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La migliore difesa quale pianificazione fin dalle prime battute del processo.

Post n°5 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da difesapenale1
 

 

Svolgiamo in questa sede alcune brevi osservazioni circa la necessaria pianificazione della difesa da attuarsi dal difensore in maniera tempestiva e con modalità utili alla migliore tutela della posizione dell'assistito.

In altre pagine del sito (www.studiolegaledelalla.it) ho diffusamente trattato del più opportuno approccio da parte dell'avvocato (soprattutto in tema di indagini investigative difensive anche a carattere preventivo) nella fase preliminare del processo caratterizzata dall'attività del Pubblico Ministero e della Polizia Giudiziaria delegata per le indagini.

Qui affrontiamo - davvero brevemente, senza nessuna pretesa di completezza e solo per chiarire il concetto di base - la fase successiva nel corso della quale le parti si confrontano dialetticamente (e, direi, anche psicologicamente) al cospetto del Giudice terzo.

Ci riferiamo, nello specifico, alla fase dell'accertamento del merito ovvero a quella necessariamente successiva all'espletamento ed al termine delle indagini preliminari.

In particolare - come ho più volte sottolineato in altri miei interventi - per la migliore difesa dell'incolpato, è necessario che il difensore sia in grado di pensare ed attuare l'assistenza defensionale in maniera dinamica con degli obbiettivi chiari, precisi e realistici individuati ancora prima dell'inizio del processo (sia che lo stesso venga celebrato con il rito ordinario o con un rito alternativo).

La predetta pianificazione è possibile solo se il professionista - conoscendo in maniera dettagliata ogni singolo atto delle indagini preliminari e ogni altro elemento della vicenda a seguito della quale è chiamato a svolgere il suo incarico difensivo - riesce a prevenire le mosse delle altre parti (prima tra tutte il Pubblico Ministero; ma anche la difesa della persona offesa e lo stesso Giudice) e, naturalmente, solo se in possesso della esatta e pronta conoscenza delle norme procedurali oltre che sostanziali (peraltro, le prime sono esattamente le "regole del gioco" con le quali si svolge il procedimento penale).

E' impensabile una difesa "a tentoni" che, di volta in volta, a seconda dello snodo processuale del momento, lasci all'improvvisazione l'analisi, l'individuazione e la realizzazione delle mosse (e delle contromosse) difensive più opportune.

Come detto, l'attenta pianificazione di ogni determinazione difensiva (le eccezioni da sollevare, i testi da chiamare, quale rito scegliere, quali documenti produrre, a quali produzioni opporsi, quale domande porre ai testi e quali evitare, quali istanze depositare ed in quali momenti del processo, se e quando chiamare un consulente di parte o chiedere una perizia solo per citare alcuni aspetti del tutto consueti quasi in ogni processo penale) deve accompagnarsi ad una buona dose di dinamicità assolutamente fondamentale affinché la strategia decisa possa essere adeguata alla concreta evoluzione del processo che si svolge in aula.

Il processo penale è una vicenda (il Collega Carponi Schittar l'ha giustamente definito anche una rappresentazione) del tutto umana dominata spesso da molte variabili alcune difficilmente prevedibili ed altre del tutto...imprevedibili.

In difetto di una buona dose di duttilità e plasticità una chiara ma ferrea strategia difensiva rischia di divenire sterile se non, come spesso accade, dannosa per l'incolpato.

Un'istanza che non viene accolta, un teste che non dà la risposta che ci si attendeva, una richiesta inaspettata delle controparti che altrettanto inaspettatamente viene accolta dal Giudice; ma anche la morte improvvisa di un testimone, il ritrovamento di un documento fino a quel momento sconosciuto, la produzione di un altro documento che non ci si aspettava sono tutte evenienze che - sebbene difficilmente o per nulla prevedibili - accadono assai spesso nel corso di un processo penale (che, magari, si protrae per mesi).

La migliore gestione di tali inaspettate eventualità risiede, innanzitutto, in una pianificazione che non lasci nulla (o quasi) al caso da parte dell'avvocato; ma in quei casi in cui dovesse avvenire l'imponderabile (o quasi) è fondamentale che la strategia pensata dal professionista sia improvvisata........in maniera meticolosamente preparata.

 

 

 
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