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Cineforum 2014/2015 | 13 gennaio 2015

Post n°216 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da cineforumborgo
 

LE MERAVIGLIE

Regia: Alice Rohrwacher

Sceneggiatura: Alice Rohrwacher

Fotografia: Hélène Louvart

Musiche: Piero Crucitti

Montaggio: Marco Spoletini

Scenografia: Emita Frigato

Costumi: Loredana Buscemi

Effetti:  Ghost SFX S.r.l.

Suono: Christophe Giovannoni

Interpreti: Maria Alexandra Lungu (Gelsomina), Sam Louwyck (Wolfgang), Alba Rohrwacher (Angelica), Sabine Timoteo (Cocò), Agnese Graziani (Marinella), Luis Huilca Logroño (Martin), Eva Morrow (Caterina), Maris Stella Morrow (Luna), Margarethe Tiesel (rappresentante «Second Life»), Andre M. Hennicke (Adrian), Monica Bellucci (Milly Catena), Carlo Tarmati (Carlo Portarena)

Produzione: Carlo Cresto-Dina, Karl "Baumi" Baumgartner, Tiziana Soudani, Michael Weber per Tempesta con Rai Cinema, in coproduzione con Amka Films Productions/Pola Pandora Film Produktions/RSI/Radiotelevisione Svizzera SRG SSR/ZDF/Das Kleine Fernsehspiel
Distribuzione:
Bim
Durata:
111’
Origine:
Italia, Svizzera, Germania, 2014
Grand Prix al 67. Festival di Cannes (2014); premio speciale per il successo internazionale all'edizione 2014 dei Nastri d'Argento.

(……) Diverso da ogni cosa girata nell'ultimo decennio di alti e bassi della nostra Cinecittà, (……) “Le meraviglie” di Alice Rohrwacher ha qualità alte e anche una certa dose di fortuna: (……) E poi c'è la giovinezza. Esordiente due anni fa con l'ottimo “Corpo celeste”, a 33 anni Alice compete al festival più importante del mondo. Dopo la bellezza puntiamo sulla meraviglia. (...). Poco convinte le ragazzine, equilibrista la mamma, duro, un po' ossessivo lui. Nella dedizione ferrea, un po' bizzarra, di questa azienda familiare (conservazione delle arnie, fabbricazione del miele, vendita al mercato, svaghi pochi), raccontata nel punto di vista prima sottomesso, poi ribelle, della figlia adolescente Gelsomina, irrompono due eventi: il concorso a premi per la miglior azienda naturale indetto dal programma “Il paese delle meraviglie” di una tv locale, e l'affidamento di Martin, delinquentello a rischio riformatorio attratto da Gelsomina. Le due tentazioni, il denaro e l'amore, si combinano nel finale, nelle grotte etrusche che, invenzione geniale, ospitano il set del premio tv con una suadente Monica Bellucci, fata dai capelli 'come la schiuma del mare' (la malia dello spettacolo, che ricorda “Lo sceicco bianco” di Sordi). Non diciamo chi vince, ma è l'occasione in cui il padre, sconsolato, avverte che 'non si può comprare tutto, il mondo sta per finire'. La forza onirica, ancestrale, di queste grotte, delle loro ombre e delle voci antiche, passa nella fotografia di Hélène Lovart come il cuore magico del film. Come ogni poeta, Alice non si preoccupa del politico, si occupa delle sue immagini, raggiunte sempre con uno stile motivato che richiama Bellocchio e Bertolucci, Monicelli e Fellini: il lavoro con le api, la scoperta del set tv tra le fonti termali, il cammello anelato da Wolfgang che vaga straniante nell'orto, le due api che escono dalla bocca di Gelsomina come prova di coraggio al concorso tv. A questo film di Alice Rohrwacher corrisponde in fondo un sentimento del tempo, quel sentimento che attraversa, filo invisibile, la nostra storia come un legame biologico indissolubile con le origini, un sentimento sempre vivo 'sotto traccia', anche se lo evitiamo. E' un film che potrebbe sollecitare l'intervento di grandi studiosi del destino della Storia nell'era della tecnica, come Emanuele Severino. Ma dovrebbe attirare anche i coltivatori diretti. E gli apicultori. Forse persino le api...
Silvio Danese, Nazione - Carlino - Giorno

La famiglia, nonostante tutto. «Proprio quella che nel Sessantotto tanto volevano spaccare, ora è la loro arca di Noé, è il loro unico riparo. Loro sono una famiglia». Parole di Alice Rohrwacher che sull'ultimo numero de “Lo straniero” ha raccontato il suo film, “Le meraviglie”, in competizione (...) a Cannes. Sulla Croisette due anni fa con la sua opera prima alla Quinzaine, “Corpo celeste”, Alice è balzata a sorpresa nella sezione più prestigiosa della kermesse con un film capace di affrontare con intelligenza, sensibilità e maturità temi cruciali per l'uomo di oggi, come i legami familiari, appunto, il territorio, il mutamento del paesaggio agricolo, la tradizione. Coraggiosamente prodotto da Carlo Cresto-Dina, Karl Baumgarten, Tiziana Soudani e Michael Weber (...). Meno purezza e meno ideali vorrebbe forse Gelsomina, la protagonista (Maria Alexandra Lungu), una ragazzina, la prima di quattro sorelle che vivono di ciò che producono in un casale di campagna con la madre italiana (interpretata da una dolcissima Alba Rohrwacher, diretta per la prima volta da sua sorella), il padre tedesco, apicoltore (Sam Louwyck), e un'amica (Sabine Timoteo). Non sono dei veri contadini, ma hanno tagliato i ponti con la città, e non sono degli hippies perché si spaccano la schiena dalla mattina alla sera. Sono una famiglia dove i genitori cercano di proteggere le quattro figlie da una probabile 'fine del mondo' e l'unica strada è restare uniti. (...) A volte le figlie restano sopraffatte dalla rigidità del padre, talora la madre si ribella alla durezza di un uomo testardo nel conciliare i suoi ideali con una realtà che spinge in direzione opposta. Ma poi ci si ritrova tutti in un lettone che è come una scialuppa di salvataggio. Le speciali regole familiari saltano con l'arrivo di un turbolento ragazzino tedesco affidato ai genitori di Gelsomina perché venga rieducato in un ambiente sano e con quello di una fata della tv (Monica Bellucci) che tra le campagne porta un gioco a premi destinato a risolvere molti problemi economici del vincitore. E così le meraviglie del piccolo schermo si sovrappongono a quelle vissute e sognate fino a quel momento: la natura, le api, un cammello. Alice Rohrwacher racconta tutto questo con forza e semplicità al tempo stesso. Le bastano una manciata di minuti per trascinarci nelle vicende di quella famiglia, che assomiglia alla sua, e per cominciare a raccontarci del passato e del futuro di un Paese, osservandolo e interrogandolo come pochi in Italia sanno fare.
Alessandra De Luca, Avvenire

ALICE ROHRWACHER
Filmografia
                         
Corpi celesti (2011), Le meraviglie (2014)

Martedì 20 gennaio 2015:
VENERE IN PELLICCIA di Roman Polanski, con Emmanuelle Seigner, Mathieu Amalric

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Data di creazione: 29/09/2007
 

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