EREMO MISANTROPO
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I dolori del giovane Werther - Goethe
Post n°1316 pubblicato il 12 Gennaio 2016 da Pitagora_Stonato
Tu mi domandi com'è la gente di qui? E io ti devo rispondere: come dappertutto! il genere umano è cosa davvero monotona. L maggior parte degli uomini consuma quasi tutto il suo tempo per vivere, e quel poco che gli resta di libertà, li spaventa tanto, che cercano con ogni mezzo di liberarsene. Oh sorte degli uomini! ** 22 maggio Che la vita non sia che un sogno, è un pensiero che già è occorso a molte persone, e anche in me esso nasce assai spesso. Quelle sono creature felici. E bene stanno anche coloro che sanno dare grandi nomi pomposi alle loro miserabili occupazioni o perfino alle loro passioni e le prospettano al genere umano come straordinarie imprese compiute per la sua salute e il suo benessere. Beato colui che può passarsela così! Ma chi in umiltà riconosce dove va a finire ogni umano sforzo, chi vede con quanta buona grazia ogni bennato cittadino sa trasformare in paradiso il proprio giardinetto e con quanta infaticabile solerzia anche il più sventurato continui a trascinarsi per la sua strada, ansimante sotto il suo pesante fardello, e tutti hanno un unico, comune interesse, godere anche solo un minuto di più la luce del sole...sì, costui rimane in silenzio e si costruisce un piccolo mondo solo per sé, ed é ugualmente felice di essere un uomo. E allora, per quanto costretto si senta, continua a portare in cuore il dolce sentimento di essere libero e di poter abbandonare questo carcere quando lo voglia **
Wilhelm, che cosa e per il nostro cuore un mondo senza amore! Che cos' è una lanterna magica senza luce? Ma basta che tu ci metta un lumicino e subito le immagini più variopinte appaiono sulla tua parete bianca' E anche se non fossero altro che questo, soltanto fugaci fantasmi, essi fanno la nostra felicità, quando vi stiamo dinanzi come ingenui fanciulli e ci deliziamo di quelle immagini meravigliose
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Oh, uomini ragionevoli!» esclamai sorridendo. «Passione! Ubriachezza!Follia! Voi ve ne state lì così tranquilli, così distaccati, voi persone per bene e costumate. Biasimate l’ubriaco, disprezzate l’insensato e tirate via come il prete, ringraziate Dio come il fariseo, perché non vi ha fatto come uno di loro. Io sono stato ubriaco più di una volta, le mie passioni mi hanno portato sempre ai margini della follia e non me ne pento; perché con la mia esperienza ho imparato a comprendere che tutti gli uomini fuori del comune, che hanno fatto qualcosa di grande, qualcosa che appariva impossibile, han dovuto essere un giorno considerati come dei pazzi, degli ubriachi. Ma anche nella vita d’ogni giorno è addirittura insopportabile udire gridare a ogni gesto che sia in qualche modo libero, nobile o inatteso: quello è ubriaco, quello è pazzo! Vergognatevi, uomini sobri! Vergognatevi, uomini saggi!»
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