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Messaggi di Agosto 2016
Post n°407 pubblicato il 27 Agosto 2016 da falcoman43
Decine di cani appartenenti alla unità cinofile stanno in queste ore aiutando i soccorritori a trovare le persone rimaste sotto le macerie. Molti altri, invece, sono gli animali da salvare. Tanti ancora alla ricerca di una nuova casa, dopo aver visto la propria sbriciolarsi per il sisma. "Lavoravamo fin dalla mattina su quelle macerie perchè era arrivata una segnalazione da Leo, pastore delle unità cinofile. Ma non avevamo altri segnali, non sentivamo la sua voce. Quando l' abbiamo trovata è stata una gioia immensa". Così il portavoce di vigili del fuoco racconta il ritrovamento sotto le macerie di Giorgia, la piccola di 10 anni messa in salvo dopo quasi 16 ore sotto l' ammasso di detriti in cui si è trasformata la sua casa. Diversa la storia di Nazareno De Felice: aveva otto cani da caccia e il terremoto ad Amatrice gliene ha portati via due, Rubia e Asso, sepolti sotto le macerie della sua casa di corso Roma, all'ingresso della cittadina del Reatino semidistrutta. Il 67enne accarezza gli altri sei, usciti impolverati e malconci dal disastro. L'uomo, che vive da solo con i suoi animali, se l'è cavata con qualche punto di sutura e un cerotto in testa e mormora: "Mi sono salvato per miracolo". Diversa la storia di Vipera, uno splendido cucciolo di pastore tedesco che passa di braccia in braccia: un padrone ce l'ha, ma nelle tendopoli che accolgono gli sfollati del sisma, vengono ospitati ed accuditi, con pari dignità, anche i tanti cani rimasti senza una casa e senza padrone. E' il caso ad esempio di Leone, meticcio timido e spaesato, che si nasconde tra le panche della tendopoli di Accumoli, e di tanti altri come lui che non hanno neanche un nome. Ad accudirli sono gli stessi sfollati, insieme ai soccorritori e ai volontari addetti alle tendopoli. Anche quella degli animali abbandonati è una piccola emergenza che si aggiunge alle altre emergenze, ben più gravi. Ma i loro sguardi atterriti, i loro occhi che cercano sicurezza, non passano inosservati. E tra i pensieri e le lacrime, le tante cosa da fare e da organizzare, trovano posto anche loro, ai quali basta in fondo una ciotola d'acqua, un avanzo di cibo e, soprattutto, qualche carezza di conforto. |
Post n°406 pubblicato il 23 Agosto 2016 da falcoman43
DESCRIZIONE Creare un cane da utilità. Il Pastore Tedesco, il cui allevamento metodico iniziò dalla fondazione della prima associazione della razza nel 1899, venne all’epoca selezionato a partire da diverse varietà di cani da pastore della Germania centrale e meridionale. L’obiettivo era quello di ottenere un cane da utilità altamente qualificato, e proprio per questo venne redatto uno standard che tenesse in considerazione nella stessa misura tanto le capacità fisiche quanto il carattere ed il temperamento degli animali. Sul piano morfologico, la razza si è evoluta nell’arco di un secolo (un processo che non è specifico del Pastore Tedesco, ma riguarda la quasi totalità delle razze canine selezionate per lungo tempo). Oltre alle tendenze che riguardano la selezione di qualsiasi animale, il Pastore Tedesco continua ad essere principalmente e soprattutto un cane da utilità, indubbiamente quello più popolare del pianeta. La sua morfologia deve essere funzionale o non sarà in grado di modificarsi per adattarsi ai più diversi campi di impiego. La ragione di questa coerenza é semplice: da quando è stato stabilito lo standard di razza, alla fine del XIX secolo, gli appassionati si sono sempre sforzati di mettere in evidenza, nei loro criteri di selezione, la versatilità, l’adattabilità, il coraggio ed il temperamento equilibrato che sono all’origine del suo successo planetario. Un cane solido. Il Pastore Tedesco è un cane di media taglia, leggermente più lungo che alto, forte, muscoloso e magro. Si tratta di un animale da utilità, da pastore e da servizio versatile, per il quale risultano della massima importanza il comportamento ed il carattere. LO SAPEVI CHE Quando il Pastore Tedesco trotta con calma e regolarità spinge il capo in avanti e drizza leggermente la coda, formando con la testa una linea superiore unica, armoniosa e continua, che va dalla punta delle orecchie, lungo la nuca e il dorso, fino alla punta della coda. |
Post n°405 pubblicato il 03 Agosto 2016 da falcoman43
ABBANDONO |
Post n°404 pubblicato il 02 Agosto 2016 da falcoman43
Hachiko, l’akita giapponese conosciuto in tutto il mondo La sua storia ha commosso i popoli e ha ispirato libri e film Quella di Hachiko è probabilmente la storia più nota di legame tra un cane e il suo umano. Hachiko era un cane di razza akita e viveva con il suo umano, Eisaburo Ueno, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Tokyo. Tutte la mattine Hachiko accompagnava il suo umano alla stazione di Shibuya e tutti i pomeriggi, alle tre in punto, si sedeva sulla panchina ad aspettare il ritorno del suo amico Eisaburo. Purtroppo un giorno di maggio 1925 il professor Ueno si sentì male sul posto di lavoro e morì. Hachiko non sapeva della morte del suo amico e quel pomeriggio, alle 15 come sempre, andò ad aspettarlo in stazione. Non lo vide tornare, ma lui non si perse d’animo: per dieci anni, tutti i pomeriggi alle tre in punto Hachiko si è recato a quella stazione in attesa del suo amico umano. La presenza di Hachiko in stazione e la sua straziante storia divenne nota a tutti, tanto che gli venne costruita una cuccia. Nel 1934 venne eretta una statua ad Hachiko in stazione e lui stesso fu presente all’inaugurazione, ma alle tre del pomeriggio salutò tutti e andò ad attendere ancora una volta Eisaburo Ueno. Continuò ad aspettarlo fino all’8 marzo 1935, quando morì e, finalmente, potè rivedere il suo amico umano e stare insieme a lui, per sempre. |
Inviato da: falcoman43
il 16/08/2018 alle 14:48
Inviato da: carla.bosso
il 14/12/2016 alle 14:27
Inviato da: LAVERGINEMARIA1
il 08/09/2016 alle 19:04
Inviato da: carla.bosso
il 03/08/2016 alle 20:13
Inviato da: carla.bosso
il 27/04/2016 alle 16:58