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Post n°226 pubblicato il 21 Febbraio 2017 da webbolo0
Da sempre sostengo che ogni paese dovrebbe essere laico. L'altro giorno una mia amica si e' vista rifiutare la pillola del giorno dopo in ospedale solo perche' il medico di turno era un obiettore. Non e' possibile che nel 2017 una donna non possa rivendicare il diritto all'autodeterminazione e decidere autonomamente se abortire oppure no. Non capisco perche' ,per motivi religiosi e non , un medico puo' tranquillamente sottrarsi nel praticare una trasfusione di sangue ,un raschiamento oppure un aborto preventivo. Certe remore morali e religiose dovrebbero essere abolite all'interno della sanita' pubblica.La scusa dell'obiezione di coscienza e' un modo come tanti di lavarsi la coscienza; e' un modo come tanti di violare i diritti previsti per legge. Vorrei ricordare che piu' volte il consiglio di europa ci ha ripresi dicendo che l'Italia viola i diritti delle donne. Ma sappiamo bene che fino quando si parla di donna...tutto e' passabile , tutto e ' possibile. Che sia misoginia questo modo di fare obiezione di coscienza?
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Ciononostante credo sia giusto, in una società civile, lasciare a ciascuno la scelta se operare o meno in questi casi. L’obbiezione di coscienza, qualunque sia il campo a cui si applica, ha la sua dignità d’essere ed è giusto che venga contemplata e permessa. A mio parere l’errore sta più in alto, nella organizzazione del sistema sanitario. Non è concepibile che la sanità di uno stato laico, perché laico deve essere lo stato e di fatto, almeno sulla carta lo è, permetta il verificarsi di abissali vuoti organizzativi come quello citato da Elena. Non si può mettere in turno un medico da solo qualora questo sia obbiettore. E’ una vera stortura.
Purtroppo la ben nota sudditanza del nostro sistema politico a quell’altro staterello che ospitiamo, è cosa nota.
Situazioni come quella descritta sono più frequenti di quanto possa sembrare. A ciò aggiungi una grossa fascia di persone non adeguatamente informate ed ecco che si possono facilmente creare casi in cui una persona che necessita della RU, se capita nel posto sbagliato e col medico sbagliato può vedersi negato un diritto che pure lo stato le riconosce.
Ci sono queste zone d'ombra e parecchie. E sono le stesse zone dove si adagiano in tutta comodità, medici obbiettori in ospedali e macellai spietati, appena fuori. E di questi, credimi ne conosco.
Storie del genere ce ne sono a migliaia oggi. Il tuo specificare la normativa esistente, avrei potuto benissimo farlo anch’io che pillola del giorno dopo non ne prendo né credo ne prenderò mai, andando a cercare su Google qualche dato in merito. Hobbes ha parlato genericamente di pillola del giorno dopo, è plausibile che intendesse l’assunzione della RU ( che si fa in ospedale ), parlava in ogni caso dell'impedimento di un servizio causato dall'obbiezione di coscienza. Che motivo si può avere per credere che stia dicendo una stronzata? Qual è la necessità che ti porta a dire che è necessario dare una corretta informazione? L’allusione che egli stia volendo creare un caso scandaloso puramente inventato? Invece di questi casi ne esistono a bizzeffe e dare voce a questi episodi, si augura che provochi un moto di indignazione verso le stesse, non di battibecchi tecnici sulla ElleOne o sulla RU e su quanti giorni si può aspettare o sulla libera vendita del prodotto.
Non ti risulta che qui, in Italia, esista l’ingerenza di una morale che condiziona la laicità dello stato? Ti sembra davvero inverosimile una vicenda come quella che ha raccontato Thomas?
Per contro però sventoli il maschilismo usato nei tuoi confronti in questa sede.
Ma dove? Quando?
Se una mia amica mi avesse raccontato una storia del genere, molto probabilmente, io che prima d’ora non ero informato sulle diverse tipologie di pillole da usare in queste circostanze, l’avrei banalmente chiamata “ la pillola del giorno dopo”.
Il punto però è decisamente un altro. L’obbiettivo, credo, di Thomas era accendere i riflettori su un problema sociale che, converrai con me, si verifica e con una certa frequenza. Cioè l’ostruzionismo creato dagli obbiettori nel campo medico e l’assenza di una presa di posizione adeguata da parte delle autorità competente.
Il tuo esordire in prima battuta con dichiarazioni atte a invalidare il post “ bisogna dare la corretta informazione”, paradossalmente fa passare il messaggio opposto, che in realtà viviamo a valle allegra e tutto funziona alla meraviglia.
Non è così.