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Ciao, mi dici come fai a creare le pagine del tuo blog così...
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Ben trovato :-) Alda Merini...... rassegnazione e...
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Citazioni nei Blog Amici: 67
 

 

« Vincenzo Cardarelli ... ..._____________ IDEAL... »

.LA PAROLA ®

Post n°34 pubblicato il 06 Novembre 2005 da AMARC0RD

Per poter definire rapporti interpersonali, rapporti nati dalla sola parola, dal solo scritto, o da entrambi, è necessario POSSEDERE la parola, è necessario saper collimare il significato con il significante, comprendere ciò che effettivamente esprime l'altro.

L'assenza di questi due requisiti, induce all'errore come ben sapeva Platone: "Salirò la torre più alta della Giustizia o della Seduzione ingannevole, affinchè li ..... mi perda e passi la mia vita".

Quando Nietzsche, avverte che; "non è possibile cambiare il modo di pensare se prima non ci liberiamo di quella "servetta" che è la grammatica" s'è reso conto che: la grammatica organizza la frase facendo ruotare predicato e complemento intorno a un soggetto.

Come recita l'etimologia sia greca (upo-keimenon), sia latina (sub-jectum), è "ciò che sta sotto" a quell'azione che il verbo descrive, a questo punto le "cose" non parlano più di sè ma delle intenzioni del soggetto che in esse si descrive.

La verità non ha intenzione.

Lo scritto, è inaudito, ossia, NON udito, vi sono solamente una serie di segni convenzionali inducenti all'errore, e l'errore più comune, è quello d'interpretare i segni altrui come se fossero l'insieme di pensieri e sensazioni nostre, in noi, ciò che ci fa comunemente dire: sono le mie parole, quelle nate dal mio sentire, dai miei pensieri.

IL passo sucessivo è quello d'iconocizzare l'autore sia dello scritto che della parola, quest'icona autocostruita, è durissima da infrangere, è come infrangere se stessi, difatti, NOI; non soffriamo per le cose del mondo, ma per le nostre credenze, e si crede in ciò che è in noi, solitamente in noi c'è ........ l'idealizzato ........

Oggi, nella società delle mansioni, l'idealizzato si svela per ciò che effettivamente è, una cosa.

Infrangere ciò che pare immenso, infinito, è ancora più semplice, basti pensare a quanti autori ci hanno affascinato di volta in volta, quanti UDITI ci hanno affascinato, non è altro che il fascino della conferma con parte del nostro idealizzato.

Mentendo a noi stessi, dimentichiamo che l'essere non è solo quell'estrapolato che tanto ci colpisce, estrapolato che coincide con un altro estrapolato, quello dell'idealizzato.

Pigramente scegliamo di credere alla menzogna della somma degli estrapolati, dimenticandoci l'immensità dell'essere.

Ciò che è più duro da infrangere è; la mansione idealizzata, quella cosa che prescinde dall'essere, quel pensiero figlio della società delle mansioni che fa "credere" di sentirsi realizzati, completi, POSSEDENDO quelle determinata mansione attraverso il possesso dell'altro.

Si possiede la mansione di genitore, si possiede la mansione di compagno-a, la mansione d'amicizia, scordandoci l'essere che svolge la mansione, scordandoci di chiederci, di sentire come le piacerebbe svolgerla, lasciando che la mansione lo possieda crediamo di possedere l'essere.

Se ci si avvede che; questa sorta di trasformazione in cosa dell'essere è una costruzione logico semantica che s'incunea nel pensiero fin nel suo divenire, si comprende perchè si crede invece di pensare e sentire l'altro in ciò che effettivamente è, non in relazione di conferma o smentita con il proprio idealizzato, ma per conoscere, sentendo l'altro.

Questa conoscenza non è data a chi pigramente s'affida al chiuso di sè, credendo d'accogliere l'altro, ha già trasformato in cosa l'amico-a, il compagno-a, la prole e quant'altro, autoproclamandosi "cosa" a sua volta fungibile di altre "cose" .............



E' bello sognare i sogni delle "cose", delle funzioni, delle mansioni fungibili .....

E' bellissimo sognare consapevolmente, l'unica modo che ci è dato per saper e poter realizzare i sogni ....... "moi©"


 écute ....

Qui ... LA PAROLA 2 ®

Qui ... LA PAROLA 3 ®

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Commenti al Post:
queenfrancy
queenfrancy il 06/11/05 alle 22:23 via WEB
finisco sempre per sentirmi in colpa, leggendo post come questi...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 06/11/05 alle 22:36 via WEB
Ciao ... bi-reginetta .... il tuo stato m'impone con gioia di risponderti con celerità .... quale colpa può mai avere l'essere "costruito" ignavo ? .... quale colpa ha chi persegue con intento ? ...... a nulla vale mentire a se stessi per celare l'intento ...... ^______^
 
annmari
annmari il 06/11/05 alle 23:34 via WEB
Meno male che avevo messo prima le mie quattro scemenze..mi viene quasi voglia di cancellarle..:-.) smak..grazie ..grazie...mille e più volte grazie...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:52 via WEB
Ciao .... marì .... da approfondire il concetto "scemenze" .... è da un pò di tempo che il Vesuvio con il suo cono che svetta tra le nubi dissolvendole, fa da sfondo al mio panorama ....... ^____*
 
   
Margherita_21
Margherita_21 il 07/11/05 alle 21:49 via WEB
siamo vicini, allora...
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 17:55 via WEB
Ciao ... Margherita ... sob ... purtroppo no, il mio panorama reale, non comprende il vesuvio .... ^____*
 
Crystalline.84
Crystalline.84 il 07/11/05 alle 02:31 via WEB
Alla fine giustificare un ragionamento significa affermare la verità di noi stessi, è così che funziona e diversamente non può essere. Senza poter sapere non potremmo mai immaginare e sognare attraverso gli altri. Farlo, necessita un autoconsapevolezza di ciò che siamo, solo che per gli estrapolati teniamo spesso il paraocchi e cadiamo in balia dell'errore che alla fine errore non è, appunto perchè è *noi* la verità. Non siamo l'errore. Un sorriso :)
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:53 via WEB
Ciao .... Cry .... affermi il vero dicendo "giustificare", la differenza come al solito la fa l'intento che si VUOLE perseguire, se l'intento non è accogliente verso l'altro, ma chiuso in sè, si calzano i paraocchi della menzogna verso se stessi divenendo cosa per potersi relazionare con chi abbiamo trasformato in cosa ..... la nota lieta è che un simil pensiero giunga da un tenero arbacel come te ...... ^____^
 
   
KillSadness
KillSadness il 08/11/05 alle 02:41 via WEB
Il senso di tutti e tre i tuoi blog è giustificare attraverso le dotte parole i tuoi desideri, trasformandoti in quello che chiami "cosa"="sogno altrui", in pratica cerchi di percepire i sogni e come un camaleonte ti trasformi nell'illusione di quel sogno, se dai l'illusione di quel sogno trovi in te un senso di generosità o di scambio. In questi casi la menzogna è essenziale, perché più essere solo quella a reggere l'illusione. Se la persona si auto-convince che l'illusione è diventata realtà (mettendo il paraocchi, è solo questione di tempo), il gioco è fatto. Filosoficamente (ma in modo diretto) parlando. Non do un giudizio: non dico se è giusto o sbagliato, magari è giusto, c'è solo il ragionamento.
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 17:56 via WEB
Ciao ... Sadness ... i sofisti insegnano che la loro arte quando giunge a NON affrontare il CONCETTO ma il SOGGETTO, è perchè non si possiede quel determinato concetto, e se l'esposizione del soggetto non è spersonalizzata ..... si sta parlando di sè, di ciò che si è effettivamente ......... ma non lo dico mica io .... ;-))
 
     
KillSadness
KillSadness il 08/11/05 alle 18:33 via WEB
Certo, se tanto ti fa piacere trasforma ciò che ho scritto in concetto a seconda di come vuoi tu. L'IMPORTANTE PER ME E' DIVULGARE I MESSAGGI CHE LE PERSONE VALUTERANNO PER CONTO PROPRIO E CON IL LORO PERSONALISSIMO GIUDIZIO, Sei bravo, te né do atto, hai chiaramente in testa la divisione di "concetto" e "simbolo" :-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 09/11/05 alle 19:45 via WEB
Ciao .... Sadness .... Pro captu lectoris habent sua fata libelli ... ;-))
 
jenny51
jenny51 il 07/11/05 alle 07:56 via WEB
"Possedere la parola" o la capacità empatica di capire l'altro riuscendo ad uscire da noi stessi? Questa la grande incognita di cui difficilmente siamo consapevoli. La grande differenza fra gli umani è quella fra colui che agisce per comprendere, curare e amare l'altro e colui che, al contrario vuole capire come possedere, intrappolare e infine distruggere l'altro. Il sogno è ciò che accompagna la mente nel tempo del raggiungimento dei suoi obiettivi spesso illusori.
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:54 via WEB
Ciao ... jenny ... ciò che tu definisci incognita, io la chiamo SORDA PIGRIZIA ---- vi sono esseri che anche errando, tentano, provano a scalare la vetta dell'essere, scalpitano per riuscire ad accogliere l'altro, anche l'essere che non vorrebbe esser accolto perchè le cadrebbero i paraocchi ----- vi sono esseri che; sordi, chiusi nei loro intendimenti trasformano in cosa tutto ciò che li circonda, "credendo" che la somma delle cose nei vari e variegati esseri li conduca all'essere intero, si nutrono dell'illusione, e l'illusione è la meta di chi ascolta solamente i medesimi estrapolati di se ... solitamente sono esseri "confusi" che non sanno più guardare, solo vedere ....... ^_____^
 
   
jenny51
jenny51 il 07/11/05 alle 20:56 via WEB
Giuste le tue considerazioni..."esseri confusi" e spaventati, aggiungo io, limitati e primitivi che distruggono cio' che incontrano sul loro cammino. Terrorizzati per non riconoscere altro dal sè, ma che la natura favorisce per le loro forti membra dalle fragili menti.
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 17:56 via WEB
Ciao .... jenny .... in natura distruggere equivale all'autodistruzione ----- cosa muova un simile intento è il quesito, perchè l'essere non è dotato di simil intendimento .... ^_____^
 
matuelle
matuelle il 07/11/05 alle 08:27 via WEB
bellissime "parole"
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:55 via WEB
Ciao ... matu - elle .... ho scorso il tuo blog, e non ho potuto far a meno d'annotare che anche tu sei stata generata all'ombra del vesuvio ..... pare che il mio sguardo non abbia altri panorami ...... ^______^
 
mynicelady
mynicelady il 07/11/05 alle 12:55 via WEB
Vaga la mente, e si raggomitola in mille pensieri, cerca spazio tra parole, parole, parole, fin quando queste iniziano a spingere come un'ariete la porta per varcarla e posarsi su un pezzo di carta libera di riceverle. E' inutile ogni mio tentativo di trattenerle, le rimprovero, le avvilisco, ma loro sono impertinenti non ascoltano la mia umiltà. Superata la linea di confine che le divide dalla realtà si allineano bizzarre sul foglio ignaro di tanta confusione. Il foglio le guarda severo ed indispettito, cerca di delineare un confine di buon gusto e decenza, promette serie ritorsioni a tanta invadenza. Ma loro sono lì che si rincorrono dalla mente al foglio come fanciulli gioiosi di tanta libertà e poco conta quanto siano educate. Le mani complici di tanta fantasiosa bizzarria, hanno l'atteggiamento di vecchie nonne pazienti e godono di ogni cosa che sia spirito di vita. Finalmente stanche e scaricate di tanta veemenza si placano e distendono. Le guardo, le leggo dentro ogni lettera, mi commuovono come un fanciullo immerso nel sonno, le accarezzo con amore e poi le coccolo affinchè al loro risveglio sappiano che solo l'amore che porto loro continuera a tenerle vive e vere come quella fanciulla che c'è in me!
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:56 via WEB
Ciao ... mythical lady .... bellissima questa tua ode alla parola che sgorga ------ il mio pensiero critico ogni qual volta che la parola non sa esprimere, m'impone di cercarne le cause, una con gioia l'ho individuata già colta dai sommi menzionati, (facendo torto ad altri), ed è una di quelle induzioni che rientrano nell'inconscio del sapere a-posteriori, quell'inconscio che fa percorrere al pensiero una via piuttosto che un altra, se il pensiero viene nutito con alimenti errati, la conseguente costruzione della parola ha l'errore in sè, che poi l'essere lo trovi gradevole ..... è solo consequienziale al VOLERE che diviene abitudine, di qui il cristallizzarsi ripercorrendo sempre le proprie orme ...... in ossequio al comune intendere .... vulgus veritatis pessimus interpres ..... ^_______^
 
semplicementecomplic
semplicementecomplic il 07/11/05 alle 13:20 via WEB
Cosa è...la " FANTASIA"?....letteralmente..."attitudine della mente a creare immagini o attribuire aspetti e significati soggettivi, diversi da quelli che le vengono solitamente e universalmente attribuiti......"ed io...fantasticando...aggiungerei...."molto di più"... ........................................................................................ Il bambino-bambino...ne è dotato, ma pur possedendola fervida...non viene educato a coltivarla...e...il bambino...nell'adulto...ne vive il disagio dell'assenza............................................................................................... Coltivare quindi..."quella" che la quotidianeità della praticità, concepisce solo come servente a se stessa e non al servizio di ognuno..., consentirebbe un approccio alla "parola"...diverso...all'origine. Rodari(che premetto, in un suo esposto, non condivido pienamente), immagina la parola...come un sasso...che gettato in uno stagno...(e io qui...già contraddico...perché essendo ...la parola...il frutto di un pensiero...sasso... proprio non lo vedrei..mi pare privato del contenuto dell'effettuante,. ma per consentire l'effetto..., nulla mi sovviene in questo momento... di pesante...ma friabile....di contenente espansibile...ci penserò...) produce onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo, nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti...la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante del pescatore...oggetti che se ne stavano ognuno per conto proprio...in pace ...o nel loro sonno... sono come richiamati in vita, obbligati a reagire ed entrare in rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in profondità...in tutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventando pesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari.Quando poi tocca il fondo, sommuove la fanghiglia... urta oggetti che vi giacevano dimenticati, alcuni dei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti dalla sabbia.....e via così............................................. Una parola...anche solo gettta a caso nella mente...provoca una serie infinita di reazioni a catena...coinvolgendo....nella sua "caduta"...suoni...immagini...analogie...ricordi...significati...sogni........ in un movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscio...tutto complicato...dal fatto che la stessa mente, non assiste passiva alla..."rappresentazione"...ma interviene continuamente...per accettare...respingere...collegare...e censurare...costruire...e distruggere.............................................................................. Le parole...qualcuno ha detto...sono la pellicola superficiale su di un'acqua profonda.......... .......ma io non dimentico che quella pellicola viene da un'altra acqua............... Ora...mi vedrai fuori tema.............forse lo sono............ma la mia fantasia mi consente...d'esserci............Una parola...da sola...non fa...storia... Il pensiero...si forma...in coppia.....Così come ogni concetto è impossibile senza il suo opposto...(non esistono e tu mi insegni...concetti a se stanti...ma binomi di concetti).......... Una "storia"...può nascere solo...da un "binomio fantastico".... Nel binomio fantastico...le parole, non sono prese nel loro significato quotidiano, ma liberate dalle catene verbali di cui fanno parte quotidianamente......esse sono estraniate...spaesate...e gettate l'una contro l'altra in un cielo mai visto prima... ...Allora si trovano nelle condizioni migliori per generare una storia.......... Cosa voglio dire con tutto ciò?....che un'educazione alla fantasia... consente più punti di vista.... svincola dal significante UNO....elasticizzando la comprensione.... svincola dalla regola del soggetto...consentendoci di pervenirci dal contrario............"un genitore....si specchiò...un giorno...e vide ...un uomo.... e suo figlio...che aveva già scoperto d'essere un bambino........si accorse...che....era... pieno ......................... La fantasia...non ci allontana dalla realtà...ci avvicina.. .alla sua complessità...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:58 via WEB
Ciao ... semplice L. .... per quanto riguarda la fantasia, ti rimando nel link posto in " "moi©" ---- per poi aggiungere che; la fantasia fa parte del sapere a posteriori, si nasce dotati della facoltà, manca l'esperienza, difatti se lasciati soli i bimbi si farebbero sciacciare a mo di foglio come nei cartoon, per poi "rigonfiarsi" ..... adoro il contradditorio, la parola come frutto del pensiero è coerente, ma se la parola è errata, è erratico il pensiero che l'ha generata ---- come e perchè sia indotto all'errore il pensiero, questo è il quesito, perchè non si nasce con una dote d'errore in sè, ma TUTTI gli errori rientrano nel sapere a posteriori, vero che vi sono una serie innumerevole di induzioni all'errore, è altrettanto vero che ci si soggiace per VOLERE d'intento ---- come avrai notato nell'esposto di Rodari, lui stesso perviene al suo opposto, tentando di elevare il soggetto, trasforma in soggetto la cosa sasso, gettato nello stagno fa parlare le cose con cui interagisce, quindi l'eventuale fanciullo nello stagno diviene cosa percorsa dall'onda ... questo è l'errore della grammatica evidenziato da Nietzsche, e quest'errore s'incunea nella costruzione del pensiero, trasformando in cosa l'essere in relazione alla mansione, si evidenzia solamente la mansione di fanciullo bagnante, quest'estrapolato lo si confronta con la nostra fantasia, se è piacevole, va ad alimentare l'idealizzato, se spiacevole, lo alimenta in opposizione ------ il quesito di fondo è: cos'è la parola, risoltolo, si colloca la cosa parola nella sua esatta dimensione, se la parola è solo scritta, solo udita, ossia in assenza d'altre percezioni scevre d'intento, è una costruzione logica atta, o almeno dovrebbe esser, preposta a richiamare immagini, pensieri e sensazioni nella mente del ricevente, va da se che se la parola precede la conoscenza diretta, nella mente si forma un autoconvincimento, e guarda caso si tende sempre a formarlo piacevolmente, nel confronto con l'idealizzato, se poi si ha la fortuna di conoscere l'autore, non si fa altro che vedere l'idealizzato, non l'essere che ci sta dinnanzi, questo processo naturale, può solamente esser infranto dal pieno accoglimento dell'altro nel "percepire" la parola nella sua complessità espositiva, quella dell'essere intero ------ la fantasia NON ha la funzione di avvicinarci o di allontanarci, quella è una funzione dell'intento ------ lo ha ben compreso Lutero abolendo la confessione ed il relativo perdono, a nulla vale se non c'è l'intento, inversamente il perdono della cultura paternalistica, diluisce l'intento fino a farlo svanire .... tanto il perdono lo si può persino ricevere all'ultimo alito ....... l'estrema illusione d'esser vissuti nel giusto ........ ^_______^
 
   
semplicementecomplic
semplicementecomplic il 07/11/05 alle 17:06 via WEB
Intendevo...semplicemente dire...che "l'esercizio" alla fantasticheria...educa a cogliere più sfumature...sia da noi stessi che dagli altri ...concedendoci di non fossilizzarci ai primi impatti e alle apparenze....elasticizzando la comprensione dell'espressione...riuscendo a capovolgerla...risvoltarla...per cogliere ogni possibilità......sforzandoci di non costruire astrusamente in noi...e noi...negli altri..................
 
semplicementecomplic
semplicementecomplic il 07/11/05 alle 15:02 via WEB
Desidero fare una distinzione tra fantasticare e idealizzare...........per fantasticare...ritengo come su detto..con tutte le possibili variazioni....idealizzare è tendenzialmente...di idea che rende perfetto...in noi
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 15:58 via WEB
Ciao ... semplice L. .... i pensieri che giungono in un secondo momento, solitamente sono più saggi, il confine tra l'idealizare ed ilfantasticare, è dato dall'intento ...... ^_____*
 
 
mynicelady
mynicelady il 07/11/05 alle 15:58 via WEB
desidero scrivere la lista della spesa, una frase di compleanno, una moratoria, una frase innamorata, un discorso politico, una fantasia, un sogno, una tiritera, una poesia, un pensiero illusorio, voglio scrivere tutte le possibili variazioni di una vita e renderle vive finchè io viva. Voglio raccontare le mie lacrime e la mia felicità, voglio stordirmi di una valanga di parole e farne coperte per i giorni freddi. Voglio scrivere e poi rileggere e rileggere e rileggere finchè non divengano memoria. Voglio capire le parole che mi sono donate e donare quello che io capisco: libero parole, le libero perchè sono lettere di libertà assoluta, perchè sono voce e se pure fossi muta e non potessi usare corde e toni esse sono autosufficienti, autonome e volano e corrono e vanno dove devono andare. Loro mi consolano mi vengono in aiuto quando sono senza parole! Mi incitano quando sono senza voglia e forza. Letterine piccoli minuscoli segni, arzigogoli di una stupida punta di matita una volta composti ed accumunati fanno di quella matita l'attrezzo più temuto. Parole si parole no, parole parole parole ........... voce di libertà! Annamaria
 
   
AMARC0RD
AMARC0RD il 07/11/05 alle 16:03 via WEB
Ciao ... Annamaria ... non ti viene mai il dubbio che il pensiero che genera la parola sia errato? .... che poi la libertà d'errare sia un diritto, mi trova daccordo, ma quando questa libertà d'errare interagisce con chi e ciò che ci circonda, come ti poni? ..... ^_____*
 
     
mynicelady
mynicelady il 07/11/05 alle 17:15 via WEB
se solo possedessi la verità ......... ma sono un essere umano e nessuno la possiede. Neppure tu! Annamaria
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:26 via WEB
Ciao ... Annamaria .... il fatto è che: ognuno di noi possiede la sua verità, l'uso che se ne fa nell'interazione con l'altro disvela l'intento celato o meno .... ^____*
 
allegra_mg
allegra_mg il 07/11/05 alle 16:37 via WEB
quante parole...cavoli!!ciao
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:27 via WEB
Ciao ... allegra .... ed io che pensavo desser stato sintetico .... ^_____*
 
KillSadness
KillSadness il 07/11/05 alle 17:59 via WEB
chissà perché in tutte le frasi c'è sempre un soggetto e un verbo temporale, sia nell'arabo, sia negli ideogrammi, sia nell'italiano, sia nella comunicazione a gesti, sia nei tempi primitivi (linguaggio semplice ma con soggetto e verbo). Capirsi è essenziale nella vita di gruppo, la leggenda della torre di babele né da un significato molto più ampio e anche la visione delle conseguenze di una società che è incapace di comunicare e comprendere (la famiglia ad esempio ha le caratteristiche di essere considerata una piccola società). Un rapporto sia esso di coppia che di amicizia puo' solo funzionare solo se i sogni anch'essi diventano parte del linguaggio e vengono interpretati allo stesso identico modo in una forma di espressività il più possibile COMUNE e non come spesso si intende personale.
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:29 via WEB
Ciao .... Sadness .... leggo il tuo post 41 e mi chiedo: se a quella categoria di persone le imponi anche l'errore inducente ? ----- altro discorso quello dei sogni il più possibile comune, è il concetto su cui si sono fondate tutte le ideologie tiranniche ----- sono daccordo che è necessario un comune sistema di comunicazione, lo è nella stessa misura in cui rispetta la singolarità, l'essere con il suo personalissimo e singolo sistema di comunicazione percezione .... ;-))
 
   
KillSadness
KillSadness il 08/11/05 alle 17:38 via WEB
come vuoi tu, signor capo delle menti :-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 18:03 via WEB
Ciao ... Sadness ... tutti possediamo il volere ---- alcuni possiedono anche il bisogno di percepire un capo, un qualcosa a cui affidarsi e credere .... per il momento, è una percezione che non m'appartiene .... ;-))
 
     
KillSadness
KillSadness il 08/11/05 alle 18:38 via WEB
Amarcord, nascondere sé è un vero peccato... Una stretta di mano sincera
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 09/11/05 alle 19:47 via WEB
Ciao .... Sadness ... ti pare che mi nasconda? ... per il concetto di "peccato" .... NO, non m'appartiene come non m'appartiene quello supponente del perdono .... una stretta di mano sincera alle tue opinioni, rammentandomi che finchè i sogni saranno singoli e soggettivi ci sarà spazio per ogni opinione ... ;-))
 
SchiavoDiEspressioni
SchiavoDiEspressioni il 08/11/05 alle 10:01 via WEB
Chi me lo fa un esempio di come sia possibile comunicare, senza far ruotare predicato e complemento attorno ad un soggetto? Riesco infatti ad immaginare come potrei andare oltre una forma sgrammaticata del mio diretto interlocutore, intuendone le intenzioni che egli magari comunichi attraverso altre dimostrazioni della sua stessa volontà, ma proprio non mi riesce analogo esercizio nella lettura di un qualche testo scritto prorpio male, in special modo se non conosco abbastanza bene l'autore...
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:30 via WEB
Ciao .... Espressione ..... è sufficiente invertire l'ordine e porre sempre il soggetto-essere quale soggetto della frase e le cose, in relazione all'essere ...... ;-))
 
sensoblu1
sensoblu1 il 08/11/05 alle 10:58 via WEB
la parola è , penso, un "mezzo " soggettivo"è sempre chi la usa a farne la differenza c'è chi si fossilizza sulla "grammatica" chi invece gli vuole dare odore e colore, personalmente io la uso relativamente ai contesti, amo far vivere la parola che esce dalla mia bocca..ma è partorita dal cervello, mentre i sensi gli danno colore e calore,quando a tingerla è l'odio invece l'armo d'indifferenza se la punizione che voglio dare è :"alta"........amico mio..potrei parlarti per giorni dell'uso impietoso che si fa' della parola...o per l'uso ottimale.....la parola puo' essere..medicina o spada....puo' essere ponte che collega sponde o bomba che li fa' esplodere.......ma che mondo sarebbe senza parola?...riesco ad immaginare un mondo senza grammatica ma non senza parola,parola intesa come comunicazione ..ovviamente:-) *stretta di mano
 
sensoblu1
sensoblu1 il 08/11/05 alle 11:04 via WEB
1 dei modi che amo usare le parole,per esempio è questo: Mi piace la lotta, quella che vede impegnate le menti prima che il corpo. mi esalta il duello amoroso fatto di parole, silenzi, messaggi, ...e ancora parole. usare le parole come il corpo. usare le parole invece del corpo. usare le parole con il corpo. ( Ma c'è un momento in cui il corpo reclama... le parole prendono forma....) Mi piace rincorrere, fermarmi, nascondermi...aspettare in silenzio... scrutare, ascoltare, mostrarmi..., aspettare l'attacco...scansarmi. Tornare e attaccare... perchè è l'attacco che vuoi... mostrarmi e farmi attaccare...perchè è l'attacco che vuoi... sentire...vibrare....toccare... (Ma quando il corpo, assecondando le parole, reclama...) L'aria diventa forma, quasi materia. E scivola dentro di me. :-)
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:34 via WEB
Ciao .... Carmine .... mi prendo la libertà d'annotare che virtualmente ti proponi in maniera monotematica, l'essere non è monotematico, quindi il soggetto nei tuoi scritti non è l'essere, ma la cosa, la funzione, che sia una libera scelta, non mi permetto di dubitarlo, ho troppo rispetto della complessità dell'essere, però non si può negare che il dato che emerge, o che si vuol far emergere resta quello della funzione elevata a soggetto .... domanda da 100 ghinee ... questa tua pugna mentale che precede la percezione più completa dell'essere che percepisce percepito, NON ti ha mai posto al cospetto della barriera biologica data dalla comunicazione percezione totale? ...... ;-))
 
   
sensoblu1
sensoblu1 il 08/11/05 alle 16:35 via WEB
carissimo, penso che la percezione biologica debba essere abbattuta come limite .....da quella totale :-)
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 18:00 via WEB
Ciao ... Carmine ... la percezione biologica, io penso che ce ne dobbiamo riappropiare pienamente se non si vuol finire a dialogare come automi con delle stupide macchine .... ;-))
 
sophiablu
sophiablu il 08/11/05 alle 12:57 via WEB
Non credo di potermi sedere al tavolo di questa conversazione.....Troppe parole......E poi...le parole volano.....Non condivido la stratificazione delle parole e dell'idealizzazione....., rimanda ad un "IO" che più non sa stupirsi....Mi chiedo a cosa serva la cultura....se poi si perde la semplicità di chi non dà mai nulla per scontato....E a cosa servono le parole se non si sa più ascoltare?.......Verba volant.....
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 15:37 via WEB
Ciao .... sophia .... le parole sono consequienziali all'idealizzato, lo stupore è dato dal vederlo --- o purtroppo credere --- di veder realizzato l'idealizzato, difficilmente ci si stupisce dell'inconosciuto, per forza di cose anche al cospetto del fiore più meraviglioso mai visto, si resta un attimo interdetti e la domanda se sia o meno nocivo rientra nel nostro sapere a-priori ---- Michelangelo, al cospetto della sua opera "il Mosè" colto da estremo stupore le chiede: perchè non parli? .... sta a significare che non ha raggiunto pienamente il suo idealizzato, no che non si sia stupito ----- mi trovi daccordo nel tuo passaggio in cui affermi: a cosa servono le parole se non si sa più ASCOLTARE ....... l'ascolto dell'essere deve veder coinvolti tutto l'essere con le sue percezioni, cosa impedita dal solo scritto o dalla sola parola dell'oratore, in assenza dell'essere, non si può far a meno d'ascoltar solo se stessi, e quest'ascolto e figlio dell'idealizzato che funge da confronto, se per una serie di cause, il confronto cade sul gradito, non si fa altro che accrescre l'idealizzato, "credendo" NON pensando, ma sottolineo credendo che; l'altro sia il nostro idealizzato, di qui lo stupore dato dal credere, altro fattore lo stupore dato dal pensare ............ ^________^
 
   
sophiablu
sophiablu il 09/11/05 alle 12:47 via WEB
"stupore è dato dal vederlo --- o purtroppo credere"...perchè purtroppo credere?.......Meglio non credere all'Idea?.....Uhm.....Pensare è credere ....
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 09/11/05 alle 19:49 via WEB
Ciao ... sophia .... il credo non concede la confutazione, perciò credere non è pensare liberamente, ma un pensiero figlio del credo .... ^_______^
 
     
sophiablu
sophiablu il 10/11/05 alle 13:29 via WEB
Credere non significa avere non sapersi mettere in discussione....Per me il credo è figlio del pensiero...., una somma consapevole di pensieri, che allarga gli angusti confini della materia sino a sfiorare il mistero.....Un saluto
 
     
AMARC0RD
AMARC0RD il 10/11/05 alle 17:14 via WEB
Ciao ..... sophia .... hai perfettamente ragione .... è il mio esser analitico che mi fa considerare mistero tutto ciò che non è ancor conosciuto ---- altri "misteri" divini o pseudo, si assottigliano man mano che ci è dato di conoscere il conoscibile ---- sarà pur impalpabile il pensiero, però è dato conoscerlo e confutarlo .... non ho molta considerazione per misteri impalpabili prodotti dal pensiero e resi inconfutabili perchè così dev'essere ... ^____*
 
     
sophiablu
sophiablu il 10/11/05 alle 21:20 via WEB
Seguo il tuo passo e concordo....Sono per lo spirito critico, sempre....Ma , avverto la grandezza del Mistero...e con tremore so abbassare il capo....Un saluto
 
funnygirl1976
funnygirl1976 il 08/11/05 alle 18:46 via WEB
senta lei signor ... ha la casella piena di parole come dice lei(aspetta vado a leggere!!)INAUDITE "NON UDITE"(in parole povere scritte)... giusto x restare in tema ... eccoti le mie parole ke ruotano intorno all'essere ovviamente al mio essere...oddio ke confusioneeee... lei mi confonde le idee e mi intreccia le parole hihi ;-) buona serata.
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 08/11/05 alle 19:28 via WEB
Ciao .... funny .... ho visto le tue parole ruotare attorno all'essere intrecciato ... buona serata intrecciata a te .... ^_____^
 
La_Donna_Invisibile
La_Donna_Invisibile il 08/11/05 alle 20:30 via WEB
Ciao ti vedo spesso sul mio blog... ma non lasci mai un commento... Ecco perchè ho pensato di scriverti io... Come sei profondo... Un filoso?? A presto, aspetto una tua visita e magari un commentino, anche se i miei post sono meno "profondi" dei tuoi :)! Ciaooooo
 
 
AMARC0RD
AMARC0RD il 09/11/05 alle 00:33 via WEB
Ciao ... fanciulla visibilissima .... anche tu all'ombra del vesuvio ..... ^____^
 
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