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BUON ANNO

Post n°23 pubblicato il 03 Gennaio 2011 da dr.restauro

L'anno nuovo è come un libro con 365 pagine vuote...fai di ogni giorno il Tuo Capolavoro! Usa TUTTI i COLORI più belli che PUOI tali che possano RENDERE FELICE non SOLO TE, ma Chi Ti sta attorno!!!! Buon ANNO! :0) Desy
Desy

 
 
 

SE...

Post n°22 pubblicato il 21 Maggio 2010 da dr.restauro

Se la fortuna non Ti ha baciato, rallegrati, forse quel bacio Ti avrebbe perduto.

Se la sfortuna Ti investe, alza le vele e tieni fermo il timone: l'isola a cui approderai è la Terra Promessa del Tuo Destino.

Se la cattiva sorte Ti perseguita servitene per pesare le Amicizie, l'Amore ed i battiti del T uo cuore.

Se una malattia Ti coglie fà il bilancio delle Tue illusioni, ma per liquidare chiama la speranza.

Se il male Ti piega e Ti curva pensa che solo in questo modo l'arco scocca la freccia più in alto e più lontano.

Se il dolore Ti lascia una ferita NON NASCONDERE MAI LA CICATRICE, è il solo segno CHE SEI VERAMENTE UN UOMO.

 
 
 

Dai il MEGLIO di Te !

Post n°21 pubblicato il 12 Novembre 2009 da dr.restauro


L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE

 
 
 

SALUTI

Post n°20 pubblicato il 23 Ottobre 2009 da dr.restauro

DALLA SPLENDIDA

RAVENNA MUSIVA !

 
 
 

Effettivamente....

Post n°19 pubblicato il 03 Agosto 2009 da dr.restauro

Rispettare i congiuntivi NON è REATO!

 
 
 

ITALIA...

Post n°18 pubblicato il 30 Giugno 2009 da dr.restauro

Mappa Sismica Italia

DOVE MORIRANNO LE PROSSIME VITTIME?
LE GRANDI OPERE POSSONO ASPETTARE.
METTIAMO A NORMA TUTTI GLI EDIFICI ITALIANI.
ED OBBLIGHIAMOLI ALLA CERTIFICAZIONE ANTISISMICA

 
 
 

infine

Post n°17 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da dr.restauro
Foto di dr.restauro

"Non screditare alcuno altrimenti egli non lo scorderà"

 

IO AGGIUNGO :COSA SPERANO DI OTTENERE QUESTE PERSONE CHE DIFFAMANO ?

in quanto ANCORA NN HANNO CAPITO CHE : NN GLI HO SCRITTO ; NN SO DI COSA PARLANO; NN LI CONOSCO (nè m'interessa data la loro grande capacità scientifica nella ricerca della verità ed oggettiva comprensione della stessa dimostrata con ulteriori  offese nei riguardi della mia Persona e Professionalità) NN E' MIO IL BLOG IN BASE AL QUALE MI OFFENDONO OVVIAMENTE RICEVERANNO QUELLO CHE MERITANO.

 
 
 

Nei rapporti con gli altri

Post n°16 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da dr.restauro

" La gentilezza disarma, il rancore porta alla guerra, resta sempre amichevole "


Io ci provo ma dopo mesi di assurde offese....

 
 
 

Quello che semini raccogli

Post n°15 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da dr.restauro

PURTROPPO PARE CHE QUESTO SIA VERO SOLO ALL'ESTERO E NON IN ITALIA DOVE TROPPI..

 
 
 

Alcuni antichi detti insegnatimi dai Miei sin da bambina

Post n°14 pubblicato il 13 Gennaio 2009 da dr.restauro

"La lingua è più taglinte del coltello, non ferire alcuno. "

PER QUESTO SPESSO E TROPPO A LUNGO TACCIO.......

"Le parole benevole giungono più facilmente ai cuori, non dare risposte sgarbate. "

PER QUESTO SONO SEMPRE CORTESE (nei limiti dell'umanamente possibile) O RISPONDO SUL VAGO......

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da dr.restauro
Foto di dr.restauro

ALCUNI CAMPIONI DI LEGANTI

PRONTI PER LE INDAGINI

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da dr.restauro
Foto di dr.restauro

STUDIO DEI MATERIALI COSTITUTIVI L'OPERA

 
 
 

ANALISI

Post n°11 pubblicato il 27 Dicembre 2008 da dr.restauro

HO UN PIGMENTO CONTENENTE STAGNO ?

IL PIGMENTO (?) + FONDENTE E CALORE = A (=sale basico di stagno)

A + acido cloridrico (2N) + zinco metallico = B (= cloruro di stagno)

ORA HO 2 POSSIBILITA' SEMPLICI :

1] B alla FIAMMA OSSIDANTE : una luminescenza bluastra indica la presenza di stagno

OPPURE:

2]B + fosfomolibdato ammonico : una colorazione BLU "NOTTE" indica la presenza dello stagno,ma attenzione la presenza di Cu nel medesimo campione dà interferenza....

 
 
 

Mi piacerebbe sapere come sareste intervenuti Voi! Il lavoro è già concluso e..pubblicato! ;-) Desy

Post n°10 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

Tenendo conto anche dei risultati ottenuti dalle indagini posso ora meglio definire la stratigrafia :

 

1.       supporto in cartone ( spessore 3 mm );

2.       vera lacca d’Oriente nera stesa in più strati sul supporto ( spessore +/- di 1 mm a seconda dei punti );

3.       incisioni in parte dorate ed in parte riempite di lacca colorata;

4.       una pittura e/o una doratura su di uno strato preparatorio ( spessore complessivo di oltre 1 mm );

5.       finissime sottili e luminose velature sulla pittura ( che purtroppo nella raffigurazione delle rocce presentano anche prodotti di corrosione per l’ uso di verde-rame utilizzato vuoi dall’artista, vuoi da un’ulteriore precedente intervento di restauro del quale si è persa ogni notizia );

6.       deturpanti ridipinture a base di lacche sintetiche moderne ( ca. il 60% del totale ) a coprire non solo l’originale, ma anche spesso l’avvenuta cancellazione dello stesso;

7.       resti di cotone intimamente miscelatosi col materiale originale e pezzi di materiale pittorico originale fuori posto, derivanti dall’ultimo inammissibile intervento di “restauro”.

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

Tabella 2 : indagini sulla lacca nera

Prelievo

 

X,Y

(cm)

[2]

misura

reagente,

solvente o

metodo

utilizzato

risultato

L1, C9

0,61

resina

estratto dalla [5]

radice di alcanna

non risulta la presenza di alcuna resina anticamente utilizzata in Europa:

dammar, coppale, mastice, sandracca, ambra, gommalacca, gommagutta, ..

L3, C10

27,139

resina

,,

,,

L2, C11

0,60

resina

toluolo

non risultano: dammar, elemi, né cera giapponese

L2, C12

0,30

resina

xilolo

,,

L2, C13

0,139

resina

trementina distillata

,,cera, colofonia, coppale, trementina veneta.

L2, C14

30,139

resina

metanolo

non risulta essere gomma lacca, colofonia, mastice,…

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

I microscopici prelievi eseguiti per compiere le analisi sono sempre stati effettuati con la lama di un bisturi (N°15) ed hanno interessato soprattutto zone di bordo già degradate pur se rappresentative di quanto di volta in volta cercato. [0]

 

Tabella 1 : indagini effettuate sul supporto

 

Prelievo

[1]

X,Y

(cm)

[2]

misura

reagente

o metodo

utilizzato

risultato

L1, C1

0,27

lignina

floroglucina

negativo

L3, C2

0,10

lignina

floroglucina

negativo

L3, C3

34,139

lignina

floroglucina

negativo

L1, C4

0,139

ph

misura colorimetrica

a freddo [3],

6.0

L3, C5

61,139

ph

,,

6.5

L1, C6

0,60

amido

iodio/ioduro di potassio

positivo

L3, C7

0,139

amido

iodio/ioduro di potassio

positivo

L3, C8

0,61

fibre

iodio/ioduro di potassio [4]

non identificabili

 

 
 
 

Indagini sul PARAVENTO (lacca su cartone,ecc.)

Post n°7 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

Analisi preliminari

 

Da una prima osservazione ravvicinata dell’opera sia nel visibile che all’ultravioletto,ed anche parlando coi proprietari è stato chiarito che:

·         gran parte dell’originale era stato ricoperto da ridipinture di colore : verde, oro, bronzo, rame.

·         Tutte le pitture, ridipinte e non, si erano imbarcate.

·         Il materiale nero che ricopriva il supporto in cartone presentava delle evidenti lacune.

·         Il maggiore degrado era stato causato dalla incauta “pulitura” ad opera di un restauratore decisamente troppo precipitoso nel suo operato.

·         Il manufatto presentava anche i segni inconfondibili acquisiti col passare del tempo e per l’uso in verticale, probabilmente senza una corretta struttura di sostegno, peraltro non pervenuta.

 

Ho quindi eseguito delle indagini microchimiche, tenendo sempre presente che:

·         ogni rapporto di prova è riferito solo al campione sottoposto all’indagine,

·         essendo la quantità di campione indagata veramente dell’ordine dei mg la sostanza cercata potrebbe sì essere presente, ma in quantità non rilevabile.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

Ricerche e studi applicati al ripristino della leggibilitÁ

di  un  paravento  con  decorazioni  “ aLLA cinesE ”

                                                                                                                                                                                    

Abstract

 

Questo studio interessa un paravento di proprietà privata a due ante di dimensioni ciascuna : altezza 139 cm x larghezza 61 cm, spessore ½ cm, di lacca d’Oriente nera su cartone, dipinto con scene quotidiane tipicamente cinesi, incorniciate da quel che resta di un paesaggio inciso e cornici dorate.

Il degrado subito è qui principalmente il risultato di un erroneo intervento di restauro che ha bruciato, cancellato e ridipinto gran parte dell’originale, lasciando quel che resta del materiale pittorico a scodelle e molte lacune anche nella lacca.  Sono state eseguite esaurienti indagini conoscitive sui materiali originali e non .

Per testare i prodotti adesivi e consolidanti sono stati preparati appositamente dei campioni di riferimento con materiali resi simili all’originale grazie all’invecchiamento artificiale.

Grazie ai risultati di specifici saggi sono state selezionate idonee e minimamente invasive formulazioni pulenti.

 

Introduzione

 

Nonostante esistano numerosi trattati sulle tecniche della pittura in lacca praticata nei vari paesi e non manchino esemplari , tuttavia, è molto arduo e spesso impossibile risalire al luogo d’origine di ciascun pezzo ed a volte anche il datarlo con esattezza. L’olandese Van Linschoten nel 1598 notò che gli oggetti di lacca migliori provenivano dalla Cina. L’importazione in Europa quantitativamente più rilevante dal 1600 al 1700 sembra sia stata quella di armadietti e paraventi di lacca, sia dipinta che intarsiata, provenienti più spesso dalla Cina che dal Giappone. Dopo l’apertura del Giappone all’Occidente, nel 1858, le lacche giapponesi, di una qualità sino ad allora molto rara in Europa, incominciarono ad arrivare in grande quantità. Dato l’alto costo degli oggetti in lacca Orientale ben presto inizialmente in Francia, Italia ed Inghilterra e poi nel resto d’Europa s’iniziò ad imitarla. Durante il Settecento i mobili e le suppellettili di lacca furono spediti da un Paese all’altro e vennero in tal modo diffusi in tutto il continente. Sino a poco tempo fa si riteneva che i più begli esemplari di lacche italiane fossero stati prodotti a Venezia, ma non è affatto  sicuro che molti dei pezzi esposti alla famosa mostra delle lacche veneziane del 1938 siano effettivamente di origine veneziana, non si è neppure certi che siano stati fabbricati in Italia. Tuttavia la tecnica veneziana della lavorazione della lacca differisce sostanzialmente da quella cinese. Poiché l’Olanda era il Paese che più d’ogni altro commerciava in lacca orientale le sue imitazioni sono le più simili all’originale e gli esperti spesso incontrano serie difficoltà nel determinare se i singoli pezzi siano d’origine olandese od orientale. Mentre comunemente la parola lacca in Europa si riferisce ad una vasta gamma di vernici resinose, i puristi, non a torto, preferiscono usare la parola lacca limitatamente alle due sostanze orientali : quella chiamata dai cinesi Ch’i (Da Qui) e dai giapponesi Urushi, prodotta con la linfa dell’albero Rhus vernicifera, indigeno dell’estremo Oriente. Lo stile decorativo,si nota ad esempio la stretta connessione tra calligrafia e pittura, e la tecnica esecutiva di questo paravento conducono alla conclusione che siamo in presenza di un antico manufatto cinese, eseguito durante la dinastia Qing (1644-1911) presumibilmente nel Settecento.

 

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro
Foto di dr.restauro

Conclusioni

 

La complessità dei problemi che s’incontrano nella conservazione dei beni culturali, legata alla grande varietà dei materiali utilizzati ed alle molteplici tipologie di degrado subite dagli stessi, impone l’uso simultaneo di più tecniche diagnostiche per la costruzione di una corretta tipologia d’intervento.

Purtroppo poi a complicare le indagini per i dipinti restaurati possono esserci dei materiali aggiunti ormai praticamente indistintamente miscelatisi coi materiali originali.

Nonostante l’evoluzione delle componenti strumentali ed in particolare l’introduzione di rivelatori a maggior sensibilità  e di sorgenti laser con emissione nel vicino IR , nelle stesure invecchiate ( in qualsiasi modo) contenenti una grande % di olio la fluorescenza rilevata è  notevole. Qui è stata svolta una ricerca su più campioni pittorici atta all’identificazione dei pigmenti nel tempo nonostante i diversi leganti impiegati spesso in stratigrafie sovrapposte, che spero quindi vada ad integrare le raccolte di spettri attualmente disponibili, che sono in gran parte riferiti ai soli pigmenti puri. Pur conoscendo le precise indicazioni tramandateci inerentemente l’uso del corretto legante a seconda del pigmento utilizzato, ho volutamente commesso “errori”,miscelando certi pigmenti con dei leganti coi quali so essere incompatibili e che col tempo quindi sono già visibilmente alterati, in quanto tale uso è possibile trovarlo applicato dai pittori meno esperti ancora oggi.

Le ricerche svolte ed i confronti effettuati hanno ulteriormente contribuito a sfatare alcuni fraintendimenti inerenti la metodologia pittorica che si credeva fosse utilizzata da alcuni antichi Maestri : del tipo inaudito che per i pigmenti chiari vada usato l’albume od un tuorlo molto chiaro (per non falsarne il colore?!) il che è assurdo è dimostrato e dimostrabile che qualsiasi “rossissimo” tuorlo non altera in alcun modo il risultato finale della tempera, se mai ad alterare le tonalità sono l’aggiunta di alcool e/od aceto come gli antichi maestri ben sapevano e ci hanno tramandato, pare senza senso, vista la notevole diffusione di “manuali” che riportano notizie falsate.

Ritengo inoltre vada chiarito un incredibile malinteso riguardo alla reale natura della vernice anticamente utilizzata c’è chi senza fondamento ritiene fosse la sandracca . L’errore nasce da Lippmann che tradusse da dei trattati tecnici dell’8°sec. la parola “beronike” con “vernix”. Nel 1932 Hedfords, nella sua nota dissertazione sul manoscritto di Lucca considerò, senza giustificazione alcuna, la dicitura “beronike” identica a “veronice” e la tradusse  con “vernix” riferendosi al Lippmann. Il Berger poi si riferì ai precedenti ed introdusse un’innovazione: tradusse “vernix” = vernice = sandracca ogni qualvolta trovò la parola “beronike”.

Leggendo attentamente gli antichi tesi si deduce solamente che questa “beronike” è una componente di una ricetta di lacca oleosa e non è di per sé una vernice finale; poteva trattarsi di una gomma od una coppale,recente o fossile, che veniva sciolta in olio e non in acqua.

 

 

.....x maggiori dettagli :vedere Lo Stato dell'Arte 6 , Nardini Editore....

e/o contattare l'autrice dr.restauro@gmx.at

NOTE

 

[1]  Ho utilizzato legno di pioppo, dello spessore di 0,4cm, e diversi tipi di tela, entrambi preparati con tre strati a gesso e colla e levigati con una lastra di metallo.(1.)

[2] Premesso che i tempi d’invecchiamento artificiale non sono correlabili coi reali tempi d’esposizione agli agenti atmosferici (2.), quest’operazione è stata condotta seguendo in parte le istruzioni tratte dal diploma in arti della conservazione di C. Sceilblauer (3.) che prevedeva periodiche variazioni di temperatura ed umidità, ma non l’esposizione all’IR ed un solo ciclo di 20 ore all’UV, mentre qui i campioni sono stati sottoposti a 5 cicli di 20 ore l’uno all’ UV ed altrettanti all’IR grazie ad un tubo Philips infrared R 95 E .

[3] Esistono svariati testi per affermare o confutare diversi pareri ed asserzioni riguardo all’uso di pigmenti e leganti, ho consultato la più ampia letteratura (da Teofrasto 315 a. C. ad oggi) ponendo molta attenzione alla traduzione, spesso controversa, di termini che col tempo hanno assunto un diverso significato, posso quindi giustificare ogni scelta eseguita nella preparazione dei campioni.

[4] FT-IR DIGILAB FTS 40, utilizzato per verificare l’autenticità di alcuni pigmenti che risultavano essere irriconoscibili al micro-Raman .     Spettri ottenuti per accumulo di 16 scansioni con risoluzione di 4cm-1 .

[5] Spettrofotometro JASCO TRS 300 dotato di un microscopio Olympus del quale ho usato l’obiettivo 50x ; i parametri sono stati ottimizzati di volta in volta a seconda della risposta del campione analizzato, in generale il numero di scansioni impiegato è tra 30 e 300, la potenza del laser tra 30mW e 300mW ed i tempi d’integrazione variabili tra 200s e 300s.

[6] Ideato ed assemblato nel laboratorio ora della Professoressa Silvia Bruni c/o Università degli Studi di Milano da singole parti disponibili separatemente in commercio, è posizionebile su di un cavalletto per effettuare misure in situ (Fig.1.). Qui tramite una fibra ottica la radiazione viene portata ad una sonda JASCO RMP-100 dotata di un obiettivo OLYMPUS 50x. Le sonde sono dotate di un attenuatore che permette di regolare la potenza del laser che arriva al campione. La presenza del notch filter rimuove la λ d’eccitazione quindi non è possibile avere informazioni al di sotto dei 100cm-1; il rivelatore CCD ANDOR ,raffreddato a -50°C x effetto Peltier, è sensibile e con un basso rumore di fondo.

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 02 Novembre 2008 da dr.restauro

Introduzione

 

La scelta dei numerosi pigmenti impiegati per la creazione dei campioni, di volta in volta miscelati con differenti leganti, fa riferimento principalmente al capitolo XXXVI del famoso “Libro dell’Arte”del Cennini.  

Particolare attenzione è stata rivolta all’indagine degli incarnati per le cui stesure è stato necessario eseguire quattro “tavole campione”. Ai numerosi fantasiosi ormai quasi introvabili anticamente usati bianchi ho preferito studiare il comportamento nel tempo del bianco d’argento con 48 differenti leganti, e su alcuni antichi dipinti; la stessa ricerca è stata condotta anche per il lapislazzuli, il giallo di Napoli o il giallo di piombo e stagno ed il minio.     A volte sono state usate anche miscele di pigmenti, altre stratigrafie successive e/o velature.

La ricerca e successiva preparazione dei leganti testati si è svolta con l’ausilio di noti antichi testi e grazie alla conferma di molte affermazioni tratte da essi, fornite dalle relativamente recenti indagini chimiche e/o fisiche svolte nel campo dei beni culturali con la più ampia gamma di strumentazione. Le “ricette” poi elencate sono da taluni erroneamente ritenute attuabili con ogni pigmento, ma così non è, come gli antichi Maestri ben sapevano. Sono state indagate anche stesure effettuate utilizzando colori :a) ad acquarello,b)a vernice,c)a tempera, spesso utilizzati in fase di reintegrazione pittorica,facilmente reperibili in commercio, e d) campioni effettuati con antichi colori ad olio da tubetti non più reperibili in commercio.

 
 
 
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Un blog di: dr.restauro
Data di creazione: 07/04/2008
 

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