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Jole Santelli

Post n°104 pubblicato il 27 Maggio 2008 da chiamo_italia

guarda il video: http://www.pieroricca.org/2008/05/13/jole-santelli/

Moracciona calabrese dai tratti marcati, quarantenne a dicembre, Jole Santelli è un avvocato con un ottimo curriculum nel partito padronale. Nel 1994 s’iscrive a Forza Italia. Nel 1996 è assistente giuridica del gruppo parlamentare azzurro. Nel 2001 viene eletta deputata e poi riconfermata per due volte. La sua competenza è premiata con l’incarico di sottosegretario al ministerro della giustizia, retto dall’ingegner Roberto Castelli. Fino al 2006 si occupa di amministrazione della giustizia e leggi ad personas. Lei nega. “Furono tutte leggi di interesse generale”, mi ha detto a Roma il 29 aprile, quando l’abbiamo interpellata in occasione dell’inaugurazione della legislatura. L’equivoco, secondo Jole, nasce dal fatto che alcuni parlamentari si trovano a essere sotto inchiesta. E allora diventano “obiettivi sensibili” del pregiudizio. In realtà - sostiene Jole - le leggi valgono per tutti, mica si possono discriminare gli imputati che le scrivono e i delinquenti in fuga dai processi. Anzi, insistere sulla “contrapposizione fra magistratura e politica” - così la chiama Jole - impedisce di affrontare i veri problemi della giustizia. L’alternativa sarebbe tener fuori dalla politica chi ha grosse grane con la legge. Ma questo, secondo Jole, vorrebbe dire affidare ai giudici la selezione dei candidati. Nessun problema nemmeno sul versante conflitto di interessi. Se i cittadini votano Berlusconi, ragiona Jole, forse è perché pensano che chi è ricco non ha bisogno di rubare. E poi, aggiunge, se questa legge non andava bene perché la sinistra non l’ha cambiata? Fine dialettica, Jole Santelli s’è fatta le ossa come avvocato nel rinomato studio Previti. Ormai per Cesarone non c’è più niente da fare. Marcello Dell’Utri invece è ancora un “obiettivo sensibile” della malagiustizia. Ma Jole esclude interventi legislativi per salvarlo dalla furia delle toghe rosse. “Non è tecnicamente possibile”, giura. C’è da crederle?

da: http://www.pieroricca.org/

 
 
 
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