Creato da Pitagora_Stonato il 12/07/2010

EREMO MISANTROPO

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I dolori del giovane Werther - Goethe

Post n°1316 pubblicato il 12 Gennaio 2016 da Pitagora_Stonato
 

Tu mi domandi com'è la gente di qui? E io ti devo rispondere: come dappertutto! il genere umano è cosa davvero monotona. L maggior parte degli uomini consuma quasi tutto il suo tempo per vivere, e quel poco che gli resta di libertà, li spaventa tanto, che cercano con ogni mezzo di liberarsene. Oh sorte degli uomini!


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22 maggio

Che la vita non sia che un sogno, è un pensiero che già è occorso a molte persone, e anche in me esso nasce assai spesso.
Quando vedo le barriere entro le quali sono chiuse le forze attive e indagatrici dell'uomo; quando vedo come tutta la nostra attività ha per solo scopo la soddisfazione di bisogni, i quali a loro volta ad altro non servono che a prolungare la nostra povera esistenza, e poi mi accorgo che la nostra tranquillità su certi punti dell'indagine del pensiero non è che trasognata rassegnazione, solo perché riusciamo a dipingere figure variopinte e paesaggi luminosi sulle pareti che ci tengono prigionieri... Tutto questo, Wilhelm, mi fa ammutolire. Mi rinchiudo in me stesso e trovo un mondo! E anche questo fatto più di presentimenti e di oscure bramosie, che di realtà e di energie vitali. E allora tutto dilegua davanti ai miei sensi come in una nebbia e sorrido trasognato continuando la mia vita.

Che i bambini non sappiano ciò che vogliono, su questo punto sono d'accordo tutti i maestri e gli uomini di dottrina; ma che anche gli adulti, come bambini, si muovano tentoni su questa terra, anch'essi, come quelli, senza sapere da dove vengono e dove vanno e che altrettanto poco agiscano con scopi veri e reali e si lascino governare a biscotti e bacchettate... questa è cosa che nessuno crede volentieri, e tuttavia a me pare una verità che si può toccare con mano. Ammetto volentieri, perché so quello che vorresti dirmi in proposito, che i più felici sono proprio coloro che, come i bambini, vivono alla giornata, portando a spasso, vestendo e spogliando le loro bambole, e girano con grande rispetto e soggezione intorno al cassetto dove la mamma tiene chiusi gli zuccherini, e quando poi alla fine hanno avuto quello che desideravano, lo divorano a quattro palmenti gridando: «Ancora!...».

Quelle sono creature felici. E bene stanno anche coloro che sanno dare grandi nomi pomposi alle loro miserabili occupazioni o perfino alle loro passioni e le prospettano al genere umano come straordinarie imprese compiute per la sua salute e il suo benessere. Beato colui che può passarsela così! Ma chi in umiltà riconosce dove va a finire ogni umano sforzo, chi vede con quanta buona grazia ogni bennato cittadino sa trasformare in paradiso il proprio giardinetto e con quanta infaticabile solerzia anche il più sventurato continui a trascinarsi per la sua strada, ansimante sotto il suo pesante fardello, e tutti hanno un unico, comune interesse, godere anche solo un minuto di più la luce del sole...sì, costui rimane in silenzio e si costruisce un piccolo mondo solo per sé, ed é ugualmente felice di essere un uomo. E allora, per quanto costretto si senta, continua a portare in cuore il dolce sentimento di essere libero e di poter abbandonare questo carcere quando lo voglia

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Wilhelm, che cosa e per il nostro cuore un mondo senza amore! Che cos' è una lanterna magica senza luce? Ma basta che tu ci metta un lumicino e subito le immagini più variopinte appaiono sulla tua parete bianca' E anche se non fossero altro che questo, soltanto fugaci fantasmi, essi fanno la nostra felicità, quando vi stiamo dinanzi come ingenui fanciulli e ci deliziamo di quelle immagini meravigliose

 

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Oh, uomini ragionevoli!» esclamai sorridendo. «Passione! Ubriachezza!Follia! Voi ve ne state lì così tranquilli, così distaccati, voi persone per bene e costumate. Biasimate l’ubriaco, disprezzate l’insensato e tirate via come il prete, ringraziate Dio come il fariseo, perché non vi ha fatto come uno di loro. Io sono stato ubriaco più di una volta, le mie passioni mi hanno portato sempre ai margini della follia e non me ne pento; perché con la mia esperienza ho imparato a comprendere che tutti gli uomini fuori del comune, che hanno fatto qualcosa di grande, qualcosa che appariva impossibile, han dovuto essere un giorno considerati come dei pazzi, degli ubriachi.

Ma anche nella vita d’ogni giorno è addirittura insopportabile udire gridare a ogni gesto che sia in qualche modo libero, nobile o inatteso: quello è ubriaco, quello è pazzo! Vergognatevi, uomini sobri! Vergognatevi, uomini saggi!»

 

 
 
 
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