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UN MONDO DI BIRRE DAL MONDO

Post n°5 pubblicato il 08 Agosto 2008 da darbelli_2008
Foto di darbelli_2008

Assaggi tropicali, fiumi di cerveza

Alla birra la riconosciuta qualità degli ingredienti, la capacità di dissetare e accompagnare gli spuntini non basta più. Alla birra si chiede anche di saper suscitare emozioni e atmosfere intriganti. Per questo motivo sono andate particolarmente forti nei più diversi locali le birre provenienti da Paesi tropicali, Messico e Cuba in testa. Accanto a una conosciuta e affermata regina delle vendite come Corona Extra, si stanno facendo largo altre specialità birrarie (cervezas) provenienti da quel mondo di sogno. Sole, palme e mare (e amore). Questa l’immagine che caratterizza il mondo dei Tropici, in particolare il mar dei Caraibi. Circondate dalle coste di Florida, Louisiana, Messico, Nicaragua, Panama, Colombia e Venezuela, le isole delle grandi Antille (Cuba, Giamaica, Santo Domingo, Porto Rico) sfumano in un arcipelago di isolotti (Antigua, Barbados, Martinica). Un’atmosfera che affascina gli italiani che, sempre più spesso da turisti amano passare le proprie vacanze in quei lidi, con in mano rinfrescanti bevande come birra e cocktail al rum. Le loro esperienze e avventure sono alla base del successo dei locali pubblici che si ispirano a quel mondo “magico”. E di questi ritrovi ce ne sono ormai almeno un migliaio, in particolare ispirati ai modelli messicani e cubani, il cui format sfuma in quella di altri modelli latinoamericani più “meridionali” come quelli brasiliani, tutti alimentati dalla musica (qui salsa e mambo, là samba) oltre che dalla gastronomia.

Molto tempo prima che i conquistadores spagnoli invadessero le loro terre, maya e aztechi producevano una specie di birra (chica, izquiate) facendo fermentare i chicchi di granoturco germogliati. La vera tradizione birraria dei Paesi caraibici risale invece al tempo della colonizzazione europea, quando conquistadores spagnoli seguiti da avventurieri e soldati inglesi, francesi, olandesi, importarono e imposero anche le rispettive tradizioni gastronomiche. Con il tempo esse si sono fuse con quelle degli schiavi neri catturati in Africa equatoriale e trascinati a lavorare nelle piantiagioni di caffè, tabacco e canna da zucchero. Ultima immigrazione nel secolo scorso, con l’arrivo di cinesi, tedeschi e austriaci. Durante il periodo del proibizionismo in Usa (1919-1933), i Paesi caraibici divennero meta di un vivace turismo nordamericano alla ricerca di piaceri più o meno legali, dalle bevande alcoliche ai giochi d’azzardo.

La tipologia birraria più diffusa nei Caraibi è quella lager, a bassa fermentazione, di colore giallo paglierino, aspetto trasparente, aroma tenue, scarsamente luppolato, gusto delicato con lievi note citriche, corpo leggero, molto dissetante e di basso contenuto alcolico (da 4° a 5°). La birra viene spesso utilizzata in sostituzione dell’acqua potabile, spesso introvabile. Una tradizione che risale alla marineria a vela, quando per questi mari incrociavano galeoni spagnoli carichi di oro inseguiti dalle veloci fregate di pirati e corsari. Servite ghiacciate, le lager sono molto richieste nei bar insieme ai vari cocktail a base di rum o tequila. Non mancano comunque birre lager forti, con un sapore più deciso come la giamaicana Red Stripe, oppure scure stout con un contenuto alcolico più alto come la conterranea Dragon. Sono disponibili generalmente solo in bottiglie di vetro da 33 cl, visto il ridotto numero e la difficoltà di manutenzione degli impianti di spillatura.

Sulle coste del Centro America.

Terra di grandi contrasti, il Messico è diventato uno dei più grandi Paesi esportatori di birra, in particolare verso gli Stati Uniti, considerata anche la grande colonia di immigrati latinos. Vera campionessa di incassi è Corona Extra (+27% l’anno scorso, +15% nel primo trimestre solo in Italia), la birra messicana (4,6° alcol) prodotta dalla Cerveceria Modelo di Città del Messico, importata da Calsberg . Dopo aver conquistato il ricco mercato nordamericano con oltre 65 milioni di casse (1.560 milioni di bottiglie), Corona Extra è presente in oltre 140 Paesi del mondo ed è entrata a far parte del gruppo delle prime cinque birre più vendute al mondo (21 milioni di ettolitri). Introdotta in Italia nel 1989, ha conquistato subito i consensi di un pubblico giovane che ama berla a collo con l’immancabile fetta di lime (o limone) a far da tappo nella inconfondibile bottiglia serigrafata in vetro chiaro. La sua caratteristica rinfrescante è dovuta in particolare all’uso di una buona percentuale di riso con una bassa quantità di luppolo (4,6°). Oggi Biscaldi distribuisce nei locali italiani circa 20 milioni di bottiglie Corona Extra, con una ricca gamma di articoli promozionali e il supporto di numerosissime feste a tema come beachparty e di sponsorizzazioni come il campionato superbike con il team Suzuki Allstar e alcune squadre di skijet, skikate e Formula 3. Di rilievo l’incremento realizzato l’anno scorso, con +27% di vendite. Altra birra prodotta dalla Grupo Modelo e importata da Calsberg, è Pacifico Clara, prodotta sulla costa occidentale del Messico, a Mazatlan, una lager chiara di 5°. Da quest’anno il marchio Pacifico Clara compare sulla carenatura delle moto 250 cc del team Motoracing Aprilia, scuderia di proprietà di Eros Ramazzotti. Da segnalare che sui mercati internazionali sono disponibili altre specialità come Negra Modelo e Modelo Especial. Di gran successo, la Negra Modelo ha un colore bruno ambrato (5,3°) con un marcato gusto di frutta e spezie. A breve sarà introdotta in Europa (Italia compresa) una catena di locali Corona Bar a tema caraibico sviluppata in franchising dalla cerveceria Modelo, attraverso la sua controllata Eurocermex. Sol è prodotta invece dalla rivale birreria Moctezuma di Monterrey ed è una birra lager di colore dorato brillante e gusto leggero, morbidamente aromatico (4,6°). Sviluppa 11 gradi saccarometrici, corrispondenti a 4,5° alcolici e viene importata nella bottiglia serigrafata in vetro chiaro da Dab Italia, insieme con la birra rosso scuro tipo Vienna Dos Equis (4,8°) dal sapore fruttato e cioccolatoso. Recentemente importate da Mexital sono quattro specialità tipo ale, uniche nel settore, con etichette dipinte da noti artisti messicani: Casta Dorada (chiara 5,5°), Casta Bruna (rossa 5,5°), Casta Morena (scura 6°) e Casta Triguera (bianca 5,4°). Altre specialità sono prodotte della Cerveceria Cuauhtémoc (gruppo Moctezuma) come Bohemia (lager dal gusto maltato e nota di vaniglia, 5,4°) e Tecate (lager chiara di 4,5°), al momento non risultano importate.

Prodotta dalla cerveceria omonima di Caracas, Polar è la principale birra venezuelana con oltre 17 milioni di ettolitri all’anno. Di grande successo sul mercato statunitense, questa birra chiara con l’orso bianco in etichetta ha 4,8° alcolici . In arrivo per i locali latino-americani del canale horeca la bottiglia da 25 cl “Polarcita” con codice a barre Ean.

Sulla rotta dei pirati. Le isole grandi e piccole del mar dei Caraibi sono oggi meta di un grande flusso turistico internazionale, con navi in crociera sulle vecchie rotte dei pirati.  Di 5° alcolici, Mayabe è una lager con un bel colore giallo oro che riprende il nome di un luogo fantastico dove si avverano i sogni. Per questo motivo è tradizione a Cuba esprimere un desiderio ogni volta che si beve una Mayabe. Nella città cubana di Camaguey  ha sede la birreria Tìnima che produce l’omonima birra che riprende il nome di una storica tribù indigena. Corposa e dall’intenso sapore di malto, Tìnima (4,6°).. Ricordiamo infine anche la birra Hatuey che riprende il nome da uno storico capo indio, eroe della resistenza ai conquistadores spagnoli. Lager forte leggermente luppolata e di tonalità biondo chiara, la giamaicana Red Stripe ha un gusto pieno (4,7°). Creata dalla birreria Desnoes & Geddes di Kingston più di 60 anni fa, viene anche prodotta e distribuita su licenza nel Regno Unito da Charles Wells. Con l’inconfondibile etichetta bianca con la striscia trasversale rossa, Red Stripe è disponibile attraverso la omonima filiale italiana nella bottiglia in vetro scuro da 33 cl, nella lattina 44 cl e, a differenza della generalità delle altre birre tropicali, anche in fusti da 30 litri. Charles Wells mette a disposizione anche un progetto originale per realizzare un vero pub anglo-giamaicano nella tipologia Colonial Inn, completo di veranda, archi georgiani e ventilatori al soffitto.  

Molte altre sono le birre tropicali presenti sul mercato internazionale e al momento non disponibili ufficialmente in Italia. Per tutte ricordiamo Bajan (Barbados); Ancla, Aguila e Club Colombia (Colombia); Bavaria Gold (Costa Rica); Andes (Venzuela). Segnaliamo in particolare la Carib (Trinidad), una lager dal sapore più asciutto rispetto alle altre lager del golfo caraibico, più forti e morbide. Vogliamo citare infine una serie di birre che, pur non essendo prodotti originali caraibici, tuttavia ad essi si ispirano, cavalcando la movida tropicale. Come la Bière du Boucanier (Belgio) doppio malto (11°) ad alta fermentazione; la Kingston (Fisher, Francia) aromatizzata con rum (5,9°) e la Desperados (Fischer, Francia) aromatizzata alla tequila (5,9°), birre a bassa fermentazione. La Tequieros (De Gayant, Francia) aromatizzata alla tequila (5,6°), è invece distribuita da Turatello. L’Antillana è disponibile presso Eurosaga. La Piraat (10.5°) della Van Stemberg si trova presso Multibirra. Infine la Cubana 59, aromatizzata al rum, è stata creata dalla John Martin (Belgio).

Nuovo arrivo da Cuba, la Cubanero ossia la Bucanero cubana .

 

 
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