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« PREGHIERA RIPARATRICEIL DIGIUNO QUARESIMALE »

DOMENICA DELLA PASSIONE DEL SIGNORE (DETTA DOMENICA DELLE PALME)

Post n°12 pubblicato il 28 Marzo 2015 da piamavelli

La DOMENICA DELLE PALME è la domenica in cui ha inizio la SETTIMANA SANTA, la settimana cioè, di PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE di Gesù. La PASSIONE DI GESU' è la sofferenza e l'agonia di Gesù stesso, che hanno portato alla Sua crocifissione.La Domenica delle Palme ricorda l'entrata di Gesù in Gerusalemme. Acclamato dalla folla, Gesù fece il Suo ingresso in sella ad un'asina mentre la gente agitava festosamente rametti di ulivo e di palma gettando a terra mantelli per accoglierlo.                                              

 

Risultati immagini per domenica delle palme


PERCHE' UN'ASINA
Al tempo la cavalcatura di un re non poteva che essere un cavallo quindi il Messia avrebbe dovuto entrare trionfalmente nella città in sella ad una bestia tanto nobile. Gesù sceglie un'asina non solo perché è animale umile e di certo meno nobile del cavallo ma anche perché vicino alla gente povera nella quotidianità

PERCHE' LA PALMA

Nel vangelo di Giovanni si narra che la popolazione abbia usato rami di palma che erano simbolo di trionfo, acclamazione e regalità.
Il significato simbolico della palma chiede di essere tradotto nella vita. L’apostolo Paolo invita ad avere gli stessi sentimenti di Gesù (cfr. Fil 2,5). Per questo ci domandiamo: quali sono stati i sentimenti con i quali Gesù ha vissuto la sua passione? Quali devono essere gli atteggiamenti spirituali con i quali noi dobbiamo vivere la Passione di Gesù? Secondo la narrazione del Vangelo di Luca sono tre gli atteggiamenti fondamentali: fiducia, preghiera, mansuetudine. 


FIDUCIA

Cristo vive la sua passione fidandosi ciecamente del Padre. Prima nel Getsemani e poi sulla croce egli si affida completamente a Dio: «Padre, nella tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46). Le ultime parole di Gesù sono rivolte al Padre al quale egli restituisce tutto in un supremo atto di fiducioso abbandono. L’opera della redenzione è compiuta; non resta che consegnare tutto al Padre.

PREGHIERA

Il secondo atteggiamento con il quale Gesù va incontro alla morte è quello della preghiera. L’evangelista Luca sottolinea che si tratta di una preghiera di confidenza in Dio e di richiesta di perdono per tutti i peccatori: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34) La croce diventa così il momento della grande preghiera di intercessione rivolta da Cristo al Padre perché egli inondi il mondo con la sua infinita misericordia
MANSUETUDINE
Il terzo atteggiamento è quello della mansuetudine. Secondo la profezia di Isaia, Gesù va incontro alla morte «come un agnello condotto al macello» (Is 53,7). La mansuetudine è la virtù che mantiene l'uomo calmo e sereno di fronte ad ogni evento contrastante della vita. È prova di forza interiore, non di debolezza e di passività, è rinuncia a far valere se stessi. Di fronte alla tendenza fondamentale del nostro mondo e del nostro tempo di far valere il diritto nostro o altrui con la violenza, la mansuetudine addita un atteggiamento che se può dare talvolta la sensazione del fallimento è destinato invece alla vittoria finale, come la croce che fu lo scacco apparente e temporaneo, ma che era preludio alla vittoria della resurrezione. Cristo è il modello supremo della mansuetudine, anzi è la mansuetudine stessa
                                              
 
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