NEMO

tutto e niente

 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

 

« SU NARCISO E BOCCADORO DI HESSESONO TRA I TUMULTI... »

ANCORA HESSE...

Post n°120 pubblicato il 16 Settembre 2007 da DonnaMusica
Foto di DonnaMusica

Dopo aver terminato la lettura sia di Siddharta che del Lupo della steppa, penso di avere abbastanza materiale per formulare un modesto giudizio su Hesse e sulla sua opera. Si tratta del giudizio di una lettrice, di una qualsiasi lettrice di romanzi dell'800 e del '900, un giudizio non di valore, ma certamente schietto.  Sono romanzi "diversi" da quelli che ho letto, in modo particolare certe vicende del Lupo, per alcune scene dark, irreali, mi ricordano Poe, un autore da me apprezzato, mentre Siddharta potrebbe essere facilmente confuso per un 'opera di filosofia indiana, ma non lo è assolutamente, in quanto il buddhismo è solo lo sfondo in cui si muove Siddharta, uno che cerca se stesso. In effetti tutti i personaggi di Hesse, cercano qualcosa, cercano se stessi e per questo intraprendono un viaggio in cui provano tutte le esperienze della vita, dolorose, peccaminose, insopportabilmente dure, toccano il "fondo"come si suol dire per riscattarsi, per  trovare la saggezza, la verità, se stessi...perché il Nirvana è solo una parola, non esiste nessun paradiso, la vera felicità è ritrovare il proprio io. Boccadoro come Harry Haller (protagonista del Lupo) ritrova la realizzazione solo dopo aver goduto di tutti i piaceri della vita (sesso, in primo luogo) e dopo aver sopportato dolori e sofferenze immense, Narciso invece attraverso le privazioni, le rinunce della vita ascetica e monacale giunge in maniera imperfetta allo scopo, al ritrovamento del proprio Io, perché non ha conosciuto la vera vita, ha sopportato troppe rinunce. Le somiglianze, il parallelismo tra Il lupo della steppa e Narciso e Boccadoro sono lampanti, tra l'altro lo stesso Hesse lo sottolineava, deluso dell'accoglienza del Lupo della steppa, in cui egli aveva profuso tutto se stesso, inviando il messaggio di morte, di solitudine, di perdita di valori della nuova società "americanizzata" che di lì a poco avrebbe affrontato la seconda guerra mondiale (l'opera è del 1927).

 In effetti il Lupo della steppa è un'opera moderna, troppo all'avanguardia per quei tempi ed è giustificabile l'accoglienza fredda del pubblico che invece strizzò l'occhio a Narciso e Boccadoro, che ripete lo stesso concetto, ma sotto una nuova veste e in un'ambientazione medievale, troppo lontana per storcere la bocca di fronte alle "porcherie" (parole di Hesse) di quei personaggi che incarnano comunque vizi degli uomini del suo tempo.
Boccadoro supera Narciso, Siddharta supera Buddha stesso, perché  hanno "vissuto" pienamente l'esperienza della vita, non hanno usato l'arma nostalgica della rinuncia, costoro "attraversano la vita e ne emergono" (Massimo Mila). Vivere pienamente la natura, l'amore, il dolore: questa è la chiave per ritrovare se stessi. 
Quanto al Lupo della steppa, Hesse tiene a sottolineare che "la storia rappresenta sì una malattia (la schizofrenia, male dell'uomo del XX secolo) e una crisi, ma non verso la morte, non un tramonto, bensì il contrario: una guarigione".

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: DonnaMusica
Data di creazione: 27/08/2005
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Mark.MBRYvesethalontasiniadrianolorvincentipoeti76CerratoPasqualelacky.procinoBardamutoioeternamenteiojohnny.bluesArcanaFiliaLunamamarantok132DonnaMusicavololow
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963