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RUSTICHE CASE, RUSTICO RISTORO - opera lirica di: Sandro Ciapessoni

Post n°239 pubblicato il 11 Ottobre 2013 da ciapessoni.sandro

 

 

RUSTICHE CASE...

 

Rustiche case... rustico ristoro.

Un’osteria sul bordo della via

e un pino accanto all’orto, sul pianoro.

 

Lungo il bel prato fin sotto a grigia rupe,

arbusti di campanule violacee

screziate con colori bianco e rosa,

ornavano selvatiche in natura

sconnesse pietre antiche a mo’ di mura.

 

Protetto e custodito

come familiarmente avvezzo,

nell’ora cui meriggio

vuol tacita a diletto,

sotto il bel pino ombroso

gustavo il buon sorbetto.

 

Nella stagione cui sole si scatena,

sul limitar del prato e l’osteria,

un pergolato verde d’uva spina

il fresco refrigerio mi porgeva,

mentre, su libro chino, cannuccia in mano

i primi rudimenti del sapere

aprivano mia mente al mio dovere.

 

Sul tavolato in pietra

e all’ombra degli intrecci d’uva amara,

io qui compresi a ricordar qual pietra,

aste diritte ed aste... col rampino,

il tondo della “o” e i segni col puntino,

poi... sulla pietra dura, poggiando mani al viso,

io reclinavo il capo... sognando il mio destino.

 

Prati, colline e monti!...

Dolci profili familiari e forti

che abbracciano solari l’orizzonte.

Folte robinie e schiere di sambuco

dove la chiara roggia scorre presso il “ponte”...

io vi conobbi allora,

quando in estate il sole si scatena,

quando cicale e grilli

allietano giornate in fino a sera.

 

Io vi conobbi all’alba

col sorgere del sole,

con l’animo sereno

di candido bambino,

guardando un cielo puro

disgombro dalle nubi

e il volteggiar di rondini festanti

e di colombe, in cerca di ristoro.

 

Guardando amene valli

al tramontar del sole...

i poggi dell’Usèria,

la bianca casa col segno di Maria,

la cima del Crocino e a fondo valle

la selva scorticata a pie’ del monte.

 

Le fredde “piode” erose e levigate

giù nella rongia poste...

consunte da ginocchia

cui l’acqua lor lambiva,

rubando anche il sudore

che il caldo lor forniva.

 

Conobbi allora i segni

del ricordar soave e genuino

che in fino ad oggi dominano

la via del mio cammino.

 

Dei personaggi tipici del luogo

ricordo... il contadino anziano e rosso

vestito di fustagno liso e smunto:

i baffi rossi attorcigliati e a punta,

il calice di vino poggiato sovra un soglio

mentre bocciando con fragor sul ciglio,

centrava quasi sempre il suo bersaglio.

 

Mi sveglio da quel sogno...

e nello specchio azzurro ed infinito

rivedo i tempi antichi... ma ancor vicini,

sì, che emozioni amare e sconsolate

invadono con forza le mie vene.

 

La cima del Crocino è sempre verde!...

I poggi dell’Usèria, immobili e solenni

mi additano lontano lor tramontare eterno.

 

Nei prati che da Ponte vanno a Brenno

lungo il sentiero dove il sambuco odora,

ancora scorre giovin roggia

antica un tempo... che sempre m’innamora.

 

Ma sulla fronte mia e sul mio viso,

ahimè, profondi stanno i segni

della trascorsa vita... e del destino.

 

 

Sandro Ciapessoni.

 

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Commenti al Post:
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 11/10/13 alle 15:57 via WEB
RUSTICHE CASE, RUSTICO RISTORO: Opera lirica di Sandro Ciapessoni. (Nel titolo per... misteri di Internet... il mio nome non è apparso! Ho rimediato in questo modo; scusatemi e... buona lettura. Sandro.
 
elisabetta.alviti
elisabetta.alviti il 11/10/13 alle 18:14 via WEB
Mi sento ignorante al tuo confronto...hai un animo nobile e sensibile. Con dovizia di particolari hai saputo descrivere così bene il paesaggio che mi sembrava di vederlo mentre leggevo. Bravo, bravo , bravo...meriti un bacio e un abbraccio affettuoso. Ps. Sono orgogliosa di essere tua amica!!!
 
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 13/10/13 alle 09:51 via WEB
Carissima, carissima Elisabetta! Non mi è stato possibile rispondere subito al tuo caro ed affettuoso messaggio, sono vecchio; sono un po’ come un vecchio treno a vapore… Voglio ringraziarti per quanto mi scrivi e sento che le tue parole sorgono veramente dal cuore! Mi è difficile spiegarlo, ma sento che è così. Quando si è bambini, l’animo nostro vive nell’innocenza, vive nella genuinità; non siamo pertanto capaci di cogliere quei valori puri che ci sono stati donati dall’Alto: sono valori che si comprendono tanto tempo… dopo, quando si comincia a rimpiangerli. Mi sembra ancora oggi… zia Angelina (sorella di mia Mamma) mi prendeva sotto braccio (pesavo poco allora!) e mi portava giù alla “rongia” (torrentello) dove c’erano le donne del paese che facevano il bucato. Pertanto anche mia zia, fra le risa di tutte, (mie comprese) faceva il bucato anche a me…ed eravamo felici; felici di una gioia che oggi non esiste più. Ecco Elisabetta cara, ti ho descritto uno dei tanti episodi gioiosi delle mie vacanze estive nella casa materna… oh quanto mi hanno amato, di Loro… più nessuno esiste… solo il ricordo e tanta tristezza. Ti abbraccio mia cara e accetta questo bacio come fosse bacio di bambino. Ecco! il Sandrino. Elisabetta, ricordami sempre così!
 
   
elisabetta.alviti
elisabetta.alviti il 14/10/13 alle 14:37 via WEB
Oh quanto mi hanno amato, di loro più nessuno esiste...solo il ricordo e tanta tristezza. Bellissime parole che esprimono perfettamente quello che sento anch'io...Grazie del bacio del bambino che è in te.
 
maraciccia
maraciccia il 11/10/13 alle 19:04 via WEB
Mi sveglio da quel sogno..caro Sandro, che belle immagini....e che sentimenti..
 
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 13/10/13 alle 09:22 via WEB
Carissima Mara, ti ringrazio di cuore per il tuo gradito pensiero che ho veramente accettato volentieri. E’ perciò giusto che tu sappia l’origine di sì tanta affezione a quell’indimenticabile luogo sito in Bisuschio (Varese) nella casa materna. Ivi trascorrevo tutti gli anni il periodo delle vacanze scolastiche (giugno-settembre). A partire dai Nonni, dalle zie e zii, fino a mia cugina Costantina più grandicella di me ( che ricordo con particolare affetto), trovavo sempre presso di loro un sincero e genuino amore. Trascorrevo giornate serene circondato sempre dal loro caldo affetto; anche tutte le piccole attenzioni mi erano sempre a me rivolte. Rammento il “sorbetto” che quotidianamente lo zio Pierino mi offriva e verso le 16… la merenda a mia scelta e a piacimento che mi veniva preparata dalla zia Angelina. La cugina Costantina. fu la mia prima insegnante. Si usava allora riempire pagine e pagine di aste diritte, aste oblique, ed aste col… rampino; era per imparare a mettere giù la lettera “a”. Poi la lettura, le pause brevi per la virgola. Per il puntino… si chiudeva la lettura con un profondo sospiro. ed uno sguardo per capire se… avevo fatto bene! Il resto le metterò negli altri commenti. Ciao Mara, stammi bene, mi raccomando. Io mi sto riprendendo lentamente e con fatica. Con affetto, Sandro.Mara, rammenta che mi sei tanto cara!
 
   
maraciccia
maraciccia il 19/10/13 alle 11:07 via WEB
Anche tu Sandro...mi fa piacere leggere che va meglio...un bacetto da Cagli
 
anyony
anyony il 12/10/13 alle 14:45 via WEB
Caro Sandro, hai descritto i luoghi della tua infanzia con talmente tanta arte che sembra di avere davanti agli occhi un dipinto. I ricordi della fanciullezza, quando l'animo è aperto ai sogni, sono i più indelebili e ci accompagnano per tutta la vita. Sandro, sei un grande poeta e un grande artista e io sono fiera di esserti vicina con affetto, ti abbraccio Antonia
 
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 13/10/13 alle 10:21 via WEB
Antonia carissima! Mia fedele e generosa amica, Mi hai scritto tante espressioni che mi commuovono… dette poi da te Non sono soltanto semplici espressioni bensì vere parole che ascolto dalla tua viva voce come quando là, sul nostro Lario dividevamo lo scorrere della giornata. Vedi Antonia… quella nostra felicità di allora, somigliava tanto alla felicità dei tempi della mia infanzia. Vivere sul Lario a Campo, vivere a Ponte nella casa materna dai Nonni, dalle Zie dalla cugina Costantina… era allora un tutt’uno. A Spurano pescavo le alborelle seduto sul muretto che ti ho indicato già da tempo; a Ponte con zio Tugnin (Antonio) si percorreva dentro la famosa “rongia” (era acqua bella pulita allora!) muniti di setaccio (quello che i muratori usano per setacciare la ghiaia) a caccia di gamberi di fiume. E tanti se ne raccoglievano,si riportavano poi a casa e finivano… cotti sulle braci del camino! E com’erano squisiti! Sicuramente conoscerai questo episodio poiché con te non ho mai avuto segreti… Qui l’ ho voluto ricordare anche per renderlo vivo, efficace; offrirlo a coloro che graziosamente ancora mi leggono. Le mie Lettrici,i miei Lettori. Ciao Antonia, sii sempre serena, è il minimo che il tuo Sandrino ti può dire. E con un bacio dolcissimo, tenendoti stretta a me, ti auguro una felice domenica, dolcissima Antonia e... teniamoci per mano!
 
   
anyony
anyony il 13/10/13 alle 21:13 via WEB
Carissimo Sandro, tanti episodi mi hai raccontato della tua infanzia e gioventù e anche di tutta la tua vita e di questo io ti sarò sempre grata. Qui hai concentrato nelle varie risposte gran parte dei tuoi ricordi condividendo con i tuoi lettori la tua spensieratezza di fanciullo. Leggerti è sempre un immenso piacere. Ti abbraccio con affetto Antonia
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 13/10/13 alle 14:43 via WEB
Per: fausta.logiudice - Buon pomeriggio Fausta; mi è sempre gradita la tua costante presenza e molto ti ringrazio. Sono io non essere costante come una volta, ma gli anni pesano! Ciao Fausta, sei sempre la graditissima. Sandro.
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 13/10/13 alle 14:53 via WEB
Per: pantouffle2011 - Gentile signora, veramente bentornata nel mio blog; La spero bene. Le mie presenze in web si diradano al contrario degli anni che... aumentano. Ma desidero assicurarLa che La rivedo sempre volentieri. Un caro saluto da Sandro.
 
stelladolce46
stelladolce46 il 16/09/14 alle 20:39 via WEB
Una lirica bellissima,grazie per averla postata nel blog.Olghina
 
 
ciapessoni.sandro
ciapessoni.sandro il 17/09/14 alle 20:09 via WEB
Grazie mia benedetta! Mi rileggerai ancora... te lo prometto! Sandro,
 
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