Creato da pensieroinsolente il 04/06/2008
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 12 Giugno 2008 da pensieroinsolente
 

 Quale dolce mela che su alto ramo rosseggia,

 alta sul più alto;

 la dimenticarono i coglitori;

no, non fu dimenticata:

 invano tentarono raggiungerla.......

Incredibile come in poche frasi si possano racchiudere mille significati...mille esperienze di vita....... Mi piacerebbe raccogliere i vostri pensieri.

 
 
 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 10 Giugno 2008 da pensieroinsolente
 

Le dune di sabbia.
Se non le vedi, se non ci si cammina sopra non si possono capire. La sabbia, l’azzurro del cielo, il vento radente ed il sole cocente sono gli elementi naturali in cui ti immergi. E quando raggiungi la cima sei pervaso da quel senso di abbandono alla natura tanto che vedi naturale persino rotolarsi giù per le dune impastandoti letteralmente con la sabbia. Senti il rumore della sabbia che si avviluppa sul tuo corpo ed in quel momento sai di esserne parte.
Penso ad una favola …..
Una nuvola giovane giovane (ma, è risaputo, la vita delle nuvole è breve e movimentata) faceva la sua prima cavalcata nei cieli, con un branco di nuvoloni gonfi e bizzarri. Quando passarono sul grande deserto del Sahara, le altre nuvole, più esperte, la incitarono: "Corri, corri! Se ti fermi qui sei perduta". La nuvola però era curiosa, come tutti i giovani, e si lasciò scivolare in fondo al branco delle nuvole, così simile ad una mandria di bisonti sgroppanti. "Cosa fai? Muoviti!", le ringhiò dietro il vento. Ma la nuvoletta aveva visto le dune di sabbia dorata: uno spettacolo affascinante. E planò leggera leggera. Le dune sembravano nuvole d'oro accarezzate dal vento. Una di esse le sorrise. "Ciao", le disse. Era una duna molto graziosa, appena formata dal vento, che le scompigliava la luccicante chioma.
"Ciao. Io mi chiamo Ola", si presentò la nuvola.
"Io, Una", replicò la duna.
"Com'è la tua vita lì giù?".
"Bè.... Sole e vento. Fa un po' caldo ma ci si arrangia. E la tua?".
"Sole e vento... grandi corse nel cielo".
"La mia vita è molto breve. Quando tornerà il gran vento, forse sparirò".
"Ti dispiace?".
"Un po'. Mi sembra di non servire a niente".
"Anch'io mi trasformerò presto in pioggia e cadrò. E' il mio destino".
La duna esitò un attimo e poi disse: "Lo sai che noi chiamiamo la pioggia Paradiso ?".
"Non sapevo di essere così importante", rise la nuvola.
"Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia. Noi ci copriamo di cose meravigliose che si chiamano erba e fiori".
"Oh, è vero. Li ho visti".
"Probabilmente io non li vedrò mai", concluse mestamente la duna.
La nuvola rifletté un attimo, poi disse: "Potrei pioverti addosso io...".
"Ma morirai...".
"Tu però, fiorirai", disse la nuvola e si lasciò cadere, diventando pioggia iridescente.
Il giorno dopo la piccola duna era fiorita.

Stupenda..la metafora mi sembra limpida....a volte il nostro sacrificio puo' essere utile ad altri....sapersi sacrificare a volte permette ad altri di rinascere.....che ne pensate....???

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    Post N° 4

    Post n°4 pubblicato il 10 Giugno 2008 da pensieroinsolente
     

    Le percezioni e le intuizioni sono doni di modelli innati e primordiali.
    Affinchè siano "capiti" sarà necessario associare
    all'emisfero destro l'Occidente 
    a quello sinistro l'Oriente
    solo così  esse saranno comprensibili".

    Se volete continuare ad avvalervi delle nostre.....
    ..percezioni e intuizioni
    non dovete mai chiedervi di esse la provenienza.....
    Esse insorgono improvvisamente
    ed al di fuori della mera razionalità

     
     
     

    Post N° 3

    Post n°3 pubblicato il 09 Giugno 2008 da pensieroinsolente
     
    Tag: Sofismo

    Sofismo un'elaborazione del pensiero falsata dalle ragioni.

    Essendo i sofisti "maestri di virtù" il loro insegnamento si basa sulle strategie per conseguire la virtù, mediante l'applicazione di tecniche di tipo utilitaristico; non essendo possibile infatti conoscere il Bene oggettivamente, l'educazione deve essere volta a diffondere i valori più convenienti alla vita civile dell'uomo.
    A partire dalla seconda metà del V secolo ad Atene si sviluppa una corrente filosofica la quale, in polemica con la filosofia della scuola eleatica e avvalendosi del metodo dialettico di Zenone, pone al centro della sua riflessione l’uomo e le problematiche relative alla morale e alla vita sociale e politica. I protagonisti di tale corrente filosofica furono detti sofisti, e da questo ambito emerse, distaccandosene, la figura
    di Socrate.
    Il termine Sofisti (dal greco sophistes = saggi), ha assunto nel linguaggio italiano un carattere negativo; i sofismi sono intesi infatti come discorsi ingannevoli e basati sulla semplice forza retorica delle argomentazioni. Questa considerazione svalutante della sofistica, è legata in particolare ai giudizi negativi espressi nei confronti di questa corrente di pensiero da Aristotele e Platone. Successivamente la corrente filosofica dei Sofisti fu rivalutata, e identificata come un anello fondamentale della filosofia antica.Con i sofisti la filosofia greca si apre definitivamente al grande pubblico, precedentemente era stata disciplina più che altro elitaria, chiusa ed esoterica, destinata in prevalenza dai maestri ai soli allievi.

    "Il 'sofista' è colui nel quale la sophìa, rinunciando a essere verità, è divenuta la capacità tecnica di persuadere conformemente a dei fini."
    Centrale è il tema del relativismo, ovvero la consapevolezza che la realtà è filtrata e interpretata da ogni uomo in modo diverso. Nel sofismo l'argomento polemico dell'impossibilità della verità deriva dalla constatazione che ogni conoscenza è frutto di una contrapposizione tra tesi contrarie, e che tali tesi, ognuna sostenuta dalle diverse scuole di pensiero, impongono le proprie conclusioni sulle altre (come verità). Tali dissidi insanabili portano i sofisti a dichiarare l'impossibilità da parte della conoscenza umana di raggiungere la certezza e la verità universale (la verità è l'opinione).

    Col tempo tale atteggiamento divenne quasi una forma di estetismo della ragione, per cui la logica non era più al servizio della verità ma al servizio della confutazione e della dimostrazioni di tesi ad hoc, attraverso l'uso della retorica come strumento tecnico codificato. Molti sofisti, infatti, soprattutto nella seconda fase del movimento, organizzavano regolarmente vere e proprie esibizioni pubbliche in cui davano sfoggio delle loro abilità retorica: lo spettacolo preferito erano le antinomie, ovvero la contemporanea dimostrazione di una tesi e del suo contrario.

     
     
     

    Post N° 1

    Post n°1 pubblicato il 04 Giugno 2008 da pensieroinsolente
     

    Aristotele tratta del concetto d'amicizia(in greco philia, φιλία) nell'ottavo e nel nono libro dell'Etica Nicomachea. Il filosofo comincia facendo l'analisi dei diversi fondamenti dell'amicizia: l'utile, il piacere e il bene; da questi derivano le tre tipologie d'amicizia: quella di utilità, di piacere e di virtù. L'amicizia di utilità è tipica dei vecchi, quella di piacere degli uomini maturi e dei giovani; gli amici in queste due tipologie non si amano di per se stessi ma solamente per i vantaggi che traggono dal loro legame: per questo motivo questi tipi di amicizia, basandosi sui bisogni e desideri umani, che sono volubili, si dissolvono e si creano con facilità. L'unica vera amicizia è quella di virtù, stabile perché si fonda sul bene, caratteristica degli uomini buoni. L' amicizia di virtù presuppone due cose fondamentali: l'uguaglianza fra gli amici (intelligenza, ricchezza, educazione ecc.) e la consuetudine di vita. L'amicizia si distingue dalla benevolenza, che può non essere corrisposta e dall'amore, perché nell'amore entrano in gioco fattori istintuali. Tuttavia Aristotele non esclude che un rapporto d'amore possa trasformarsi poi in una vera e propria amicizia. La philia aristotelica esprime il legame tra amicizia e reciprocità, fondato sul riconoscimento dei meriti e sul desiderio reciproco del bene per l'altro.-E' semplicemente lampante che l'evoluzione dei tempi non ha portato a nessun cambiamento nella mentalita' umana...non abbiamo saputo evolverci...o meglio a correggere le situazioni negative del nostro modo di essere......

     
     
     
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