Il Cinecaffettino

La buona tazza di caffè...al gusto di cinema

 

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Il Cinecaffettino è frutto dell'attività creativa, libera e gratuita dell'autore.
Il suo contenuto appartiene unicamente all'autore e ogni sua pubblicazione (in parte o in toto, commerciale o non commerciale) fuori di questa sede è vietata senza il previo assenso autorizzativo dell'autore medesimo.
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ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (2)

Post n°306 pubblicato il 31 Luglio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Si procede a piè sospinto con le pellicole che dovrebbero rinfrescare l'estate 2024 a suon di... attacchi animaleschi!!!

5. ARACHNICIDE (Paolo Bertola).

C'era attesa per questo esperimento filmico tutto tricolore, con protagonisti i deliziosi ragnetti del titolo.
Bertola punta su uno stile frenetico, emulando le matrici tipiche delle clip musicali nonché dei videogiochi d'avventura.
Il risultato è confuso, con poco spazio alla tensione e troppo alla grafica digitalizzata.
Un vero peccato, in quanto l'idea degli animaletti a otto zampe come barriera difensiva di un imprenditore dalle idee balzane non era così brutta.

6. BULLET HEAD (Paul Solet).

A riportare ritmo ed elettricità all'interno della rassegna ci ha pensato Solet, che con il suo film d'assedio e sopravvivenza ha impiegato un cast d'eccellenza in maniera funzionale ad un plot assai balzano.
Tre brutti ceffi (Adrien Brody, John Malkovich e Rory Culkin), che si barcamenano tra un espediente e l'altro, si ritrovano all'interno di un desolato capannone a tu per tu con un cagnone incattivito dalla perfidia umana.
Alcuni dialoghi fanno eco a Quentin Tarantino, molte sequenze riportano al cinema eco-vengeance tipico degli anni ottanta.
E non manca nemmanco un filo di sentimentalismo...

7. 5-HEADED SHARK ATTACK (Nico De Leon).

Se il precedente film faceva riferimento a un pescecane con tre teste era logico attendersi un continuum con l'omologo a una testa in più.
Ma il film de quo fa un doppio salto, partendo sì da quattro per poi passare a cinque fauci, in ottemperanza alla capacità di rigenerarsi del selachimorpha.
Le prede vengono sbranate di buon gusto e gli effetti (in tipico stile Asylum - casa produttrice specializzata in questo filone low budget) rendono bene l'idea.
Mettendo da parte ogni criterio e ogni indirizzo logico ci si diverte.
E non così poco.

8. 6-HEADED SHARK ATTACK (Mrk Atkins)

Stavolta le testoline son sei sin dalle prime scene, mostrando una goffa creatura che ruota più che nuotare.
Inoltre ha imparato a balzellare anche sulla terraferma, a caccia di esseri umani.
I personaggi sono uno più insopportabile dell'altro e si tifa spudoratamente per la bestia esacefala, soprattutto quando l'inseguomento avviene sulla prima parte di costa.
Insomma, se si accetta la matrice quasi fiabesca dello script e della sceneggiatura il tempo passa velocemente e in misura piacevole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

ANIMALITA' 2024 - diario di viaggio (1)

Post n°305 pubblicato il 17 Luglio 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Consueto appuntamento con la rassegna estiva presso la bollente Residenza Mco, stavolta con inizio spostato a luglio.
Il tema affrontato è quello che gira intorno agli attacchi degli animali all'essere umano, ciò che passa spesso sotto l'etichetta di animal attack, sottofilone del macrocontenitore eco-vengeance.

Primo titolo PREY - LA PREDA di Dick Maas.
Il regista degli ascensori (L'ascensore e Down) fa sì che sia un leone affamato a girare per la capitale olandese e sbranare chi incontri durante il suo incedere.
Ci sono sequenze ben girate, come quella in metroplitana, tra i passeggeri spaventati dalla presenza un po' ingombrante del bestione con la criniera, altre esageratamante schiave del supporto digitale.
Sophie van Winden sa essere sensuale anche in un contesto come questo, mostrandosi a piedi nudi e maglietta pugnace e combattiva e risultando la sorpresa più bella della pellicola.

Segue ATOMIC SHARK di Lisa Palenica.
Un pescecane infuocato dalle radiazioni nucleari semina il panico sulla costa californiana di San Diego, non soltanto perché ingoia bagnanti come noccioline ma, soprattutto, per la possibilità che possa esplodere da un istante all'altro, spazzando via chilometri e chilometri di stelle e strisce.
Il plot è quanto di più assurdo si possa immaginare ma il divertimento spensierato raggiunge buoni livelli, con l'acme nella scena dell'assaggiatore televisivo (boom!!!).
Dulcis in fundo una spruzzatina d'amore.
Ps nel cast anche Jeff Fahey.

Terzo film in gara FLYING MONKEYS di Robert Grasmere.
Se la pellicola precedente presentava una storia balzana questo fa un passo ancora più avanti.
Si immagina infatti che una specie protetta di cebi cappuccini possa modificarsi al punto di spiccare il volo!
Infatti, una giovane neodiplomata che ne ha ricevuto uno in dono si ritrova per casa un'apparente dolcissima compagnia, capace di trasformarsi in un mostro assetato di sangue umano con il calare delle tenebre.
La prima parte è carina, simpatica e nostalgica dei tempi horror che furono. Poi ci si appiattisce verso lidi di stanchissimi zeta movie da terza serata.

Ultimo film di questa prima infornata AGE OF DINOSAURS di Joseph J.Lawson.
Un ex vigile del fuoco lotta per strappare la figlia dalle grinfie di una pletora di poco amichevoli dinosauri, appena rigenerati da un esperimento genetico ipertecnologico.
Treat Williams ruba la scena senza dover strafare, tra un effettaccio e l'altro ma è Jillian Rose Reed a rendersi protagonista di una sequenza molto godibile, in pieno rimando al modello giurassico spielberghiano. Sola in un laboratorio deve nascondersi per sfuggire alla furia di alcuni animaloni in vena di ritorno su questa Terra. La tensione c'è!
Ah, dimenticavo, produce la celeberrima Asylum...




 

 

 

 
 
 

LA SANTA SETTIMANA: IT COMES AT NIGHT (2017)

Post n°304 pubblicato il 02 Aprile 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

La rassegna pasquale termina, a tarda ora come si conviene all'abitudine.
Ed epiloga con una pellicola che inquieta senza dover mostrare.
Che fa dei fantasmi la presenza più ammorbante e rendeogni passo nel locus più sicuro, ovvero la propria casa, un passo nel buio.

IT COMES AT NIGHT, di Trey Edward Shults, inscena una lotta per la sopravvivenza contro ciò che viene suggerito.
La paura si contorna di suggestioni epidemiche, ci si attende l'arrivo di zombi da un momento all'altro ma, alla fin fine, rimane confinata tra quelle mura disperse nella boscaglia più impenetrabile dello Stato di New York.

Si difende il poco che si ha, coi denti e con i fucili.
Si spara a tutto ciò che è sospetto.
E tutto appare sospetto.

Il forestiero è buono se porta cibo, è cattivo appena tossisce o dà segni di instabilità emotiva.
Fine della fiducia, fine di quel sistema di convivenza chiamato societas.

La paura prende il sopravvento, la ragione si nasconde dietro di lei.
E la parola fine appare sempre più vicina.

 
 
 

LA SANTA SETTIMANA: BLUE RUIN (2013)

Post n°303 pubblicato il 02 Aprile 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Ancora la tonalità blu a deliziare questa rassegna pasquale.
In questo caso il colore è quello della vecchia Pontiac del protagonista, un Macon Blair distrutto dal dolore e smanioso di vendicare nel sangue la morte dei suoi genitori.

Le prime sequenze mostrano un essere umano che dimenticato di esserlo.
Più che sangue nellesue vene scorre solo l'odio.
Ma dopo l'atto che porta a compimento il suo istinto ritorsivo tutto l'impianto diegetico cambia registro.
Si vive l'esperienza di una rinascita e, al contempo, di una nuova fine imminente.
La rappresaglia conduce a nuove armi, a nuove rivalse, a nuovi spargimenti di emoglobina.
Il caos prende il sopravvento e l'umorismo ctonio diventa la valvola di salvezza.

BLUE RUIN è uno di quei film che si gusta tutto d'un fiato.
Uno di quei film che non si dimentica con facilità.

 
 
 

LA SANTA SETTIMANA: ALMOST BLUE (2000)

Post n°302 pubblicato il 31 Marzo 2024 da EmmeKing
 
Foto di EmmeKing

Rassegna molto articolata dal punto di vista delle paure psicologiche questa Santa Settimana.
Dopo l'handicap motorio di casa in Bloody Calendar, in ALMOST BLUE ci si affronta con la cecità di uno sfortunato Claudio Santamaria.

Alex Infascelli mette a fuoco in modo convincente le dinamiche seriali tratteggiate nell'omonimo libro da Carlo Lucarelli.
Si gioca con le emozioni di più persone, oltre che con quelle dell'assassino di studenti universitari.

Si gioca altresì coi colori, a partire dal titolo.
Qui la (sofferta) canzone di Chet Baker è il chiodo fisso di colui che percepisce le presenze identificandole con i cromatismi.
Quindi ecco la voce verde, quella che il pool di poliziotti diretto dall'inesperta ma coriacea Lorenza Indovina cerca di affibbiare al killer, al fine di definirne l'identità.

La parte iniziale rasenta il capolavoro, con un vento di tensione che spira refoli da brividi.
Ogni movimento di macchina è geniale.
Anche le porte girevoli creano atmosfera.

Poi ci si assesta su una narrazione piuttosto convenzionale, con Rolando Ravello ad impersonare un folle con cuffiette e musica a palla dal passato infernale e dal presente sanguinoso.
Il finale è poetico, senza parole, con carrellate sui vari interpreti prima di trovare degna conclusione con l'abbrivo della colonna sonora.

Opus pregnante.

 
 
 
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INFO


Un blog di: EmmeKing
Data di creazione: 07/02/2013
 

OCCHIO AI COLORI!!!

Se durante la lettura dei post trovate un topolino colorato nell'incipit significa che il Cinecaffettino, in quell'occasione, ha voluto indirizzare la sua proposta ad una specifica fascia di età...
Un topino verde per ciò che riguarda gli argomenti destinati a tutti, uno giallo se le utenze di riferimento riguardano un'età di almeno 14 anni ed infine la maggiore età è consigliata se compare quello rosso.
Questo esperimento grafico è stato utilizzato nei primi nove mesi dell'anno 2016.
Dal Gennaio 2017, invece, è la proposta stessa (ovverosia il titolo del film che ha dato il nome al post) a contraddistinguere i vari suggerimenti di utenza: verde, arancione o rosso, a seconda che sia consigliabile a tutti, ai soggetti maggiori di 14 anni o infine ad un pubblico adulto.

N.B.
Essendo le proposte unicamente indicazioni personali, la legenda testé descritta va interpretata come semplice consiglio.
Sia chiaro che ognuno si comporterà sempre e solo secondo propria coscienza.

 

Ricordo che le locandine dei film, quando inserite, rappresentano immagini di esclusiva titolarità in capo ai legittimi proprietari, qui utilizzate ad esclusivo fine dimostrativo e divulgativo.
Grazie dell'attenzione  e buona lettura.

 
 

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