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PERCHE' L'ITALIA VA SEMPRE PIU' A ROTOLI......

Post n°75 pubblicato il 05 Giugno 2008 da Eshal

«Quelli di oggi non sono uomini, ma omuncoli». Clara Caverzan non fa giri di parole e punta il dito contro il maschio italiano. Sindachessa di Scorzè, industrioso centro della provincia di Venezia, 56 anni, separata, una figlia 33enne, la prima cittadina ha scandalizzato l'operoso Nord Est pubblicando un romanzo ai limiti del porno. "Desideria", Editing edizioni, è andato esaurito nel giro di 48 ore e la prima cittadina ora si gode le luci della ribalta sparando a zero sulle capacità degli uomini sotto le lenzuola.
«Ora si parla di sesso tra amiche più che altro per denunciare che
non lo si fa più. La vita moderna uccide il sesso. Anch'io non ho più rapporti sessuali. Con tutti i miei impegni da sindaco...». E confida che non è corteggiata da nessuno, perché la sua carica spaventa gli "omuncoli". Li chiama così perché «uomini veri non ce ne sono più, gli uomini non sanno come soddisfare una donna. La verità è che non c'è più tempo per il sesso - afferma con fare sicuro - nessuno si ferma per provare un po' di piacere. C'è da andare in discoteca, gestire il proprio blog, navigare su internet, guardare la televisione o giocare alla playstation. Quante amiche mi dicono di non combinare più niente con il proprio compagno. La società è in agitazione, nessuno trova più il giusto equilibrio tra sesso e affetto. E questo va anche a discapito degli stessi maschi, perché quando una donna si sente amata fino in fondo riesce a dare tutta se stessa».Il suo libro, che è già in ristampa, ha suscitato qualche risatina imbarazzata in paese e tra i colleghi del consiglio comunale, ma la Caverzan fa spallucce: «Perché non dovrei scrivere di sesso? Nonostante la rivoluzione femminile e il femminismo, ancora oggi non si riesce a parlare di sesso in maniera naturale, pare impressionante che un sindaco scriva di sesso, ma non siamo nel Medioevo, speriamo non mi mettano al rogo». E il tono del romanzo si intuisce fin dalla dedica: «Quando la tua gonna si bagnerà di s..., figlia mia, chiedi a tua madre come mandare via la macchia, ti consiglierà meglio di chiunque al mondo».
Anche sull'annoso problema delle
dimensioni del pene la signora Clara ha da dire la sua: «Non è assolutamente vero che non contano nulla, per una donna è un trauma vedere che il proprio compagno ha dimensioni contenute. Diciamo che esiste un minimo sindacale». Ed è lo stesso pensiero della protagonista del romanzo, che parlando del proprio marito dice: «In quel momento mi sembrava come il suo pene: volitivo, coraggioso, istintivo, timido, baldanzoso, violento, forte, menefreghista, egoista, buono come il suo padrone quando è buono, ma anche menefreghista e onesto perché viene quando sente che sta per venire! Aveva il c... rosa, turgido, sottile... corto». I puntini di sospensione li abbiamo messi noi, naturalmente, perché la sindacessa non si fa certo di questi problemi: «Volevo scrivere sotto pseudonimo, ma è stato il mio editore a impormi di firmare il libro con nome e cognome. E sarò io la prima a scandalizzarmi se qualcuno avrà qualcosa ridire». Il maschio italiano è davvero così in crisi da meritarsi di essere bacchettato da una signora di provincia 56enne?(Fonte: Libero)

Ora tocca a me...e dico la mia, non senza peli sulla lingua, ma con la lingua completamente rasata e bella liscia...Ecco un'altro bell' esempio che ci viene dal nostro stupendo Nord-Est...ma non è per fare politica o che...poche parole bastano per dimostrare quanto sta messo male sto paese...La signora di cui sopra è un sindaco....brava a scrivere una serie di menate varie (ma chi è quel fesso che gli ha pubblicato il libro??)chissà se "altrettanto" come sindaco...al pari di quello della mia città..donna anch'esso..e la cosa non mi meraviglia affatto..perciò stiamo nella merda + totale...tutte le cose che ha elencato la signora (!) sono sicuramente meglio per passare il tempo in santa pace...spesso perfino lavorare..il lavoro può essere una rottura di c....ma spesso le donne lo sono ancora di più...per questo vien voglia di evitarle....solo per noia sono capaci di creare rotture di cazzo ad arte...sperando nel povero idiota(molti in verità..) che si torce lo stomaco...e non continuo perchè mi viene la nausea a parlarne ancora...questo è quanto...salvo rarissime eccezioni....

 
 
 
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E’ una vita che cammino e non ti incontro mai
è una vita che ti penso eppure non ci sei
più ti voglio più ti cerco più ti sto perdendo
tanto che non lo so se esisti davvero o no
Dimmi tu dov’è che sbaglio allora cambierò
dimmi tu se c’è da ridere ed io riderò
io ti prego amore dimmi cosa devo fare
e quale strada c’è che porta fino a te
Dove devo cercare, per quali notti
quali vicoli nel fondo di quale mare
dentro quale mai città segreta
alla fine di che storia disperata
dove sei mio grande amore
Dimmi dove io devo andare
e che deserto attraversare
che montagne devo scalare
e tra quale gente ti confondi
dietro quale volto mai tu ti nascondi
dove sei mio grande amore
Dimmi tu devo volare o rimanere giù
dimmi se ho parlato troppo che non parlo più
io ti prego amore dimmi cosa devo fare
e quale strada c’è che porta fino a te
Dove devo cercare, ancora quanta solitudine
e che inferno devo passare, dentro quale squallida stazione
dietro che maledettissimo portone, dove sei mio grande amore
Dimmi dove io devo andare, e quale treno devo prendere
o imbarcarmi su quale nave,e tra quale gente ti confondi
dietro a quale volto mai tu ti nascondi,dove sei mio grande amore
dimmi dove devo cercare....
Dove sei mio grande amore, dimmi dove io devo andare...
Dove sei mio grande amore, dimmi dove....

 

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