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Post n°224 pubblicato il 10 Luglio 2013 da caritasuboldo
La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza" e "all'anestesia del cuore". "Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!".siamo diventati una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza!
L'8 LUGLIO IL PAPA HA VISITATO LAMPEDUSA "Ho sentito che dovevo venire qui a pregare-ha detto nell'Omelia- a compiere un gesto di vicinanza,ma anche a risvegliare le nostre coscienze,...". Il Presidente e il Direttore di Caritas Italiana hanno accolto con soddisfazione l'annuncio della visita di Papa Francesco
Post n°222 pubblicato il 03 Giugno 2013 da caritasuboldo
Alla CARITAS di UBOLDO Sono una rumena, residente a Uboldo, e vorrei tanto ringraziare le persone della Caritas per avermi aiutata ad aiutare una famiglia rumena, composta da 10 bambini e 3 adulti, una famiglia che si trova, come tante altre famiglie, perse nella povertà ed emarginate dai ricchi e dai politici, una famiglia, che, nonostante sia povera, è anche molto dignitosa e se ci saranno giorni in cui saltano i pasti, non lo diranno mai. Prima di Pasqua quest'anno insieme alla Graziella e le altre donne volontarie della Caritas abbiamo fatto un pacco con indumenti di diverse taglie e misure e lo abbiamo mandato in Romania. Mia mamma, che è stata lei a portarlo, ha detto che nel momento in cui quei bambini hanno aperto il pacco si sono accesi i loro occhi, pieni di felicità e le loro faccie si caratterizzavano soltanto da un grande sorriso. Hanno diviso tutto per età, si sono vestiti e hanno ringraziato con gli occhi umidi più volte, contenti che anche a scuola sarebbero andati vestiti meglio e il giorno di Pasqua in chiesa avrebbero potuto andare con i vestiti nuovi. La Pasqua per loro è venuta come una benedizione. Le emozioni che hanno sentito questi bambini, mi racconta la mia mamma, li hanno trasmesso anche a lei e l'hanno fatta piangere, un pianto di felicità e in conseguenza li hanno trasmessi anche a me e vorrei sentirle ancora, aiutando loro e quelli come loro, perchè non dobbiamo dimenticare mai che tutti siamo figli di Dio e tutti abbiamo il diritto di vivere. Ringrazio la Caritas di esistere, ringrazio le persone volontarie che sono un esempio per una generazione sempre più confusa, persone che dimostrano che si può fare del bene e con un piccolo aiuto si possono fare grandi cose senza interessi Con stima e rispetto Uboldo, 20 maggio 2013
Post n°220 pubblicato il 05 Maggio 2013 da caritasuboldo
SABATO 11 MAGGIO 2013 DALLE ORE 8.00 ALLE ORE 12.00 PIAZZALE CHIESA PARROCCHIALE UBOLDO
La raccolta diocesana degli indumenti usati è da sempre svolta in collaborazione con la Pastorale Giovanile PER - sollecitare ed educare i giovani al servizio; - offrire un'occasione di collaborazione tra Caritas e giovani per favorire una conoscenza reciproca; - promuovere una riflessione sul tema del servizio caritativo, - mobilitare giovani e adulti in un gesto di servizio.
Ogni anno viene indicata l'attenzione al un tema specifico del servizio caritativo, concordato con la Caritas e Pastorale Giovanile, ed è legato alla finalizzazione del ricavato della raccolta.
La raccolta è un evento straordinario ma non è un fatto isolato, né un iniziativa a sé rispetto a quanto ordinariamente Caritas propone. L'invito a non gettare i vestiti usati ha, infatti, una valenza educativa. Gli indumenti usati non sono solo un rifiuto da smaltire, una fonte di inquinamento o un inutile ingombro per gli armadi: essi possono essere recuperati e diventare una vera e propria risorsa economica. Tutto ciò quindi si può collegare con l'educazione ad uno stile di sobrietà che richiama ad un più complessivo modo di vivere.
ALCUNI INTERVENTI DEL MAGISTERO: *Giovanni Paolo II: "La società odierna non troverà soluzione al problema ecologico, se non rivedrà seriamente il suo stile di vita. In molte parti del mondo essa è incline all'edonismo e al consumismo e resta indifferente ai danni che ne derivano. La gravità della situazione ecologica rivela quanto sia profonda la crisi morale dell'uomo. Se manca il senso del valore della persona e della vita umana, ci si disinteressa degli altri e della terra. L'austerità, la temperanza, l'autodisciplina e lo spirito di sacrificio devono informare la vita di ogni giorno affinché non si sia costretti da parte di tutti a subire le conseguenze negative della noncuranza di pochi. C'é dunque l'urgente bisogno di educare alla responsbailità ecologica: responsabilità verso gli altri, responsabilità verso l'ambiente... La vera educazione alla responsabilità comporta un'autentica conversione nel modo di pensare e nel comportamento..." (Messaggio XXIII giornata Pace, 1 genn. 1990). * Carlo Maria Martini:" bisogno di percepire dentro di noi una fontana zampillante di pace che ci apra alla fiducia nella possibilità di passi concreti e semplici verso un cambiamento distile di vita e di criteri di giudizio, unica via a un cammino serio di pace" (Messaggio vigilia S. Ambrogio, 6 dic. 2001).
Grazie a questa attività vengono generate risorse economiche per sostenere servizi socio-assistenziali ed educativi sul nostro territorio. ° la collettività ottiene un risparmio per la sottrazione di rifiuti alle discariche; ° l'intera popolazione ha la possibilità di partecipare a progetti di solidarietà che, contrariamente al solito, non richiedono impegni di denaro o di tempo.
Quest'ultimo punto è significativo per il processo di diffusione della cultura della solidarietà che la Caritas Ambrosiana sostiene da sempre: la solidarietà può e deve entrare nella quotidianità e nella normalità della vita.
Per finanziare progetti in Diocesi e nel mondo legati alla realtà del carcere. PENA DETENTIVA: scelta obbligata o extrema ratio? Da oltre un decennio ormai la raccolta indumenti di maggio è collegata con iniziative di sensibilizzazione rivolte ai giovani sul tema della giustizia e del carcere; anche quest'anno l'iniziativa prevede la possibilità di incontrare alcuni detenuti nei sette istituti di pena sparsi sul territorio della nostra diocesi. Come sempre a Caritas sta a cuore tutti coloro che vivono una situazione di sofferenza e, proprio per questo, quest'anno vogliamo riflettere e lanciare iniziative affinché strutture detentive raggiungano il più possibile l'obiettivo di aiutare la persona a ravvedersi dello sbaglio commesso e il desiderio di riparare il danno apportato alla società. Abbiamo bisogno di riflessioni lucide e pacate e non urlare slogan solo per costruire consensi. Con i proventi della raccolta verranno finanziati: -- zona 4 Rho: RIPARTIAMO DAL LAVORO. Sostenere il reinserimento sociale e lavorativo delle persone dimesse dall'Istituto di pena. scarica la locandina
Post n°218 pubblicato il 04 Maggio 2013 da caritasuboldo
I RAGAZZI DI 2 E 3 MEDIA in collaborazione con l'ORATORIO SAN PIO ,la CARITAS PARROCCHIALE, l'associazione SENTIERI DI PACE SUD SUDAN, l'Associazione SOLIDARIETA' KENYA ONLUS organizzano il P O Z Z O di B E T A N I A presso l'Oratorio San Pio-Via Carozzi n.2 PERCHE' VOGLIAMO DARE IL NOSTRO SEMPLICE MA CONCRETO CONTRIBUTO NEL DARE UNA RISPOSTA ALLA POVERTA' E ALLE NECESSITA' DEL NOSTRO PROSSIMO
PER FARE QUESTO CHIEDIAMO ANCHE IL TUO AIUTO P O Z Z O di B E T A N I A
Che cos'è? il POZZO è un luogo dove si può attingere il necessario per vivere.BETANIA è una parola ebraica che significa " CASA DELLA AMICIZIA". Noi ragazzi delle medie vogliamo diventare amici dei più poveri.
Dov'è? E' in Oratorio. E' aperto nei seguenti orari: il venerdì 15.30-18.30; il sabato 10-12; 14.30-18.30; la domenica 14.30-18.30
Perchè? Per portare abiti, cibo a lunga conservazione, giochi, materiale di cancelleria...noi lo raccogliamo e lo consegniamo alle associazioni che si fanno carico dei bisogni dei poveri.
Post n°217 pubblicato il 20 Marzo 2013 da caritasuboldo
14/03/2013 - Caritas Italiana saluta con gioia l'elezione di Papa Francesco In un telegramma inviato a Sua Santità, Papa Francesco, il Presidente di Caritas Italiana, S.E. mons. Giuseppe Merisi, e il Direttore, don Francesco Soddu, «salutano con gioia la Sua elezione a Successore di Pietro. Si uniscono a Lei nella preghiera per Benedetto XVI e accolgono il Suo invito ad implorare la benedizione del Signore sulla Sua persona e sul Suo ministero pastorale». «Con filiale devozione - scrivono ancora - Le assicurano, con tutti gli operatori e i volontari, che la seguiranno nel cammino di fratellanza, di amore e di fiducia da Lei indicato, il cammino della Chiesa di Roma che – come ci ha ricordato – è quella "che presiede nella carità"». «Lungo questi sentieri il servizio della Caritas sarà costantemente volto ad aiutare la Chiesa tutta a rendere visibile l’amore di Dio, testimoniando quotidianamente accanto agli ultimi e ai più sofferenti una fede che si rende operosa nella carità», concludono il Presidente e il Direttore di Caritas Italiana. Dalle Caritas di tutto il mondo sono arrivati gli auguri al Papa, a cominicare proprio dalle Caritas della regione America latina e Caraibi ( cf. Messaggio.pdf)
Post n°213 pubblicato il 12 Febbraio 2013 da caritasuboldo
11/02/2013 - Dimissioni del Papa, la gratitudine e la preghiera di Caritas Italiana Anche il Presidente e il Direttore di Caritas Italiana - S.E. Mons. Giuseppe Merisi e mons. Francesco Soddu - sono colpiti e sorpresi per la decisione di papa Benedetto XVI di lasciare il pontificato e accompagnano questa Sua scelta con la preghiera al Signore e alla Beata Vergine di Lourdes, esprimendo gratitudine al Santo Padre per aver costantemente illuminato e sostenuto il ministero della carità con il Suo alto Magistero. Il Card. Angelo Bagnasco – presente al concistoro per la canonizzazione dei martiri d’Otranto – ha appreso dalle parole stesse del Papa la scelta di lasciare, per l’età avanzata, il pontificato dal prossimo 28 febbraio e commentato: "Una decisione che ci lascia con l’animo carico di dolore e di rincrescimento; ancora una volta Benedetto XVI ha offerto esempio di profonda libertà interiore”.
Post n°209 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da caritasuboldo
LA CARITAS PARROCCHIALE RINGRAZIA IL NEGOZIO ARCOBALENO di Uboldo "La Caritas parrocchiale ringrazia Barbara del negozio "ARCOBALENO - Abbigliamento da 0 a 14 anni” - di via R. Sanzio 25 – Uboldo- per l'ulteriore dono di abiti per bambini fatto al Centro di Ascolto Caritas per la consegna alle famiglie bisognose. Trattasi di un gesto importante e significativo perché non solo viene fatto in silenzio ma anche con continuità e stile in un periodo di vero bisogno nel nostro territorio". La Caritas parrocchiale coglie l’occasione per ringraziare quanti come Barbara si sentono coinvolti e rispondono ai bisogni del territorio.
Post n°207 pubblicato il 14 Gennaio 2013 da caritasuboldo
Ludopatia, una malattia che colpisce i più poveriSono i ludopatici la nuova emergenza sociale. È quanto emerge da una recente indagine condotta su un campione di centri di ascolto della Caritas Ambrosiana, gli sportelli che offrono la prima assistenza alle persone più disagiate. Il 71% dei centri di ascolto che hanno riposto all'indagine afferma che il gioco di azzardo è molto o abbastanza diffuso tra i propri utenti, il 58% ritiene di aver avuto la percezione che le persone incontrate avessero problemi di gioco d'azzardo problematico, il 48% dichiara di avere incontrato giocatori patologici. Almeno la metà dei centri Caritas ha intercettato da una a 20 persone in un anno che si sono rovinate con il gioco. E poiché gli utenti dei centri di ascolto sono in maggioranza stranieri, disoccupati, con livelli d'istruzione medio-bassi, l'indagine conferma che le vittime preferenziali del gioco d'azzardo sono proprio le persone con minori risorse economiche e culturali. Condizione che rischia di appesantire ulteriormente il grado di sofferenza sociale diffuso nel territorio della diocesi. Tuttavia, la ricerca mette in luce soltanto la punta dell'iceberg. La dipendenza da gioco d'azzardo non è in genere esplicitamente espressa dalle vittime e soltanto l'ascolto paziente è in grado di far emergere il problema. Nel 23% dei casi, infatti, la ludopatia è stata individuata soltanto nel corso di svariati colloqui, nel 11% a indicarla è stato un parente della vittima (in genere la moglie), e solo nel 7% è stata confidata al volontario del centro di ascolto direttamente dalla persona interessata che ha chiesto aiuto proprio in qualità di giocatore. Gli effetti sociali sono facilmente immaginabili. Dal momento che le possibilità di vittoria sono, in genere, minime, le conseguenze sono l'impoverimento ulteriore, l'indebitamento, la solitudine, la frantumazione delle relazioni familiari, fino alla collusione con la microcriminalità o la criminalità organizzata. La conferma viene da un altro strumento della rete di assistenza che fa capo a Caritas Ambrosiana: la Fondazione San Bernardino voluta dai vescovi lombardi per aiutare le persone gravemente indebitate e prevenire il fenomeno dell'usura. Secondo l'analisi della Fondazione, ogni anno almeno un quarto degli utenti, segnalati proprio dai centri di ascolto Caritas, accumula debiti soprattutto a causa del gioco d'azzardo. Secondo le stime, i giocatori d'azzardo patologici in Italia sarebbero 700 mila, vale a dire il doppio degli alcolisti e dei tossicodipendenti assistiti dai servizi. Per loro, tuttavia, non sono previsti ancora percorsi di cura specifici. Alla fine dell'anno, il 31 dicembre, il ministero della salute ha avviato la procedura per l'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, estendendoli per la prima volta anche alle ludopatie, come previsto del decreto n. 158, noto come decreto Balduzzi, convertito in legge l'8 novembre. Tuttavia, pur riconoscendo per la prima volta che di azzardo ci si può ammalare e che, quindi dei giocatori patologici si deve far carico il Sistema sanitario nazionale, lo stesso ministero ha rinunciato a reperire finanziamenti dedicati e finalizzati all'avvio sistematico di iniziative di cura e prevenzione. La conseguenza è che non vi è ancora certezza sulle effettive risorse che saranno destinate per assistere i ludopatici e sui percorsi terapeutici che potranno essere previsti. Se i giocatori patologici potranno essere curati, dipenderà dai criteri di priorità che ogni Regione, in modo autonomo, individuerà per ripartire le quote assegnate del Fondo sanitario nazionale. «Una classe politica poco lungimirante ha in modo assolutamente bipartisan, trasformato il gioco d'azzardo in una vera e propria industria. Il boom di questo settore economico ha prodotto danni collaterali e a farne le spese sono state, soprattutto, le fasce più deboli della popolazione - osserva Luciano Gualzetti, vicedirettore di Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Bernardino -. Il fenomeno ha proporzioni ormai importanti. Ciò nonostante, non solo la nostra classe dirigente pare non voler cambiare rotta, ma non riesce nemmeno a correre ai ripari. Il decreto Balduzzi è stato un primo tentativo, apprezzabile ma ancora troppo timido, almeno nella sua formulazione finale. Possiamo a questo punto solo auspicare che i governi locali, a cominciare da quello della Regione Lombardia, riconosca l'entità del problema e non lasci soli i giocatori patologici e le loro famiglie». dal sito www.caritas.it
Post n°201 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da caritasuboldo
http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html La Lettera pastorale “Alla scoperta del Dio vicino”, nella prospettiva dell’Anno della Fede Orienterà la vita della Diocesi per l’anno pastorale 2012-2013. Se ne raccomanda la diffusione capillare nelle parrocchie di Pino NARDI “Speciali” su Radio Marconi Da lunedì 10 a venerdì 14 settembre, alle 18.40, Radio Marconi manderà in onda alcuni “speciali” di spiegazione e approfondimento della Lettera pastorale - in vendita in tutte le librerie cattoliche a 2 euro, disponibile su ebook a 1.49 euro -, con interventi e interviste a Vicari episcopali, Decani, parroci, responsabili di movimenti, membri di Consigli pastorali, ecc. 8.09.2012LO “SPECIALE” SULLA LETTERA PASTORALE «Se Dio è vicino si sprigiona, irresistibile, la gioia della festa». Il cardinale Scola va alla radice della fede nella sua lettera pastorale Alla scoperta del Dio vicino (Centro Ambrosiano, 64 pagine, 2 euro; ebook l'8 e il 9 settembre 0,99 euro, dal 10 settembre 1.49 euro). Un testo da far conoscere il più possibile: è infatti importante che nelle parrocchie lo si diffonda capillarmente, proponendolo a tutti i fedeli che partecipano alla Messa. Perché si tratta di una riflessione nel cammino di quest’anno che punta all’essenziale, nel solco tracciato da Benedetto XVI con l’Anno della fede: l’Arcivescovo lo fa partendo dal grande dono del VII Incontro mondiale delle famiglie con la visita del Santo Padre a Milano. «Nell’Anno della fede le nostre comunità dovranno concentrarsi sull’essenziale - sottolinea Scola -: il rapporto con Gesù che consente l’accesso alla Comunione trinitaria e rende partecipi della Vita divina. Come ogni profonda relazione amorosa il dono della fede chiede i linguaggi della gratitudine piuttosto che quelli del puro dovere, decisione di dedicare tempo alla conoscenza e alla contemplazione più che proliferazione di iniziative, silenzio più che moltiplicazione di parole, l’irresistibile comunicazione di un’esperienza di pienezza che contagia la società più che l’affannosa ricerca del consenso. In una parola: testimonianza più che militanza». Il dono della fede La lettera è divisa in tre capitoli. Nel primo, Il dono della fede, l’Arcivescovo ripercorre il cammino compiuto dalla Chiesa ambrosiana negli ultimi decenni, recuperandone il patrimonio «inestimabile» di fede e si inserisce su questo percorso, in un tempo in cui è forte la necessità della nuova evegelizzazione. Anche superando difficoltà e freni. «Sarà di grande utilità, lo ripeto, rileggere la storia recente della nostra Chiesa diocesana e trarne motivo di riflessione per ringraziare il Signore di tanti doni, per chiedere perdono di occasioni perdute e di complicazioni, tensioni, ferite causate da protagonismo e ottusità, soprattutto per diventare più saggi e più attenti a quanto lo Spirito suggerisce per il presente». Scola indica i pilastri portanti della comunità cristiana nel solco del 47° Sinodo diocesano e alla luce dell’insegnamento del Concilio e del Catechismo della Chiesa cattolica. La vita nella fede Il secondo capitolo è dedicato a La vita nella fede. Qui il Cardinale non si sottrae a sottolineare le tentazioni e i peccati che mettono a dura prova la fede. In particolare nei quattro ambiti che quest’anno avranno una speciale cura pastorale: famiglia («prima scuola della fede» con un’attenzione a quelle segnate da difficoltà, «a chi ha il cuore ferito»); giovani (che invita a non avere paura della verità, «immaginata come limitazione della libertà», e propone loro «un percorso impegnativo denominato “Varcare la soglia”»); ministri ordinati e consacrati («è davvero impressionante il bene operato» da loro ogni giorno, ma devono superare la tentazione dello scoraggiamento ed evitare «consolazioni compensative, addirittura trasgressive, nell’attaccamento a persone e cose»); l’ambito della società plurale («i cristiani sono presenti nella storia come l’anima del mondo, sentono la responsabilità di proporre la vita buona del Vangelo in tutti gli ambiti dell’umana esistenza. Non pretendono una egemonia e non possono sottrarsi al dovere della testimonianza», per «contribuire a rinnovare» la società democratica). Tappe del cammino comune Capitolo finale, le Tappe del cammino comune, con le proposte di alcuni momenti da condividere: «Invito tutti a partecipare agli appuntamenti diocesani, secondo le proprie possibilità... ciò che è comune deve prevalere su ciò che è particolare, perché sia visibile la comunione nella pluriformità. Il tutto deve brillare in ogni frammento».
Post n°200 pubblicato il 07 Ottobre 2012 da caritasuboldo
A OTTOBRE SI APRE IL NUOVO ANNO PASTORALE L'ANNO DELLA FEDE! LA CARITA' NON PUO' ESSERE TALE SENZA LA FEDE! E LA FEDE HA BISOGNO DI GESTI CONCRETI, DI SOLIDARIETA' E DI AMORE. INVITIAMO CHIUNQUE ABBIA LA VOCAZIONE, IL TEMPO E LA VOLONTA' DI AIUTARE GLI ALTRI A FAR PARTE DEL NOSTRO CENTRO DI ASCOLTO E DEL NOSTRO GRUPPO ABBIAMO BISOGNO DI VOLONTARI PER IL CENTRO DI ASCOLTO ! Sono in programma a livello diocesano dei corsi di formazione,per giovani e per adulti, che potrete conoscere al seguente link http://www.caritasambrosiana.it/formazione-1 contattateci pure per ogni informazione tutti i sabati i nostri operatori sono presenti alla sede del Centro di Ascolto Caritas ( piano interrato casa parrocchiale-ingresso da via A.M.Ceriani )oppure scriveteci a caritas-uboldo@libero.it
Carità: porta delle fede La fede dei cristiani non è un generico credere in Dio. È proprio perchè abbiamo conosciuto Gesù di Nazaret che possiamo parlare di una fede “che si rende operosa per mezzo della carità”. Una fede che deve dirsi attraverso l’esercizio della carità. Tra pochi giorni inizierà quello che Papa Benedetto ha definito “l’anno della fede”, allo scopo di celebrare i 50 anni dall’indizione del Concilio Vaticano II. Lo ha fatto con una lettera intitolata “porta della fede” con la quale ricorda come nella fede cristiana bisogna volerci entrare, evitando il rischio di dare quasi per scontato che la fede sia una specie di automatismo, un presupposto ovvio del vivere comune. In realtà non lo è mai stato, (...)dal momento che la fede, per essere autentica esperienza cristiana, ha sempre dovuto passare attraverso le strettoie di una carità impegnativa. Già, perchè se la parola “fede” è ambigua, lo è ancora di più la parola “carità” .... Ecco perchè possiamo parlare di una “porta della fede” rappresentata dalla carità: perchè la carità, prima che essere virtù nostra, è l’essenza stessa di Gesù, è il sangue che gli scorreva nelle vene, è il criterio che ha guidato le sue scelte e il suo modo di stare in mezzo agli uomini. Noi di Caritas Ambrosiana non siamo certo migliori dei nostri fratelli e sorelle nella fede. Di certo siamo più fortunati a motivo della risposta data alla vocazione che ci ha coinvolti e trascinati al servizio dei più poveri. Non per essere bravi operatori sociali a buon prezzo, ma per mostrare - col linguaggio delle maniche rimboccate e della vicinanza – a cosa conduce la conoscenza del mistero del Dio dei cristiani e attraverso quale porta si entra a contatto con questo mistero. In fondo il bello del cristianesimo sta proprio in questo: vi si può accedere attraverso porte diverse. La carità, quella di Gesù, vissuta con umiltà e perseveranza, può essere il primo passo verso una fede non ancora pienamente consapevole e matura. Ma deve essere il criterio di verifica per poter parlare di una fede cristiana autentica.
Don Roberto Davanzo
Post n°199 pubblicato il 11 Settembre 2012 da caritasuboldo
GRAZIE!
Ringraziamo sentitamente il sig. Arcangelo C. che ci ha offerto 16 kg di pasta di qualità da devolvere alle persone bisognose! Un piccolo gesto per un grande aiuto!
Post n°198 pubblicato il 01 Settembre 2012 da caritasuboldo
http://www.caritas.it/Documents/0/5738.html Martini, l’uomo della Parola che credeva nelle Opere | |
| La Caritas Ambrosiana, così come è oggi, deve moltissimo al Cardinal Martini. L’ascolto e l’attenzione agli ultimi, la sollecitudine per il fratello povero sono temi ricorrenti nei suoi interventi lungo tutti i 23 anni in cui fu alla guida dell’Arcidiocesi di Milano. La carità è stato un riferimento costante del suo magistero dalla cattedra di Sant’Ambrogio. Centinaia di omelie, articoli, saggi vi rimandano continuamente. In ognuna delle lettere pastorali se ne possono trarre citazioni. Persino nella prima, agli inizi degli anni 80, dedicata ad un tema così apparentemente lontano, come la dimensione contemplativa della vita, Martini sottolinea che “la carità è frutto fondamentale dell’Eucarestia”, che ”tutta la preghiera deve comunque orientare alla carità”. “L’identità cristiana si esprime nella capacità di testimoniare fedelmente il “primato della carità”, ribadisce negli “Itinerari educativi” del 1988-89. Invita a “vivere la carità nelle relazioni quotidiane”, solo modo per “superare l’ostacolo dell’abitudine e dello scoraggiamento” in Effatà-Apriti, nel 1990-91. Fino ad esplicitare, ormai quasi alla fine del suo mandato, nella lettera “Quale Bellezza salverà il mondo?” (1990-2000), che la “la carità è la Bellezza che si irradia e trasforma chi raggiunge”. Martini, il biblista, l’intellettuale, l’uomo della Parola, sapeva che Essa si rende riconoscibile nella Storia, attraverso le opere. E a promuove le “opere” l’Arcivescovo incoraggiò le comunità ecclesiali, individuando la Caritas Ambrosiana, come lo strumento appropriato a tale compito. Fondamentale, a tale proposito, furono certamente due momenti. Il primo, il Convegno Farsi Prossimo, anticipato nell’85 dalla lettera omonima : «Quali forze vanno risvegliate, quali responsabilità vanno assunte, quali itinerari vanno percorsi, perché noi possiamo ripetere il gesto del buon samaritano qui ed ora, nel mondo di oggi..?», si chiede, cogliendo l’urgenza di rinnovare le forme della carità, il gesto sempre uguale del buon samaritano appunto, che va attualizzato di fronte ad un mondo che, già a metà degli anni 80 globalizzandosi, si apre al confronto tra culture diverse, frantuma identità condivise, liquida dinamiche comunitarie sotto spinte individualistiche sempre più forti. L’Arcivescovo in quella lettera indica che “nella società attuale, amare con paziente concretezza il fratello povero, bisognoso, oppresso significa non limitarsi a fare qualche intervento personale ma anche cercare di risanare le condizioni economiche, sociali, politiche della povertà e dell’ingiustizia”. Non solo. In quella lettera riconosce la necessità di “attrezzare le nostre comunità di strumenti più agili, più capillari, più efficaci di pronto intervento, per casi difficili che non riescono ad essere affrontati dai nomarli mezzi dell’assistenza sociale”. Fu proprio da queste parole che prese corpo l’idea di promuovere organizzazioni dedicate alla carità e parallele al mondo spontaneo del volontariato parrocchiale. Processo che venne consacrato dal 47esimo Sinodo Diocesano, avviato nel novembre del 1993 e conclusosi nel 1995, in cui si affidava alla Caritas “organismo pastorale istituito dall’Arcivescovo al fine di promuovere la testimonianza della carità”, il compito di “coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali”. Se oggi la Caritas Ambrosiana può contare su una fitta rete di centri di ascolto, gestiti per lo più da volontari e presenti quasi in ogni decanato della vasta diocesi. Se dispone di cooperative in cui operano professionisti capaci di offrire risposte a domande di assistenza complesse. Se oggi Caritas è in grado di gestire servizi innovativi, spesso all’avanguardia, e di far valere la propria esperienza anche nel dibattito pubblico. Se è riuscita a diventare tutto questo, lo si deve proprio alle intuizioni, prima, e alla guida sollecita e sempre pronta, poi, di un grande uomo di Chiesa, uno dei Pastori più amati che la Diocesi ambrosiana ha avuto in sorte. Per questo ci sentiamo di esperire tutto il nostro cordoglio per la sua scomparsa dopo una lunga malattia sopportata con grande dignità e coerenza. Al cardinale Martini va il nostro saluto e ringraziamento, sorretti dalla speranza che benevolmente saprà guardarci e ispirarci, anche ora, presso il Padre che lo ha voluto chiamare a Sé.
Don Roberto Davanzo |
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Post n°195 pubblicato il 12 Giugno 2012 da caritasuboldo
A V V I S O
SI PORTA A CONOSCENZA CHE NELLA SALA PATRONATO ACLI DI UBOLDO-CENTRO FAMILIARE DI UBOLDO (p.zza Conciliazione) sono esposti in via ufficiale le offerte di “Lavoro” e di “Tirocinio” trasmesse per essere esposte dal Settore Lavoro e Politiche Giovanili della Provincia di Varese. Allo stato ci sono circa 100 posizioni aperte di tutte le mansioni (operaie e impiegatizie). La Bacheca verrà aggiornata mensilmente . Ringraziando le ACLI per questa iniziativa, la CARITAS provvederà a indirizzare le persone in cerca lavoro a prendere visione di tali annunci per poi verificare insieme a loro la possibilità di inviare un curriculum.
Post n°194 pubblicato il 21 Maggio 2012 da caritasuboldo
Emergenza Terremoto Emilia Romagna | | 20 maggio 2012 E’ domenica mattina 20 maggio sono le 4.04 un violento terremoto di magnitudo 5.9 colpisce una vasta zona delle Province di Modena e Ferrara. L’epicentro nella Pianura Padana localizzato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova. Sempre i dati dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vucanologia) segnalano che la scossa è avvenuta a 36 km a nord di Bologna ad una profondità dal suolo tra i 5 e i 10 km. Lo sciame sismico ha provocato oltre 100 scosse in 24 ore. Il bilancio attuale è di 7 morti, decine di feriti e oltre 3.000 sfollati. Nelle zone colpite dell’Emilia Romagna, in particolare nelle province di Modena e Ferrara si registrano crolli diffusi di edifici storico-monumentali e di abitazioni rurali e crolli parziali di edifici pubblici e privati. In particolare i comuni più colpiti risultano essere Finale-Emilia, Bondeno, Sant’Agostino, San Felice sul Panaro e Camposanto. A causa dei molti danni agli edifici di culto in numerose parrocchie sono sospese le celebrazioni religiose per consentire le verifiche tecniche sugli edifici. Due ospedali a Mirandola e Finale-Emilia sono stati parzialmente evacuati a scopo precauzionale. La Diocesi di Milano partecipa al dolore dei famigliari delle vittime, ed esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione dell’Emilia Romagna, in particolare all’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio nella persona di S.E. Mons. Paolo Rabitti e l’Arcidiocesi di Modena-Nonantola nella persona di S.E. Mons. Antonio Lanfranchi. Caritas Ambrosiana è in stretto contatto con Caritas Italiana, che ha già effettuato un primo sopraluogo, e con la rete delle Caritas Diocesane dell’Emilia Romagna già operative in loco, per favorire il lavoro di aiuto e soccorso alla popolazione. Ringraziamo sin d’ora le parrocchie e i singoli volontari che ci stanno contattando in queste ore per offrire il proprio contributo economico e personale. Ricordiamo alle Caritas parrocchiali e decanali che NON dovranno prendere alcuna iniziativa individuale ma coordinarsi con Caritas Ambrosiana per non creare confusione o difficoltà all’opera dei soccorsi. SOSTIENI GLI INTERVENTI DELLA RETE CARITAS - Tramite carte di credito: dona ora on line (transazione sicura) oppure fai una donazione telefonica chiamando il numero 02.76.037.324 in orari di ufficio - Donazione diretta presso l'Ufficio Raccolta Fondi in via S.Bernardino, 4 a Milano (orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30 e il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30) - Conto corrente postale n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana ONLUS -C/C presso il Credito Artigiano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT16P0351201602000000000578 - C/C presso la Banca Popolare di Milano, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT51S0558401600000000064700 - C/C presso Banca Prossima, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT97Q0335901600100000000348 - C/C presso IW Bank, intestato a Caritas Ambrosiana Onlus IBAN: IT81D0316501600000701002700 Causale: Terremoto Emilia Romagna 2012 L’offerta è detraibile/deducibile fiscalmente Per informazioni: Area Emergenze Nazionali emergenze@caritasambrosiana.it 02-76.037.277
Post n°190 pubblicato il 01 Maggio 2012 da caritasuboldo
Sudan |
Caritas Internationalis auspica la fine degli scontri tra Nord e Sud Sudan e la ripresa dei negoziati. Intanto giungono notizie della chiusura della sede Caritas a Nyala e si stanno acquisendo ulteriori informazioni per chiarire la situazione.
Notizie preoccupanti in una fase molto delicata, caratterizzata dall'intensificarsi degli scontri militari alla frontiera tra il Sudan e il Sud Sudan. Juba è divenuta indipendente da Khartoum dopo una guerra civile ultraventennale (1983-2005). Il Paese, fin dai primi anni successivi all’indipendenza ottenuta nel 1956, ha visto una forte instabilità politica segnata da colpi di stato e da un continuo susseguirsi di conflitti legati alla separazione tra il Nord e il Sud, ricco di petrolio. Ultimo il conflitto accesosi in Darfur nel 2003, che non ha mai rispettato le numerose tregue firmate tra i gruppi ribelli separatisti e il governo centrale. I conflitti hanno provocato circa 2 milioni di morti e 4 milioni di profughi. Come previsto dagli accordi di pace del 2005, nel gennaio 2011 si è svolto un referendum per la separazione del Sud Sudan dal Nord del Paese. Il 99,57% della popolazione ha votato per l’indipendenza del Sud, che è stata ufficialmente dichiarata il 9 luglio 2011. Caritas Italiana sostiene interventi e progetti di emergenza, riabilitazione e sviluppo in diverse aree del Paese, in coordinamento con gli uffici della Conferenza Episcopale Sudanese e in particolare Sudan Aid (Caritas della Repubblica del Sudan), Caritas Sud Sudan, e le altre Caritas impegnate nel Paese. • In Nord Sudan ha costituito un rapporto di partenariato con la regione pastorale di Kosti (arcidiocesi di Khartoum), con la quale ha collaborato attraverso la presenza di un operatore espatriato in un processo di accompagnamento e rafforzamento della locale Caritas (Sudan Aid Kosti), con il sostegno a particolari settori quali la formazione socio-pastorale delle comunità parrocchiali e l’educazione primaria, con una particolare attenzione alle disuguaglianze di genere. Al momento, nonostante l’impossibilità a continuare con la presenza di un espatriato a causa dell’insicurezza del Nord del Paese, Caritas Italiana continua a sostenere i progetti. • Con la rete Caritas, Caritas Italiana è attiva in un programma di emergenza per il Sud Sudan. Caritas Italiana è presente con un operatore espatriato nel sostegno ai progetti. • Nel settore sanitario Caritas Italiana, in collaborazione con associazioni locali, sostiene un progetto di sanità di base nel villaggio di Pandit e attività per la riabilitazione dei disabili a causa della lebbra nella diocesi di Rumbek (Sud Sudan). Inoltre sostiene l’organizzazione AAA (Arkangelo Ali Association) in un progetto di cura e riabilitazione di persone colpite dalla lebbra, nei villaggi di Yirol, Agangrial, Gordhim, Tonj, Mapourdit, Marial-Lou, Agok, in Sud Sudan, attraverso educazione all’igiene, training per gli operatori sanitari, fisioterapia e laddove necessario operazioni chirurgiche, nonché monitoraggio dei pazienti per valutare i progressi e prevenire ulteriori deformità. • Nel settore della sicurezza alimentare Caritas Italiana partecipa a un progetto di emergenza nell’Equatoria Orientale e Equatoria Occidentale, con azioni quali la distribuzione di cibo, di sementi, e formazione di agricoltori sulle tecniche di coltivazione adatte al territorio. Inoltre, Caritas Italiana partecipa a un progetto di sviluppo agricolo nella regione dell’Alto Nilo, con lo scopo di sviluppare i mezzi necessari all’autosostentamento della popolazione. • Nel settore della riconciliazione e peace building, Caritas Italiana è impegnata in un progetto di sostegno al consolidamento della pace e alla riconciliazione tra gruppi etnici diversi, insieme all’organizzazione italiana Mani Tese e alla Ong sudanese Ucoet. Tale progetto intende avvicinare gruppi etnici tradizionalmente divisi e ostili, attraverso l’organizzazione di seminari e momenti di incontro, valorizzando l’obiettivo comune della pacifica convivenza senza voler annullare le distinzioni culturali, anzi valorizzando i sistemi tradizionali di riferimento e in particolare il diritto consuetudinario e le modalità di risoluzione consensuale dei conflitti. • Caritas Italiana partecipa a Campagna Sudan: una pace da costruire, che sta realizzando: in Italia, attività di informazione e sensibilizzazione (il libro “Darfur: Geografia di una crisi”, la newsletter quindicinale e il dossier sul Sudan in preparazione al referendum) ; in Sudan, due progetti, in partenariato con organizzazioni locali, a sostegno della formazione di reti della società civile per attività sulla pace e sulla riconciliazione che partano dal basso con una particolare attenzione alla questione di genere. info@campagnasudan.it.
Come contribuire Chi vuole sostenere gli interventi di Caritas Italiana (causale: “Sudan”) può versare il proprio contributo tramite. |
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Inviato da: anna rita
il 07/03/2013 alle 10:24
Inviato da: macripo helene
il 22/02/2010 alle 19:41
Inviato da: fabi74
il 05/11/2009 alle 08:14
Inviato da: orbo6
il 06/04/2009 alle 15:14
Inviato da: Foras4x4
il 24/12/2008 alle 12:14