Creato da ronin53 il 08/11/2005

ERNESTO

l'importanza di chiamarsi...

 

 

« IL 15 OTTOBRE, SOLO SETT...L’ESTATE DI SAN MARTINO »

LADDOVE SI TRATTA DEL NOVELLO PANGLOS, DEL TRUMAN SHOW E DEL CAPPOTTO DI ENRICO DE NICOLA

Post n°27 pubblicato il 09 Novembre 2011 da ronin53

Voltaire, pseudonimo di Francois-Marie Arouet, fu vivace polemista e sostenitore di una concezione empirista e laica del mondo; la vecchia Europa continentale, assolutista, clericale e feudale, gli sembrava meritare l’ironia più feroce che, nel romanzo satirico “Candido o dell’ottimismo “, venne banalizzata dal precettore di Candido, Pangloss: ottimista pregiudiziale, totalmente impermeabile a qualunque osservazione empirica che potesse mettere in crisi la sua visione del mondo precostituita.

"... Pangloss insegnava la metafisico-teologo-cosmoscemologia. Dimostrava in modo mirabile che non c’è effetto senza causa, e che, in questo che è il migliore dei mondi possibili, il castello di monsignore era il più bello dei castelli e la signora la migliore delle baronesse possibili. “E’ dimostrato” diceva “che le cose non possono essere in altro modo: perché siccome tutto è creato per un fine, tutto è necessariamente per il migliore dei fini. Notate che i nasi son stati fatti per portar gli occhiali, infatti ci sono gli occhiali. Le gambe sono evidentemente istituite per esser calzate, ed ecco che ci sono i calzoni. Le pietre sono state formate per essere squadrate, e per farne castelli, infatti monsignore ha un bellissimo castello; il massimo barone della provincia dev’essere il meglio alloggiato; e siccome i maiali sono fatti per essere mangiati, mangiamo maiale tutto l’anno; quelli che hanno affermato che tutto va bene hanno quindi affermato una sciocchezza: bisognava dire che tutto va nel migliore dei modi.”

 

A Pangloss è andato il mio pensiero nel leggere sui quotidiani di oggi dell’atteggiamento a dir poco ostinato di Berlusconi e, in particolare, penso al mirabile articolo di Barbara Spinelli in cui parla di “…un Truman Show, che alla fine beve il cervello stesso del suo demiurgo”, di “un linguaggio della politica, che anche quando s'ingarbuglia s'adatta astuto alle circostanze. Non è neanche il linguaggio di una classe: in questo caso, di un imprenditore sceso in politica perché messo alle strette dalla giustizia. È il linguaggio dello spot promozionale: insistente, sempre eguale a se stesso, sempre indirizzato al cittadino che di politica non vuol sapere, sempre pronto ad annusare il possibile cliente in chi sta appeso alla Tv”, di un pubblicitario per il quale “non c'è crisi, non ci sono precipizi, ma un mondo liscio, parallelo a quello - reale - che sta "là fuori". Nei disastri il pubblicitario c'è o non c'è a seconda delle convenienze.”

 

Come non pensare a quanto sono cambiati i costumi della politica italiana e  come non pensare ai padri fondatori della Repubblica?

E tra questi, mi sono soffermato sulla persona di Enrico de Nicola che, pochi lo sanno, fu il primo Presidente della Repubblica Italiana; il 28 giugno 1946 fu eletto dall'Assemblea Costituente Capo Provvisorio dello Stato e dal 1º gennaio 1948, a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione, assunse titolo ed attribuzioni del Presidente della Repubblica.

 

Enrico De Nicola era particolarmente stimato per la sua competenza ma anche per l'onestà, l'umiltà e l'austerità dei costumi. Per assumere la più importante carica dello Stato, giunse a Roma da Torre del Greco, a bordo della sua auto privata, ponendo in subbuglio il mondo della politica e la polizia fino al suo arrivo. Rifiutò lo stipendio previsto per il Capo dello Stato (12 milioni di lire dell’epoca!!!). Spese preferibilmente sempre di tasca propria e, considerata la provvisorietà della sua carica, ritenne del tutto improprio stabilirsi al Quirinale, optando per Palazzo Giustiniani. Nell’Italia che usciva distrutta dalla tragedia della guerra, divenne famoso anche per il suo cappotto “rivoltato”, dignitosissimo co-protagonista di numerosissime occasioni ufficiali.

A tutt’oggi, De Nicola è stato l’unico cittadino italiano ad aver ricoperto sia la carica di Presidente del Senato sia quella di Presidente della Camera dei deputati. Nella sua vita ricoprì anche la carica di Presidente della Repubblica e Presidente della Corte Costituzionale, trovandosi così ad esser stato a capo di 4 delle 5 cariche dello Stato.

 

Come non provare nostalgia per certi “costumi”, per un’etica della politica di cui il novello Pangloss non ha mai conosciuto neppure l’esistenza?

E a chi esulta ingenuamente e infantilmente per la possibile rovinosa fine del novello Pangloss mi viene da chiedere se conosce il nome di un politico che abbia le capacità e la morigeratezza di un uomo di stato come Enrico De Nicola.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/ERNESTO/trackback.php?msg=10787704

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

TAG

 

ULTIME VISITE AL BLOG

giobbe3331lumil_0vale_sannaRobyAlcoleteroclitawilla66rebbioargabriele666jentu0salentodonne1ronin53mariaconcettatringalfernandez1983santi1955silvirosa
 

ULTIMI COMMENTI

la sa e la porta dentro... jentu
Inviato da: jentu0
il 01/11/2011 alle 16:41
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963