Il Cinecaffettino

Assassinio sul Tevere (1979)

Il genere poliziesco si presta ad essere infarcito spesso e volentieri con l'estremizzazione dei suoi canoni, tanto che altrettante sovente ci si confronta con pellicole che appaiono come parodie del medesimo.
La tazza di Cinecaffettino di questo post, ASSASSINIO SUL TEVERE, dimostra che due anime (giallo e commedia) possono coabitare in un film se a sedersi in regia c'è chi sa dirigerle.
Bruno Corbucci, ideatore (con Mario Amendola) del ciclo del maresciallo Nico Giraldi a partire da Squadra Antiscippo del 1976 si porta un bagaglio ricco di trovate divertenti da diluire in un contesto più serio, che sia legato ad un fatto criminoso lieve od addirittura un omicidio.
Nel caso di specie, il delitto avviene sulle rive del Tevere, al cospetto di un manipolo di personaggi in modo differente collegati alla valorizzazione del fiume della città capitolina.
L'incipit ha natura prettamente investigativa, con un colpevole da decifrare ed un Tomas Milian (su cui si cuce addosso la figura del poliziotto burino Giraldi) alle prese con gioie e dolori della sua professione.
Nella gara ad eliminazione dei vari sospetti si segnala l'aiuto dell'imprescindibile Bombolo (Venticello), ladro impenitente ma dal cuore d'oro e le gonnelle a cui il Nostro fatica a resistere. A tal proposito la giovane figlia di Nino Manfredi, Roberta, riesce a farsi portare all'altare mentre la bellissima Marina Lante Della Rovere gioca a fare la dark lady, ruolo che le è davvero congeniale.
Il ritmo alterna momenti di stanca a spezzoni cult, tra tutti l'inseguimento a dorso di uno splendido cavallo bianco.
Nel cast impossibile non segnalare Enzo Liberti ed Angelo Pellegrino oltre all'habitué  Leo Gavero.
Cinetazzina adatta sia a seratine fresche d'estate che alla canicola postprandiale.