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Post n°142 pubblicato il 28 Settembre 2022 da g1000ker
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si discuteva di libri a tarda notte con degli amici. e così mi son trovata a riflettere su cose da sempre date per scontate riguardo ai libri, e su cui (suppongo) un sacco di professoroni avrà pagato più di un affitto scrivendone. il libro è, di base, un prodotto non condizionato dalla materia. può essere infatti stampato in mille modi diversi senza perdere le sue qualità, può essere immateriale come un file, o persino un ricordo nella memoria di qualcuno, qualcuno che magari un giorno te lo racconterà. ci sono quelli che comperano il mobile componibile da salotto avente una porzione formato libreria (ne farebbero anche a meno ma lo standard dei mobili da salotto lo prevede e non si scappa). porzione che, se non è riempita da oggettini inutili di varia natura viene riempita da best-sellers comperati o regalati che nessuno si prende la briga di leggere. mobile riempito, dorsi colorati disposti ad arte a far arredamento, caso chiuso. in questo caso il libro come opera creativa non esiste. con maggior onestà intellettuale uomini del passato inventarono dei blocchi di cartone dipinto a forma di pacchi di libri che venivano usati bell'apposta per questo scopo. le controfigure dei libri per mobile da salotto. ci sono poi i lettori. e i lettori spesso e volentieri hanno un rapporto quasi morboso coi libri, e le manie più o meno bizzarre si sprecano. il punto è che quando leggiamo un libro esso intreccia e compenetra la nostra vita durante il periodo in cui lo leggiamo. e questa mescolanza lascia segni materiali sul suo supporto materiale. quella piccola porzione di vita rimane impressa sulla carta del libro che stavamo leggendo in quel determinato periodo. sabbia nella rilegatura di un giallo letto durante una vacanza, biglietti del cinema usati come segnalibri e scordati tra pag. 120 e 121, numeri di telefono di persone che non ricordiamo più neppure d'aver conosciuto scarabocchiati sui margini delle pagine, odori, stropicciature, macchie di caffè, sottolineature o note, pensieri suscitati dalla lettura che all'epoca ci sembrarono così importati da dover esser conservati. ripercorrendo le "orecchie" fatte alle pagine per tenere il segno di un libro si può ripercorrerne le tappe di lettura con precisione, e dedurne un sacco di cose, volendo. tutte cose naturalmente che nulla hanno a che fare con il libro in sé come opera. ma quel libro e ciò che ci raccontava s'è intrecciato con la nostra vita per giorni, settimane, e sulla sua carta ci sono tracce di quella porzione di vita. i nostri libri sono documentari di noi stessi. posizionati uno dopo l'altro in ordine di lettura potrebbero testimoniare ogni minimo dettaglio di tutta la nostra vita: gusti, abitudini, frequentazioni… siamo lì, dentro quei libri. io personalmente sono una che legge e rilegge i libri. un libro in formato file è l'opera e basta. la leggiamo, ce la godiamo, amen. quel valore aggiunto che è il contenere tracce di vita non esiste. non che debba, intendiamoci. non si pretende che i volumi di Hermann Hesse si facciano carico dei nostri anni adolescenziali, però accade. personalmente non ho nulla contro i formati informatici dei libri, li trovo molto pratici ed economici. i libri costano cari, non potermi permettere di comperare e quindi leggere tutti i libri che vorrei la trovo un'ingiustizia, e poterli scaricare gratuitamente è una gran cosa. non tutti son reperibili legalmente, ma almeno tutta la porzione "grandi classici con diritti d'autore scaduti" non pesa sulle mie economie. e possederne una copia informatica non preclude la possibilità di averne anche una cartacea. in 8 anni ho vissuto in 5 case diverse con conseguenti traslochi, l'ultimo dei quali m'ha portata così lontana da non permettermi di trascinarmi dietro casse di libri. e ancora una volta i libri che non ho più parlano della mia vita: di un cambiamento così radicale da azzerare il passato. ovviamente non sono stati buttati: al solo pensiero, all'epoca del trasloco, mi son sentita come un'assassina o come quei disgraziati che abbandonano i cani al momento delle vacanze estive. sono riuscita, con grande fatica, a trovare qualcuno che li vendesse, continuando la loro vita. questa condizione di nomade per necessità m'ha portata a conoscere ed apprezzare i libri in formato digitale. non potendomi permettere di portarmi dietro quintali di carta ma non volendo rinunciare al piacere della lettura i libri in file son diventati un compromesso accettabile. ora che il nomadismo è finito ricomincerò a comperare libri di carta che racconteranno dei primi impacciati passi in una lingua nuova e di nuove sciocche abitudini. continuerò sicuro a scaricare libri da internet, ma riprenderò anche a comperarne di carta. la scelta di un formato piuttosto che un altro non avrà criterio alcuno, non sarà nemmeno una vera e propria scelta. saranno semplicemente le circostanze del momento a determinare le cose, aggiungendo così ulteriori dettagli alla mia biografia che quei libri stanno scrivendo. avrò un libro in carta perchè l'ho incontrato e comperato, un 'altro in .pdf perchè sentendone parlare in chat sono andata subito a scaricarmelo curiosa di leggerlo. così dopo aver ragionato in modo razionale e pragmatico su tutti i pro e contro dell'e-book reader mi ritrovo a non tenere minimamente conto di tali riflessioni. quell'affare è semplicemente un'inutile scempiaggine che impoverisce la nostra vita nel caso riesca nel suo scopo: dare ordine e organizzazione a un fenomeno, quello della lettura, che se lasciato libero di svolgersi fuori da ordine e regole prende derive ricche e imprevedibili regalandoci valori aggiunti di cui raramente ci rendiamo conto. se invece non gli si consente di dare ordine al nostro leggere diventa un aggeggio superfluo, vezzo o capricci per chi ha già tutto (cose contro le quali, comunque, non nutro alcuna avversione). nella peggiore delle ipotesi è illusorio strumento per non-lettori convinti che con questo fantastico arnese che li libera da scomodità e precarietà (condizione usuale del lettore medio) finalmente diventeranno lettori. compreranno l'aggeggio, spenderanno 9 dollari a copia di grandi classici e novità alla moda che non leggeranno ottenendo la versione informatica della porzione-libreria del loro mobile da salotto. le controfigura di lettori. sarebbe intellettualmente più onesto comperare un e-book reader di cartone dipinto. |
Angela è una bambina tranquilla, permalosa e con il cervello e la lingua svelti. Thomas è un bambino irrequieto. Angela e Thomas sono a scuola insieme, in classe insieme: 4°elementare. E' estate, la scuola è finita. Il giorno successivo si trovano in cortile e giocano, giocano, giocano. Si sfiniscono. E il giorno dopo di nuovo si incontrano e giocano. Il giorno dopo ancora Thomas ha due succhi di frutta nel suo sacchetto. Non hanno una normale confidenza. Gli altri bambini forse neppure si accorgono di loro, così in disparte. Angela e Thomas non parlano a nessuno di loro due, è cosa troppo pulita e preziosa. La 5°elementare inizia. Angela sta zitta per quasi 25 anni. Quasi se ne dimentica. Con chi? |
insonnia. - sarebbe ora di fare faccende domestiche del terzo tipo. non mi sono mai presa cura di questo luogo. così con santa pazienza e un metodo degno del masochista più incallito son partita dai primi post e ad uno ad uno ho sistemato i tags. - sarai distrutta dalla fatica adesso, eh? serve un corroborante alla donzella? è stato istruttivo ri-sfogliare dall'inizio questo luogo. a tratti commovente. ho scoperto cose belle che non sapevo ci fossero e cose sciocche che avevo rimosso ci fossero. - non buttarla sul sentimentale per giustificare i tuoi tags fetenti eh! |
Inviato da: g1000ker
il 29/12/2015 alle 16:45
Inviato da: pa_mi
il 31/10/2015 alle 20:09
Inviato da: SolidGuitar
il 29/01/2012 alle 04:32
Inviato da: LucyLizard
il 14/08/2011 alle 20:21
Inviato da: g1000ker
il 28/05/2011 alle 03:11