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Post N° 12Viva l'europa delle Nazioni
La conclusione dell'Ecofin che ha sonoramente bocciato le velleità dirigiste della commissione presieduta da Romano Prodi, deve essere accolta come una vittoria dell'europa delle Nazioni contro l'europa dei burocrati e dei banchieri centrali.
La pretesa di Prodi e della BCE di tarpare le ali alla ripresa, nel nome di un dirigismo di stampo sovietico, con l'applicazione bovina di un "patto di stabilità" studiato in ben diversi momenti politici ed economici, ha visto l'Italia assumere la guida reale e realistica dell'europa, con un compromesso che non lascia nulla all'immaginazione.
Parigi e Berlino, salvate grazie a Roma da un secondo "cartellino giallo", potranno continuare in una politica di espansione, mentre anche le altre economie nazionali europee potranno meglio incentivare la ripresa, senza vedersi costrette a drastici tagli di bilancio, con effetti unicamente contabili e depressivi.
Ma il pesante ridimensionamento degli eurocrati significa anche la vittoria della "buona Politica", che si riprende la supremazia, troppo spesso lasciata nelle mani di personaggi nominati e non eletti.
E' la vittoria anche dell'europa delle Nazioni che lascia ben sperare per i futuri termini di discussione di ogni ulteriore, eventuale sviluppo del processo di integrazione europeo che non può prescindere dalla situazione politica nazionale e internazionale e, neppure, disconoscere la comune appartenenza alla Civiltà Occidentale.
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