisivi privati nazionali. L’anomalia italiana del conflitto tra gli interessi privati di Silvio Berlusconi e le sue funzioni governative ha sollevato, anche quest’anno, l’inquietudine dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo.

Se le critiche ripetute del presidente del Consiglio verso la stampa nel 2003 non hanno avuto le conseguenze paragonabili a quelle del 2002, con il licenziamento dei giornalisti più ostili al governo e delle ingerenze anticostituzionali nella gestione della RAI, il comportamento di Silvio Berlusconi non ha contribuito a risolvere la crisi istituzionale e di identità che attraversa il servizio pubblico.

Il disagio in seno alla professione è aumentato con due proposte di legge utili evidentemente agli interessi di Silvio Berlusconi. Il progetto di legge, che si presume possa risolvere il conflitto di interessi, non offre alcuna soluzione reale, in quanto permette al presidente del Consiglio di rimanere proprietario del suo impero mediatico a condizione che ne affidi la gestione a un terzo. Fatto eccezionale, Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica, ha rifiutato, il 15 dicembre, di firmare la legge “Gasparri”, votata dal Parlamento il 2 dicembre, e ha chiesto alle due Camere un nuovo esame del testo che contiene, secondo lui, degli elementi contrari alla Costituzione. L'obiettivo ufficiale della legge “Gasparri” era di preparare il passaggio alla televisione digitale terrestre, ma il testo permetteva anche il possesso di interessi in più settori mediatici e riformava sia i limiti antitrust che la composizione del consiglio di amministrazione della televisione pubblica RAI. Il progetto di legge eliminava il divieto fatto a una sola persona di detenere più di due canali nazionali. Silvio Berlusconi avrebbe potuto così conservare la proprietà dei suoi tre canali nazionali Italia1, Canale 5 e Retequattro. Si noti che la Corte Costituzionale, in nome del rispetto delle leggi sulla concorrenza, aveva preteso, il 20 novembre 2002, il passaggio su satellite del canale Retequattro a partire dal 1° gennaio 2004. Il testo permetteva anche ai proprietari di televisioni di acquisire la proprietà di quotidiani, e viceversa. Ma, nella pratica, la situazione finanziaria della stampa scritta non permette una tale reciprocità. [...]

La legge “Gasparri” riformava inoltre i limiti antitrust. Se il testo stabiliva che un proprietario non avrebbe potuto detenere più del 20% degli introiti della pubblicità, il fondamento del calcolo di questi introiti veniva considerevolmente aumentato; esso, infatti, comprendeva non solo gli spot televisivi, ma anche l’editoria, il cinema e la stampa. La televisione pubblica RAI e Mediaset si dividono il 93% degli investimenti pubblicitari della televisione, di cui il 63% per il gruppo Mediaset. La riforma prevedeva infine una privatizzazione progressiva e parziale della RAI, così come una modifica della composizione del suo Consiglio d’amministrazione. La privatizzazione della RAI avrebbe dovuto cominciare prima del 31 gennaio 2004, ma con la clausola che gli azionisti non potevano detenere più dell’1% delle partecipazioni, lasciando così il controllo al Ministero dell’Economia. Il Consiglio d’amministrazione del servizio pubblico sarebbe passato da cinque membri nominati dai presidenti del Senato e della Camera dei deputati, a nove membri di cui sette sarebbero stati nominati dalla Commissione parlamentare di vigilanza e due dal Ministero dell’Economia.

La risposta di Silvio Berlusconi al rinvio alle Camere del testo da parte del Capo dello Stato è stato immediato: il 23 dicembre, il presidente del Consiglio ha firmato un decreto legge che concede una proroga al suo canale Retequattro, che doveva passare su satellite prima della fine del 2003 con la conseguenza di una perdita importante del suo valore commerciale. Retequattro potrà conservare la sua rete fino al 30 aprile 2004, data entro la quale l’autorità delle telecomunicazioni dovrà prendere una nuova decisione.

Inoltre, la giustizia italiana ha ostacolato il lavoro dei giornalisti e messo in pericolo il principio della protezione delle fonti procedendo ad azioni giudiziarie contro alcuni giornalisti e a delle perquisizioni di redazioni, in particolare per “violazione del segreto istruttorio”. Infine, l’anno è stato marcato da un sensibile aumento del numero di violenze e di tentativi di intimidazione verso giornalisti che indagavano sul crimine organizzato.

Rapporto 2005 di Reporters sans frontières

Il conflitto d’interessi di Silvio Berlusconi resta un’anomalia unica in Europa. Ma nel 2004, è la giustizia ad essere responsabile della maggioranza degli attentati alla libertà di stampa, con delle condanne in carcere pronunciate contro alcuni giornalisti e un moltiplicarsi di attentati contro il segreto delle fonti.

Il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi, che concentra nelle sue mani il potere politico e un impero mediatico, continua a minacciare l’indipendenza dei media. Malgrado diverse manovre volte a dare l’illusione di una volontà del governo di regolare questa questione, il problema non ha ancora trovato una soluzione. Il “Cavaliere”, contemporaneamente presidente del Consiglio e proprietario di tre canali privati nazionali così come del primo gruppo editoriale del paese, non ha esitato, per esempio, a fare votare una legge tagliata su misura per i suoi interessi privati. La legge “Gasparri” sulla riforma del sistema audiovisivo è stata definitivamente adottata il 29 aprile 2004. Autorizza il possesso di interessi in diversi settori mediali, riforma i limiti antitrust e la composizione del Consiglio di amministrazione della televisione pubblica RAI: tante disposizioni che servono con evidenza gli interessi del gruppo Mediaset, proprietà di Silvio Berlusconi. Altro esempio flagrante del conflitto d’interessi, il Senato ha impedito, con un decreto legge approvato il 28 gennaio, che Retequattro, il terzo canale di Silvio Berlusconi, fosse trasferito su satellite prima del 31 dicembre 2004, come esigeva la Corte costituzionale.

Le intromissioni dirette di Silvio Berlusconi nella vita dei media, come la messa al bando di giornalisti del servizio pubblico giudicati troppo critici nei suoi confronti, sono state tuttavia meno numerose nel 2004.

Quest'anno, è la giustizia italiana ad essere la responsabile delle principali violazioni della libertà di stampa.

Il Comitato dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite, il Relatore speciale per la promozione e la protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, il Consiglio d’Europa o ancora l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) raccomandano la soppressione delle pene del carcere per i reati di stampa. Mentre queste istituzioni si sforzano di inculcare questi principi nel mondo, in particolare ai nuovi Stati membri dell’Unione Europea (UE) e ai candidati, uno dei paesi fondatori dell’UE ha condannato due giornalisti alla pena del carcere. La giustizia aveva già pronunciato delle pene alla prigione per diffamazione nel 2001 e nel 2002. In Italia, nessun giornalista è attualmente incarcerato.

 
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Berlusconi porta sfigaaaaa!
È triste doverlo ammettere, soprattutto per uno che non ci crede a queste cose, per uno che mette la prova scientifica davanti a tutto, ma qui la statistica, che non è paglia, non lascia scampo.

Giugno 2001... Berlusconi: rilancerò l'economia italiana!
Contro tutte le regole dell'economia (ovvero in presenza di tassi di interessi e d'inflazione bassissima) comincia la peggiore recessione del dopoguerra dopo un periodo di boom clamoroso, del tutto inaspettata!

Luglio 2001... Si interessa personalmente delle fioriere e della organizzazione del G8.
Scoppiano moti di piazza e ci scappa il morto, Non accadeva dai lontani anni 70...

Settembre 2001... Ad un meeting europeo Berlusconi dichiara le sue perplessità sulle scelte dell'UE e dichiara la sua strettissima amicizia, stima e simpatia per gli USA
Pochi giorni dopo vengono giù le Torri Gemelle.

Settembre 2001... Varato il primo "pacchetto" dei 100 giorni del programma Berlusconi, particolare attenzione all'occupazione.
Record storico di licenziamenti nel settore turismo nell'estate 2001: in 6000 perdono il posto in 15 giorni.

Ottobre 2001... Decide di spostare alcuni voli internazionali da Milano a Roma Fiumicino.
Tre giorni dopo cade il primo aereo (da sempre) a Linate, ma non in giro, sugli hangar!

Marzo 2002... In un giro promozionale in Brianza decanta quelle zone come il fiore all'occhiello della nazione.
Dopo una settimana vicino alla sua villa di Arcore si scatena un tornado devastante che gli abitanti non ricordano a memoria d'uomo.

Berlusconi si era presentato come "Presidente-Operaio"
A distanza di una anno dal suo insediamento si profila la chiusura della principale azienda meccanica italiana. Gli operai Fiat di Termini Imerese se lo aspettavano!

Autunno 2002: Berlusconi promette nella finanziaria un interesse speciale per il Sud: in 15 giorni abbiamo avuto: l'Etna in eruzione, terremoti in Sicilia, in Puglia, in Molise ed in Basilicata con morti feriti e migliaia di senzatetto!

Ed ho lasciato perdere le piogge torrenziali di primavera, la siccità storica dell'estate e le temperature polari di gennaio...
Insomma:

CACCIATELO PRIMA CHE CI SEPPELLISCA TUTTI!

(e per favore, continui a non fare nulla per la ricerca!!!) ;)

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

…il cavaliere treppiedato…

Notizia Ansa: “Un giovane turista di Mantova, Roberto Dal Bosco di 28 anni,
in Piazza Navona ha lanciato in direzione del presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi, che passeggiava nella piazza, il treppiede della macchina
fotografica. Il 28enne, che fa il muratore e stava trascorrendo a Roma una
vacanza, é stato prontamente bloccato dalla scorta del presidente e
consegnato alle forze dell'ordine. Berlusconi ha subito una leggera
contusione tra l'orecchio destro ed il collo che gli ha provocato un piccolo
ematoma. Il premier è rientrato a Palazzo Grazioli dove è stato visitato, a
scopo precauzionale, dal medico di Palazzo Chigi.” Lo aspetterà, si
immagina, l’intera equipe svizzera di chirurghi plastici addetti alla
ristrutturazione.

Mentre i capi politici ipocritamente trepidavano e portavano pseudo messaggi
fintamente solidali al collo-ferito, il non inquadrato popolo degli
internauti esultava e si sbracava all’unica buona notizia di questo
sciagurato anno, al grido di ansia unanime: “E’ stato disinfettato il
treppiede?”, e cataloghi di treppiedi di varie misure e dimensioni passavano
di video in video, al peana di battaglia: “Roberto, sei tutti noi!” Gente
che non aveva fatto una foto nemmeno per la comunione del figlio primogenito
o il giorno in cui ebbe un lavoro a tempo indeterminato, giura che comprerà
il due gennaio una macchinetta giapponese di carta da 5 euro con un
treppiede monumentale da 47 chili in ghisa, piombo e catene chiodate. Occhio
d’ora in poi nelle istituzionali piazze romane a finte monache barbute coi
polsi da metalmeccanico, false irachene in burka con scarpe n° 47, solide
statue di giapponesine dorate alte due metri con occhi da precariato. buteda
ora in poi nelle istituzionali piazze romane a finte monachwe a giapponese
da 5 euro con un treppediede monumentale da, forestali della Basilicata
travestiti da alberi di Natale e finti punkabestia statali con 4 cani
pastori, tutti dotato di treppiedi giganti, pure i cani.

V. scrive: “Roberto, ci dispiace soltanto che invece di fare fotografie non
stavi trivellando la piazza. ..siamo preoccupati per il lifting, perché, se
hai beccato proprio il punto di sutura, al prossimo discorso gli casca la
faccia”.

Da tutta la penisola arrivavano grida:

“a ti lla lléasa in culu....”

“..o ‘mpestao”

“fattela impia’ bene”

“vattelaa piaa’ ‘n del …”

“Coddaproccusu!”

“Ce fatto a’ uallera a’ pizzaiola”

E Gigi prontissimo: “...propongo l'immediata fondazione dei Gruppi di Azione
Fotografica "Roberto Del Bosco" (GAF-RDB). E' già pronto l'inno (note
dell'internazionale):

Su, lottiam! i treppiedi

dritti in testa lanciam

e i premier mafiosi

mai piu' ci opprimeran...

Su, colpiamoli in fronte

e facciamogli mal:

la preterintenzionale

nuova plastica faccial”

Anche dai lidi europei arrivò a noi un grido: "Getting a tripod just on your
stupid neck
does not make you a photographer".

Come la cometa ad annunciare una nuova era questo post apparve nella notte
sul newswire di Indymedia: “L'intoccabile è stato toccato. "Questa" è la
notizia, la buona novella. Roberto Del Bosco dà voce al sentimento profondo
del Paese e al desiderio represso dell'Italiano medio. E' l'atto
liberatore. Il sasso di Balilla. Il Re è nudo e un fantino il Cavaliere! Qui
inizia il declino di Berlusconi e il crollo del suo regime. Il gesto
infrange l'incantesimo malefico, qualifica pubblicamente il premier per ciò
che è e mostra le Istituzioni solidali, omertose e conniventi, nemiche del
Popolo. Il treppiedi gettato nella palude del servilismo e della sudditanza
nazionale avvia uno tsunami politico che non lascerà niente come prima.
Cadranno tutti a catena come birilli, come piroli. Lui coi suoi cortigiani e
anche gli altri corrotti e venduti. Per primo D'Alema, fino a Bertinotti.
L'autore del gesto genuino è un bravo ragazzo, un muratore, tranquillo, dei
DS, figurarsi! la quintessenza della legalità. Mica un commando
anarcoinsurrezionalista. Devastante! Ha agito da solo. Preda di un raptus
irresistibile. Decodifica messaggio.. - Quello li' ha una faccia da
schiaffi, te li strappa dalle mani con quei sorrisi esagerati! Qualsiasi
risposta è perdente. Con la linea dura il regime armerebbe interi arsenali
di treppiedi. Con quella morbida sotto il lifting mostrerebbe lo sfregio e
le crepe. Le solenni esternazioni di esecrazione e solidarietà del fatto
faranno icona e leggenda e ne recheranno notizia nelle più remote contrade.
L'evento è figlio di quel che prova il Paese! Rabbia, disgusto,
esasperazione, furore. Il boss adulato dai servi agli uomini liberi ispira
rancore! Il 2005 non poteva iniziare in modo più aulico! Quello che solo...
un anno fa non solo non si poteva dire, ma nemmeno pensare, oggi è
all'ordine del giorno. Quello che sta scritto in tanti cuori e sul
muricciolo sotto casa riempie le pagine dei giornali e dei media nazionali.
Era ora! - Va’ a quel paese Berlusconi ! Ci hai rotto…! - ROBERTO LIBERO
!!!”

Come alle Termopili metteremo qui una lapida dove è scritto:” Pellegrino che
passi, ricorda che qui tirammo un cavalletto per obbedire alle leggi della
democrazia!”

Dalla storia di Toti-delBosco: “Una prima body guard lo raggiunse, poi una
seconda, ma egli non si mosse, una terza lo gettò violentemente a terra,
allora del Monte afferrò il suo inutile cavalletto e sollevandosi con lo
sforzo spasmodico di tutti i muscoli lo scagliò contro il nemico in una
sfida suprema.” OLA….

Scrive Gigi: “Come andrà il processo a Roberto, il prode tripodòbolo?
Naturalmente, sarà presentata istanza di rigetto per legittima suspicione,
si invocherà il trasferimento del procedimento a Verona (sede dell'azienda
costruttrice del cavalletto per competenza), si spolvereranno tutti i
cavilli procedurali, e alla fine del Bosco sarà assolto per decorrenza dei
termini di prescrizione.”

E aggiunge: “Ora capisco perché a Genova sono stati picchiati selvaggiamente
fotografi e
operatori....La polizia temeva un attentato a colpi di cavalletto!”

Ora il popolo di internet dovrà attivarsi per fare una colletta per l’amato
Roberto. Non si tratta di solidarietà a un altro da noi ma di difesa alle
nostre viscere. Ricorda, compagno, come alla battaglia di San Quintino,
anche tu potevi essere là!

Gigi: “Ora ci vuole un buon avvocato, che sappia usare tutte le scappatoie
per allungare il brodo. Io affiderei la cosa a Pecorella.”

Joer: “Il mafioso è detestato. Bisognerebbe far risuonare, per quanto
possibile, l'eco profonda di una
tale detestazione.”

---

“Oggi lo spazio è splendido! Senza morsi né speroni o briglie,

via, sul vino, col cavalletto verso un cielo divino e incantato!”

Charles Beaudelaire

--

“e all'angolo della strada

un solitario cavalletto da foto fuma e scalpita.

E poi… l'accensione dei fanali.”

Thomas Eliot

---G. Blanc- Inno del nuovo BalillaSiamo nembi di sementesiamo fiamme di
coraggioper noi canta la sorgenteper noi brilla e ride maggio.Ma se un
giorno la battagliaAlpi e mare incendierànoi saremmo i cavallettidella santa
libertà.--- “Grande, mitico, il cavalletto. Da sembrare il dono di un dio
benigno e generoso, non l’infausto inganno escogitato dal demone Setoth, ai
danni degli Ukatan, come sostiene lo stregone”
Da alicenelpaesedi.---Evento epocale: la prima istantanea della storia fatta
da un cavalletto:

--

…anche dalla Cina:
I CAVALLETTI

Chi ama i cavalletti

potrebbe acquistare la terra,
così che la sua casa sia circondata da spazi bellissimi,
dove i cavalletti possano andare.

di Cheng Pan

--Un nuovo simbolo era nato.E la chiamarono ‘la rivolta dei cavalletti’
Romper il freno a' miei desir non posso,

mentre del suo le spese altrui mi face;

perch'il padron, che mi fa il bravo addosso,

piè nel ventre mi dà quanto a lui piace:

e mi rompe la carne, e ammacca l'osso,

se mal'io abbedisco in guerra e in pace;

ma del mio doler già non mi deggio,

perché so ch'in vecchiezza ò da star peggio.

da Mario Taroni

--

IL BRIVIDO DELLA VITTORIA
Anonimo
Essere avvolti dal silenzio, sentire solo i battiti degli zoccoli... poi
l'ostacolo... trattenere il respiro, l'ultima stretta di gambe, il
cavalletto e via… un attimo dopo l'urlo della folla che felice esulta! Giù
per la schiena un brivido di gioia, là una toccata sul collo del campione.
---

“Brindo alle belle donne e ai cavalletti!”
Franz

---

HO UN SOGNO
di Rodolfo Lorenzini

Essere accampato di notte
tra gli odori di maremma
e vicino ai fuochi
sentire i cavalieri
che parlano
di grandi cavalletti e cavalieri
e vedere nella notte
tra gli odori di maremma
altri fuochi.
E sapere che lì
altri cavalieri
parlano
di grandi cavalletti e cavalieri

--

” ….e d'improvviso un urlo, un grido, quasi minaccioso, fuorilegge: "basta
con le scuregge"”
(Da Victor Cavallo)

---

"Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al
mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare."

SAMUEL BELLAMY, Pirata alle Antille nel XVIII secolo (da "Le Nuvole" di
Fabrizio De André)

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Ode al Berlusconi oltraggiato

Berlusconi Berlusconi,
per la rima tu ci hai rotto i coglioni,
ma anche senza quella
chi dice che gli hai rotti
senz'altro non svagella.
Tu ci spieghi:
"se con cori o con striscioni il Moratti offendete od il Sensi o lo
Spinelli
vi dirò cari ragazzi che gli trovo alquanto belli.
e perciò, mi si consenta,
i coracci e gli striscioni, brutta razza di pezzenti,
se volete, fateli sì, ma ad i vostri presidenti.
E se la mamma offendete, o tifosi da strapazzo,
fatelo solo coi pisani e non state a me a rompermi il cazzo
Se poi dite che ho le corna, io il Fini e gli altri ministri
vi risponderà per me l'Emilio: "brutti sporchi comunisti!"
Se invece alla stregua di una merda con i cori mi trattate
state attenti, brutti rossi in che guaio vi cacciate
Perché attenti, brutti cretini
col consenso della lega
dove ho molti galoppini
dalle multe io vi schianto
un ci avrete più vaini
e con la mia pazienza colma,
io vi giuro vil marmaglia
le partite casalinghe le farete solo a Stoccolma
e la arbitrerà Tremaglia!"
Ti risponde Marcoamaranto caro Silvio, impaurito dal dileggio,
tu sarai una merda sì, ma abbiam visto anche di peggio.
E col tempo ci siam pure abituati
a vedere i dittatori, prima tutti tronfi, osannati
minacciar questo e quello, ma alla fine non mi credi
finir sempre e unicamente attaccati per i piedi!
Tu che invece sei da meno, tu sei solo un contaballe
per che cosa ti attacchiamo? È la rima che lo impone, ovviamente per le
palle!
Ed il tuo nemico vero, te lo sei pure scordato?
Non è mica la curva nord ma il solerte magistrato!
e le multe che ci mandi le accettiamo volentieri,
a patto che ne spendi il doppio tu, ma in purganti ed in clisteri

Marcoamaranto

 
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Berlusconi, hai rotto li cazzi!

Post n°3 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Ogni giorno,  dobbiammo sopportare la figura di Berlusconi! E basta, me so rotto li cazzi! Abbiamo a capo del governo un pregiudicato colluso e corruttore, dotato di potere mediatico enorme, in grado di fare credere a una parte sostanziale del Paese tutto quello che gli pare. Siamo in recessione, chiara, totale. I dipendenti sono licenziati, i precari non trovano lavoro, innumerevoli famiglie faticano ad arrivare a fine mese.  E invece quel coso nano tappo che hai il coraggio di dire? «La ricchezza delle famiglie supera di otto volte il Pil annuo, abbiamo una percentuale altissima di telefonini, siamo dei grandi playboy, quindi tutti i nostri ragazzi mandano almeno dieci messaggi al giorno alle loro tante ragazze, abbiamo auto e case di proprietà».

Gente, iniziate ad incazzarvi!!!

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Eccolo il mostro che ci governa!

 
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 14 Settembre 2005 da berlusconmavafanculo
Foto di berlusconmavafanculo

Gravemente ferito durante la differita televisiva di “Porta a Porta” ,  nonostante gli strenui tentativi dei vertici Rai di tenerlo in vita artificialmente, dopo due giorni di straziante agonia si è spento oggi ad Arcore il Cavalier Silvio Berlusconi. Ne danno il triste annuncio la moglie Veronica e i figli per bocca del fedele scudiero  Schifani.
I funerali si terranno in forma strettamente privata, con tutte le televisioni del mondo rigorosamente assenti perchè impegnate a seguire qualcosa di meglio!
La salma sarà tumulata sotto una montagna di indifferenza.

Che bello se fosse tutto vero!

 
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