Un blog creato da gypsylilith il 06/09/2008

CIVITAVECCHIANDO

La mia città

 
 
 
 
 
 

LA NOSTRA CITTà è CIVITAVECCHIA

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Comune di Civitavecchia
Piazza Pietro Guglielmotti, 7
00053 Civitavecchia
Tel. 0766 5901

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SUPERFICIEkmq 71,95
ABITANTI50.900
DENSITA'N/kmq 740
ALTITUDINEm.s.l. 10
TEMPERATURE MEDIE20-30 estate; 10-15 inverno
C.A.P. 00053
PREFISSO0766
SANTO PATRONO

S. Fermina

  
Comune gemellato con i comuni di AMELIA, ISHINOMAKI (Giappone), NANTONG (Cina) e BETLEMME (Palestina)

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RICEVUTO GENTILMENTE DA:

KIWIBYFAM

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BAMBINI
Post n°24 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da gypsylilith

 

 

I BAMBINI SONO COME GLI ANGELI,

DOLCI, TENERI E DELICATI,

AMIAMOLI! ABBIAMONE CURA!

NESSUNO OSI TOCCARLI!

NO ALLA VIOLENZA!

NO ALLA PEDOFILIA!

 

 
 
 
 
 
 
 

PREMIO AMICIZIA

DAL BLOG DI UNAKMIAMIX

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i DOLCI

Post n°13 pubblicato il 21 Settembre 2008 da gypsylilith
 

Dolci

BISCOTTINI DI NATALE

INGREDIENTI:
Uova n.10
Zucchero gr.1400
Burro gr.300
Cannella gr.50
Cacao in polvere gr.50
Lievito per dolci gr.50
Cioccolato fondente gr.800
Mandorle e nocciole gr.800
Canditi gr.200
Farina gr.1500
Sale e vaniglia, un pizzico.

PREPARAZIONE:
Amalgamare in un recipiente uova, zucchero, burro fuso, cannella, cacao in polvere, sale e vaniglia. Spezzettare il cioccolato, le mandorle e le nocciole, aggiungere al composto unendo a poco a poco la farina; la pasta deve risultare malleabile, non dura; da ultimo unire lievito e canditi. Ridurre l'impasto in filoncini e cuocerli a 180 gradi; quando sono ancora caldi tagliare i biscottini nelle dimensioni originali. La ricetta che vi presentiamo riguarda i noti biscottini, detti anche di "natale" o "tozzetti". Si tratta di un dolce diffuso in altre zone d'Italia, preparato con molte varianti. Per esempio il tipo nostrano esige l'uso del cioccolato fondente a pezzi, che non compare invece in altre ricette. A Civitavecchia altre possibili differenze possono riguardare l'uso di liquori aromatici, che non sempre compaiono, il numero delle uova nella proporzione degli ingredienti, o anche l'aggiunta di scorza di limone grattugiata e di canditi. Come si vede, ce n'è per tutti i gusti.


PIZZA DI PASQUA DI CIVITAVECCHIA

INGREDIENTI:
Zucchero gr.1000
Pasta di pane gr.700
Cannella gr.30
Burro gr.250
Lievito di birra gr.20
Anice gr.25
Ricotta gr.500
Farina gr.2000
Uova n.5
Alkermens 1 bicchierino
Latte 1 bicchiere
Vermouth un quarto di litro
Un pizzico di sale

PREPARAZIONE:
Mettere a bagno per 12 ore circa l'anice nel vermouth. Amalgamare la ricotta con la pasta del pane, sciogliere il lievito di birra con il latte e unirlo alla pasta. Mettere la farina a fontana sulla tavola e porre l'impasto al centro della fontana. Battere le uova con lo zucchero; sciogliere il burro a bagnomaria e unire il tutto, compresi gli altri ingredienti, al suddetto impasto. Lavorare con molta energia fino al completo raccoglimento di tutta la farina. Lasciar riposare la pasta per circa 2 ore, quindi tagliarla in pezzi e metterla nei testi. Coprire i testi e lasciar lievitare in un posto ben caldo per circa 24 ore. Trascorso questo tempo, pennellare la superficie della pizza con un uovo sbattuto e infornare nel forno caldo, circa 220 gradi, per un'ora. Questa ‚ senza ombra di dubbio, con la zuppa di pesce, la ricetta più tradizionale di Civitavecchia .


FRITTELLE DI SAN GIUSEPPE

INGREDIENTI:
Riso del tipo "ORIGINARIO" gr.300
Uova n.3
Cucchiai di rum n.3
Cucchiai di cannella n.2
Cucchiai di zucchero n.2
Cucchiaino di Lievito Bertolini 1/2
Farina gr.50
Burro gr.50
Scorza di limone grattugiato
Uva passerina


PREPARAZIONE:
Far bollire il riso in un litro e mezzo di latte e quando è cotto scolarlo e metterlo in una terrina. Aggiungere una nocciola di burro, lo zucchero, le uova, il rum, la cannella, il lievito Bertolini, la scorza di limone grattugiata e l'uva passerina. Se l'impasto non è abbastanza tirato, aggiungere un pò di farina ma mai più di gr. 50 altrimenti le frittelle risultano troppo dure. A questo punto Nonna Rosa ci raccomanda di non friggere subito l'impasto, ma di lasciarlo "riposare" ed "insaporire" per almeno dodici ore. Mettere a scaldare l'olio di ottima qualità, deve essere ben caldo, ma non bollente e fumante, immergervi aiutandosi con un cucchiaio, l'impasto già pronto. Appena le frittelle assumono un color oro, toglierle dall'olio, sgocciolarle ben bene e cospargerle di abbondante zucchero.


CIAMBELLE CON ANICE

INGREDIENTI:
Vino bianco lt.2,5
Zucchero kg.3,5
Olio lt.2,5
Anice gr.150
Lievito in polvere gr.50
Farina quanto basta

PREPARAZIONE:
Unire olio e vino ;aggiungere lo zucchero e l'anice che sarà stato bagnato per circa 24 ore in un po' di vino. Completare la preparazione con la farina, per quanta l'impasto ne assorbe, quindi con il lievito. Lavorare l'impasto per circa lo minuti per renderlo compatto; formare le ciambelle, cospargerle di zucchero e cuocerle in forno alla temperatura di 300 gradi C. Le ciambellette all'anice sono uno dei dolci più tipici della nostra città, si preparano tutto l'anno ma sono caratteristiche del periodo natalizio. La versione qui proposta è la più classica e conosciuta; le quantità degli ingredienti consentono la preparazione di diversi chili di ciambelle; naturalmente le dosi indicate debbono essere ridotte in proporzione, secondo le necessità.


FRAPPE O "FREGNACCE"

Per preparare 500 grammi di frappe occorrono: 500 gr. di farina, 30 gr, di strutto, due tuorli d'uovo e un uovo intero, un cucchiaino di zucchero, del sale, vino bianco, olio per friggere e zucchero a velo. Disporre a fontana la farina e nel centro versare i tuorli, l'uovo intero, lo zucchero, lo strutto disciolto ed un pizzico di sale. Impastare aggiungendo vino bianco fino ad ottenere una pasta del tipo della comune pasta all'uovo. Lasciar riposare per circa mezz'ora e poi stendere la pasta fino a farne una sfoglia molto sottile, ricavandone, con l'apposita rotella dentata, dei nastri di misure varie che friggerete in abbondante olio bollente fino a quando non assumeranno un colore dorato. Cospargere le frappe ben calde con lo zucchero a velo.


CASTAGNOLE

Con 500 gr. di farina formate una fontana al centro della quale disporrete: nove cucchiai di zucchero, sei cucchiai di latte, tre cucchiai di olio, un bicchierino di cognac, una bustina di lievito Bertolini, una scorza di limone grattugiata.
Preparare la pasta che deve avere una media consistenza; ottenuto l'impasto formate dei grissini del diametro di circa un centimetro che taglierete poi per una lunghezza analoga. Friggere le palline così ottenute in abbondante olio bollente fino a farle diventare di un colore dorato. Cospargere di zucchero.


NOCIATA

Gli ingredienti per confezionare questo dolce di pasta sono:
Spaghetti gr.300
Cioccolato fondente a scaglie gr.200
Noci tritate gr.500
Cannella, una bustina
Sambuca e rum, quanto basta
Zucchero e sale, quanto basta.

Lessare gli spaghetti in acqua salata; incorporare, a caldo, le noci, lo zucchero, il cioccolato, la cannella ed i liquori. Un po' di trito di cioccolato e noci va lasciato da parte per spolverarlo sopra gli spaghetti una volta conditi. La nociata, benché abbia una base di pasta asciutta (spaghetti o fettuccine all'uovo) si annovera fra i dolci entrati a pieno titolo a far parte della tradizione civitavecchiese .


RAVIOLI DOLCI CON RICOTTA

Per la pasta sfoglia occorrono: 500 gr. di farina, 100 gr, di burro, un pizzico di sale e due cucchiai di zucchero.
Per l'impasto occorrono: 500 gr. di ricotta, zucchero, cannella, Sambuca Molinari. Preparare la pasta sfoglia e tagliarla a rettangolini regolari con la rondella dentata. In una terrina preparare l'impasto mischiando la ricotta a tutti gli altri ingredienti e, non appena pronto, disporne a mucchietti su metà dei rettangolini di pasta. Con l'altra metà chiudere i ravioli schiacciando bene il bordo che verrà sigillato con della chiara d'uovo montata a neve. In abbondante olio bollente cuocere i ravioli fino a quando non sono gonfi e dorati; farli sgocciolare su carta straccia e spolverare con zucchero.

CANCELLATA

Preparare una normale pasta frolla con 200 gr. di burro, 150 gr. di zucchero, 300 grammi di farina e tre uova. In una terrina mescolare 500 gr. di ricotta, due tuorli d'uovo, un bicchiere di rum o alkermes, gr. 500 di zucchero. Stendere la pasta frolla in una teglia avendo l'avvertenza di lasciarne una pochina da parte. Ricoprire con il composto di ricotta; spalmare il tutto con una spatola e ricoprire con delle striscioline di pasta frolla. Infornare alla temperatura di 160 gradi.

TORRONE BIANCO A BLOCCO

INGREDIENTI:
Miele gr.800
Chiare d'uovo montate n.2
Mandorle tostate gr.800
Zucchero gr.1000
Vaniglia un pizzico

PREPARAZIONE:
Sciogliere il miele a bagnomaria; nel frattempo montare la chiara d'uovo e versarla nel miele girando il composto in modo da farlo amalgamare. Far bollire lo zucchero fino a renderlo caramellato ed aggiungerlo al miele; aggiungere la vaniglia e le mandorle tostate e, una volta amalgamato il tutto, stendere il composto nella forma desiderata stendendo nel fondo un velo sottile di "ostia". La dose serve per confezionare circa kg. 2,5 di torrone , l'altrettanto famoso "torrone nero a blocco " si prepara nella stessa maniera aggiungendo però del cacao in polvere.


PANDANILO

Ingredienti:
Zucchero, uova, farina, mandorle a pezzetti, cioccolato fondente, vaniglia, lievito in polvere, cannella, cacao in polvere, limone, liquore amaretto.
Montare separatamente i tuorli d'uovo e gli albumi a neve; unire tutti gli ingredienti mescolando delicatamente con una spatola. Riempire gli appositi stampi e cuocere in forno per circa 30 minuti a 180 gradi. Si tratta della rielaborazione dell'antico dolce civitavecchiese detto "Pangiallo".

 
 
 

I SECONDI PIATTI

Post n°12 pubblicato il 19 Settembre 2008 da gypsylilith

Secondi Piatti

POLPETTI ALLA CIVITAVECCHIESE

Vi proponiamo di seguito una pietanza squisitamente civitavecchiese, come indica il nome.
Si consiglia l'uso del tipico "Polpetto di scoglio " che va cotto in un tegame di coccio e senza l'aggiunta di alcun liquido.
Per preparare questo piatto occorrono: polpetti di scoglio, prezzemolo e peperoncino, aglio ed olio extra vergine d'oliva quanto bastano, pochissimo vino bianco secco.
In un tegame di coccio far soffriggere nell'olio l'aglio ed il peperoncino. Aggiungere i polpetti di scoglio e lasciar cuocere nella propria acqua a fuoco lento e con il tegame ben chiuso.
A cottura quasi ultimata, dopo circa 40 minuti, aggiungere uno schizzo di vino bianco secco e, con il tegame scoperto, lasciare evaporare. Servire con una spolverata di prezzemolo tritato.


MERLUZZETTI Dl CIVITAVECCHIA ALLA PESCATORA

Tale ricetta, con lo stesso titolo, è stata tratta dal famoso libro "ROMA IN CUCINA" di Carnacina e Buonassisi.
Merluzzi (da circa 200 gr. ciascuno), aglio, olio, pomodoro tritato, prezzemolo tritato, sale e pepe.
Pulire i merluzzi ed allinearli in una teglia con un soffritto d'aglio, pomodoro e prezzemolo condire con sale e pepe, coprire la teglia e cuocere per circa lo minuti a fuoco moderato.


RUGOLE FRITTE

Le rugole si trovano in abbondanza fra gli scogli delle coste, nell'acqua bassa.
Si raccolgono con una forchetta piegata facendo molta attenzione perché molto urticanti. Per preparare le rugole si usa solo farina di mais o in mancanza il semolino.
Lavare le rugole sotto l'acqua corrente per togliere tutte le impurità che si fermano tra i tentacoli. Asciugare e far sgocciolare molto bene prima di infarinarle con la farina di mais.
Far bollire l'olio e friggere le rugole. Servire ben calde.


STOCCO (o STOCCAFISSO)

Lo stocco va tenuto a bagno per parecchie ore per farlo ammorbidire, preferibilmente sotto un filino d'acqua continua oppure in un contenitore, cambiando spesso l'acqua.
In un mortaio preparare un pesto battendo aglio, alici, peperoncino, prezzemolo e olive verdi snocciolate; sciogliere il composto con del vino bianco secco.
In una padella far soffriggere nell'olio poca cipolla, aggiungere il pesto precedentemente preparato e il pomodoro. Appena tirato il sugo aggiungere lo stocco bagnato a pezzi, olive verdi, una scorza di limone e lasciar cuocere. In mancanza di liquido aggiungere un po' di vino bianco secco. Prima di spegnere il fuoco cospargere tutto con del prezzemolo tritato.


POLPETTE DI BIANCHETTI

I bianchetti o lattarini sono dei pesciolini talmente minuti che non hanno bisogno di essere puliti se non sciacquandoli abbondantemente sotto l'acqua corrente. Vanno però sgocciolati ed asciugati molto bene per preparare questa pietanza.
Si impastano gr. 300 di bianchetti ben sgocciolati in una terrina con due uova, aglio e prezzemolo tritati, sale e pepe quanto bastano. Si aggiunge pochissima farina, deve servire solo a stringere il composto. Si scalda l'olio er friggere in una padella e quando è bollente si versa l'impasto aiutandosi on un cucchiaio da cucina.


CALAMARI RIPIENI

INGREDIENTI:
Calamari
Vino bianco secco
Olio extra vergine d'oliva.
Per il ripieno:
Pane grattugiato
Aglio ed olio
Prezzemolo e peperoncino
Uova

PREPARAZIONE:
Pulire bene i calamari togliendo i tentacoli e lasciando intero il corpo. Con la mezzaluna tritare i tentacoli, l'aglio, il peperoncino ed il prezzemolo. Aggiungere il tritato al pane grattugiato, condire il tutto con olio, sale e pepe quanto basta. Amalgamare l'impasto con le uova e riempire i corpi dei calamari. In un tegame con un po' d'olio cuocere i calamari così ripieni aggiungendo del vino bianco secco che si lascerà evaporare a cottura ultimata.


CORATELLA CON I CARCIOFI

Questa pietanza, specificamente romana, secondo la tradizione più antica e genuina, entra d'obbligo a far parte della colazione per la mattina di Pasqua anche nelle case di Civitavecchia.
Per poterla preparare occorre: della cipolla fresca, coratella di agnello a pezzetti, carciofi romani (cimaroli) a pezzetti, del vino bianco secco, sale e pepe quanto basta, pomodoretti e l'olio extra vergine d'oliva.
Far soffriggere nell'olio la cipolla fresca con i pomodoretti; quindi aggiungere carciofi e coratella, il vino, far evaporare il sughetto che si forma; condire con sale e pepe.


MURENA

La murena è un pesce a forma di anguilla che si trova nei nostri litorali perché il suo habitat naturale sono gli scogli e gli anfratti. E' molto difficile acquistarla in pescheria o al mercato perché solitamente è preda dei pescatori subacquei. Richiede molta attenzione nel pescarla perché il suo morso può essere velenoso ed altrettanta bravura nello scuoiarla e spinarla. La parte centrale della murena, la più grassa e polputa, perciò più prelibata, va cucinata fritta dorata, mentre la parte vicino alla testa ed alla coda si usa prepararla in umido con i piselli.


MURENA FRITTA DORATA

Una volta scuoiata e spinata, si taglia la murena in fette alte circa un centimetro. Si passano le fette prima nella farina e poi nell'uovo ben sbattuto. Si immergono le fette nell'olio bollente e si lasciano friggere fino a farle diventare color oro.


MURENA IN UMIDO CON PISELLI

Tritare con la mezzaluna l'aglio, la carota (da noi detta radica gialla), il sedano ed il prezzemolo. In una casseruola far imbiondire la cipolla ed aggiungere il tritato; appena soffritto aggiungere della passata di pomodoro. Quando il sughetto si sarà ristretto immergervi la murena ed i piselli. Lasciar cuocere a fuoco lento.


FRITTO MISTO CON PASTELLA

Ingredienti: broccoli lessati a pezzi, patate tagliate a fettine sottili, bocconcini di baccalà bagnato ed olio per friggere.
Per la pastella: acqua, farina, poco sale. Preparare la pastella aggiungendo in un recipiente con l'acqua la farina senza grumi a poco a poco e girando con una forchetta l'impasto che si va formando. La pastella non deve essere né troppo dura né troppo morbida. Aggiungere un pizzico di sale ed intingervi i pezzi di baccalà, di patate e di broccoli; friggere in olio bollente abbondante. Sgocciolare e servire il tutto ben caldo.


LUNA ROSSA

Ingredienti: patate, cipolle, pomidoretti e peperoncino, olio, sale e pepe quanto basta.
Lessare le patate e schiacciarle in un piatto con una forchetta. In una padella far soffriggere l'olio, cipolla e peperoncino; quando la cipolla è colorita aggiungere il pomidoretto. Amalgamare al tutto le patate formando una frittata che va cotta su entrambi i lati.
Questa pietanza, semplice e gustosa, è nota a Civitavecchia anche con i nomi di 'frittata rossa" o 'frittata di patate e cipolle". Oltre al semplice pomodoretto, come nella nostra ricetta, si può aggiungere un po' di pancetta tagliata a dadini, da far soffriggere con l'olio e la cipolla, per insaporire.


BROCCOLI STRASCINATI

Lessare i broccoli in poca acqua salata. In una padella soffriggere nell'olio l'aglio, il peperoncino e le alici. Aggiungere i broccoli a pezzi e completare la cottura con il vino bianco.

 
 
 

CUCINA CIVITAVECCHIESE

Post n°11 pubblicato il 19 Settembre 2008 da gypsylilith

Primi Piatti e Minestre

MINESTRA DI PESCE CON QUADRUCCI ALL'UOVO E PISELLI

INGREDIENTI PER 6 PERSONE :

Pesce da minestra gr. 1500
Prezzemolo
Spicchi d'aglio n.2
Pomodori maturi n.4
Piselli gr.300
Quadrucci all'uovo gr. 250
Olio extra vergine d'oliva e sale quanto basta.

PREPARAZIONE :
In una pentola far bollire lt. 4 di acqua alla quale aggiungere: olio, i pomodori maturi tagliati a filetti, l'aglio, il prezzemolo ed il pesce precedentemente pulito. Appena il pesce ‚ cotto toglierlo dall'acqua e lasciare il brodo sul fuoco lento fino a quando la quantità sia dimezzata. Passare il pesce; in un'altra pentola preparare un soffritto con olio, aglio, poco peperoncino e prezzemolo. Appena pronto il soffritto aggiungere il pesce in precedenza passato ed il brodo ristretto. Alzato il bollore aggiungere i piselli e, quando questi sono cotti aggiungere i quadrucci all'uovo aggiustando il sale. Servire ben caldo con una spruzzata di prezzemolo tritato. Questa ‚ la versione "ricca" della minestra di pesce che un tempo si preparava con la "mazzumaja".


MINESTRA DI PESCE SFUGGITO (o minestra finta)

Per preparare questa minestra occorre aglio, olio, pomodoro, prezzemolo, pasta da minestra. Preparare un soffritto con olio, aglio, pomodoro e prezzemolo; passare il tutto e cuocervi una pasta da minestra a piacere con l'aggiunta di un po' d'acqua. Il nome curioso di questa minestra deriva dalla necessità di un tempo di accontentarsi di una minestra senza pesce per mancanza di denaro. I più poveri, addirittura, si narra che facessero bollire nell'acqua un sasso di mare, per darle il sapore del pesce; altri riuscivano ad acquistare una piccola quantità di pesci di poco pregio, a "un soldo al piatto", detti anche "mazzumaja"


SPAGHETTI CON SEPPIETTE AL NERO

Occorrono: gr. 500 di seppioline piccole, 500 gr. di spaghetti, due spicchi d'aglio, prezzemolo, peperoncino, sale e olio d'oliva. Tritare prezzemolo, aglio e peperoncino e metterlo a soffriggere in una casseruola con circa cinque cucchiai di olio di oliva. Pulire le seppiette stando però attenti di non togliere il sacchetto del nero. Aggiungere le seppiette al soffritto e lasciar cuocere per almeno 15 minuti. Appena pronto il sugo scolare al dente gli spaghetti e versarli nella casseruola con un bel trito di prezzemolo.


SPAGHETTI CON LE RAMPATELLE

Al consueto soffritto, base di molte pietanze, con olio, aglio e peperoncino, si aggiungono le rampatelle che precedentemente saranno state tolte dal guscio in una padella sul fuoco. Si aggiunge il vino bianco e si lascia evaporare. La cottura si completa con il pomodoro ed il prezzemolo, finchè il sugo non è ben tirato. Condirvi quindi gli spaghetti cotti al dente. Le rampatelle, dette anche patelle, non si acquistano in pescheria, ma si raccolgono sugli scogli del nostro litorale con l'aiuto di un coltello.


SPAGHETTI COL POLPO

Tagliare a pezzi i polpi e farli soffriggere neell'olio con aglio, peperoncino e prezzemolo; aggiungere il vino e farlo evaporare; da ultimo si aggiungono i pomodori. Far insaporire il sugo e versarlo sugli spaghetti cotti al dente; spolverare con pecorino grattugiato.


SPAGHETTI CON LE ALICI

Per preparare questo piatto occorrono 500 gr. di spaghetti, cinque alici, tre spicchi d'aglio, prezzemolo, peperoncino, passata di pomodoro, olio extra vergine di oliva e sale quanto basta. Preparare un trito con prezzemolo, aglio, peperoncino, alici. Mettere sei cucchiai d'olio in una casseruola e versare il trito in precedenza preparato; appena soffritto spruzzare del vino bianco e far evaporare. Aggiungere il pomodoro passato e far cuocere per circa 15 minuti. Versare il sugo sugli spaghetti cotti al dente in parecchia acqua salata e ben sgocciolati.


FETTUCCINE ALLO SCOGLIO

Ingredienti per quattro persone:
Fettuccine all'uovo gr.500
Calamaretti gr.300
Gamberi gr.300
Cozze gr.300
Vongole veraci gr.200
Scampi piccoli gr.200
Tartufi di mare gr.200
1 Acciuga
Aglio, prezzemolo, peperoncino
Vino 1/2 bicchiere
Olio extra vergine di oliva.

In una padella far soffriggere nell'olio l'aglio tritato, metà acciuga e un pochino di peperoncino. Far dorare, aggiungere poco vino, i calamaretti, gli scampi ed il prezzemolo con sale quanto basta. Lasciar cuocere per almeno 15 minuti. Far aprire in un'altra padella i frutti di mare con olio, aglio tritato, l'altra metà dell'acciuga e poco vino. Dopo aver fatto cuocere in tanta acqua bollente e salata la pasta al dente farla saltare nella padella con i calamaretti, i gamberi e gli scampi. Versare il tutto in un piatto grande da portata e guarnire fon i frutti di mare e poco prezzemolo tritato. Questa ricetta è stata presentata non a caso con doppio nome; il tipico condimento di pesce di "scoglio ", infatti, è molto conosciuto e diffuso a Civitavecchia, grazie anche alla particolare conformazione della nostra costa, che fornisce in abbondanza tutti i pesci che trovano habitat ottimale in rocce ed anfratti; essi costituiscono la base di altri piatti nostrani, come si vedrà. La pietanza è conosciuta tuttavia con altre varianti, tutte gustosissime.


PENNETTE TONNO E FUNGHI

Per quattro persone occorrono:
Funghi porcini gr.300
Tonno gr.100
Pomodoretti gr.300
Pennette rigate
1 spicchio d'aglio
Pasta d'acciughe (1/2 cucchiaio)
Olio d'oliva quanto basta.

Tagliare a dadini i funghi porcini e trifolarli. In un tegame con l'olio d'oliva far soffriggere l'aglio e la pasta d'acciughe; aggiungere pomodoretti e tonno, far cuocere circa 5 minuti con una pochina d'acqua. A cottura ultimata unire i porcini trifolati in precedenza; far "saltare" le pennette, cotte al dente, nel tegame. L'insolito accostamento mare-terra (tonno e funghi) conferisce un sapore gustoso e originale a questo condimento per pasta asciutta.


RISO E INDIVIA

Ingredienti:
Riso per risotti, indivia, olio, cipolla, sedano, pomodoro, carota (radica gialla) una patata, una salsiccia. PREPARAZIONE: In una pentola con un po' d'olio far imbiondire la cipolla ed aggiungere una salsiccia di maiale ben tritata insieme con una carota ed un cuore di sedano. Appena soffritto il composto aggiungere il pomodoro e l'indivia tirata fuori dall'acqua senza essere eccessivamente sgocciolata. Unire una patata a pezzi e lasciar cuocere; a metà cottura aggiungere il riso e far finire di cuocere aggiungendo, se il liquido manca, dell'acqua bollente in cui si è fatto sciogliere un dado da brodo.

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 18 Settembre 2008 da ci6tuxme

Messaggio N°52
15-09-2008 - 13:32
 
PREMIO AMICIZIA

Premio ricevuto da unakmiamix. Grazieeee!!!

http://blog.libero.it/graziefido/

 

Lo dono, con affetto, a tutti i miei amici di "profilo" e  a tutti i nostri amici di blog

Premio ricevuto da unakmiamix. Grazieeee!!!

http://blog.libero.it/graziefido/

INDISSOLUBILMENTE AMICI

Il riconoscimento d'amicizia...

viene assegnato a profili e blog..

che si ritengono amici

o perlomeno simpatici..

Il suo scopo è di dimostrare

a chi si dona

la propria amicizia e simpatia .......

Regolamento:

Al ricevimento del riconoscimento,

mostrare la pagina..

citare il nome di chi

vi ha ritenuto suo amico/a

mostrando il nome del suo blog o profilo

Scegliere un minimo di 7 profili

o blog che sono tuoi amici

o che ritieni siano meritevoli

della tua simpatica attenzione...

...Mostra il loro nome e avvisali


che hanno ricevuto il segno

della tua "amicizia" !!

 
 
 

LE ZUPPE

Post n°9 pubblicato il 18 Settembre 2008 da gypsylilith

Zuppe e Piatti unici

ZUPPA DI PESCE

E' sicuramente il piatto forte di Civitavecchia ed è stata sempre molto gustata dai turisti di passaggio e dai romani che nella domenicale passeggiata fuori le mura spesso hanno per meta Civitavecchia per gustare la nostra cucina.
Per fare la zuppa di pesce è necessario pesce di scoglio, quindi; scorfano, mozzone, lappera, sarago, sanpietro, cicale di mare, santalucia, palombi piccoli, granchi, seppie, trancette di cernia e cozze.
Si prepara un pesto con aglio, peperoncino, acciughe; si mette in un tegame con l'olio aggiungendo i crostacei ed i molluschi di mare. Si lascia cuocere con un bicchiere di vino. Si versa quindi nella pentola un po' d'acqua, il sugo di pelati e un cucchiaio di concentrato, Quando il sugo si è asciugato si comincia a "calare" il pesce, dal più grande al più piccolo.
Quando il pesce è del tutto cotto si versa su dei crostini di pane, preferibilmente spalmati d'aglio.


ZUPPA DI SARDE

Occorrono delle sarde, del pomodoro da sugo e prezzemolo, peperoncino e cipolla, pane casareccio a fette, olio.
Far soffriggere in una padella con l'olio, la cipolla ed il peperoncino; aggiungere il pomodoro, le sarde precedentemente ben pulite, il prezzemolo ed un bicchiere medio d'acqua per ogni persona. A cottura terminata stendere le sarde sulle fette di pane appena fritte, ben calde.


ZUPPA DI AGNELLO

Il soffritto va preparato con aglio "vestito", ossia non spellato; si aggiungono peperoncino e pomodoretto; portare a cottura i pezzi di agnello in questo composto con un po' d'acqua. Servire con fette di pane fritto.


ZUPPA DI BACCALA' E PATATE

Schiacciare alcuni spicchi d'aglio vestito; farli soffriggere nell'olio con poco peperoncino e la mentuccia; versare un bicchiere d'acqua per ogni persona e cuocere il baccalà e le patate precedentemente tagliati a pezzi. Prima di terminare la cottura aggiungere una scorza di limone. Versare il tutto su fette di pane casareccio abbrustolite.


PANCOTTO

Questa semplice pietanza, un tempo, costituiva spesso la cena dei civitavecchiesi, ora a volte si prepara per i bambini quando involontariamente hanno fatto indigestione o la mamma capisce che è meglio "star leggeri".
Far cuocere in un po' d'acqua delle fette di pane con uno spicchio d'aglio; condire a crudo con olio e pecorino. Servire caldo.


ZUPPA DI TELLINE

Per preparare questo piatto la fase più lunga è far spurgare le telline dalla sabbia. Le nostre donne usavano immergere lo scolapasta in una bacinella molto grande piena d'acqua salata. All'interno della scola viene rigirato un piatto cupo in modo che la parte convessa sia rivolta in alto. Le telline vengono adagiate sopra, con l'acqua salata i gusci si riaprono e la sabbia spurgata scivolando sul piatto si deposita in fondo alla bacinella. Dopo alcune ore le telline sono pronte per essere aperte in una padella posta sul fuoco. A questo punto non resta che togliere le telline dal loro guscio.
In una casseruola preparare un soffritto facendo sciogliere la pasta d'acciughe in un po' d'olio ed aggiungendo aglio, prezzemolo e peperoncino tritati, Aggiungere il pomodoro e appena cotto, immergervi le telline con del vino bianco secco. Aggiungere un po' d'acqua, mezzo bicchiere a persona, lasciare insaporire il tutto e versare su delle fette di pane casareccio precedentemente abbrustolito e strofinato con l'aglio, oppure, a piacere, fritto. Si possono guarnire i piatti con alcune telline che saranno lasciate appositamente nel loro guscio e parecchio prezzemolo tritato.
Cambiando pesce la stessa pietanza può essere preparata con le vongole.


PIZZA COPERTA ALLA CIVITAVECCHIESE

INGREDIENTI:

Pasta di pane gr.1000
Pomodoretti gr. 700
Acciughe spinate gr.100
Mozzarella gr.300
Olio extra vergine di oliva, prezzemolo, peperoncino,aglio, pepe e sale quanto bastano.

PREPARAZIONE:

Impastare la pasta di pane con 1/2 bicchiere d'olio extra vergine di oliva ed un pizzico di pepe. Lasciar riposare l'impasto ottenuto per circa un'ora e mezza o due, quindi dividere il composto in due parti. Spianare una parte con il "mattarello " e foderarci una teglia precedentemente oliata. Distribuire sulla pasta il pomodoro e le acciughe a pezzettini; il prezzemolo, l'aglio, il peperoncino e la mozzarella tritati con la mezzaluna. Condire il tutto con sale e pepe e un pochino d'olio d'oliva. Spianare l'altro pezzo di pasta e stenderlo sulla teglia fino a coprire interamente quanto già steso e pronto. Chiudere i bordi con l'aiuto di una forchetta e con la stessa bucherellare la pasta. Cospargere di olio di oliva, infornare nel forno già caldo, circa 200 gradi, e lasciar cuocere per 40 minuti.
La pizza coperta è un piatto nazionale, in tutte le regioni d'Italia si confeziona anche se con ingredienti diversi. Nella nostra città questo modo di prepararla è il più classico.

 
 
 

GLI ANTIPASTI

Post n°8 pubblicato il 18 Settembre 2008 da gypsylilith
 

ANTIPASTO DI MARE

Per preparare questo gustosissimo antipasto occorrono: cozze, vongole, polpetti, calamari, gamberi, seppiette, tartufi di mare, la pasta d'acciughe, il limone, peperoncino, aglio e prezzemolo, i sottaceti, le olive, olio extra vergine d'oliva e dell'aceto.
Pulire i polpi, le seppie ed i calamari; togliere i tentacoli e tagliare il corpo ad anelli. Sgusciare i gamberi. In una padella aprire le cozze, le vongole ed i tartufi, recuperando l'acqua di risulta filtrandola. Sgusciare il tutto lasciandone da una parte qualche esemplare di tutti i tipi con il proprio guscio.
In una pentola far soffriggere nell'olio la pasta d'acciughe con il trito di aglio, olio e peperoncino. Sciogliere il soffritto o con un po' d'acqua di risulta precedentemente filtrata. Aggiungere i polpi, i calamari e le seppie e lasciar cuocere aggiungendo del vino bianco secco. A cottura quasi ultimata aggiungere i gamberi, le cozze, le vongole ed i tartufi e lasciare insaporire tutti gli ingredienti. Servire guarnendo il piatto di portata di ciuffetti di prezzemolo ed i molluschi lasciati da parte con il proprio guscio.
Può essere servito anche su fette di pane casareccio precedentemente abbrustolito e strofinato con aglio ottenendo così una saporitissima "bruschetta".


BACCALA' SPINOZZATO

Tenere in ammollo il baccalà sotto un filo d'acqua continuo per parecchie ore fino alla completa perdita del sale. Quindi togliere la pelle e le spine, dividerlo in sottili filetti e condirlo con pomodori, olive, cipolla ed aglio, cuori di sedano, sale, pepe ed erbe aromatiche a piacere. Aggiungere olio extra vergine d'oliva e, dopo averlo fatto insaporire, servirlo freddo.


INSALATA DI MARE

La qualità di pesce e la loro preparazione sono uguali all'antipasto di mare. Preparare un trito di aglio, prezzemolo, sottaceti e peperoncino. In una insalatiera unire al trito così pronto, la pasta d'acciughe e diluire con olio, aceto e limone, In una padella aprire le cozze, le vongole ed i tartufi di mare; recuperare l'acqua di risulta perchè, dopo averla ben filtrata, va aggiunta agli altri ingredienti. Far bollire in acqua poco salata i polpetti, i calamari, le seppiette e tagliare tutto a pezzi. Far bollire i gamberi sgusciati e sgusciare anche le vongole, cozze e tartufi. Unire il pesce così preparato agli altri ingredienti nell'insalatiera e lasciare insaporire qualche ora. Prima di servire in tavola aggiungere un ciuffetto di prezzemolo ed alcune olive.


LUMACHELLE DI MARE

E' una pietanza che può essere servita come secondo piatto ma, a Civitavecchia, si usa molto come antipasto.
Per prepararla occorrono le lumachelle di mare, la pasta di acciughe o delle acciughe salate ben nettate, l'olio, l'aglio, il peperoncino ed il prezzemolo e del pomodoro passato.
Tritare con la mezzaluna l'aglio, il prezzemolo ed il peperoncino. Soffriggere in un po' d'olio dove sarà stata sciolta la pasta di acciughe. Aggiungere il pomodoro passato e lasciar tirare il sughetto, aggiungere quindi le lumachelle e far cuocere a fuoco lento. Spruzzare di vino bianco solo se il sugo si asciuga troppo lasciandolo però evaporare.

 
 
 

Madonnina

Post n°7 pubblicato il 17 Settembre 2008 da gypsylilith

 

Dal 1995 è accaduto un fenomenale evento di natura, potremmo dire, paranormale; un accadimento miracoloso che ha lasciato l'opinione pubblica nazionale letteralmente sbigottita e che ha acceso ampi dibattiti negli ambienti cattolici Italiani ed esteri, fino a suscitare, addirittura, l'attenzione del Santo Padre.
Il 2 Febbraio dello stesso anno, infatti, in occasione della Festa della Presentazione di Gesù al Tempio e Purificazione di Maria, una piccola statua della Madonna, raffigurante la Regina della Pace e proveniente da Medjugorie, cominciò a piangere sangue nel giardino di una famiglia nella parrocchia di S. Agostino, a Civitavecchia.
Ebbene, da quella data fino al 15 Marzo la Madonnina ha pianto ben 14 volte in presenza di molte persone che hanno rilasciato la loro testimonianza giurata davanti alla Commissione Teologica istituita dal Vescovo che tenne la statuetta tra le mani proprio durante l'ultima lacrimazione di sangue; di qui egli, avendo superato ogni dubbio, spianò la strada ad un riconoscimento ufficiale. Numerosi furono, durante il succedersi di quegli avvenimenti, i dibattiti e gli scontri aperti tra quanti asserivano l'autenticità del miracolo e quanti, animati da un sentimento di scetticismo, ipotizzavano che l'accadimento fosse assolutamente il frutto dell'azione umana e non Divina.
La statuetta fu, così, esaminata scientificamente con risultati positivi: non c'erano trucchi o apparecchi nascosti all'interno e le lacrime erano di sangue umano. Finalmente, dopo molte difficoltà di varia natura, il 17 Giugno del 1995, il Vescovo ha collocato la statuetta in una teca sita nella Parrocchia di S.Agostino e l'ha così esposta alla venerazione dei fedeli. Da quel giorno ha avuto inizio un considerevole pellegrinaggio, di portata addirittura mondiale, finalizzato alla venerazione di Colei che tutti ormai chiamano "La Madonnina di Civitavecchia
".

 
 
 

I DINTORNI

Post n°6 pubblicato il 17 Settembre 2008 da gypsylilith

Le città, i paesi che si trovano negli immediati dintorni di Civitavecchia compongono un territorio che, complessivamente, ha tutte le carte in regola per essere oggetto di un vero e proprio itinerario turistico; se, infatti, si ha l'occasione di visitare la zona, si può chiaramente constatare quanto questa sia ricca dei più vari elementi che, tutti, interessano il turismo in generale (arte, storia, cultura, archeologia, natura, divertimenti, attrazioni,ecc.).
Riassumendo brevemente, possiamo tracciare un quadro generale partendo dalle cittadine costiere che si estendono a sud di Civitavecchia.
Cominciando dalla meno vicina Cerveteri, si può affermare che questa è una città la cui fama straordinaria è da attribuire principalmente alla grande importanza che ha assunto come città etrusca a partire dall'VIII secolo a.C., quando veniva denominata "Caere"; ma un altro aspetto di questa bellissima città è degno di nota e cioè la sua straordinaria posizione geografica, sorgendo tra le immediate vicinanze del mare ed il Lago di Bracciano (a monte).
Proseguendo sulla via Aurelia, verso Civitavecchia, ci si può soffermare a visitare l'incantevole Santa Severa, una cittadina conosciuta soprattutto per il suo splendido castello medievale che si affaccia sul mare e per i numerosi tesori archeologici attinenti soprattutto alle rovine di Pyrgi (uno dei principali porti etruschi di Caere), situate in prossimità del castello stesso; non mancano, al contempo, strutture tra le più varie anche per chi ama il mare, le spiagge, il divertimento notturno.
Lasciata Santa Severa e procedendo sempre sull'Aurelia nella medesima direzione, si apre, a qualche chilometro prima di Civitavecchia, la città costiera di Santa Marinella; questa è oggi rivolta prevalentemente al turismo, non solo a causa della presenza di innumerevoli testimonianze archeologiche di ogni epoca, ma grazie anche agli attrezzatissimi stabilimenti estivi e locali che rivestono la costa.
Proseguendo ancora, arriviamo all'altezza di Civitavecchia, ove, seguendo via Terme di Traiano, nella direzione che porta allo svincolo autostradale per Grosseto, si ha la possibilità di visitare i famosi monti della Tolfa, formati da colline che raggiungono i 638 metri sopra il livello del mare e delimitati dal fiume Mignone; queste colline, famose anche per il parco naturale che le interessa, presentano un notevole interesse sia naturalistico, caratterizzate come sono da una straordinaria natura ancora incontaminata, sia archeologico, data la presenza di numerose necropoli Etrusche; di qui, arrivando in cima a queste si può infine far visita allo straordinario paese di Tolfa, ricchissimo di tradizioni alcune delle quali sono l'espressione di una cultura antica, risalente addirittura al Medioevo, come, del resto, l'intera architettura del posto.
Riprendendo il percorso sull'Aurelia, si arriva, dopo circa 10 chilometri in direzione Grosseto, alla famosa Tarquinia; si potrebbe dire che questa è la città Etrusca per eccellenza, ricca com'è delle storia, della cultura e dei tesori archeologici del popolo etrusco, del quale, ancora oggi, si sa ben poco; ma Tarquinia non è solo questo; essa si presenta, infatti, come località ideale per la stagione Estiva, essendo il suo lido caratterizzato da strutture balneari in grado di assicurare al turista dei soggiorni veramente indimenticabili. 

 
 
 

La Ficoncella

Post n°5 pubblicato il 17 Settembre 2008 da gypsylilith


La Ficoncella è un piccolo centro termale nel quale, ancora oggi, affluiscono le acque sulfuree che in antichità resero le Terme Taurine (sito archeologico romano stante nelle vicinanze) uno dei luoghi più graditi all'antica società romana.

Oggi, come nel passato, grazie alle proprietà altamente benefiche delle acque che riempiono le cinque vasche termali, questo luogo costituisce uno dei centri di maggior attrazione non solo per i cittadini civitavecchiesi, ma per numerosi visitatori anche stranieri.
Infatti, il fascino e la suggestività del luogo che circonda il complesso termale, caratterizzato dalla presenza di un ambiente collinare (ben lontano dalla città, dal continuo rumore delle vetture, dallo smog, insomma, dalla vita frenetica di oggi) costituiscono alcuni degli ingredienti fondamentali per passare una giornata in completo relax.
Infine, a partire dallo scorso anno, il complesso termale è stato dato in gestione dal comune ad una società privata che ha notevolmente migliorato, grazie ad una continua opera di manutenzione e controllo della struttura, la funzionalità e l'aspetto, nonché l'igiene del luogo.
Percorrendo Via Terme di Traiano, in direzione nord, appena prima dello svincolo autostradale di Civitavecchia Nord, sulla sinistra si accede alla strada che conduce al luogo dove è situata la Ficoncella.


 
 
 

Il museo archeologico

Post n°4 pubblicato il 12 Settembre 2008 da gypsylilith

Il museo archeologico di Civitavecchia è allestito nella settecentesca palazzina di Clemente XIII, costruita per il comando della guarnigione pontificia.
Qui sono custoditi i reperti provenienti dalla città di Centumcellae ( antico nome di Civitavecchia ) e dall'intero territorio, nonché da aree immediatamente limitrofe.
Il museo è articolato su tre piani,l'ultimo dei quali è adibito a laboratorio di restauro.
Al pian terreno, tra i reperti di particolare interesse storico - archeologico si può ammirare una statua di Apollo (I sec.d.C.), rinvenuta durante i lavori di scavo nella moderna villa Simonetti di Santa Marinella, presunta residenza estiva del giuresconsulto Ulpiano; recenti studi hanno riconosciuto nella statua una recente riproduzione del cosiddetto Colosso di Rodi.
Di particolare importanza è un'altra scultura, sempre proveniente dalla villa di Ulpiano, rispondente ad una nuova replica dell'Athena Parthenos di Fidia (la cui testa è ora esposta al museo del Louvre), della metà del II sec. d. C..
Al centro della sala sono esposte alcune teste marmoree, delle quali una raffigurante l'imperatore Marco Aurelio giovane.
Vi è una saletta adiacente in cui sono esposte alcune epigrafi di provenienza varia.
Salendo per la scala elicoidale si giunge al primo piano del museo dove sono esposti materiali ceramici e bronzei provenienti da centri sparsi, centri non solo del comune di Civitavecchia, ma anche di Tolfa, Allumiere, Luni sul Mignone e Santa Severa.
Particolarmente degni di nota sono alcuni buccheri tra i quali un calice decorato ad impressione ( VII secolo a.C. ), uno splendido balsamario con figura femminile inginocchiata davanti ad un'altra, di ispirazione e provenienza Egiziana ( VI secolo a.C. ), alcuni vasi di ceramica a vernice nera ( IV secolo a.C.).
Per quanto riguarda la produzione in metallo sono esposte , tra le varie cimelie, un anello in bronzo ed un orecchino d'oro di notevole raffinatezza.
Al secondo piano si possono ammirare materiali di varia provenienza, anche di zone esterne all'area civitavecchiese, divisi per classe di materiale e per distinte e successive cronologie.
Nel primo settore della sala sono esposti reperti di epoca villanoviana; tra i materiali dei corredi vanno segnalati un ossuario biconico ed uno del tipo a capanna, ambedue del VII sec. a.C.
Tra i numerosi oggetti in bronzo, i più importanti sono una serie di fibule, alcuni specchi incisi ed uno splendido elmo.
Sono inoltre raccolti materiali ceramici provenienti dal territorio di Cerveteri ( VII sec. a.C. ); interessantissima è la serie di vasi a figure nere e rosse di importazione attica.
Infine si può ammirare una raccolta di ceramica medioevale, rinvenuta nell'area della rocca , attribuita al bramante.

 
 
 

CONSIGLIAMO

Post n°3 pubblicato il 12 Settembre 2008 da gypsylilith
 

Roma da bere



Per gli amanti dell'enogastronomia l'appuntamento è con il Rome Wine Festival

L'inverno nella Capitale è vivace e ricco di gusto grazie a due appuntamenti con i grandi vini nostrani. Fino al 26 febbraio i protagonisti saranno infatti i vini reggiani: primo fra tutti il Lambrusco, ma anche i bianchi e i rosati dei colli di Scandiano e Canossa.

Cinque locali nel cuore di Roma offrono infatti ogni giorno un appuntamento diverso per chi desidera saperne di più sull'affascinante mondo dell'enogastronomia: in tutti si possono trovare degustazioni, a seconda dei casi si va dal semplice apertivo vivace al menù completo.

All'Antico Forno Roscioli aperitivi, ricette reggiane e abbinamenti con prodotti gastronomici tipici di altre regioni. Presentazioni, stuzzicheria e ricette reggiani si possono trovare al Tremiani Wine Bar al Settembrini e al Gusto, che in più offre serate a tema.

Al VinOsteria le ricette reggiane sono reinterpretate con gli ingredienti del territorio per menù degustazione all inclusive (anche qui serate a tema).

Dal 29 febbraio invece curiosi del buon bere e appassionati avranno l'opportunità di assaporare i grandi vini italiani - e non solo - al Roma Wine Festival, un vero e proprio Grand Tour dell'Italia del vino, giunto quest'anno alla terza edizione. Nella prestigiosa cornice dello Spazio Etoile di piazza San Lorenzo in Lucina, i produttori, testimoni della passione della loro vita, presenteranno e serviranno direttamente al pubblico i loro vini miglior, tra cui una trentina di Chateaux.

 
 
 

CONSIGLIAMO

Post n°2 pubblicato il 12 Settembre 2008 da gypsylilith
 

La Versilia di Puccini

Torre del Lago inagura il nuovo teatro all'aperto con un grande concerto e dà il via a un'estate di celebrazioni per i 150 anni della nascita del Maestro. Un' occasione per scoprire le dolci melodie, la cultura e la tradizione dei luoghi che amava

"...Io vado sempre qui davanti e poi con la barca vado a cacciare i beccaccini... ma una volta vorrei andare qui davanti ed ascoltare una mia opera all'aperto..." così scriveva Giacomo Puccini della sua adorata Torre del Lago, che il 15 giugno inaugurerà il nuovo Gran Teatro all'aperto dedicato al maestro, proprio sulle rive del lago di Massaciuccoli, vicino alla casa in cui visse per trent'anni. Saranno la bacchetta di Riccardo Chailly e l'orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala a dare il via al ricco calendario di celebrazioni per i 150 anni della sua nascita con Giacomo Puccini IV atto - Inquietudini moderniste. Il 6 luglio sarà la volta dell'Omaggio a Puccini, diretto da Yuri Temirkarov con l'Orchestra del Bolshoi, quindi della Turandot, della Tosca, della Madama Butterfly, dell'Edgar, con appuntamenti fino al 23 agosto. Poi sarà la volta di una mostra e di una rassegna fotografica.

Lui, che si dice fosse andato a piedi fino a Pisa pur di assistere a una rappresentazione dell'Aida di Verdi, spirito inquieto e scavezzacollo che passava le serate nelle osterie del posto con gli amici (il cosiddetto Club della Bohème), adorava questo lembo di terra che, oggi oasi naturale, in un attimo diventa mare ed era un tempo una zona paludosa e fertilissima. «Gaudio supremo, paradiso, eden, empireo, turris eburnea, vas spirituale, reggia... abitanti 120, 12 case. Paese tranquillo, con macchie splendide fino al mare, popolate di daini, cignali, lepri, conigli, fagiani, beccacce, merli, fringuelli e passere. Padule immenso. Tramonti lussuruosi e straordinari». Un'ambiente di ispirazione ideale per la sua musica, un piccolo mondo in cui nacquero Manon Lescaut, La fanciulla del West, La rondine e Il Trittico. Qui Mario cantò a Tosca E lucevan le stelle, qui era la soffitta dell'amore di Mimì e Rodolfo, qui trovò la morte Madama Butterfly.

Una visita in "Casa Puccini" non può prescindere dai dintorni. Lo stesso Maestro la cui passione per il rifugio di Torre del Lago, dove si era fatto costruire una villa, era pari a quella dei motori, raggiungeva spesso in auto Forte dei Marmi o Viareggio, già all'epoca nota per i suoi Bagni. Una volta, a bordo della sua Clément-Bayard, per la troppa velocità finì perfino in un fosso rompendosi una gamba. Oggi chi desidera un'alternativa agli ombrelloni e alla vita da spiaggia non ha che da passeggiare per ammirare i suoi palazzi Liberty e il Caffè Margherita a cui amava recarsi lo stesso Puccini. . Con Lucca, dove era nato, mantenne sempre un legame speciale anche se non sempre ricambiato. Scrisse al cognato Raffaello Franceschini: «Ditemi che cosa c'è di nuovo a Lucca e che musiche fanno per Santa Croce e tutto ciò che è accaduto, morti, stupri, furti, adulteri, pecoreri».

Si può ancora visitare la sua casa natale in corte San Lorenzo, ricca di preziosi cimeli. Ci sono la chiesa dei SS. Paolino e Donato, dove ebbe il suo battesimo da compositore, il teatro del Giglio, che lo vide esibirsi come giovane pianista, l'Istituto musicale, che conserva il pianoforte su cui prendeva lezioni e molte composizioni giovanili, ma soprattutto il Caffè Di Simo, al tempo di Alfredo Caselli, amico e confidente di tanti artisti: in questo locale, che ha conservato in gran parte gli arredi originali, si realizzò un concerto di amicizie: oltre a Puccini, Giovanni Pascoli, Pietro Mascagni e Giuseppe Giacosa, noto commediografò dell'epoca che collaborò ai libretti di Bohème, Tosca e Madama Butterfly.

A Vicopelago si recava spesso per fare visita alla sorella Iginia, agostiniana nel monastero della Visitazione: si dice che qui a lei e alle altre sorelle il compositore abbia fatto ascoltare in anteprima Suor Angelica, accompagnandosi con l'organo. Ai Bagni di Lucca andò molte volte, sia studente, sia ormai affermato musicista per gli amici e la «quiete bagnajola» così come a Celle, un piccolo paesino nascosto tra i castagni sulla strada per andare in Garfagnana, dove viveva l'amatissima sorella Remelde e dove si trova ancora la casa degli avi, oggi diventata museo.

 
 
 

CONSIGLIAMO 

Post n°1 pubblicato il 12 Settembre 2008 da gypsylilith
 

Un ponte sul paese fantasma

Un ambizioso progetto per il borgo sommerso di Fabbriche di Careggine, nelle Alpi apuane

Negli
Stati Uniti certi villaggi del West abbandonati (spesso ricostruiti, per giunta), diventano delle vere e proprie attrazioni turistiche. In Italia c’è un paese fantasma, in provincia di Lucca, che finora richiamava visitatori soltanto una volta ogni dieci anni. Il motivo? Fabbriche di Careggine, nella parte orientale delle Alpi Apuane, in provincia di Lucca, è completamente sommerso da mezzo secolo, da quando cioè nel 1941 per ordine del regime fascista l’acqua del torrente Edron confluì nella diga e annegò il borgo.

Ora
il progetto di un ponte e di una cupola di vetro promettono di rendere visitabile il sito anche quando la diga non è svuotata per manutenzione: ogni dieci anni, appunto. Quello voluto dall’amministrazione, che promette l’inizio dei lavori entro un anno, sarebbe uno dei ponti tibetani più lunghi del mondo: una struttura di 200 metri di lunghezza e un metro di larghezza, destinato a sfiorare il lago artificiale e il paese sommerso appena visibile a pelo d’acqua. A completare il progetto, una cupola di vetro gigante che protegga Fabbriche di Careggine.

Una chiesa, 31 case: così lo lasciarono le 28 famiglie, 146 persone, che qui abitarono fino a che furono costrette ad abbandonarlo. Una storia suggestiva, che infatti è ancora al centro di mille voci e leggende: c’è chi parla di musiche strane, chi di grida, chi d’invocazioni che affiorerebbero dall’acqua che ricopre a stento il borgo. Oltre all’innegabile fascino del paese fantasma per attirare il turismo, la nuova struttura potrebbe anche diventare una scenografia perfetta per spettacoli e manifestazioni. E anche – perché no – per la tv: Mediaset si sarebbe mostrata interessata ad acquistare diritti di ripresa per alcune fiction. La ricerca di sponsor che finanzino il progetto è aperta: solo la cupola costerebbe 5 milioni di euro, mentre il ponte “solo” uno.

 
 
 
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