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partiamo una mattina da ubriachi, con l'unico scopo di finire nel burrone con la più sentimentale delle macchine rubate. poi ci deviamo e ci diciamo che: si, un cicchetto prima di morire non può farci male. e allora grattiamo le dita sulla tenda d'acciaio fino a che il primo soggiorno non appaia con tutti i suoi ospiti. c'è chi ci accompagna davanti allo specchio e ci fa attraversare la nostra immagine per andare a scoprire chi le maschere le ha lasciate in casa, e per l'occasione sfoggia un volto senza significato, così giusto per perdersi un po'.
è li che gli accenti si animano e si mescolano, con grande soddisfazione divina, fino a impedirci di comunicare quando ci accorgiamo che l'accento è nel contenuto, non nella forma. ho occhi spenti, ossa annodate e muscoli verdi quando mi accorgo che ho delle macchie di muffa nel sentimento: sono le solite vecchie cose, quelle che sfrega sfrega non se ne vanno mai. e spazzole di ferro non bastano, e i bagni di candeggina non le sfiorano nemmeno. sono le radici delle piccole disperazioni, quelle forti come scarafaggi, sicure del loro perchè.
ma perchè?
NODI AL PETTINE
A QUEL PAESE CI STA:
- lo sporco
- il breve
- il circo
- la pazza
- la lurida
- il santo
- il cattivo
- la cuggina
- la "a volte"
- la dolce
- la cocotte
- la zoccola
- il guardiano
- il tanto di cappello
- mia zia
- il buon consiglio di c.
- OLTRECONFINE:
- le libertine
- la barista
- la bombarola
- la hostess di terra
- quelle che mettono i dischi
- quella con le palle
- il professore di ginnastica
- frankie!
- l'egocentrico io