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Emanuela Chirico

Il primo romanzo di Emanuela Chirico "In volo verso una nuova alba"

 
 

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CIELO APERTO...Sul Tetto

Post n°32 pubblicato il 03 Marzo 2023 da emy83ec

E mentre un’emittente radiofonica trasmette una canzone fatte di briciole, la tv al quarto piano di un albergo lancia il nuovo disco inondando la stanza della stessa melodia. Il suono diventa quasi impercettibile al di là del muro, ma lei conosce il testo a memoria e le parole non servono a ricordarlo. A volte bastano solo le note per sentire una musica che sta già dentro te e che fa da sottofondo a quell’istante della vita, e a quella città così piccola vista dall’alto così lontana per ascoltare ma così vicina da immaginare. Un pavimento di  tegole su un tetto spiovente che la lascia in bilico, sospesa tra realtà e sogno, con un cielo stellato a fare da tetto per ripararsi dal nulla. Le cose che dividono sono così tante che non si contano più e neanche stavolta servono le parole per capire che si stanno chiudendo i confini. Lui trascinato da strade che passano lontano da qui, lei raccolta su se stessa, confinata nel suo non riconoscersi. Se ne sta seduta immobile, con le gambe abbracciate da sé che le fanno da appoggio e sorreggono quel suo mento sottile e imbronciato. Musica, fedele compagna in percorsi tortuosi, amica piacevole da cui non si vuol scappare, mentre qualcuno invece l’accompagna invisibile nei momenti più difficili, amante di un’ennesima notte di compagnia. Lo spettacolo va in scena e gli attori recitano la propria parte magistralmente anche se si tratta del loro primo e unico debutto, scena che si ripete ad ogni occasione per gli spettatori, novità assoluta per attori di cui inconsciamente conoscono già la parte. Abitanti di un mondo diviso da un palco il cui limite è troppo sottile per non sconfinare, spettatori non curanti delle lacrime altrui versate, ma fragili di fronte ad occhi propri. Spettatori distratti, estranei ai particolari, che troppo tardi riconosceranno quando saranno pronti a riconoscersi nel passato. Comparse di un attimo, di un anno o di una vita, destinate a rimanere tali se non saranno abbastanza brave dal riuscire a passare anche l’ultimo provino, quello più importane, ma anche allora il loro posto sarà coprotagonista di una vita di cui si è pieno protagonista. Spettatori andati via troppo in fretta, che hanno smesso di crederci, che si sono stancati al primo spettacolo e hanno rinunciato,attori usciti di scena prima che si potesse giungere a un finale,che non potranno mai conoscere le verità nascoste. Personaggi di passaggio che non sapranno mai come i feriti di una battaglia si son rialzati e come i morti hanno esulato il loro ultimo respiro, perché in punta di piedi hanno preso la strada dell’uscita, convinti che lo spettacolo fosse giunto al suo termine. Lui che ancora prova a parlarle, a spiegare e a capire quel che lei non riesce a dire, mentre qualcosa si sgretola e il piano lo accompagna premendo ancora quei tasti e lei non si cura più di trovare le parole, perché basta quella musica a coprire i suoi pensieri. Perché non c’è più nulla da aggiungere, non c’è più nulla da spiegare, da dire, da cercare, da provare, è tutto già scritto in quella musica, è tutto già andato, volato via e passato al passato. Lei esce fuori, prende aria e con lei un nuovo respiro, affacciandosi a un nuovo mondo. Lui che le sta dietro, ma quel tetto è troppo debole per tenere entrambi troppo fragile per una storia così pesante. Lei questa sera si è presa il suo tempo per tornare a vivere, si è ritagliata il suo spazio necessario per prendere quelle decisioni che l’hanno già cambiata e stanno cambiando la sua vita. L’aria pungente della sera che soffiava su quel tetto era nulla in mezzo ai brividi che la percorrevano ogni sera, ma l’ha aiutata a cercare riparo nel calore di una certezza trovata su quel tetto. Lui, spettatore malinconico, l’ha cercato nei luoghi sbagliati e alla fine, guidato dalla sua voce, l’ha trovata scoprendo la sua vera natura, l’ha vista lassù, su quel tetto pericolante, ma non l’ha mai raggiunta, affacciato ad una finestra toppo piccola per raggiungere quel posto troppo instabile, troppo vacillante per qualcuno che non ha mai avuto il coraggio di rimanere ancorarsi ad una speranza. Spettatore infedele, incredulo alla forza della ragione, che ha preferito scegliere un altro spettacolo senza conoscere mai il finale di quello precedente. Questa storia finisce così, con la luce fioca della notte e l’attesa di un mattino pieno di luce. Lui lancia un ultimo saluto in mezzo al vuoto, lei ne coglie il sapore amaro e si arrende ad una lacrima trattenuta tre anni. La luce si spegne e la stanza rimane vuota, ogni cosa è ancora al suo posto, ma nessuno se ne accorgerà, perché nessuno potrà osservarla. Puoi dire che una racconto mai letto esista davvero?Che una lettera mai inviata sia stata scritta?Che una canzone mai ascoltata abbia una musica? Che una telefonata mai presa abbia mai squillato? Che senso ha un attore senza il suo pubblico?che senso ha una scena di cui nessuno si ricorda?che senso ha un “io” se non c’è un “tu”? Che senso ha un “noi” se non ci sei tu a ricordarlo e che vuoi dimenticarlo?

 

Solo io, solo tu conosciamo quel film, solo io, solo tu lo abbiamo vissuto, ma solo io sono rimasta per conoscerne la conclusione. Sono rimasta sola, ma non scenderò da questo palco, non smetterò di sperare. Ho comprato il biglietto di questo spettacolo e ora voglio viverlo fino in fondo

Voglio vedere quel ragazzo affacciato al balcone e poi rientrato, andato via convinto che le tegole non avrebbero retto il peso troppo grande per una ragazza così piccola, così fragile, sarà scivolata giù trovando finalmente il riparo agognato, quello irraggiungibile, quello vuoto del buio. O forse convinto prima e più di lei che potesse farcela, ma stanco di farne parte. Voglio scoprire cosa c’è dopo il buio più profondo, dopo l’abbandono. E voglio scoprire come quell’unica vera protagonista ha sorpreso tutti con il suo colpo di scena finale, come la luce in quella stanza si è riaccesa, perché è rientrata e ha ripreso da dove aveva lasciato, ha cambiato tutto intorno a se o forse è stata lei a cambiare se stessa. E’ tornata a recitare la sua parte in quello che adesso è il suo film e solo suo, con nuovi personaggi, nuove scenografie e vecchie comparse. Voglio godermi l’impazienza dell’ignoranza, l’incredulità dello scetticismo.

Su quel tetto si sono consumate vite che credevano di vivere in bilico e che invece poi, proprio perché coscienti del proprio stato sono sopravvissute ai crolli successivi avvenuti in una città distrutta da chi era convinto di vivere nella certezza e che invece non l’ha mai trovata, perché non si è mai accorto di camminare su un piede solo, non si è mai preso il suo tempo per reagire.

 
 
 
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