Edizioni il Papavero

Recensioni

Nella vita di ognuno di noi , nella cronaca, nella storia, c’è sempre un prima e un dopo. C’è uno scontro frontale e a volte pericolosissimo tra due volti e due anime della realtà, tra due diversi poli, tra due opposti che non si attraggono. E il dopo, in questo caso, porta i segni tragici e apocalittici del sisma dell’80 in Irpinia. E’ un dopo impossibile, irrimediabile ,  nulla è uguale, tutto da ricostruire, strada per strada, mattone per mattone, anima per anima.

Il romanzo di Maurizio Picariello ci racconta di questo. Ci racconta una storia, una famiglia, personaggi inquieti, luoghi che conosce bene perché sono i suoi luoghi, strade che hanno il profumo delle strade calpestate da sempre. Ci racconta di un dio presente e possibile attraverso gli occhi della bellezza. La bellezza è Loredana, bellissima, visionaria,appassionata. Inseguita da fantasmi che offrono premonizioni e chiedono quindi, in cambio, la sua innocenza. Loredana è la voce dell’inquietudine, la risposta sono i suoi fantasmi, il suo Dio custodito e presente, il suo sapere cosa succede prima che accada.

Il romanzo ha una forte originalità nel voler costruire una sua colonna sonora, nell’offrire i suoni del periodo, quelli che tutti abbiamo amato in quegli anni. Ma la forza è nell’offrire le parole delle canzoni nella trama e il loro sviluppo è precisamente nel coro delle emozioni che la protagonista vive. Provate a leggere queste parole di Bruce Springsteen: “Tesoro, questa città ci sta strappando le ossa dalla schiena. E’ una trappola mortale, è un invito al suicidio. Dobbiamo uscirne mentre siamo ancora in tempo,perché i vagabondi come noi, Tesoro, sono nati per correre” e a immaginare quello che sta per succedere nella città morente nella quale si muovono i nostri personaggi, provate a immaginare le macerie cadenti ovunque, provate a immaginare i morti e i sopravvissuti. Correre, scappare, premonizioni. Loredana è l’anima in piedi del dopo. Loredana è quello che non ci permette l’oblio. Sotto i piedi sentiamo le macerie. I piedi , le mani, le coscienze, dolgono. Noi sappiamo , leggendo questo libro, di non poter dimenticare e di avere tutti Loredana in fondo al cuore, che sia speranza, che sia voglia di ricordare, che sia amore.

Silvana Pasanisi